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Autore: anirbasoup00    29/05/2020    1 recensioni
Non sarà una scelta tra grifondoro e serpeverde, ma sarà una scelta dettata dal bene comune. Ma se il bene comune non fosse la strada giusta?
Gazzetta del profeta: HARRY POTTER AD AZKABAN
A seguito della convocazione da parte dell'intero Wizengamot, il tribunale britannico emana la sentenza: Harry Potter dovrà scontare la sua pena per omicidio ad Azkaban.
No, non è uno scherzo. La notizia ha superato i confini del mondo magico britannico...
Si autodichiara colpevole affiancato dal testimone della difesa Horace Lumacorno, ex professore di pozioni alla scuola di magia e...
Alcuni riportano che la sua cella si trovi accanto a quella di Lucius Malfoy.
I presenti alla battaglia di Hogwarts non sono tanto sorpresi...
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry, Harry/Ginny
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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Non voglio girarci troppo intorno e vi dico che questa fanfiction è una drarry, ma i rapporto tra Harry e Ginny è molto importante ai fini della storia, quindi aspettatevi scene tra i due soprattutto nei primi capitoli. Detto questo, buona lettura!

Gazzetta del profeta 

HARRY POTTER AD AZKABAN

A seguito della convocazione da parte dell'intero Wizengamot, il tribunale britannico emana la sentenza: Harry Potter dovrà scontare la sua pena per omicidio ad Azkaban. 

No, non è uno scherzo. La notizia ha superato i confini del mondo magico britannico…

Si autodichiara colpevole affiancato dal testimone della difesa Horace Lumacorno, ex professore di pozioni alla scuola di magia e… 

Alcuni riportano che la sua cella si trovi accanto a quella di Lucius Malfoy.

I presenti alla battaglia di Hogwarts non sono tanto sorpresi… 

<< Salazar >>

La rivista fu chiusa di scatto da una mano pallida

 

Un anno e mezzo prima...

Sbuffó. Le mani compirono l' abituale rituale delle dieci del mattino, sfiorando con impazienza la pelle all'altezza dell'ombelico; a casa avrebbe potuto soddisfare subito i suoi bisogni, ma lì, seduto sul sudaticcio schienale dello scompartimento, c'erano regole a cui, malgrado, doveva attenersi: non poteva fuoriuscire dalle quattro pareti, per lo più di vetro, per raggiungere l'oggetto dei suoi desideri. Lui però sapeva che sarebbe venuto da lui, bastava avere pazienza e placare i desideri bollenti. Ancora poco, ancora poco tempo...

Quel rumore fastidioso si fece sentire: aveva cercato di trattenerlo, ma come sempre perse quella battaglia; era la fine. Gli altri quattro ovviamente si girarono a guardarlo. Perché non lo aiutavano a distrarsi da quel suo bisogno primario invece di osservarlo con un sorrisino consapevole stampato sul viso?

E poi avvenne: lo scalpitio di passi che percorrevano il lungo corridio del treno era sempre più vicino.

Il ragazzo sorrise all'ombra che si era affacciata alla porta del loro scompartimento; li sentiva solo lui i cori angelici?

La serratura si aprí e... << No! No, miseriaccia! >> piagnucoló

<< Cosa? >> chiese Neville, facendo capolino dalla porta, guardando spaventato Ronald. Dean si riscosse dalla sua pergamena e carboncini e alzò il capo

Ginny ed Hermione risero

<< Hai fame, Ron? >> chiese ironicamente Harry, alla sua sinistra. Il rosso lo fulminó con lo sguardo

<< Tranquillo Neville- oh, ciao Luna >> la salutò Hermione. La ragazza sembrava essere apparsa magicamente dietro la schiena di Neville

<< Ron pensava che foste la Signora del carrello >> spiegò Ginny con una risata << Sedetevi pure >>

<< Sì, grazie >>

<< Manca un posto libero >> disse Luna.

