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Autore: Jashin99    25/05/2020    0 recensioni
Terzo e ultimo capitolo della distopia di E.N.D.
La guerra tra umani e demoni è ormai iniziata, e non si fermerà fino alla vittoria di una delle due parti... e alla distruzione dell'altra.
Ormai è la fine.
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: E.n.d., Lisanna, Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fairy End'
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I never thought I'd die alone
I laughed the loudest who'd have known?
I trace the cord back to the wall
No wonder it was never plugged in at all
I took my time, I hurried up
The choice was mine I didn't think enough
I'm too depressed to go on
You'll be sorry when I'm gone

(Adam's Song-Blink 182)

Tra i cieli di Hargeon
Il cielo si era calmato, era tornato alla normalità: la normalità, per meglio dire, a cui era soggetto da un anno, ovvero un insano misto di rosso e celeste nel quale le nubi scorrevano a volte lente e a volte veloci, come foglie secche nella corrente torbida.
Due puntini anomali però si opponevano al flusso, sospesi nella quasi immobilità della polvere illuminata dal sole.
-Anf... anf... anf...-.
-Ma che diavolo... Wendy... non è divertente!!! Fa male!!! Fa male da morire!!!-.
Wendy, girata di spalle, lasciò andare il suo braccio che cadde nel vuoto. Sherria si tamponava il moncherino che spruzzava sangue nero iperpompato, curandolo con la magia.
-Va bene.- Soffiò a denti stretti: -Eheheh, allora vuoi giocare! Va bene, siamo-siamo amiche dopotutto!-.
Wendy ruotò su sé stessa, Sherria non riusciva a vederle gli occhi perché erano coperti dalla frangia, ma avvertì comunque un brivido lungo la schiena.
-Ok, gioc-
!!!
Una forte corrente d'aria ascensionale la fece schizzare in alto, era così rapida e potente che non solo non riusciva a mangiarla ma se ne ritrovò completamente in balia.
Le sue urla e il suo sangue si persero nel vento, finché non iniziò a mancarle il fiato. Poi finì tutto e si ritrovò stordita a galleggiare a testa in giù.
Si rimise dritta, cercando di capire quanto in alto fosse finita.
La pressione è... un quarto di quella normale... ossigeno e azoto si stanno disgregando... il colore del cielo è...”.
Non è possibile! Diecimila metri di altezza???”.
Wendy si era fermata davanti a lei, immobile e silenziosa come uno spettro; poi si piegò in avanti, i suoi capelli si alzarono come sott'acqua, e sparì.
Se la trovò davanti con la mano allungata a un palmo dal suo naso, gli occhi spalancati e abissali come quelli di un maki.
Davanti aveva un mostro. La sua reazione fu una sola.
Nonmitoccarenonmitoccarenonmitoccare!!!”.
Volò all’indietro a velocità pazzesca per sfuggirle, ma lei invece era sempre più vicina, stava per toccarla, stava per prenderla e…
-VATTENE VIA!!!-.
Wendy si rimpicciolì, allora Sherria si fermò e si rese conto che si era immobilizzata sul posto.
Nonostante si fosse sforzata solo per pochi secondi era esausta e grondava sudore; ma soprattutto era terrorizzata. Dal canto suo, la Dragon Slayer si guardava la mano come se non l’avesse mai vista prima, e non sembrava affatto provata, o sconvolta, o qualsiasi altra cosa.
Ah, uh... ahahah! Si è spaventata, ha ancora paura di me! Lo sapevo, io sono sempre stata la più potente!”.
Forte di questa disperata convinzione, decise di attaccarla con l'Urlo del Dio del Cielo, una magia d'aria che sapeva non avrebbe potuto mangiare.
Non la mangiò, in effetti.
La dissipò.
Senza nemmeno doversi muovere: p il vortice le si avvicinava più si disperdeva, fino a che non ne rimase una brezza; Sherria, incredula, soffiò con maggior vigore, ottenendo come risultato solo il fiatone.
Vuol dire che controlla l'aria? E io sono nel suo territorio??? Questo è-questo è barare!”.
-...- Wendy abbassò la mano, Sherria capì che l’avrebbe guardata di nuovo e la paura di prima la prese, più forte.
Non ho altra scelta! DEVI MORIRE WENDY!!!
-Vid Cub!-.
Un cubo di colore nero traslucido si espanse attorno a Wendy; la ragazzina si guardò intorno, dopo qualche secondo sussultò e si portò una mano alla gola.
-Esatto, quel cubo è vuoto come lo spazio! Niente che tu possa controllare, ahah! Non preoccuparti, i tuoi fluidi interni evaporeranno e il tuo corpo esploderà prima che tu possa soffocare! Ho vinto io, non è stato divertente???-.
-Eh?!?!-.
Wendy aveva aperto la bocca e gonfiava il petto come per aspirare aria, ma non c'era niente da aspirare… senonché gli spigoli del cubo iniziarono a deformarsi verso l'interno e il cubo a rimpicciolirsi.
Non-Non-Non è possibile! Non può mangiare il vuoto cosmico!!!”.
Invece nel giro di pochi attimi era tornato a circondarla l'azzurro; i suoi capelli, però, erano diventati nero scuro.
-Tu sei un mostro! Sei un dannato mo-
Le gambe.
Wendy aveva alzato il braccio, Sherria aveva visto una lama nera e...
Non sentiva più le-
PAT
Toccata
I suoi
Occhi
Le gambe
L'aveva
Presa
In petto
Gli occhi
Un abisso
Capovolta?
-AAAAAAAAAAAAAAAAAaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!-.
Una forza immane la schiacciava in basso, anche se Wendy la toccava appena. Non era lei a spingerla, era il vento stesso, un turbine che aveva il suo volto.
Sono-sono-sono il suo cibo, non è po-po-possibile, è un-un-un mostro!!!”.
Non-non è più la mia amica!!!”.
SBAM
La mia… amica…”.
Ora era a terra e lei la sovrastava, schiacciandole il petto con il piede; i suoi capelli stavano ancora fluttuando, ma perché continuava a fissarla in quel modo disumano???
-No, no! È tutto sbagliato, questa non sei tu!!!-.
Wendy alzò il braccio, formando un anello nero roteante sul palmo della mano.
-A-Aspetta! Ti prego, mi arrendo, mi arrendo! Hai vinto tu, ti prego!!!-.
FIIIIIIIIII
Sentiva l'anello fischiare come una trivella allora cercò disperatamente di levarsi il piede di dosso ma, come le toccò la caviglia, si trovò la mano triturata.
È la fine!!!”.
-Hai vinto tu! Per favore non voglio morire! Non puoi farlo, non è giusto, non è giusto, volevo solo giocare di nuovo con te!!! Ho sempre pensato a te, ogni cosa valeva la pena per vederti ancora, ogni cosa, ti prego, tu sei la mia migliore amica!!! Ti voglio bene Wendy!!! Ti prego, ti prego Wendy, non farlo, TI SCONGIURO NON FARLO!!!-.
Il volto di Wendy si corrucciò, un'ombra di dubbio le attraversò gli occhi, che per qualche istante tornarono umani.
-Sh...Sherria...-.
-Sì! Sì, sono io! Wendy sono io!- Sherria piangeva per la gioia, il cuore batteva così forte che le veniva da vomitare e non faceva altro che ripetere il nome della Dragon Slayer, sperando, gioendo.
Ma il suo volto tornò vuoto, e l'anello girò più velocemente sulla sua mano.
-No! No! Wendy, guardami, riconoscimi, Wendy, WENDY!!!-.
-Fermati Wendy!!!- Urlò una voce stridula che Sherria riconobbe subito.
-...-.
Ch-Ch-Ch-”.
-Ti prego, non farlo! Lei è Sherria, non la riconosci?-.
-...-.
-Non vuoi davvero farlo, so che è così! Non ricordi come hai sofferto quando hai scoperto che era morta? Ora è tornata, guarda, è tornata con noi!-.
Wendy la guardò, sembrava non riconoscere quella minuta ragazza dai capelli bianchi che era la sua compagna di sempre. Anche a Sherria sembrava più un’apparizione che la sua vecchia compagna.
-Per favore Wendy! Tu non sei questa!-.
-Ch-Charle.-.
Charle, Charle, tutto quello che Sherria riusciva a pensare era quel nome.
Charle! Charle! Grazie al cielo sei qui!”.
-Sì, sono io! E lei è Sherria ricordi?-.
-Charle. Sherria.- I suoi capelli smisero di fluttuare e qualcosa si riaccese nelle sue iridi.
-Sherria!-.
-Weddddy!- Singhiozzava lei.
Wendy si coprì la bocca inorridita: -Che cosa ho fatto???-.
-Mi dispiace Wendy! Mi dispiace!!!-.
-Che co-co-cosa ho-ho fa-fatto???-.
Wendy si tolse da sopra di lei e le sollevò delicatamente la testa.
-Perdonami, perdonami Sherria! Non riuscivo a-non riuscivo a-
-No, sono stata io a sbagliare! È tutta colpa mia! Ti ho ferita, sono io il vero mostro!!! Io ti amo Wendy!!!-.
E rimasero a gareggiare a chi piangeva di più. Wendy cercava in tutti i modi di bloccare le emorragie di Sherria, Charle cercava di aiutarla.
Freed le osservava pensieroso. Nonostante provenissero dallo stesso luogo, lui e Charle si erano incrociati lì per puro caso; normalmente non le avrebbe perdonato una trasgressione simile visto che sarebbe dovuta rimanere al castello, ma non poteva di certo biasimarla; soprattutto considerando quello che lui stesso aveva fatto.
Si guardò il polso destro, il dolore stava già svanendo. Era stata miracolosa, ancora stentava a crederci. Forse poteva fare qualcosa per Sherria. Già, doveva andare a chiamare quella ragazza.



