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Autore: littlepink6690    29/05/2020    1 recensioni
SwanQueen
Regina è intenzionata a lanciare il Sortilegio Oscuro per rovinare il lieto fino di tutti, non solo di Biancaneve e del Principe Azzurro.
Non le importa che Campanellino le abbia detto che una persona con un particolare tatuaggio, sarà quella che la porterà ancora ad amare. Non sa chi sia, non le importa tanto è accecata dalla collera.
Rivisitazione della serie in chiave SwanQueen...
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Henry Mills, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Stars

6

“Mamma dovresti venire” – disse Henry guardando Emma, mentre erano al molo e guardavano il mare.

“Ragazzino, so che lo vorresti, ma sarebbe complicato” – sorrise appena – “Solo tu, mi vedi ancora come la Salvatrice, ma gli altri hanno paura di me” – ammise.

“La mamma ha paura di te?” – disse rivolgendole lo sguardo.

“Non credo, tua mamma non ha mai paura di nulla” -sorrise.

“Vieni per lei” – disse ed Emma avvampò, si voltò di scatto.

“Mamma?” – disse guardandola allontanarsi appena.

“Vedremo Henry” – disse dissolvendosi.

 

“Ehi?” – Snow distolse Regina dai suoi pensieri –“Non essere amareggiata”

“Figurati se lo sono” – disse la mora voltandosi e giocherellando con Neal in braccio all’altra donna.

“Sono certa che fosse stata un'altra situazione sarebbe venuta” – disse.

“Il fatto che la situazione centri con qualcosa che mi riguarda la disturba?” – disse sarcastica.

“Regina sai che non è così, avete superato la fase della guerra tra madri no?” – chiese. Alla fine, non doveva prendersela così tanto, lei ed Emma erano agli occhi degli altri solo le madri di Henry, niente più. Regina però sapeva cosa fosse davvero Emma per lei, e dannazione l’avrebbe voluta lì, nonostante chi fosse diventata.

“Mi hanno lasciato questo per te” – disse Granny apparendo alle spalle di Snow, porgendo una bustina a Regina. Neal fu più veloce e l’afferrò giocandoci, le due more scoppiarono a ridere, e la donna più grande delicatamente, dandogli dei bacini sulle mani paffute, riuscì a farsela ridare.

“Che c’è scritto?” – chiese Snow.

Avrei voluto esserci, ma non voglio metterti nei guai! In fondo stai fraternizzando con il nemico. Però se vuoi, raggiungimi a casa mia -S

 

“Un biglietto di auguri” – sorrise mettendoselo nella tasca della giacca – “Oddio ma questo principino, è tutto sporco di rossetto” – rise Regina e Neal le si sporse verso, per essere preso in braccio.

 

Quando Regina arrivò a casa di Emma, era molto tardi, non aveva mai avuto una festa di compleanno così allegra, Henry aveva fatto una cosa molto dolce per lei. Regina trovò la porta aperta, per un attimo ebbe paura che fosse successo qualcosa. Scostò il legno e trovò un bigliettino per terra, accovacciandosi elegantemente, lo raccolse e lesse.

Se ti fa piacere guardare un po’ le stelle, ti aspetto in terrazza -S

Regina allora percorse le scale, che qualche sera prima avevano condotto loro due in camera da letto di Emma, mentre adesso ci passava oltre ed apriva la porta all’ultimo piano.

“Em-ma?” – disse entrando, e vide tutto sistemato. Un tavolino con una candela, due bicchieri pieni di sidro di mele, lo poteva sentire, anche un dolce? Poi c’era come un giaciglio a mo’ di baldacchino e alcuni veli a coprire le travi. Alla mora si riempì il cuore, di una sensazione che non provava da troppo tempo.

“Buon compleanno, Maestà” – disse apparendole alle spalle, Regina quasi sussultò portandosi una mano al petto – “Per voi” – sorrise Emma lasciandole una rosa tra le mani.

“Em-ma” – la guardò nel suo abito da Oscura – “Speravo venissi” – non sapeva cosa dire era sorpresa e confusa.

“Non potevo ma adesso sono qui” – Emma riusciva a calare la sua maschera solo con Henry e con lei. La raggiunse con una falcata con i due bicchieri di sidro e le si parò davanti, lasciandole un dolce bacio sulle labbra.

“Hai preparato tutto per me?” – Regina prese il bicchiere che la bionda le offrì.

