Libri > Good Omens
Segui la storia  |       
Autore: Nao Yoshikawa    26/05/2020    7 recensioni
Raccolta di flashfic/oneshot spin-off de “L’effetto farfalla” costituito da momenti dolci/teneri/divertenti.
1 {Notte insonne} Una volta l’uno, si erano detti. Ma era più facile a dirsi che a farsi.
2 {Primo bagno} «Hai mai fatto un bagno ad un neonato?»
3 {Coliche} «Angelo, ma perché stai piangendo anche tu?!»
4 {Un semplice trucco} «Ma che schifo! Che roba è? Angelo, vuoi avvelenarla per caso?»
5 {Somebody to love} «Ora basta, non ce la faccio più con questa melodia infernale»
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
25 - Domande scomode
 
A El i neonati erano sempre piaciuti. Per lei erano l’equivalente di adorabili bambolotti profumati, che mangiavano, piangevano e si muovevano. Addirittura adesso ne aveva davanti due. Newton e Anathema tenevano a turno i due gemelli in braccio, un maschio e una femmina, Liam e Charlotte, adorabili quanto ingestibili.
«Fortunatamente noi non abbiamo messo al mondo due gemelli, altrimenti sarei andato a vivere in Antartide», il sarcastico commento di Crowley non tardò ad arrivare e ovviamente suo marito gli lanciò una gomitata per intimarlo a tacere.
«Crowley, insomma! Amh, Anathema cara, ti trovo bene, sei così raggiante.»
Lei però si voltò a guardarlo con un’espressione che esprimeva chiaramente il suo bisogno di dormire.
«Raggiante, Aziraphale? Non ricordo più l’ultima volta in cui ho dormito e il mio seno sta scoppiando. Liam e Charlotte non fanno altro che succhiare latte, tutto il tempo! Non vogliono prendere neanche il ciuccio! E poi piangono in contemporanea. Com’è possibile che siano venuti fuori due gemelli?» e dicendo ciò guardò malamente suo marito, secondo lei la causa di tutto quel male.
«Perché mi guardi così? Come potevo saperlo?»
Gabriel riuscì a compatire Newton, anche lui era sposato ad una donna dal carattere lievemente difficile, ma evitò di parlare. Belzebù se ne stava a braccia conserte a fissare quei due piccoli, adorabili fagotti di tenerezza nel tentativo di darsi un contegno.
«Quei due mi fanno divertire molto, smettila di guardarmi così!» si lamentò Crowley. Insomma, lui c’era già passato, poteva godersi lo spettacolo o no?
«Posso tenerli in braccio?» domandò El attirando l’attenzione su di me, ma Newton e Anathem erano un po’ reticenti: un neonato di pochi giorni era davvero fragile.
«Non preoccupatevi, El è brava, dovreste vedere come tiene il nostro gatto», si divertì ancora ad infierire il demone.
«I miei figli non sono dei gatti!» sibilò la strega, provata, ma non avrebbe mai potuto non accontentare El. Quindi staccò Liam dal suo seno, porgendoglielo delicatamente e tenendo una mano sotto la testolina del bimbo per far sì che fosse più stabile. El lo guardò con meraviglia e stupore, toccando una delle sue piccole mani.
«Profuma di latte e borotalco, mi piace! È troppo carino!»
«Già, pensare che anche tu eri così una volta» ricordò Aziraphale con grande nostalgia. Non aveva mai avvertito troppo lo scorrere del tempo, ma vedendo sua figlia crescere giorno dopo giorno, era inevitabile. Crowley accavallò le gambe, decidendo di infierire su Belzebù.
«Forse Bel vuole tenere in braccio Charlotte?»
Lei si irrigidì, fulminandolo con lo sguardo.
«Giusto! Newton, dai la bambina a Bel», disse subito Anathema.
«Ma veramente io…!» dannazione! Perché finiva così tutte le volte? Perché lei, il temibile Principe dell’Inferno, doveva sciogliersi così tanto ogni volta che le mettevano un bambino in braccio? E poi la piccola Charlotte profumava davvero di latte e borotalco ed era così piccola. El la guardò in interesse, per poi sorridere.
«Bel, devi avere un bambino anche tu!» fu la sua uscita. Gabriel si irrigidì, in verità curioso della reazione di lei. Dell’argomento non ne avevano mai parlato, stranamente.
«Io? Oh no, io non ho istinto materno.»
«Ma se praticamente hai cresciuto El!» intervenne Crowley. «E poi, da quando hai a che fare con i bambini ti sei molto calmata…»
«Sì, è vero. Non fai più così paura», proferì Gabriel a suo rischio e pericolo. Belzebù infatti non tardò a guardarlo in un modo che avrebbe fatto rabbrividire chiunque. «Va bene, ora mi stai facendo paura!»
«Dai Bel, tu saresti una brava mamma! Ti prego, fallo per me!» chiese El supplichevole. Ma perché tutte le attenzioni si erano spostate su di lei?
«E tu non dici niente?» sussurrò a Gabriel, ma quest’ultimo fece spallucce.
«Beh, per me va bene farlo.»
Crowley scoppiò a ridere.
«Certo, voglio dire, fare il bambino è la parte più piac-AHI! Aziraphale!»
Quell’angelo infido! Gli aveva dato un’altra gomitata.
«Non è colpa mia se parli a vanvera.»
«Liam forse ha fame!» si allarmò El nel vedere il bambino piagnucolare. Anathema recuperò entrambi i suoi figli, spostando l’attenzione da Belzebù, rossa per l’imbarazzo.
«Davvero pensate che io sarei una brava madre?» domandò ad un tratto, senza guardarli negli occhi.
«Certo che lo saresti!» le rispose subito Gabriel. «Tu sei… dolce…ma forte…»
«E sei molto rassicurante… come un abbraccio!» aggiunse El.
«Certo. E poi se ce l’ha fatta Crowley…» Aziraphale fece l’indifferente e a quel punto suo marito si alzò.
«Ma insomma! Prima mi prendi a gomitate, ora questo! Aziraphale, sei un bastardo!»
«Però vale la pena stare con me! Amh, scusate, mi sono lasciato trasportare», si schiarì la voce. El gli picchiettò su un ginocchio, sussurrandogli qualcosa.
«Papà ,lo sai, secondo me un bambino lo avranno davvero un giorno. Si amano troppo, proprio come te e papà.»
Aziraphale le diede subito ragione.
El ci aveva visto giusto.
 

Nota dell'autrice
Avevo voglia di un capitolo più corale questa volta. E poi non potevo perdermi l'occasione di scrivere di Anathema sclerata a causa dei suoi gemelli, che incolpa ovviamente Newton, o El che fa domande scomode a Bel. A parte gli scherzi, a lei la vedo molto bene come madre, una di quelle super dolci con i propri figli, ma un vero e proprio demone quando si tratta di proteggerlo da chi gli fa del male. Così come ci vedo bene un Gabriel che non si fa problemi ad ammettere di volere un figlio, lei secondo me farebbe molta più fatica ad ammetterlo. El ha ragione, loro si amano troppo per non dare la vita, esattamente come Aziraphale e Crowley che poveretto, è stato preso a gomitate, qualcuno lo protegga. Spero vi sia piaciuto :)
 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Good Omens / Vai alla pagina dell'autore: Nao Yoshikawa