Poco prima, a Crocus
Lo scheletro fremeva tutto, colpito fatalmente; presto iniziò a riempirsi di crepe e a frantumarsi.
Freed riestrasse la spada mentre le due ragazze lo guardavano esterrefatte.
-La tua mano!-.
Freed trasalì: una macchia violacea era risalita per la lama e gli aveva già invaso il palmo. Era lampante: Anti-Ethernano e veleno insieme.
Non ho altra scelta.”.
-Solid Script: Cut!-.
La mano si contorse un po' a terra, poi diventò secca ed evaporò come pulviscolo. Ancora qualche secondo e sarebbe successo anche al resto lui. Usò la magia per anestetizzare il dolore, ma anche così faceva un male pazzesco.
Sono stato imprudente ad abbassare la guardia. La mia arroganza mi ha punito. Certo che poteva scegliere un altro modo!”.
Raccolse lo stocco e lo rinfoderò, poi si voltò verso il portale da cui era uscito. Già, doveva proprio tornare dov’era Wendy, visto che ora aveva bisogno delle sue cure.
-Wow, deve essere... uhm... non molto piacevole... mi serve un sinonimo, non posso scrivere una cosa così...-.
-Panther-nya-Lily!- Millianna accorse dall'exceed e lo aiutò a rialzarsi. Stava messo molto peggio di lui, si tamponava il collo con la mano. Una persona normale sarebbe rimasta a terra a dissanguare.
Wendy gli farebbe comodo, ma sarebbe uno shock troppo grande attraversare il mio portale.”.
-Io devo tornare indietro. Ce la fai ad arrivare da un medico?-.
-Sì… comunque grazie per avermi salvato.-.
Le due Cambiate si guardarono l’un l’altra: -Veniamo anche noi!-.
-Ugh! Non se ne parla! Voi dovete rimanere a presidiare il castello!-.
-Ma tanto non arriverà nessun altro! Che storia dovrei scrivere?-.
Freed rimase in silenzio per un po'; di certo l’Exceed non poteva fermarle, ma lui?
-Dai, Freed-kun, ti dico che non verrà nessun altro!- Protestò Levy, che c’era arrivata anche lei.
-Non sta a voi decidere. Il vostro compito è rimanere qui.-.
Le due sbuffarono.
-Tuttavia il dolore che sento annebbia il mio giudizio e rallenta i miei riflessi. Quindi, se lasciassi aperto il varco per alcuni secondi dopo che sono passato, sarebbe un errore comprensibile.- E lo oltrepassò.
-...-.
-Prima io!-.