Ron sbadiglió contento; oh, che peccato.... Harry gli diede una gomitata

<< Prendete il nostro: tra poco io e Dean andiamo alla riunione dei prefetti >> No, ora non era più contento...

<< Sì, è meglio che ci avviamo...? >> Dean guardò Hermione, lei gli sorrise accondiscendente

Solo l'avvento della Signora del carrello riportò allegria al rosso << Fate largo, fate largo >> esclamò per raggiungere il corridoio

<< Non dovreste restare in piedi durante il viaggio >> disse la donna << Se vi vedessero...  >> Ron non stava prestando attenzione alle sue parole, ma accettò di buon grado il sacchetto di dolci che gli porse

<< Ci vediamo dopo ragazzi >> il rosso sollevò il capo dal sacchetto e salutò Hermione che dopo avergli sorriso... si allontanò da lui, seguita da Dean

Rientró nella cabina e trovò la simpatica Luna che, seduta al suo posto, quello vicino a Harry, stava intrattenendo il piccolo pubblico. Sua sorella era protesa verso la corvonero, cercando di leggere meglio l'oggetto di quella conversazione: il Cavillo. Harry non si impegnò neanche a mostrarsi interessato a quella scartoffia, dato che stava... fissando il naso di sua sorella? No, voleva attirare la sua attenzione per condividere il dissenso verso la rivista.

Lanciò una porzione di dolci ad Harry come se non ci fosse stata Luna in mezzo e questi di conseguenza colpirono in pieno la ragazza.

<< Ops >>

<< Ron >> strilló Ginny, togliendosi una confezione di cioccorana dalle gambe, stizzita. << Ma che problemi hai? >> esclamò, massaggiandosi la guancia sinistra. Neville raccolse velocemente la confezione rotta da terra prima che la cioccorana riuscisse a scappare

<< Se volevi offrire a Luna dei dolci non c'era bisogno di lanciarglieli in faccia, no? >> Harry era visibilmente arrabbiato; ok, forse non avrebbe dovuto farlo, avrebbe potuto semplicemente chiedere alla corvonero di spostarsi... ma ehi, doveva o non doveva dare al suo amico due cioccorane e cinque caramelle frizzole? E doveva o non doveva far capire alla Lovegood che quello era il suo posto? Aveva semplicemente risparmiato tempo con due azioni in una. Ringraziò il caro Godric che non ci fosse anche Hermione.

Guardò la corvonero, insicuro ed in un certo senso curioso della sua reazione: lei stava ripiegando lentamente il Cavillo tra le sue mani, con le sopracciglia chiare corrugate; non lo guardava. << Be', grazie >> disse alla fine, sorridendogli.

Ron guardò allibito la ragazza scartate una caramella frizzola al limone e ingerirla << Sono le mie preferite queste >> Detto ciò, Luna si alzò e si sedette sul pavimento con le gambe distese che quasi toccavano la porta, riaprì il suo Cavillo e ricominciò a leggerlo.

I quattro ragazzi si guardarono con la stessa espressione dipinta sul viso. Oh, non era l' unico che la considerava pazza. Con che logica il cappello parlante l'aveva smistata a Corvonero?

<< Luna? >> la richiamò Ginny, mentre Ron prendeva il suo posto

<< Se non hai intenzione di parlarmi del Coccotè, allora non dirmi nulla >> non c'era presunzione nella sua voce

Sua sorella abbandonò ció che stava per dire << Ah, ehm... allora cosa sarebbe questo Coccotè? >>

Luna mostrò una pagina della rivista solo a Ginny e a Neville che erano seduti sullo stesso lato dello scompartimento << È un pulcino quello? >> chiese il grifondoro indicandole un'immagine che Ron e Harry non riuscivano a vedere

<< Sì chiama Coccotè, è un volatile che nasce dalle noci di cocco >> il rosso scoppiò a ridere e notò bene che persino Harry stava nascondendo un sorrisino. Ron lo guardò con un'espressione da "Visto? Che ti avevo detto..."

Il suo amico scosse il capo.

