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Autore: Dragon mother    30/05/2020    2 recensioni
Isabella sta tornando da una breve vacanza insieme ai genitori. Poco prima di giungere nella sua città, l'auto su cui viaggia precipita in un laghetto. Lei viene salvata miracolosamente ma dei suoi genitori non vi è nessuna traccia... per alcuni anni...
Eccomi qui a ripubblicare questa storia dal mio vecchio account. Tutti i capitoli sono stati revisionati e all'occorrenza corretti.
Spero entrerete a dare un'occhiata.
Genere: Fluff, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Esme Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Charlie/Renèe, Emmett/Rosalie
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ciao ragazze.
Comincio col dirvi che ho postato una favoletta intitolata Pippo,lo gnomo e la lumaca.
E’ una leggerezza, scritta in un pomeriggio dopo aver postato su FB una foto del mio cagnolone Pippo.
La didascalia usata anche come titolo per la favola è stata definita “Sembra il titolo di una favola per bambini” e da qui è partita l’idea di creare qualcosa.
Se volete perdere 10 minuti per leggerla, ne sarei felice.
Poi vi avviso che ho postato anche il primo capitolo di Io sono nessuno, se vi può interessare.
Come sempre vi ringrazio di cuore per le recensioni e per seguire le mie pazzie.
Ora vi lascio al capitolo. Un bacio.
 
 
 
 
Bella
 
Oggi inizia la scuola.
 
Sono un po’ nervosa ma so che andrà bene perché con me avrò i ragazzi.
Sono già vestita e il mio outfit per oggi è stato scelto interamente da Alice che mi ha obbligata ad indossare un jeans non proprio comodo e una blusa piuttosto trasparente, ostinandosi a dire che
sono uno schianto!
Se lo dice lei.
Siamo in salotto ad aspettare Emmett che è in ritardo come suo solito ed Esme si avvicina porgendomi un sacchetto.
“Buon primo giorno di scuola cara. Ti ho preparato la merenda, spero ti piaccia”
“Oh grazie Esme, sì sarà sicuramente perfetta” sorrido.
Esme, la mia seconda mamma.
Quando finalmente raggiungiamo le auto, Edward mi guarda ammiccante e sembra quasi stia tramando qualcosa.
Mi avvicino alla Volvo ma lui mi stupisce facendo scattare l’antifurto della Aston.
“Principessa che ne dici di inaugurare questa carrozza?”
Non me lo faccio ripetere due volte e in un attimo sono sul sedile di pelle di quel gioiellino, diretta a scuola.
 
Frequenterò la scuola insieme ad Alice ed Edward mentre Emmett, Rosalie e Jasper sono all'università e oggi ho la prima lezione insieme ad Alice ma purtroppo non con Edward.
Faccio amicizia con una ragazza, molto gentile e disponibile, Angela, con la quale raggiungo l’aula di biologia.
Mi racconta che è nuova da quelle parti e che è contenta di aver conosciuto già qualcuno con cui poter parlare e condividere del tempo.
Più tardi, nel corridoio invece, vengo avvicinata da un ragazzo e una ragazza, Mike e Jessica, i quali non perdono certo tempo a chiedere di me ma piuttosto dei fratelli Cullen, con i quali mi hanno vista arrivare a scuola.
In tutta sincerità non ho molta voglia di parlare degli affari miei a due perfetti sconosciuti ma capisco che contrariamente risulterei scortese.
Inizio quindi a spiegare un po’ la mia vita quando un braccio si appoggia sulle mie spalle, circondandole.
All’inizio sussulto ma poi riconosco che è Edward.
“Ciao principessa, vieni a pranzo con noi? Gli altri ci stanno aspettando..” poi guarda i due ragazzi di fronte a noi e li saluta.
Mike e Jessica lo guardano come estasiati e me ne chiedo il motivo.
 
Una volta in refettorio, mi avvicino al buffet e mi servo un piatto di arrosto con patate e dell’acqua naturale.
Non ho molta fame ma mi convinco che non posso stare a digiuno.
I ragazzi mi chiedono come va il mio primo giorno di scuola e sinceramente non posso lamentarmi, pensavo peggio.
Mi trovo bene, mi sono fatta un’amica e i professori mi piacciono.
Per ora tutto bene.
 
