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Autore: JennyPotter99    26/05/2020    0 recensioni
SEQUEL DI" I DONI DELLA MORTE PARTE 1"
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Voldemort possedeva ormai un enorme potere.
Aveva la bacchetta di Sambuco, la più potente mai creata e con quella poteva essere in grado di uccidere Harry una volta per tutte.
Però 3 horcrux erano stati distrutti ed egli iniziava a sentirsi più debole.
Villa Conchiglia era il nuovo riparo scelto per l’ordine della fenice.
Bill e Fleur assegnarono una camera ad ognuno di loro, anche ad Olivander e Unci Unci, il folletto della Gringott.
Quella mattina, Jenny si risvegliò sul petto nudo di Draco che canticchiava un’intonata ninna nanna mentre le accarezzava la spalla.
-Dormi tranquillo, di un sogno sereno e vola con me dentro l’arcobaleno.-
La melodia l’aveva già sentita, come fosse un ricordo molto lontano.
-Che canzone è?- gli chiese, stropicciandosi gli occhi.
-E’ una ninna nanna che mia mamma mi cantava quando ero piccolo.- rispose lui, baciandole la fronte. -Potrei abituarmi a tutto questo, sai?- continuò, riferendosi al fatto che se ne stavano accoccolati dentro al letto. -Forse dovremmo restare qui. Invecchiare. Io e te.-
Jenny sorrise appena, accarezzandogli la guancia.- Sarebbe bello.-
Improvvisamente, sentirono la voce di Harry provenire dal corridoio che chiamava la sorella.
-Miseriaccia!-
Draco non aveva tempo di rivestirsi, così velocemente si nascose sotto il letto, quando Harry aprì la porta.
-Vieni, voglio interrogare il folletto.- le disse.
-Arrivo.- annuì Jenny, cercando di essere normale.
A porta chiusa, la ragazza fece capolino di sotto, ridendo.- Stai bene?-
Draco sospirò, arrossendo.- Una favola.-
Una volta rivestiti, raggiunsero Harry, Ron ed Hermione nella stanza di Unci Unci.
-Come stai?- gli domandò Harry.
-Sono vivo.- rispose secco l’altro.
-Perché Bellatrix credeva che avessimo preso la spada dalla sua camera blindata alla Gringott?-
-E’ complicato.- disse il folletto: erano creature astute, non facevano niente per niente.- Dove hai preso la spada?-
-E’ complicato.-
Harry giocò al suo stesso gioco, così che vuotasse il sacco.
-C’è una spada simile nella camera blindata di Madame Lestrange, ma è un falso.- spiegò Unci Unci.
-Chi metterebbe una spada falsa?- intervenne Ron.
-Un professore di Hogwarts, a quanto so ora è preside.-
-Piton.- intuì Jenny, ma il motivo del suo gesto era oscuro al folletto.
-Io devo entrare alla Gringott.- continuò Harry.
-Impossibile.-
-Da solo sì, ma con te, no.-
-E cosa otterrò in cambio?-
-Ho dell’oro, molto.-
-Non voglio l’oro, voglio quella.- disse la creatura, indicando la spada.
Harry non aveva altra  scelta: credeva che nella camera blindata ci fosse un altro horcrux.- Affare fatto.-
Se avessero trovato un altro pezzo dell’anima di Voldemort, avrebbero dovuto distruggerlo in un altro modo.
Successivamente, andarono a trovare Olivander nella sua stanza.
Fleur l’aveva curato da tutte le ferite che Voldemort gli aveva inflitto, ma era ancora debole.
-Signor Olivander, possiamo disturbarla?- chiese Harry.
-Ma certo, entrate pure.- rispose lui, posando lo sguardo su Draco.- Signor Malfoy, mi dia la sua bacchetta.-
Confuso, Draco estrasse l’arma e gliela diede in mano.
L’uomo l’analizzò, portandosela all’orecchio.- Biancospino, crine di unicorno, 10 pollici, flessibile. Sento che la sua lealtà è cambiata.-
Draco non capì cosa intendesse, dopotutto egli si stava facendo vecchio.
-Lei parla delle bacchette come se avessero dei sentimenti, conosce la bacchetta di sambuco?- intervenne Jenny: ultimamente aveva fatto delle supposizioni a chi potesse appartenere. -Sa com’è fatta?-
Olivander si alzò lentamente e si avvicinò alla scrivania, prendendo un foglio e una matita.
Il disegno della bacchetta era molto particolare, ma Jenny lo riconobbe subito.- Lo sapevo: era di Silente, è lì che Voldemort l’ha presa. I doni esistono.-
-Se è vero quello che dici e lui ha la bacchetta di Sambuco, sarà invincibile.- commentò Olivander.