Intanto, da qualche altra parte
-...lowsa...-.
...cosa...”.
-Bickslow-san!-.
Bickslow si svegliò di soprassalto.
-Ma porc... Juvia! Che è shusshesso?!-.
-Juvia non lo sa, lei ti ha appena trovato qui.- Rispose candidamente la ragazza.
Il mago si massaggiò la nuca. Ricordava che quel colosso l'aveva spazzato via con un pugno, cavoli, che colpo! Se non si fosse aiutato con la sua psicocinesi si sarebbe spiaccicato quand’era ancora in aria!
Così sono atterrato qui.” Tanto per cambiare era finito al crocevia di una cittadina deserta, ai piedi di una cupola, o un padiglione.
-Ohh, ho tutte le ossha rozze...-.
-Non preoccuparti, Juvia ti rimetterà in sesto, ha imparato la magia curativa.-.
Lui sogghignò tirando più in fuori la lingua: -Ma che carina! Shei molto dolshe Shiuvia!-.
La ragazza arrossì: -Co-Cosa dici??? Possibile che a Bickslow piaccia Juvia???-.
-Ahah!- Rise lui, poi: -Ahi, la schiena...-.
-Juvia, sei un vero uomo!- Alla coppia si aggiunse quell'omone di Elfman.
-Anche Elfman ci prova???-.
-Ehi, comunque, dove sono finito?- Prima di poter ricevere una risposta, però, i tre trasalirono.
Quest'aura magica…!”.
Alzarono lo sguardo con un unico moto. In piedi sulla cupola, ritta sulla punta, Mirajane sorrideva e li salutava con la mano.
-Yo! Vi sono mancata?-.



Nella valle a est dove prima c'era Freed
-Pugno ferroso di roccia!-.
Era tempo di finire lo scontro.
Jura riconosceva che Jiemma era stato un avversario degno, dal potere distruttivo inimmaginabile. Avrebbe finito Freed se non fosse sopraggiunto appena in tempo e non gli avesse permesso di fuggire con le sue rune. Il ragazzo doveva sapere che si sarebbe diretto lì, seguendo la strategia della principessa; strategia che lo lasciava perplesso, ma non era importante, e che almeno una persona l’aveva salvata.
Insomma, Jiemma era forte ma era stato sfortunato: non importava quanto terreno potesse distruggere, perché ne rivelava solo dell'altro; e il potere di Jura era quello di tutta la terra.
Jiemma incassò il colpo senza fiatare, ma era allo stremo: se avesse smesso un secondo di fumare dalla rabbia, se ne sarebbe reso conto anche lui.
-È già la terza volta che ci affrontiamo, vecchio mio. Tuttavia l'esito ormai è certo.-.
-Tu hai-come osi parlarmi in questo modo? Debole, debole! Ti disintegrerò!-.
Jura si lisciò la barba: -Non ho intenzione di ucciderti, ma sei un soggetto pericoloso. Dovrò sigillarti per il resto della guerra.-.
-Sigillarmi??? Tra poco non riuscirai neanche a pensare a questo sintagma!!!- Sul palmo aperto generò una palla di antimagia che era meglio non lasciargli lanciare.
-Valanga di roccia!- Il Cambiato rimase imprigionato in un tumulo di pietre, dal quale spuntava solo la sua testa.
-NO!!! LIBERAMI PIVELLINO!!!-.
Sarà meglio tappargli la bocca.”.
Aprì il braccio per poi dare una spazzata e mettergli un sasso in bocca, ma una forza invisibile gli bloccò la mano.
È pesante!!! Mi sta staccando la spalla!!!”.
-Uhm.-.
Dal cielo atterrò un uomo con uno scossone quasi da terremoto, un uomo dai capelli neri raccolti in una lunga coda e con addosso un giubbotto bianco a mo’ di mantello.
Jura lo riconobbe immediatamente. Bluenote Stinger.
-Arriverà qui. Bene. Tu sei forte, forse mi farai volare.-.
Il braccio smise finalmente di pesare, ma l'ultima cosa che poteva fare era rilassarsi.
-IDIOTA, NON PERDERE ALTRO TEMPO E LIBERAMI!!!- Sbraitò furioso Jiemma.
-Mh?- Bluenote si voltò verso di lui e alzò le braccia: -Va bene, ci penso io.-.
-Bene! Ti sistemerò come si de-
SPLAT
La sua faccia esplose in tanti schizzi come sotto a una pressa.
-Molto bene, e ora…-.
Jura sgranò gli occhi, non aveva speranze con un potere del genere. Persino la terra si sottometteva alla gravità.
L’avversario lo squadrò per un istante, poi disse: -Sei malconcio. Voglio affrontarti al tuo massimo.-.
Il cumulo di rocce esplose alle sue spalle lasciandone in piedi solo qualcuna, dove si sedette sbuffando. Il corpo di Jiemma cadde all'indietro, ma già si stava dissolvendo.
-Hai dieci minuti… e poi voleremo.-.