La pausa dura troppo poco per i miei gusti e ben presto dobbiamo ritornare alle nostre lezioni.
Edward mi saluta con un bacio sulla guancia, sotto lo sguardo di una Jessica rossa d’invidia.
Mi aspetto un terzo grado che infatti non tarda ad arrivare.
“Ehi Bella, allora come va il primo giorno?” domanda tattica per sondare il terreno
“Benissimo direi, mi sento a mio agio” le rispondo con un gran sorriso.
“Eh già immagino, poi con Edward sempre appiccicato. Dì ma, non starete mica insieme eh?” mi chiede facendosi più vicina.
Credo di avere gli occhi fuori dalle orbite per quella domanda.
Ma che razza di cose mi chiede, Edward è mio fratello, anche se a volte molto protettivo e affettuoso quindi agli occhi della gente possiamo sembrare più che fratelli, ma non è certo così.
O forse, sì Bella?
“Jessica ma che cavolo di domande ti passano per la testa?” le chiedo allora io.
“No beh chiedo, sai allora.. potrei chiedergli di uscire insieme, qualche volta, tu non saresti gelosa, no?”
Sono sempre più allibita dalle sue domande quindi decido di sganciarla ed entrare nella mia classe.
“Se ti interessa puoi sempre chiederglielo tu” le sbotto lasciandola lì, su due piedi, interdetta dalla mia affermazione.
Seguo la lezione ma non al 100%.
Sono disturbata dalle parole di Jessica e sento nascere in me un moto di stizza nei suoi confronti.
Uno strano sentimento che non avevo mai provato fino ad ora, una sensazione di possesso e di fastidio insieme quando qualcuno prova interesse per una persona a te cara.
E infondo al mio cuore credo di sapere come si chiami: gelosia.
Mi scappa una risatina e rischio di essere scoperta dal professore che sta distribuendo i compiti per mercoledì: il mio primo giorno di scuola si sta già concludendo e fra poco posso tornare a casa.
Esco dalla classe senza salutare nessuno e appena sono nel cortile cerco i ragazzi.
Quando li raggiungo Edward mi scocca un altro bacio sulla guancia e avvicinandoci al parcheggio, non possiamo evitare di passare accanto ad una Jessica sempre più incredula.
Mi fa un energico saluto con la mano ma faccio finta di non vederlo e guardo avanti.
Questo mio gesto non è però passato inosservato a quel curiosone del mio fratellino.
“Ehi principessa, come mai non hai salutato la tua amica? Credevo le si staccasse un braccio a furia di sbracciarsi”
“Ha delle mire ad una cosa che mi appartiene” gli rispondo stizzita.
Non so neanche perché gli rispondo così e poi l’ho definito una cosa.
Ho definito Edward una cosa.
Sono pazza, come Alice.
Una risata tutto fuorchè velata irrompe dalla bocca di Alice.
Ecco, tanto per nominare Alice.
Sono pazza, come Alice.
Ci voltiamo tutti a guardarla e io proprio non ci trovo niente da ridere in tutta questa situazione.
Al contrario Edward e Alice sembrano instaurare un dialogo silenzioso a cui nessun altro sta partecipando.
 
Io voglio solo andarmene a casa.
Sono esausta e mi fanno male i piedi.
 
La prima cosa che ho fatto appena sono arrivata in camera è stata lanciare le scarpe sul pavimento e poi lanciare la sottoscritta sul letto.
Sto valutando se chiedere ad Esme di poter cenare in camera.
“Oh, non ho mai desiderato così tanto un massaggio ai piedi” dico ad alta voce con la faccia sprofondata nel cuscino.
“Beh se vuoi posso fartelo io, a patto che mi dici perché non hai salutato Jessica. Mi sembrava aveste legato” mi dice una voce.
Mi volto e trovo Edward a braccia incrociate, appoggiato allo stipite della porta.
“E ti sembrava male. Comunque tu qualche volta mi farai venire un infarto” borbotto rituffando il viso nel cuscino.
Sussulto quando due mani fredde iniziano a massaggiarmi i piedi.
Se pensa di farmi cedere si sbaglia di grosso.
“Non te lo dirò, perché questo è un ricatto”
“Non è un ricatto, è una proposta ed io sto già facendo la mia parte. Accidenti principessa..”
Lascia la frase in sospeso e tutto mi fa pensare che.. oddio..
“Oh no, no Edward scusami, non dovevo permetterti di farlo, scusami, dovevo fare una doccia prima e..” ritraggo i piedi sottraendoli alle sue cure.
Mi guarda non capendo le mie parole e ci credo, sembro una pazza sconclusionata.
“Edward i miei piedi sicuramente puzzano e tu ci hai messo sopra le mani, oddio che vergogna.. io..” gli dico per spiegare il mio gesto di poco fa.
Mentre io cerco di scusarmi in ogni modo lui scoppia a ridere.
Lo guardo con cipiglio interrogativo e anche offeso, mi ride in faccia dopo che io mi sono scusata.
Pessimo fratello.
“Ti ringrazio per..” faccio per rispondere indispettita ma lui mi ferma subito
Principessa, sono dell’idea che prima o poi l’infarto lo fai venire tu a me ma posso assicurarti che prima ti stavo dicendo una cosa seria”
Ok, ora capivo ancora meno; così con un gesto della mano lo invito a proseguire.
“Prima stavo cercando di dirti che hai davvero bisogno di un massaggio ai piedi, sono gonfi e un po’ irrigiditi. Non pensavo di certo alla puzza anche perché io proprio non la sento” mi dice tranquillo.
Io sono proprio un’esperta di paranoie e viaggi con la mente ma col passare del tempo capivo anche che dovevo smetterla di immaginarmi cosa potevano pensare gli altri di me o dei miei comportamenti.
Quindi decido di incassare l’ennesima figura del piffero e ringraziarlo per la premura nei miei confronti.
E magari farci su una bella risata.
“Ah ok, allora ti ringrazio molto Edward”
Scoppio a ridere e in quel momento esatto lo fa anche lui.
“Beh ecco.. se ora puoi continuare, ecco.. mi piaceva molto quel massaggio” gli propongo, rossa come un peperone.
“Ogni tuo desiderio è un ordine, principessa ma prima voglio qualcosa in cambio. Voglio sapere perché non hai salutato Jessica”
Mi chiedo perché è così fissato con questa storia e alla fine cedo raccontandogli tutto.
“Mi ha chiesto se noi stiamo insieme e quando le ho detto di no perché sei mio fratello allora ha detto che vorrebbe chiederti di uscire insieme” sospiro prima di aggiungere l’ultima frase
“e chiedendomi se io ne sarei gelosa” sputo fuori come se fosse qualcosa di sgradevole da tenere in bocca.
Durante la mia spiegazione, lui ha ricominciato a massaggiarmi i piedi e santo cielo, mi sento già molto meglio.
“E quindi tu saresti gelosa se io uscissi con lei” mi chiede osservando la mia espressione sul viso.
“E’ una domanda o un’affermazione?” chiedo per sapere in cosa mi sto per cacciare.
“E’ la stessa cosa. A me interessa la risposta” mi dice lui fermando il massaggio per concentrare tutta l’attenzione sul mio viso.
So che sto andando a fuoco per l’imbarazzo ma non ne vedo il motivo.
Sì, io sono gelosa e forse un po’ possessiva nei suoi confronti ma non ne ho per niente il diritto. Chi sono io per vietargli di frequentare una ragazza o farsi nuovi amici con cui uscire la sera?
 