Il rosso si accorse troppo tardi che la corvonero gli aveva preso un'altra delle caramelle frizzole e la stava masticando << Ehi! >> la sua protesta non venne considerata. È pazza, pazza...

Continuò a fissarla per il resto del viaggio, tenendo i dolci lontano dalle sue mani. Cercò anche di far finta di non accorgersi degli occhi persi del suo amico alla sua sinistra, sentendosi preoccupato e in colpa allo stesso momento perché lui non era in grado, come Hermione, di dire la cosa giusta per la situazione giusta: riusciva solo a dire battute che neanche a lui facevano ridere e che suscitavano ad Harry un sorriso finto. Era un pessimo amico

Harry

I binari dell' Hogwarts Express sferragliarono, avvisando gli studenti che il viaggio era terminato. Harry non aveva mai avuto così tanta voglia di iniziare un anno scolastico. 

Non aveva intenzione di passare l'anno con gli stessi pensieri che l'avevano attanagliato quell'estate: si sarebbe tenuto impegnato con la sua squadra di Quidditch, che avrebbe formato alle selezioni, e con gli incontri di Silente; ciò che era successo a Giugno doveva divenire una cicatrice e non essere ancora una ferita.

Ormai era divenuto un rituale pensò, vedendo una testa platinata avvicinarsi a lui, mentre si stava dirigendo alle carrozze trainate dai Thestral

<< Come ci si sente a essere il prescelto, Potter? >> Harry aumentò il passo << Sai, i favoritismi e tutto ciò che ne consegue... Ah no, aspetta, non c'è stata nessuna differenza dal giorno della tua fottuta nascita, vero? >>

Un classico... dal platinato si sarebbe aspettato parole più originali; la carcerazione di Lucius era servita a qualcosa allora << Brucia, eh Malfoy? >>

Ora l'aveva raggiunto << Ti sbagli. Non vorrei mai essere nei tuoi panni...  >> sussurrò queste ultime parole nel suo orecchio; il suo fiato caldo sul suo collo era più fastidioso del ronzio delle zanzare in piena notte << con il vecchio Silente frustato. Scommetto che dopo tutti questi anni di supporto vorrà una ricompensa >>

Il ragazzo aggrottò le sopracciglia << Non sapevi delle sue strane inclinazioni? Lezioni private, eh? >> Harry si sentì le gambe molli. Non stava intendendo quello... vero? << Ora è così che si chiamano? >>

Il ragazzo sperò di non essere arrossito troppo. Cercò di ricomporsi, ma sembrava impossibile << Come fai a saperlo? >> riuscì a dire

<< Come faccio a sapere delle attitudini del tuo protettore o come faccio a sapere delle lezioni extra? >> Ora Malfoy lo stava fronteggiando con una luce derisoria negli occhi; i loro occhi erano alla stessa altezza.

Harry avvistó dietro di lui il gruppo dei suoi amici in lontananza e decise che fosse meglio sorpassare il serpeverde e non curarsi della sua risposta; ma prima questo gli afferrò il braccio <> poi lo lasció libero mentre dietro le spalle del grifondoro arrivarono Tiger e Goyle che, silenziosi e corrucciati, raggiunsero Malfoy, passando uno a destra e uno a sinistra di Harry.

Entrato nella carrozza riuscì a sentire le ultime parole che stava dicendo Hermione e lo sguardo corrucciato di Ron: stavano parlando di Malfoy

<< Che ti ha detto la serpe? >> ahahahaha uccidetemi.

Non riusciva aguardarli negli occhi <> chiese Hermione con una ciocca di ricci davanti al viso, troppo intenta a studiarlo per rendersene conto. Harry si tolse gli occhiali e sfregó con il dorso della mano destra la tempia, manifestando una falsa emicrania <> e con i pensieri zeppi di brutte immagini.

<< Vedrai che con qualcosa sotto i denti si sistemerà tutto >>

Malfoy gli aveva intimato di non immischiarsi nei suoi affari? Be', lui di certo non avrebbe seguito il suo volere, dopo che l'avevano beccato durante l'estate in un negozio di Nutturn Alley e non si sarebbe preoccupato di quel mucchio di stronzate che gli aveva detto, perché erano queste che erano, no?

