Mia non ci mise tanto a rigenerarsi, dopotutto era sempre una Dea.
Bloccò le gambe a  Loki con una spessa lastra di ghiaccio e lo privò dello scettro, consegnandolo nelle mani della Romanoff appena giunta sul posto.
-Trova un modo per chiudere il portale, noi li teniamo a bada.- le disse.
Tornò poi tra le vie della città, dove la stava aspettando Steve con la sua tutina aderente.
-Sembra che siamo solo noi due, capitano.- gli disse.
A quel punto si alzò un grande vento da cui giunse un muscoloso uomo biondo con in mano un martello.
-Tre.- esclamò Thor.
-Quattro.- disse Stark, in volo sopra di loro.
I tre a terra videro che i Chiraturi stavano venendo verso di loro: erano delle creature con un elmo e uno scettro simile a quello di Loki.
Mia non aveva mai combattuto con così tanti nemici messi insieme, ma prese un respiro e si appellò a tutta la sua magia.
Steve aveva i pugni e il suo scudo, Thor il martello, Stark i raggi e Mia il ghiaccio.
La Dea colpiva anche alla gola con i propri pugnali, ma notò che non vi erano solo Chitauri che cercavano di ucciderli.
Da dietro un auto, Mia vide Clint Burton lanciare frecce esplosive verso di loro.
-Clint! Sono io! Mia!- gli urlò, nascondendosi anche lei dietro una macchina. –Dovevi farmi da tutore, non uccidermi!-
La donna venne allo scoperto e bloccò due frecce con del ghiaccio prima che potessero colpirla.
Clint mise via l’arco, sapendo che non avrebbe risolto niente con le frecce.
Le tirò un calcio, ma lei gli bloccò la gamba , spingendolo via: infine, gli lanciò un pugno sul viso e lui svenne.
Mia lo trascinò via dalla strada, appoggiandolo ad un muro mentre egli si risvegliava.
I suoi occhi blu, quelli che davano la prova dell’incantesimo di Loki, scomparvero: sembrava che col quel pugno fosse riuscita a guarirlo.
-Clint, tutto bene? Mi riconosci?- gli chiese.
-Si, si, ci sono. Che sta succedendo?-
-Beh, Loki ha mandato un esercito dallo spazio e noi cerchiamo di contrastarlo. Magari resta qui 5 minuti, poi ci aiuti eh?-
Gli diede una pacca e poi vide Steve in leggera difficoltà, circondato da Chitauri.
Essi uscivano dal portale tramite piccole astronavi e poi venivano sulle strade, spaventando i cittadini.
Mia vide un’astronave sopra i suoi occhi che le venne in contro: uno di loro le diede un calcio in pieno viso.
La Dea ebbe un giramento di testa e cadde a terra, con il labbro che sanguinava: aveva la vista annebbiata e non riusciva a fare niente.
Vide un Chitauro venire verso di lei, puntandole lo scettro contro e in quel momento, ebbe paura.
Si trascinò all’indietro, sperando che qualcuno venisse ad aiutarla.
E dal nulla comparve Steve, che tirando lo scudo, tagliò la gola alla creatura.
Mia si nascose dietro un furgone per riprendere fiato.
-Stai bene?- le domandò Steve.
-Io non posso farcela, non l’ho mai fatto, stavo sempre dall’altra parte, non sono un eroe.- balbettò Mia.
-Ascolta, non mi interessa se sei un eroe o no, sei una guerriera.- le disse, poggiando poi la fronte sulla sua per guardarla bene negli occhi. –Ma fin che sei qui, fin che combatti i miei stessi nemici, in quel momento, sei un Avenger.-
 
Mia pensò molto alle parole di Steve e forse il soldato stavolta aveva ragione davvero.
Quindi si alzò e sgranò gli occhi non appena vide uscire dal portale una grossa astronave con a bordo altri Chitauri.
-Ehm..Stark?- lo chiamò Steve.
-Ci penso io, Banner è arrivato?- domandò l’altro.
Sia Steve che Mia erano confusi sulla sua esclamazione e sorpresi quando Bruce arrivò a bordo in un motorino.
-Sembra un bel casino.- commentò lo scienziato.
-Bentornato dott. Bunner, la festa la facciamo da voi!- esclamò, mentre conduceva la grande astronave verso di loro.
-Questo sarebbe il momento buono per arrabbiarsi.- gli disse Steve.
-E’ questo il mio problema Capitano, sono sempre arrabbiato.- esclamò Bruce per poi tramutarsi in una bestia verde.
Riuscì a distruggere la grande astronave, ma i Chitauri continuavano ad arrivare.