Non ti dimenticare di quella sensazione che cresce dentro di te.. mi fa notare la mia vocina.
 
Sta aspettando una risposta che non sta arrivando e mi sembra anche abbastanza impaziente.
Via il dente, via il dolore, allora.
“Tu sei il mio fratellino, ti voglio bene e voglio che tu sia felice perché a te ci tengo e anche molto. Se vuoi uscire con Jessica o con qualsiasi altra ragazza, non potrei mai impedirtelo” mi limito a rispondere anche se lui capisce che c’è dell’altro.
“Ma..” mi invita a proseguire un discorso che io volevo interrompere.
“Ma.. ma niente Edward. Cosa vuoi che ti dica? Che ti vorrei sempre tutto per me? Che vorrei passare con te il mio tempo libero a giocare, tuffarci in piscina e divertirci come pazzi, monopolizzandoti da tutti e da tutto? Vuoi che ti dica che sono gelosa e che quando una ragazza posa lo sguardo su di te vorrei darle fuoco? Perché tu sei il mio fratellino, solo mio. Vuoi che ti dica questo?”
“Solo se tutto questo corrisponde alla verità” mi dice inchiodandomi con i suoi occhi.
“E’ la verità?” incalza lui.
E io cedo, rivelandogli ciò che ho provato quando Jessica mi ha fatto quella domanda.
“E’ così, Edward, è sempre stato così e sempre sarà” gli dico guardandolo di rimando.
Mi ha fatto dire quelle cose contro la mia volontà.
Mi sono messa a nudo davanti a lui e non dovevo permetterlo.
Adesso, di fronte a lui, sono ancora più in imbarazzo.
“Allora posso dirti che saresti una perfetta bodyguard.
Le tue parole mi lusingano” borbotta facendomi un po’ di solletico sotto ad un piede.
“E comunque stai tranquilla, non sono interessato minimamente a Jessica, c’è qualcun’altra che occupa già quel posto.
Ora vai a farti un bagno che poi si cena. Ci vediamo di sotto”
E mi lascia lì, sommersa dalle parole che mi ha appena detto, sospesa tra affermazioni e insinuazioni alle quali vorrei dare una spiegazione che però per ora non so dare.
 
Dopo cena, salgo subito in camera.
Ho bisogno di mettere ordine nei miei pensieri e nei miei sentimenti.
Da quando sono venuta ad abitare a casa Cullen, ho passato gran parte del mio tempo insieme ad Edward.
L’ho sempre considerato come un fratello anche se il nostro rapporto è molto più complesso di così; siamo complici, in tutto ciò che facciamo, ci completiamo a vicenda, siamo entrambi pianeti e satelliti l’una dell’altro e per quanto io mi sforzi di considerare Emmett e Jasper alla stregua di Edward, questo non potrà mai accadere. A vederci da fuori non sembriamo affatto fratelli.
E ora che tutte queste emozioni iniziano a presentarsi, frequenti, non so se posso essere in grado di capirle ma soprattutto di gestirle.
   
 
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