***

Il buon proposito di Ron si avveró: durante la cena non aveva fatto altro che mangiare, pensare a che cibo avrebbe mangiato e in che ordine, di modo che avrebbe potuto gustarsi più pietanze possibili; tutto tranne la liquirizia pensò con disgusto. Non che alla Tana la signora Weasley cucinasse male, anzi, ma ciò che Hogwarts offriva era unico ed irripetibile.

Calò il silenzio; il ragazzo alzò il capo dalla sua torta alla melassa e non si stupì di vedere il preside che stava per iniziare il suo discorso di benvenuto. Un brivido gli attraversò la schiena quando l'uomo percorse la Sala Grande con lo sguardo che posò poi sul tavolo dei Grifondoro; gliel'avrebbe fatta pagare a quel platinato. Silente gay? Be', non era affar suo e non lo doveva essere neanche di Malfoy, ma a quanto pare...

<< A tutti i nuovi studenti benvenuti, a quelli vecchi bentornati per un nuovo anno ad Hogwarts. Non perdo tempo per parole che son sicuro importino a pochi, quindi arrivo subito al punto. Per chi non lo sapesse, io temo che siano in molti, quest'anno è il millesimo dopo la fondazione di questa antica scuola. Era il 996 e i quattro padri fondatori Tassorosso, Grifondoro, Corvonero e Serpeverde collaborano per rendere il castello uno spazio dedicato a giovani maghi e streghe che potessero imparare ad usare al meglio la magia. Si pensa che la scuola abbia aperto i battenti nella primavera del 997, quindi il gruppo insegnanti ha deciso di tenere una festa nell' ultimo giorno di inverno; la festa sarà preceduta da altre attività extra scolastiche. In sintesi, aspettatevi un anno diverso >>

Hogwarts fu pervasa da chiacchiericci eccitati che proseguirono anche all'interno delle sale comuni.

<< Godric, sembra di essere tornati al quarto anno >> borbottò Neville, recuperando il suo rospo Trevor che stava studiando accorto la puffola pigmea di Ginny, posta sulla sua spalla sinistra

<< Con la differenza che ora potrò sicuramente entrare alla festa! >> esclamò la ragazza con un'espressione estasiata, seduta a cerchio con Harry Ron ed Hermione che risero per il suo entusiasmo

<< Ehi, ma ci sei comunque andata al ballo del Ceppo, ti ho accompagnata io >> disse Neville confuso

<< Sì, certo, ma ora ci posso andare anche se nessuno mi accompagna, nel senso...  >> tra i due grifondoro si insediò dell'imbarazzo. Harry non riusciva a vedere Neville in viso perché gli dava le spalle ma aveva comunque notato il suo corpo irrigidirsi; Ginny lo guardava dispiaciuta e un po' confusa

<< Oh, certo, certo. Va be', ehm... ci vediamo domani ragazzi, io vado su al dormitorio >>

La rossa lo seguì con lo sguardo finché non lo vide sparire per le scale; si mosse nervosa sulla sedia e poi guardò Harry, lui non riuscì a capire se intenzionalmente o no, ma il problema sfumó quando si accorse, con un tuffo al cuore, di aver tenuto la bocca aperta per tutto il tempo; la richiuse.

<< Allora Harry,  >> disse Hermione, cercando di spezzare la tensione << hai già deciso quando farai le selezioni? >>

Funzionò: Ron e Ginny scattarono attenti e lo fissarono forse un po' troppo intensamente

<< Credo... settimana prossima. Ehi,  >> i suoi occhi guizzarono per la sala comune e individuarono una chioma castana << aspettatemi qui un momento >> disse, alzandosi e raggiungendo Dean che stava intrattenendo una conversazione con Seamus e Lavanda.

<< Hai un minuto? >> chiese il moro

   
 
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