Tra le nuvole, in direzione di Hargeon
La mente di Yukino era un turbinio di pensieri e sensazioni. Erano successe troppe cose e troppo in fretta, persino in quel momento non riusciva a credere ai propri occhi: già solo quello su cui era seduta non era il normale sedile di una carrozza, era più una poltrona. E tutto quello che c'era intorno, leve e tasti, e il cielo che sfrecciava fuori dai vetri…
E la persona che guidava…
Si sentiva a disagio, stringeva le mani in mezzo alle gambe e teneva lo sguardo fisso sui suoi piedi.
-Tranquilla dolcezza, tra poco saremo arrivati.-.
-No è solo che… ecco… io sarei dovuta rimanere lì…-.
-Sciogliti fiorellino! Penseranno a tutto i miei amici! E poi tu sei il mio trofeo, ricordi?-.
Yukino arrossì, lui ridacchiò. Non vedeva quel sorriso da anni.
E le voci nella sua testa stavano zitte.
-Perché stiamo andando a Hargeon?-.
-Ah, già, non te l'avevo ancora detto. Praticamente vi tenevamo d'occhio prima di venire qui, e ho visto che la tua amica le stava prendendo male.-.
-Una mia amica? Hargeon… vuoi dire Ginger?-.
-Sì, quella. Ragazzi, quel tipo del ghiaccio gliele stava suonando!-.
-Oh, no! Come stava? Era in pericolo?-.
Il volto del ragazzo si scurì: -Direi proprio di sì.-.
Yukino si sentì pietrificare: -Allora dobbiamo andare da lei!-.
-Già. Se sapessi che Lu è nei guai e io non fossi lì…-.
Lucy… loro due sono ancora insieme là…”.
-Com'è il vostro mondo?-.
Il volto di Natsu tornò solare: -Oh, Edolas è un posto incredibile, ti piacerebbe angioletto! Infatti volevamo riaprire un passaggio per Earthland per condividere i nostri progressi con voi, non immaginavamo che... cacchio, è stato molto imbarazzante.-.
-C-Certo, posso capire.-.
-Quel tizio ha la mia faccia! E mi stava pure simpatico. Quando ho capito cosa aveva fatto a Lucy, ecco, diciamo che non sono più riuscito a guardarla per un bel po'.-.
Yukino abbassò il viso. Nel loro mondo Lucy-sama era ancora viva.
-Credevo che la magia fosse scomparsa su Edolas, come avete fatto a venire fin qui?-.
-Oh, non abbiamo usato la magia. Anzi, è stato proprio perché non c'era più che sto guidando questo gioiellino.- Diede una pacca sul tettuccio della carrozza: -Si chiama “autorazzo”. Cioè io la chiamo così. Voi siete rimasti a quei bestioni degli Espada e a qualche pistoletta, da noi invece la tecnologia è schizzata alle stelle! Letteralmente, ormai viaggiamo pure nello spazio. All'inizio potevamo solo osservarvi, poi finalmente qualche mese fa siamo riusciti ad aprire dei varchi.-.
-E perché non siete arrivati prima? Voglio dire, ecco, sono grata per avermi aiutata, però…-.
-Mmm, politica. Non tutti volevano partecipare a questa guerra, ma il principe non ha voluto sentire ragioni!-.
-Ah, però...-.
-Siamo quasi arrivati. Preparati a scendere.-.
-Natsu-sama, dovresti andare in un’altra postazione giusto?-.
-Eh? Sì, in effetti, scendo e riparto.-.
Yukino mise la mano sullo sportello.
-Non serve. Ti ringrazio per tutto, spero che tu e Lucy-sama possiate essere felici. È stato un piacere rivederti, Natsu-sama!-.
-Cosa? Aspetta, la depressur- Non seppe mai cosa voleva dire, perché Yukino aprì lo sportello e si tuffò, sentendo le ali sorgere dalle sue spalle.
Ginger-sama, sto arrivando!”.



