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Autore: littlepink6690    31/05/2020    1 recensioni
SwanQueen
Regina è intenzionata a lanciare il Sortilegio Oscuro per rovinare il lieto fino di tutti, non solo di Biancaneve e del Principe Azzurro.
Non le importa che Campanellino le abbia detto che una persona con un particolare tatuaggio, sarà quella che la porterà ancora ad amare. Non sa chi sia, non le importa tanto è accecata dalla collera.
Rivisitazione della serie in chiave SwanQueen...
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Henry Mills, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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8 Swan

8

Emma Swan era il nome sul pugnale dell’Oscuro, che assieme a quello di Regina Mills, aveva ornato Excalibur. Sarebbero state legate per sempre, se la mora non si fosse sacrificata. Eppure, prima di quel giorno, era stata Emma a salvare gli altri, inclusa Regina, perché la profezia diceva così.

Adesso davanti a quella lapide, dopo la funzione, Emma era completamente devastata, mai si sarebbe aspettata di dover seppellire l’altra madre di suo figlio. Si erano fatte la guerra appena arrivata a Storybrooke, ma con il tempo erano giunte ad un compromesso, ad un equilibrio, fino alla scoperta dei loro sentimenti, da quello che davvero le legava, il loro lieto fine? Adesso dov’era? Cosa ne era stato della profezia? Sapeva che qualcosa non quadrava, non poteva essere così.

“Credi che stia bene?” – chiese Henry avvicinatosi a lei.

“Spero di sì” – disse ricacciando indietro le lacrime.

“Ti arrendi così? Non sei la Salvatrice?”

“Non ho potuto salvarla” – disse.

“Non hai potuto o non hai voluto?” -disse accigliato.

“Henry come ti viene in mente?” – era sconcertata dalle sue parole.

“Alla fine eri l’Oscura potevi fare come ti pareva” – disse.

“Non avrei mai fatto del male a Regina, Henry” – rispose.

“Ah no, ne avevi occasione e motivo”

“Io amavo tua madre” – disse lasciandosi sfuggire le lacrime, ma non crollò come avrebbe certamente fatto se fosse stata sola.

“Da quando?” – il ragazzo sembrò del tuo tranquillo.

“Da sempre? Siamo destinate a stare insieme, una specie di profezia” – più diceva quelle cose al ragazzo, più il suo cuore si stringeva in una morsa asfissiante.

“Non puoi arrenderti allora, ti ricordi la promessa dell’operazione mangusta?” – disse Henry ed Emma annuì ricordando il sorriso splendido di Regina in quel momento.

“Credo che sia un po’ più complicato di così, ragazzino” – disse.

“Il nonno sarà sicuramente a conoscenza di un modo”

 

“Dovevo saperlo” – disse Emma apparendo nel mezzo del negozio del Signor Gold.

“Signorina Swan” – disse l’uomo rimettendo il pugnale sottochiave.

“Brutto verme, hai riacquisito il tuo potere a spese di Regina, non mi sarebbe dispiaciuto se ti avesse annientato” – disse tra i denti.

“Residui di Oscurità?” – sorrise l’uomo.

“Togliti quel sorrisetto, e dimmi come raggiungere Regina! Io ero certa di aver fallito, ma è stata colpa tua quindi adesso mi aiuterai”

“Perché così tanto slancio?” – chiese incuriosito.

“Non sono affari tuoi”

 

Oltretomba, l’unica di cui aveva memoria era quella del suo cartone animato preferito. Mai si sarebbe sognata in vita sua di arrivare lì, ma per una giusta causa, non si sarebbe mai tirata indietro. L’avevano seguita i suoi genitori, Henry, Uncino e Robin. Dovevano trovare Regina quanto prima, ma non fu cosa facile per tante vecchie conoscenze con bisogni impellenti di rivalsa. Solo quando pensavano di essere allo sbando senza possibilità di riuscita nella missione, Hercules, li aiutò a liberare la sua bella Megara e scoprire dove fosse Regina.

L’operazione nel mondo dell’Oltretomba, era scoprire quale fosse la questione irrisolta del defunto, sapevano già che avrebbero calpestato molti piedi, ma a loro non importava, fare del bene durante il percorso non era un problema.

Regina era la priorità, l’avrebbero trovata a qualsiasi costo, sperando di non dover affrontare il padrone dell’Oltretomba. Era lui ad orchestrare tutto quello che gli eroi dovettero affrontare, per abbandonare quel limbo.

Emma sa che Regina è vicina e che presto potrà ricongiungersi con lei, sperando che non debba vederla andare via, conosciuta la sua questione in sospeso.

 

“Non ho intenzione di andare da nessuna parte” – disse Regina stringendo a sé Emma ed Henry, quando la ritrovarono. Nulla li avrebbe fermati, neanche i loro nomi sulle lapidi che Ade aveva costretto Regina ad incidere. La donna dopo la liberazione dalla prigionia aveva dovuto fare i conti con sue vecchie conoscenze, e proprio una di loro, sua madre Cora, l’avrebbe aiutata con Zelena. Sì, perché Ade aveva creato l’Oltretomba a somiglianza di Storybrooke per lusingare Zelena, e convincerla a tornare al regno dei vivi con il bacio del vero amore.