-Allora penso che dovrò trovarlo prima che mi uccida.- esclamò Harry.
Per entrare alla Gringott, decisero di utilizzare un vecchio metodo: la pozione polisucco.
A Ron venne messa una parrucca e dei baffi finti, così da camuffarlo.
Dalla giacca nera di Draco, presero due capelli biondi, forse uno di Narcissa e uno di Lucius.
Dai vestiti di Jenny, invece, un riccio di Bellatrix.
Lei, Hermione e Draco li inserirono dentro le boccette e la bevvero tutta d’un sorso.
Quando Jenny si guardò le mani, però, capì che erano mascoline e toccandosi i capelli biondi e lunghi, capì di aver preso la forma di Lucius Malfoy.
Voltandosi alla sua destra, Hermione aveva le sembianze di Narcissa.
Perciò Bellatrix poteva essere toccata ad una sola persona.
-Ma dai, che sfiga!- esclamò Draco, sotto forma della zia.
Tutti presero a ridere, mentre Unci Unci posava la spada dentro la borsetta di Hermione.
-Certo, certo, ridete pure.-
Una volta che si furono messi dei vestiti adatti, il folletto salì in groppa ad Harry ed entrambi si nascosero sotto il mantello dell’invisibilità.
Infine, si smaterializzarono a Diagon Alley.
***
Quando si ritrovarono davanti alla banca, Draco fece un bel respiro e prese coraggio.
Un Mangiamorte passò da lì e la guardò con un sorriso, chinandosi appena per salutarlo.
Draco strinse gli occhi.- Che hai da guardare?-
Solo lui poteva sapere come inscenare bene il ruolo della propria zia.
Così, entrarono dentro la Gringott, mentre tutti i folletti al lavoro li fissarono.
Hermione e Jenny gli camminarono accanto e lo sorreggevano quando inciampava nei tacchi.
Così, giunsero all’entrata, alla scrivania del folletto capo Bongi.
-Desidero accedere alla mia camera blindata.- gli disse Draco, incrociando le braccia.
-Madame Lestrange, posso vedere la sua bacchetta?- le domandò il goblin.
Era un inceppo che non avevano considerato.
-Non vedo perché sia necessario.- ribatté l’altro.
-Beh, di questi tempi, può comprendere….-
Non sapevano come uscirne e oltretutto le guardie gli si stavano pericolosamente avvicinando.
Prima che fosse troppo tardi, Harry, sotto il mantello, si avvicinò al banchetto e con la bacchetta utilizzò la maledizione imperio su di lui.
Da allora, Bongi fece un sorriso da ebete.- Da questa parte.-
Salvi per un soffio, Unci Unci venne fuori dal mantello così da guidare gli altri alle camere blindate.
Attraverso il moderno marchingegno di una macchina su rotaie, il folletto se ne mise alla guida, sfrecciando tra la caverna.
D’un tratto, videro una strana cascata.
-Che cos’è?- esclamò Harry, mentre ci andavano dritti in mezzo.
Il folletto non riuscì a fermarsi in tempo e l’acqua li ricoprì tutti.
Il mezzo si bloccò improvvisamente e suonò un all’arme.
I sedili si reclinarono, facendoli cadere nel vuoto.
-Arresto momentum!- gridò Hermione, prima che si scaraventassero a terra.
Quando Harry si alzò, notò che tutti gli altri avevano ripreso le loro sembianze. -Oh no, siete di nuovo voi stessi.-
Draco si guardò le mani: era tornato uomo, ma aveva ancora i vestiti da donna.
Ron e Jenny scoppiarono a ridere.
-Ahn ahn, molto divertente.- borbottò Draco, tutto rosso in viso.
-La cascata del ladro: fa svanire qualsiasi incantesimo.- spiegò Unci Unci.
Ciò voleva dire che anche l’altro goblin era rinsavito.- Che ci fate tutti voi qua giù?! Ladri!-
Ron lo colpì di nuovo con la maledizione imperio prima che li facesse scoprire.
Dopo che Draco si fu cambiato, proseguirono verso la camera blindata di Bellatrix.
Prima di essa, dovevano attraversare una piccola piazza dove c’era un altro ostacolo.
Si trattava di un enorme drago bianco, legato a delle catene.
-Wow.- commentò Draco, meravigliato.- Ora che si fa?-
Proprio da lì vicino, Unci Unci prese una campanella che agitò: non appena l’animale sentì il ticchettio, abbassò la testa.
-E’ addestrato a sentire dolore ad ogni rumore.- disse il folletto.