-Quindi non vuoi parlare.-.
Centro-est di Fiore
-Va bene, allora combattiamo.- Torafuzar avanzò a grandi passi verso l'uomo, non c'era fretta e le gambe ancora gli dolevano. Una volta non aveva problemi nel moto, tutt’altro, ma il suo nuovo corpo non era all’altezza del precedente.
Lo fissava da sotto la maschera, probabilmente lo stava studiando a sua volta; ma sarebbe spettata a lui la prima mossa. Difatti agitò il bastone dal ventaglio di tela e una folata d'aria gli venne addosso; ma era poco più di una frescura, cosa doveva significare quell'attacco?
Tocca a me.” Fece un passo più ampio e gli sferrò un pugno, che parò con il bastone. Non si ruppe, doveva essere magico, ma il mago indietreggiò.
Pensava di essere in vantaggio, invece incastrò l'asta tra le sue nocche e, torcendola, gli torse il polso; poi, scartando di lato, fece slittare la punta in alto, picchiando poco sopra l'occhio.
Uh! Furbo, mira ai punti scoperti. Tocca a me però!” Lo attaccò con il pugno libero, ma ancora una volta quello riuscì ad anticiparlo. Rapido come una saetta, estrasse un altro bastone, lì incrociò in aria e li mise sopra al suo polso, piantandoli a terra e annullando il suo attacco. Non solo, ma lo fece sbilanciare in avanti.
Era sorprendentemente forte e spietato nei movimenti: doveva essere un guerriero allenato, preparato a uccidere. Bene, rendeva le cose più interessanti.
Il mago mise un piede sull'incrocio dei bastoni, si diede lo slancio e lo colpì in viso con l’altro calcio, sull'occhio sinistro.
-Umpf!- Come risposta lo colpì in pieno petto, scaraventandolo in aria.
Torafuzar si risollevò, l'altro atterrò toccandosi il petto. Avrebbe dovuto avere la cassa toracica a pezzi, doveva aver usato la magia per attenuare il danno.
Strano però, non percepiva un grande potere magico; anzi, sembravano più potenti i suoi bastoni che lui.
L'uomo alzò il braccio, in mano ora teneva un congegno curvo e non troppo lungo: una pistola. Era l’unico dei Cancelli ad aver studiato a fondo le armi umane, sapeva cosa aspettarsi: un proiettile magico, nulla che non potesse incassare. La pistola si illuminò e sparò.
-URR!!!-.
Era stato forte quanto i fulmini di Orga. Non perse altro tempo, afferrò la canna della pistola e l'accartocciò, quindi lo prese per il collo, lo sollevò e lo sbatté a terra.
Il mago rantolò ma prese un altro dei suoi bastoni, uno con disegnato un occhio, glielo puntò contro e un'enorme stanchezza lo fece vacillare.
Il tempo di riprendersi e lui era di nuovo in piedi.
La sua resistenza è impressionante.” Sorrise: quando si parlava di pelle dura, nessuno poteva batterlo.
Gonfiò i muscoli e ispessì la corazza, trasformandola in un'armatura adamantina.
-Ora che il menestrello è fuori gioco posso usare di nuovo la mia Maledizione: Tenchi Kaimei!-.
L'acqua nera inondò il terreno, sommergendo lui e il suo avversario. Quello si mise in posizione di difesa… per come poteva.
Gli umani perdono tutta la loro forza e agilità sott'acqua, e anche se riuscisse a respirare l'anti-ethernano lo ucciderà in pochi minuti. Ma non ho intenzione di aspettare!” Gli si gettò addosso potente e veloce come un siluro, centrandolo in pieno petto e oltrepassandolo; il mago girò su sé stesso per il contraccolpo, ma si rimise dritto senza alcuna traccia di ferite. In mano vide luccicare un coltello.
Torafuzar sgranò gli occhi e si toccò la guancia: sentiva un taglio nella sua corazza.
Devo ammetterlo, nel corpo a corpo è più bravo di me; ma questo è il mio regno.” Lo caricò di nuovo stando bene attento ai movimenti delle sue mani, e così una decina di volte. Una persona normale a quel punto avrebbe dovuto essere un sacco di poltiglia, lui invece riusciva a rimanere cosciente. Non capiva come potesse essere più coriaceo del ragazzo d'acciaio di Fairy Tail, ed evidentemente riusciva ancora a respirare.
Doveva usare il suo asso nella manica.
-Deep Impact!- Agitando il pugno creò una corrente di onde che lo proiettò parecchi metri indietro; questa volta accusò il colpo, difatti rimase sospeso immobile.
Le particelle stavano funzionando. Era ora di finirla.
Decise che l'avrebbe decapitato, così nuotò ancora verso di lui e spazzò con il braccio.
DING
?

Il mago bloccava il filo del suo braccio con il coltello, ora luminoso e sibilante come un trapano.
I suoi occhi trapelavano tra la bandana e la sciarpa, lo guardavano come lui stesso faceva con i nemici sconfitti: con la determinazione di un freddo predatore. Gli occhi di uno squalo.
Era scaltro.
La lama iniziò ad incidere sulla sua pelle, si sarebbe presa l’arto, o così pensò il demone; invece, il secondo dopo, il suo occhio destro smise di vedere.
-ARGH!-.
Nuotò indietro, sputando sangue e bile. Ringhiò nella sua direzione, lui era impassibile, nonostante il suo sangue nero gli galleggiasse proprio davanti al viso. Poi, alle sue spalle, vide i tre maghi di Sabertooth dentro una bolla d'aria.
Quando… Allora è venuto qui preparato! Lui sapeva chi sono! Ecco perché i miei attacchi sono inefficaci!”.
Il mago estrasse il suo terzo bastone, e un'altra bolla si espanse facendo svanire tutta l'acqua.
Era l'ultimo affronto.
-Chi diavolo sei???- Gli si lanciò addosso, ma lui lo evitò scansandosi e gli ficcò qualcosa in bocca.
Cosa...”.
BOOM
-FUAH!- Si piegò in avanti, vomitando i suoi stessi denti. Si voltò, furente, solo per vedersi infilare l’ennesimo bastone tra le fauci. Era un dolore insopportabile.

-Bashhtardho...-.
Il mago si abbassò la sciarpa e si tolse un tubo ricurvo che teneva tra le labbra. Sospirò.
-Beh, direi che questa tuta funziona, non ho sentito quasi niente. Anche se con un altro pugno me l'avresti strappata.-.
Si guardò la mano, ancora bagnata: -Così questo è l'anti-ethernano. Capisco perché sia così pericoloso per i maghi.-.
-I mahi? Ma thu...- Si concentrò per percepire di nuovo la sua energia magica, e capì che non era semplicemente bassa: era assolutamente nulla, proveniva solo dalle sue armi. Quell'uomo non era un mago.
Lui premette il bastone in basso, con fare disinvolto, costringendolo in ginocchio.
-Eho...las...-.
-Già. Era da un po' che non usavo i miei bastoni.- Senza alcuna esitazione spinse a fondo, giù per la sua gola, facendo il suono di uno stivale su una pozzanghera.
-KHH!!!- Prese il legno per spezzarlo, ma rimase fulminato.
-Scusa, non posso più perdere tempo con te.- Con un gesto di mano, gli altri quattro bastoni si sganciarono dalla sua schiena e si piantarono a terra, tutti attorno a lui.
Sotto i suoi piedi si illuminò un sigillo circolare. Si ritrovò immobile, legato da catene invisibili.
No, io...”.
Ho perso.”.
Torafuzar gorgogliò, l'uomo capì ed estrasse lo scettro.
-Sconfitto da un umano senza poteri... è umiliante, ma lo accetto.- Il segno sotto di lui diventò abbagliante.
Non rimpiangeva niente.
-Almeno dimmi chi è colui che mi ha ucciso.-.
Imperturbabile com'era stato fino ad allora, il ragazzo si tolse la bandana dalla testa, rivelando una chioma azzurra e un tatuaggio sull'occhio destro. Non aveva bisogno di dire il proprio nome, lo aveva riconosciuto.
Gerard si voltò e alzò i tacchi, la luce si trasformò in una colonna d'energia e Torafuzar non vide nient’altro.
-Io sono Mistgun di Fairy Tail.-.