“Per farmi perdonare dell’assenza, ma non significa nulla” – la guardò - “So che non vuoi fraternizzare più con il nemico”. Regina si allontanò per ammirare il paesaggio da quel punto della città, accarezzando il bordo del bicchiere con un dito.

“Se tu mi permettessi di aiutarti” – sospirò.

“Non ne ho bisogno Regina, credimi” -disse posizionandosi dietro di lei e le avvolse la vita con le braccia.

“Em-ma” – disse tentando di voltarsi, senza successo. La bionda scostò i suoi capelli castani sulla spalla destra e impresse le sue labbra sul collo dell’altra.

“Rilassati” – sorrise – “Non hai un desiderio da esprimere, oggi?” – sussurrò sulla sua pelle, accarezzandole l’addome.

“Mostrarti a me come sei davvero, sarebbe un bel regalo” – disse portando le mani sulle sue, dopo aver poggiato il bicchiere sul davanzale, accanto alla rosa voltandosi nell’abbraccio e intrecciando le loro dita.

“Come mamma mi ha fatto?” – ridacchiò la bionda guardandola.

“Non ancora” – sorrise sulle sue labbra – “Ma dico sul serio”.

Così Emma mosse il polso, e Regina la rivide come la prima volta che si erano conosciute, giacchetta rossa di pelle, canotta bianca, un paio di blue jeans, e gli immancabili stivali.

“Ciao” – sorrise Emma, e Regina quasi si sciolse a quella faccia così buffa.

“Ciao” – sorrise la mora attirandola a sé per un bacio dolce all’inizio e poi sempre più intenso, impresse le dita tra i capelli mossi di Emma – “Mi sei mancata” – sorrise.

“Sono sempre io” – disse ovvia e la scrutò.

“Lo so, ma a tratti sei diversa e io beh non voglio fraternizzare con il nemico” – disse sarcastica.

“Ottimo escamotage” – disse Emma sulle sue labbra.

 

Regina ed Emma ormai nude su quel giaciglio, che a differenza di quello che aveva supposto la mora, l’altra aveva realizzato con le sue mani, si guardavano in un modo tutto loro. Che vuoi che si dica avevano fatto almeno dieci minuti di preliminari, baci lenti e appassionati, poi intensi e battaglieri, e adesso Emma, si apprestava a dare il suo regalo a Regina. Baciò i suoi seni pieni, ambrati e sodi, passando la lingua su tutti i punti: il capezzolo, l’areola e le aveva toccati in maniera così leggera, che Regina pensò non lo stesse neanche facendo. Iniziò ad imprimere dei baci pesanti sul suo addome, sentendo la schiena della mora inarcarsi, l’Oscura vedeva il labbro di Regina tra le labbra, il suo ansimare piano, e il gemito che uscì dalla sua bocca, appena le sue labbra finirono sul clitoride della mora, le lasciarono una scarica alla schiena. Emma si sarebbe dedicata solamente a lei, si sarebbe compiaciuta lo stesso vedendo la donna sotto di sé godere come non mai. Abbandonò di malavoglia quella gemma regale, accarezzò e baciò l’interno coscia di Regina, che quasi gemette frustrata, ogni volta la bionda arrivava vicino al punto più sensibile e tornava indietro. La mora sorrise a quel giochetto, la stava eccitando terribilmente, così portò le mani al suo seno e chiuse gli occhi ansimando piano. Gli occhi di Emma si fissarono su quell’immagine e le labbra si posarono sulla sua apertura, Regina tremò del suo stesso provocala e portò una mano tra i suoi capelli.

“Em-ma” – la bionda sapeva che quel suo richiamo, fosse l’esigenza della sua regina di qualcosa di più, e lei non la deluse. Passò la lingua su tutta la sua apertura e poi arrivata dove necessitava, si immerse prepotente in lei, spingendo finché poté. I fianchi della mora scattarono verso quella bocca affamata, la schiena si inarcò e quella sensazione iniziò a stuzzicarla lì in basso. I suoni gutturali che uscirono dalla sua gola, furono una dolce melodia alle orecchie della Salvatrice. Esattamente nel momento in cui Emma toccò il punto massimo e Regina aprì gli occhi verso il cielo, vide in due modi diversi le stelle lì in alto, gemette il nome di Emma, con ogni fibra del suo corpo.

Ehm penso che il capitolo, totalmente frutto di un sogno e del mio compleanno di mezzo, si commenti da solo! Però io sono curiosa di quello che pensate voi! Attendo qui, insulti, minacce, parole carine per questa storiella! Alla prossima xoxo

  
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