Draco aggrottò le sopracciglia.- E’ da barbari.-
Superato il drago, salirono delle scalette e finalmente giunsero alla camera.
L’aprirono grazie alla mano di Bongi, trovandosi in mezzo a coppe d’oro e gioielli d’argento.
Si fecero luce con le bacchette e si guardarono intorno.
-E’ qui?- domandò Ron.
D’un tratto, Harry iniziò ad udire uno strano suono, proprio verso lo scaffale in alto. -Lo sentite anche voi?-
-Sentire cosa?- gli chiese la sorella.
Draco curiosò tra i gioielli della zia.- Dici che se ne accorge se le rubo qualche anello?-
Quando il ragazzo ne andò a toccare uno, esso cadde a terra e iniziò a moltiplicarsi.
Ron sbatté contro un vaso e divennero due, poi tre, poi quattro.
-Hanno aggiunto la maledizione geminio: qualsiasi cosa toccate, si moltiplica.- disse Unci Unci.
Harry mise gli occhi su una piccola coppa dorata sopra una mensola, con lo stemma di Tassorosso.- Eccolo, è quello!-
Gli oggetti cominciarono a riempire la stanza e quasi a soffocarli.
-Dammi la spada!- esclamò Harry, praticamente nuotando dentro di essi.
Hermione prese la spada da dentro la sua borsetta e la tirò ad Harry.
Grazie ad essa, il ragazzo riuscì ad afferrare la coppa.
Però, non appena gli fu in mano, il folletto gliela rubò.
-Avevamo un patto, Unci Unci!-
-La coppa per la spada!-
Harry fu costretto così a consegnargliela.
-Ho detto che vi avrei fatto entrare, non ho mai parlato di farvi uscire.- sogghignò il goblin, portandosi via Bongi.
Gli altri 5 con la bacchetta si fecero spazio tra la roba per uscire, mentre Unci Unci superò il drago, lasciandosi il collega  alle spalle.- Al ladro!-
-Verme viscido.- commentò Ron.- Almeno abbiamo ancora Bongi.-
Proprio in quell’istante, il drago sputò fuoco contro il folletto.
Draco sospirò.- Dovresti stare zitto, la prossima volta.-
Di conseguenza arrivarono le guardie, che iniziarono a colpirli.
Tutti e 5 si nascosero dietro delle colonne, non sapendo come uscirne.
-Adesso che facciamo?!- domandò Ron.
-Io ho un’idea, ma è folle!- esclamò Draco.
-Sarebbe?- gridò Jenny.
Il ragazzo prese la rincorsa e saltò dritto in groppa al drago.
Gli altri, anche se pensando fosse da pazzi, lo seguirono.
-Reducto!- Draco lo liberò dalle catene, così la creatura volò via.
Ruppe tutte le finestre e volò in cielo, facendoli uscire di lì.
I 5 volarono per tutta Diagon Alley, fino a che il drago non iniziò ad abbassarsi su di un fiume.
-Saltiamo!- consigliò Harry e così si lasciarono cadere in acqua.
Proprio mentre cercava di riemergere, il ragazzo ebbe delle visioni, entrando nella testa di Voldemort.
Draco lo vide affannarsi con lo sguardo fisso in cielo, così nuotò in suo aiuto, trascinandolo verso la terra ferma.
-Lui sa.- affermò Harry.- Tu sai chi: sa che diamo la caccia agli horcrux.-
-Lo hai fatto entrare? Harry non devi farlo!- esclamò Hermione.
-Hermione, non riesco ad impedirlo sempre. Comunque, adesso è tutto diverso, prima riuscivo chiaramente a vedere nella sua testa, ma adesso è tutto sconnesso.-
-Forse sono gli horcrux, forse si sta indebolendo.- commentò Ron, mentre Hermione estraeva vestiti asciutti dalla borsetta.
-Non lo so, ma è furioso e quindi molto più pericoloso.- rispose Harry.- Oltretutto, un altro horcrux si trova ad Hogwarts, l’ho visto. Ho visto Priscilla Corvonero. Dobbiamo andare assolutamente lì.-
-E’ troppo pericoloso! Dovremmo escogitare qualcosa, pianificare.- intervenne Hermione.
-Oh andiamo, quando mai i nostri piani hanno funzionato?- aggiunse Jenny.- Andiamo lì e si scatena il caos.-
-Ha ragione: i Mangiamorte hanno messo gli allarmi per tutta l’aria del castello.- continuò Draco.
Tutti si misero a fissarlo.
-Un momento: tu sai dove si sono accampati?- gli domandò Harry.
Draco non capì perché lo stavano guardando.- Sì, perché?-
 
   
 
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