Oak Town
-Anf... anf... anf... ah!- Jackal cadde a terra, i buchi nel suo corpo pungevano come spine, ma si rialzò subito e riprese a correre; “correre” era una parola grossa visto che zoppicava e si teneva una spalla per non fare uscire l'osso.
-Yu-huuuu!- Sentì alle sue spalle.
No!” Si buttò di lato in preda alla disperazione, imboccando una via secondaria: ringraziava Zeref di non averle fatte esplodere prima, tutte quelle case.
RATATATA
La raffica si conficcò per terra, Jackal allora toccò ogni punto della parete ed il terreno.
MuorimuoriMUORI!!!” Pochi secondi dopo, quando si era allontanato abbastanza, sentì il suono delle deflagrazioni.
Si fermò per riprendere fiato, si voltò e lanciò una Spirale Esplosiva verso il polverone.
BOOMBOOMBOOM
Aveva sempre adorato quel suono, ora avrebbe voluto m
orirne di overdose.

-Devi crepare sporca umana!!! Dovevo ucciderti quella volta!!! Non commetterò lo stesso errore!!!-.
La sagoma della ragazza si fece visibile, agitava una mano davanti alla faccia e tossiva.
-Cof! Cof! Mi sa che mi hai scambiata per un'altra.-.
Ma come fa???” Ruggì in testa: “Deve aver usato quei cazzo di dischi per teletrasportarsi!”.
-Perché diavolo non schiatti? Voi rifiuti dovreste capire qual è il vostro posto, le vostre ceneri sotto le mie scarpe!-.
-Wow. Per un attimo quella cattiva sembravo io.- Ora era completamente visibile, in mano aveva ancora quel maledetto congegno sputametallo. Odiava quello viso di merda!
Non ha neanche un po' di magia! Dovrei annichilirla totalmente!”.
-Credi di potermi uccidere? Anche se fosse mi rigenererei in poco tempo, e se morissi farei esplodere l'intera città!!!-.
-Ah sì? Ma dai, allora non dovresti avere problemi se faccio così.- Gli puntò contro il congegno.
-Cosa? Mi stai ascoltando???-.
-Tanto posso andarmene in un secondo dalla città, che mi frega. E poi, tu non hai mica paura, no?-.
Jackal digrignò i denti e tentò un sorriso: -Comunque tutti i tuoi amici moriranno! E anche gli abitanti tra le macerie! Quindi ora facciamo un gioco, tu-
-ECCIÙ!- La bionda starnutì e si asciugò il naso, spezzando la tensione che aveva provato a creare.
-Questi maledetti pollini, rischia di partirmi il dito… Te l'ho detto, non me ne frega niente. Anzi, se ammazzi Levy mi fai un favore.-.
-Stai bluff
RATATATATATATATATATATA
L’etherious volò indietro col petto dilaniato, agonizzando dal dolore.
-No!!! Urgh!!! Non è possibile, no-non puoi averlo fatto!!!-.
La figura trionfante della ragazza troneggiò sopra di lui: -Te lo ripeto, mi hai scambiata per un'altra persona.-.
L'Etherious batté i pugni sul terreno, creando una bomba sotto di lui.
-Ti porterò via con me, stanne sicuro!- Ma lei sparì in uno SWISH azzurro un secondo in anticipo.
Jackal si girò prono e strisciò via a gomitate, ma non riuscì a fare tanta strada: delle mani lo presero alle spalle (con quei guanti che sembravano annullare la sua Maledizione) e lo lanciarono addosso a un muro.
Ansimò coi polmoni in fiamme e si girò verso la ragazza, tenendosi appoggiato con un braccio. Avrebbe dovuto essere lui lo sciacallo e lei la preda, invece davanti a sé aveva trovato una leonessa.
-Hai delle ultime parole?- Gli domandò, puntandogli contro la bocca della sputametallo.
Jackal chiuse gli occhi.
Gli venne in mente il momento della sua creazione. Mmm, un'onda di potere e gloria nera, una sensazione squisita. Poi però ricordò un’altra cosa.
Per qualche motivo a volte ricordava sprazzi della sua vita precedente, quella prima di essere elevato al rango di Etherious, quella in cui era morto da uomo. Non che gli piacesse, gli ricordava la sua impurità. In quel momento ricordò più del solito, e ricordò soprattutto di una cosa: era morto da vigliacco.
Lo era tutt'ora.
GRIN
-Bomb Orb!-.
Jackal si sollevò da terra, circondato da una sfera gialla.
-Che roba è?- Ora esitava, forse non era poi così sfacciata.
-È indistruttibile, non puoi farci niente! Di solito ci faccio esplodere la gente, eheheh... cof!- Si pulì il sangue dalle labbra: -Comunque… tu…-.
Il grugno della ragazza si trasformò in un’espressione feroce, e tutto intorno a lei il mondo prese fuoco.
Cosa?”.
Lo scenario era cambiato, lei era cambiata, ora aveva addosso un costume da bagno e pronunciava parole in lingua arcana. Lui stesso era vestito diversamente, era a petto nudo e tutte le sue ferite erano scomparse.
Questo posto è il Cube! Io sono già stato qui!” E sapeva anche cosa stava per succedere.
Stava per essere ucciso. Ma non poteva difendersi, non riusciva a muoversi. Era in sua balia.
-Urano Metria!- La ragazza splendette, il suo corpo si dissolse e…
-Ah!- Jackal sobbalzò e rischiò di cadere, le ferite tornarono in tutto il loro dolore. Era svenuto? Per quanto?
-Cosa mi hai fatto???-.
La ragazza, di nuovo in nero, incrociò le braccia: -Ti ho sparato, stai per morire dissanguato idiota. Stai solo rimandando l'inevitabile.-.
-No, non è vero, io-URGH!- Si coprì gli occhi e cadde seduto, accecato da un altro lampo emesso dalla ragazza. Una sensazione di gelo gli torse le interiora.
-Bastarda! Quanto odio il tuo viso, lo renderò irriconoscibile! Dovranno raccogliertelo col cucchiaino!-.
-Aha. Certo che tu hai proprio paura di morire.-.
-Cosa???- Jackal scattò in piedi, dimentico del dolore: -Come osi??? Giuro che ti farò sparire quel sorriso dalla faccia!!!-. Per la seconda volta a quel ghigno se ne sovrappose un altro, quello di un ragazzo abbrustolito dai capelli rosa.
Ma è un essere umano almeno??? Urgh, cosa, cosa sto dicendo???”.
-Mi chiedo cosa ti sia successo per trasformarti in un gattino spaventato.-.
Jackal si sentì bagnare i piedi, abbassò gli occhi e vide che la sfera si stava riempiendo d'acqua.
Cosa? No, no, non di nuovo!”.
-Forse non eri mai stato sconfitto? Oh, magari sei persino stato umiliato?-.
-Stai zitta!- Il demone barcollò con l'acqua già alla vita.
-Sei trapassato, sei stato ucciso definitivamente.- Proseguì lei leccandosi le labbra: -Non potevi tornare indietro, caro il mio demonietto…-.
-Stai zitta!-.
-E quello che hai visto di là ti ha terrorizzato!- Fece una pausa, poi il suo volto si fece lugubre: -O forse è stato dopo ancora?-.
-STAI ZITT- Chiuse gli occhi e iniziò ad annegare. E a ricordare. Ma i ricordi erano come le bolle che soffiava, rapidi e sofferti, e senz'ordine alcuno.
-Acquarius!-.
-FWAHAHAH!-.
-Il tuo nome sarà Jackal.-.
-Voi umani siete dei giocattoli!-.
-Noi combattiamo per i nostri compagni!-.
-E tu chi cazzo sei?-.
-ESPLODI!-.
-Sei una delusione...-.
-Questa cazzo di acqua!-.
-RUGGITO DEL...-.
-METRIA!-.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!-.



