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Autore: _Niente_Paura_    28/05/2020    1 recensioni
I sogni son strani, si sa. Sembrano umidi e torbidi, poco confortevoli. Viola questo lo sa bene, sprofondando ogni giorno di più nella buia palude della sua psiche.
Genere: Angst, Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sogni torbidi



L'aria del mare settentrionale, fredda e pungente, tagliava la pelle delicata e levigata di Viola. Il naso alla 'francese', una punta all'insù che mirava dritto al cielo, era un naso grazioso quello, come il resto del viso. Le guance alte, s'assottigliavano sempre più, fino ad ottenere un mento appuntito. I capelli erano raccolti morbidamente da uno chignone poco elaborato. I capelli erano di un blu scuro, come il mare che si vedeva in lontananza dalla finestra. Blu come il fondale dell'oceano. La mano destra poggiava sulla cornice della finestra, il viso si sporgeva sempre di più verso fuori, a respirare l'aria torbida di un'isola autunnale. Negli occhi verdi, vi era il riflesso della luna, che quella notte era crescente. Le sottili dita della mano sinistra serpeggiavano e s'allargavano, quasi a voler prendere l'aria.
-Signorina? Cosa sta facendo?- Tuonò improvvisamente una voce femminile.
Viola si voltò di scatto, la sua espressione assorta sparì dopo qualche istante, per dare spazio ad un accomodante sorriso. Le sue labbra sottili sembravano perfette per quei sorrisi di circostanza.
-Oh! Nulla.- Sbattè gli occhi da gatta, e si allontanò dalla finestra aperta.
-Signorina, dovrebbe chiudere la finestra. Vi prenderà un malanno.- Continuò scocciata la governante andando a chiuderla.
-Sì, immagino sia così.- Rispose la ragazza con aria distratta. Si sciolse i capelli e morbide onde ricaddero fino alla fine della schiena. Questi oscillavano ad ogni passo della giovane, accompagnati dal fruscio della veste da notte bianca, ricamata con orli preziosi.
-Buona notte Signorina.- La voce della governante era tirata, forse esasperata. Ciò lo percepì immediatamente Viola, incupendosi irrimediabilmente per quella notte.
Buio totale, un urlo nel vuoto e poi un tonfo. Era caduta, ma non sapeva bene dove. Si tirò su, mettendosi a sedere sul suolo umido e freddo. Tutto intorno era nero come la pece, riusciva a stento a vedere le sue dita dinanzi a lei.
-Mamma?- Provò a bisbigliare, con voce strozzata dalla paura.
-M-mamma?- Sibilò nuovamente, con la voce spezzata da un pianto che era sul nascere.
-M-aa-mamma?- Una lacrima solcò il suo viso giovane ma pallido. Vi fu solo silenzio come risposta, neanche un fruscio.
Singhiozzò brevemente, asciugandosi gli occhi con il polso. Provò ad articolare una sillaba, aprendo e dischiudendo la bocca.
-MAMMAAAAAAAA.- urlò, e poi si svegliò.
Era mattina, già l'uccello mattiniero cantava a squarciagola. Si portò una mano sulla fronte, e notò che questa era grondante di sudore, così come tutto il resto del corpo.
La ragazza era ancora ansimante, tremava. Chiuse gli occhi, cercando di ripercorrere quel brutto sogno.
-Signorina? È sveglia?- Una voce arrivò alle orecchie di Viola, la quale pigramente riaprì gli occhi.
-Sì.- Disse affaticata. Si mise a sedere, scoprendo le gambe le quali erano piene di contusioni.
-AHH!!!Signorina, ma cosa avete fatto?- Viola sorpresa abbassò lo sguardo e cacciò a sua volta un urlo.
-I-io non ne ho idea.- rispose tremante, allontanando le mani delle gambe, spostandole sul materasso. La governante si fiondò su di lei, cercando di toccare gli ematomi violacei. S'avvicino con le dita, ma riuscì a sfiorarla appena fino a quando non si bruciò. Tirò immediatamente indietro la mano.
-Ma signorina, ha la febbre.- Osservò Viola con aria apprensiva, ma l'altra d'altro canto non riusciva a capirla.
-No, mi sento bene io.- La governante non volle sentire scuse ed avvicino la sua mano alla fronte della giovane. Ma restò di stucco nello scoprire che la fronte sembrava avere una temperatura normalissima.
-Si-signorina! Ma lei ha ragione, cosa le è successo?-
-Non saprei.- Viola esitante aveva lo sguardo sui segni, questi sembravano dei lunghi artigli impressi nella sua carne.
   
 
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