La minaccia a questo furono Tremotino e Peter Pan, che la rapirono per ricattare Ade per recidere un vecchio contratto tra lui e il Signore Oscuro.

 

“Non mi fido di Ade” – disse Regina mentre camminava accanto ad Emma.

“Neanche io, ma sembra sincero con Zelena”.

Poteva essere sincero con Zelena ma a loro aveva tirato un bel pacco, l’Ambrosia che avrebbe dovuto liberare Regina per poter tornare con Emma a Storybrooke era stata estirpata da Ade.

“Emma devi andare” – disse poggiando la fronte alla sua – “Mi dispiace davvero tanto” -sorrise con le lacrime che minacciavano di uscire – “Mi redimerò almeno con i poverini che ho mandato qui” – le accarezzò il viso, una maschera di dolore.

“Perché non sono riuscita a salvarti?” – disse stringendo le mani sulle sue spalle.

“Doveva andare così, tesoro mio” – disse dandole un dolce bacio sulle labbra – “Ti amo tanto non dimenticarlo” – sorrise chiudendo gli occhi e tenendo Emma stretta a sé – “Di a tua mamma che mi dispiace per tutto e spupazza Neal da parte mia” - Emma sorrise.

“Gli mancherai” – poi la guardò negli occhi – “Mi mancherai”

“Mi mancherai anche tu! Va adesso” – Emma riprese l’ascensore e tenne la mano di Regina finché poté, entrambe con gli occhi colmi di lacrime e il cuore un tumulo di cenere.

 

“Ti ho perso due volte per colpa altrui, Regina! Come diamine faccio ad andare avanti adesso? Non voglio avere un altro lieto fine che non sia tu!” – disse Emma, ancora difronte la lapide di Regina nel cimitero di Storybrooke.

“Swan?” – Regina un attimo prima era impegnata in una conversazione con il dio dell’Olimpo e il momento dopo vedeva la figura singhiozzante di Emma. La bionda si voltò verso di lei, e crollò sulle ginocchia, cosa che non aveva fatto in presenza di Henry – “Ehi, sono qui” – disse Regina correndole accanto.

“Pensavo di averti perso” – la baciò con le lacrime che le scorrevano sulle guance.

“Zeus mi ha concesso di tornare da te” – sorrise – “Adesso andiamo a fermare quello …”

“Non eri la regina raffinata?” – sorrise Emma mettendosi in piedi.

“Lo sono ancora, ma quando mi fanno innervosire” – disse accarezzandole le lacrime via dal viso – “E toccano i miei amori potrei diventare più rude”

 

“Zelena, ti prego non dargli ascolto, per favore” – disse Regina era entrata sola nel municipio, per riprendersi sua nipote e far rinsavire Zelena, da continuare a farsi prendere in giro da Ade.

“Non ascoltarla Zelena, lei vuole che non ti prendi tutto quello che è tuo” – Ade voleva aizzare le due sorelle una contro l’altra.

“Regina?” – Emma entrò di impeto nella stanza, ma la mora la bloccò con la magia.

“Zelena, lui non ti ama, io sono certa che una persona migliore la troverai”

“Ti vuole solo far desistere” – disse ancora il dio – “Uccidila, ottieni quello che né l’Oscurità né la morte sono riusciti a fare”

“Zelena io credo in te” – Emma guardò il tutto immobile, non poteva guardare Regina morire una seconda volta, non senza fare nulla. Vide Regina mimarle un “Ti amo”, poi quando chiuse gli occhi pronta al suo destino, Emma iniziò a piangere. Zelena però con sua grande sorpresa piantonò Ade con il cristallo, fine della storia.

 

Qualche tempo dopo

“A cosa stai pensando?” – disse Emma quando furono sole, dopo aver sventato una catastrofe, iniziata con Tremotino e finita con Henry che voleva cancellare la magia dalla faccia della terra. Le si sedette accanto sul terrazzino di casa di Neal e guardò le luci e le poche stelle.

“Dicono che se si esprime un desiderio solitamente si avvera” – la guardò a braccia conserte.

“Cosa hai desiderato?” – chiese Emma accarezzandole le braccia.

“Di essere liberata dalla mia parte cattiva” – rispose.

“Regina tu non sei più lei”

“Ma è ancora dentro di me, se non fosse stato per questo, l’Oscurità non mi avrebbe attaccato, tu non ti saresti dovuta sacrificare…” – la bionda la zittì con due dita sulle labbra.

“Rifarei ognuna delle cose che ho fatto per salvarti” – disse baciandola dolcemente. Un lieve tossire le distolse.

“Scusate” – disse Snow apparendo dalla porta.

“Snow” - disse frustrata – “Origli anche adesso?

“Non l’ho fatto apposta e poi avrei la soluzione per il tuo problema” – le mostrò una siringa – “Per caso ho parlato al dottor Jekyll di questo”

“La bocca chiusa mai?” – alzò gli occhi al cielo.

“Io sarò qui, con Emma, non ti lascio sola, l’ho vista nascere adesso sono qui per sconfiggerla assieme a te” – disse Snow e Regina acconsentì all’iniezione del siero.

Okay mi odiate ancora per il capitolo precedente? Spero di no, dai le ho riunite! A domani per l'aggiornamento xoxo

  
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