Ah!
Chi aveva urlato?
Jackal riaprì gli occhi con quella domanda in testa.
Un attimo... quella voce... era la sua!
Impossibile, perché avrebbe dovuto urlare?
Dove mi trovo?” Aprì la bocca per dire, ma si accorse di essere sott'acqua.
Acqua?
NO NON DI NUOVO!!!
Si dimenò tentando di nuotare in alto, ma si accorse di essere dentro una capsula di vetro collegato a dei tubi.
Sono alla gilda. Ho capito, quindi nonostante tutto abbiamo vinto! Bene. Ma dov'è la coniglietta? Ah, giusto, l'ho fatta saltare in aria. Devo uscire da solo.” Così fece.
Si mise una mano sul petto, il cuore gli batteva a mille.
Tsch! Come se potessi avere sul serio paura!”.
Piuttosto, c'è qualcosa di strano qui.”.
Infatti, più si guardava intorno più vedeva compagni nelle teche di rigenerazione. Più che aver vinto sembravano aver perso, e anche di brutto.
Aspetta, Cube era stato distrutto! Nemmeno Mard Geer può averlo ricostruito! Chi può essere stato? Che significa???”.
-Ohhhh!- Una voce rimbombò sinistra in tutta la stanza. Jackal si mise in guardia, cercando di capire da dove provenisse. Ma ovunque guardasse c'erano solo capsule, capsule, capsule... eccolo! Un uomo in penombra stava camminando verso di lui, i suoi passi lenti e marcati risuonavano come nacchere.
-Allora Sayla-chan diceva la verità, sei in piedi prima degli altri. Forse Lucy ci era andata piano con te.-.
Lucy? Quella... quella donna mi ha... lei mi ha...” I ricordi della sua ultima battaglia tornarono a farsi vivi nella sua memoria, ed ebbe la sensazione di averli già sognati più e più volte.
La figura si rese visibile, Jackal trasalì nel riconoscerla.
-Cosa??? Tu... umano!- Non trovò altre parole per insultarlo, né gli sarebbero servite, gli fu subito addosso per ucciderlo. Ma si trovò a terra senza neanche rendersene conto.
-Nessuno di voi mi riconosce. Deve esserci lo zampino di Zeref.-.
Sentì un piede fracassargli le scapole e guaì.
-Brutto stronzo! Ti farò esplodere!-.
-Guardami.-.
-Pagherai per tutto quello che...-.
-Guardami.-.
Jackal sgranò gli occhi.
Quella-quella voce! Impossibile!
Alzò la fronte con fatica, sopra di lui c’era un demone circondato da fiamme e oscurità: era piegato su di lui, un braccio sul ginocchio, le iridi cremisi, lo sguardo solcato da fiumi di lava come se fosse magma solido.
-M-Master?!-.
CRACK
Jackal rimase senza respiro, spezzatosi insieme alla sua cassa toracica. Del suo dolore filtrò un gorgoglio.
-Eh già. E sfortunatamente per te quelle due galline mi hanno messo di pessimo umore.- La sua schiena diventò calda, insopportabilmente bollente, l'odore di carne bruciata pizzicò le sue narici e i suoi occhi smisero di vedere.
Non gli fu possibile ricordare altro, se non un'eco lontana e lo scoppiettio delle fiamme.
E lui.
-Guardami.-.



Per quanto ora stesse annegando, il suo corpo bruciava. O forse era il contrario. Ma così doveva essere nelle profondità del tartaro: un oceano di fiamme e incubi.
No! Non voglio morire! Non voglio morire! Perché, perché questi umani…”.
CHIUNQUE DINNANZI A ME DIVENTA POLVERE!!! COSÌ È ED È SEMPRE STATO!!! Non è reale! Tutto questo non è reale! Io sono un fiero Etherious, nessuno può sconfiggermi! Nessuno, nessuno può uccidermi!!! IO SONO

TUMP
-Yawn!- Lucy Ashley coprì distrattamente lo sbadiglio.
-Potrei anche spiegarti perché non sei esploso, ma non ne ho voglia. Non ho neanche voglia di darti il colpo di grazia.-.
KIDŌ SURA KAE RARENAI
Sei stato proprio una delusione.- Disse rivolta alla carcassa, poi prese il cellulare che squillava e sbottò: -Che vuoi?-.
-Ci metti ancora molto testa di paglia?-.
-Se vuoi saperlo ho appena finito, cervello ossigenato.-.
-Non mi aspetto che una come te apprezzi il mio nuovo taglio. Comunque ben fatto prima, hai distrutto un elicottero!-.
-Stai zitta! E poi eri tu che dovevi guidarmi! O devo pensare che il segnale abbia avuto dei problemi di ricezione proprio in quel momento?-.
BOOMBOOMBOOM
Una raffica di esplosioni poco distanti la zittì. Non era stato lo sciacallo, ma c'era ancora una guerra in corso tutto intorno a lei.
-Ah, lascia perdere, arrivo.-.
-Per quel che mi riguarda puoi restare lì a farti- Lucy mise giù ed imprecò, avrebbe dovuto starsene a casa, avrebbe dovuto.



*         *         *



Era finita.
La disparità era troppo grande, troppo... insormontabile.
-Mmm... peccato, nutrivo delle speranze per te.-.
Jura strinse il pugno, cercando di canalizzare energia dalla terra su cui era riverso. Ma il peso sopra di lui negò il suo sforzo.
Bluenote sfoderò la katana: -È il momento per te di abbandonare questo mondo. Hai delle ultime parole?-.
Non ne aveva, lui, Jura, ultimo dei maghi sacri, ma solo un forte senso di rimorso. Rimorso per non essere riuscito a fermare quella bestia, per non aver potuto vendicare i suoi compagni, e per aver permesso quella guerra. Sì, era stata colpa sua: se due anni prima avesse accettato fin da subito la situazione e non avesse cercato la pace invano… aveva pensato che se non ci avesse almeno provato non se lo sarebbe potuto perdonare; ma così facendo aveva condannato a morte tutti.
Vecchia Baba, sto per raggiungerti.”.
Come Bluenote calò la spada, però, questa esplose in mille pezzi. Il Cambiato guardò stupito l'elsa ora inutile.
Questa magia!”.
-Ehi! Scusate per il ritardo!- Fece una voce alle spalle di Jura. Bluenote sbarrò gli occhi e fece una faccia che sembrava l’avesse punto da un ape.
-Tu sei-
PUNCH
Gli arrivò in viso un pugno di metallo e volò via di qualche metro.
In-Incredibile!”.
Davanti a Jura ora c'era un uomo dai capelli castani e la barba incolta, pieno di fasciature e con due protesi al posto di un braccio e di una gamba.
-Gildarts... Clive...-.
L'uomo lo aiutò a rialzarsi, ora che la gravità non lo schiacciava più.
-Tu sei Jura Neekis, piacere di conoscerti.- Si presentò quello sorridendo. Era come gliel'avevano descritto, pareva reduce da una notte insonne in preda all'alcol ma anche una persona socievole. Dietro quelle apparenze c’era uno dei più forti maghi di Fiore, forse il più forte ormai.
-Credevo che fossi morto.- Ammise il Mago Sacro. Lui ridacchiò come a una sciocchezzuola:
-Sì, ci sono andato vicino! Ho passato gli ultimi… uhm, in realtà non so bene quanto, dentro a una grotta con gli organi a pezzi, e per di più avevo anche perso la memoria dopo lo scontro con Acnologia. Immagino che mi sia ripreso appena in tempo.-.
-Sì, sono d'accordo con te.- Anche il loro nemico si era rimesso in piedi, asciugandosi il sangue dal naso. Rotto, a giudicare dall'angolazione.
-Gildarts-dono, mi permetta di aiutar... uh!- Nel provare a fare un passo avanti una fitta all’addome gli ricordò della ferita. L'altro la guardò con fare distratto, senza preoccuparsi di voltarsi verso l'avversario.
-Non preoccuparti, ce la posso fare con questo qui.-.
!!!
-Attenzione!-.
SWISH
Il mantello di Gildarts si alzò in aria e poi si posò di nuovo a terra; Bluenote, lanciatosi in carica sull’apparentemente incauto mago, riprese l'equilibrio dopo aver bruscamente virato di lato. Aguzzando gli occhi, Jura notò che la roccia che stava dietro a dov'era prima il demone era svanita nel nulla.
Sulle labbra di Gildarts c'era ora un ghigno subdolo, e i suoi occhi lo accompagnavano con un alone nero. Jura ne era quasi intimorito.
Ecco manifestarsi il guerriero, il mago di classe S di Fairy Tail.
-Sono tutto un fuoco.-.
   
 
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