Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Europa91    01/06/2020    2 recensioni
[Erwin x Levi]
[Ken x Uri]

Anno 850
Erwin e Levi si apprestano a combattere la battaglia decisiva per riconquistare i territori di Shinganshina, mentre Kenny Ackerman e i suoi uomini si arrendono alla Legione Esplorativa.

Anno 844
Il giovane caposquadra Smith continua a inseguire il suo sogno; quando viene misteriosamente indirizzato verso la città sotterranea. Li troverà l’incarnazione delle Ali della Libertà.

Questa può sembrare la solita storia di come è nata la relazione tra Erwin e Levi e del loro amore, ma non è così; è qualcosa di molto più complesso. E se il primo l’incontro tra i due non fosse stato casuale? Se qualcuno dietro le quinte avesse scelto di manipolare gli eventi a suo piacimento? Ma chi, e soprattutto perché? Riusciranno Erwin e Levi a scoprire la verità? In un intreccio tra passato e presente ci sono misteri che devono ancora essere svelati.
[Canon Divergence]
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Erwin Smith, Kenny Ackerman, Levi Ackerman
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 12.

 

 

 

820 

 

Uri aveva continuato ad avere sogni sul futuro; aveva visto la caduta di Shinganshina, prima ancora l’arrivo di Grisha Jaeger, le sue visioni non seguivano apparentemente una logica; un giorno vedeva Levi bambino e il giorno dopo lo ritrovava adulto volare con le Ali della Libertà sulle spalle. Vedeva anche uomini e donne che non conosceva, l’unico filo conduttore delle sue visioni era Levi, il loro Levi; figlio suo e di Kenny. Inizialmente, anche se non ne aveva mai fatto parola con il suo compagno, aveva avuto qualche dubbio sul fatto che quel ragazzo misterioso fosse veramente loro, ma  le cose erano velocemente cambiate.

 

La prima volta che Uri era svenuto non si era preoccupato più di tanto, era reduce da un periodo molto caotico, i suoi doveri da sovrano  segreto dell’umanità erano sempre più gravosi, inoltre sempre più spesso aveva a che fare con quelle visioni sul futuro, chissà cosa significavano, forse c’era una ragione precisa dietro, forse era la volontà di Ymir; liquidò presto la questione definendola solo stanchezza. La seconda volta, si era trovato a rimettere dopo una corsa in carrozza; cosi aveva dovuto rinunciare ad un impegno a corte; Kenny gli aveva urlato contro tutto il giorno successivo, ma lui ovviamente non l’aveva ascoltato ed aveva continuato ad esercitare i suoi doveri da sovrano. Quando dopo un paio di mesi, Uri aveva visto che la sua salute non accennava a migliorare si era deciso e aveva chiesto di poter consultare un medico. Ovviamente, lui aveva già intuito quale potesse essere la causa di quel malessere, anche se non voleva ammetterlo nemmeno a se stesso, infatti, quando i suoi sospetti vennero confermati fu uno shock. Kenny la prese meglio di lui, iniziando a fantasticare su come insegnare al figlio a tirare coltelli, cacciare, cavalcare. Per un breve periodo anche Uri venne contagiato da quel buon umore. Poi la realtà tornò prepotentemente a bussare alla sua porta, ricordandogli chi era, non avrebbero potuto giocare alla famiglia felice in eterno; fu l’ennesima visione a cambiare le cose; ormai, col tempo aveva imparato a controllarle, anche se nulla lo avrebbe preparato a ciò che avrebbe visto quella volta.

 

Levi aveva appena qualche giorno di vita, era un bambino sano e paffuto, a prima vista identico al padre anche se aveva ereditato il naso all’insù tipico dei Reiss. Uri lo aveva appena messo a letto dopo l’ennesima notte passata insonne. Avevano deciso di darlo alla luce nella residenza estiva dei Reiss, un piccolo castello situato poco al di fuori dalla capitale, era una zona tranquilla, il loro posto segreto, si trovava vicino ad un lago, dove spesso lui e Kenny si erano dati appuntamento lontano dalla corte e da occhi indiscreti. In quel luogo potevano vivere completamente isolati dal resto del mondo e ad entrambi non dispiaceva, era bello potersi ritagliare un po’ di pace, lontano dai loro doveri. In quel posto erano liberi di amarsi ed essere una famiglia.

 

Il sovrano si era preso qualche minuto di meritato riposo, dopo aver passato la notte in bianco per via del loro piccolo erede; Kenny invece era andato a cacciare, fu in quel momento che ebbe QUELLA visione, quella che avrebbe cambiato ogni cosa e il futuro di tutti loro.

 

Levi era adulto ed era ricoperto di sangue, quasi non si riuscivano a distinguere i tratti del suo viso, aveva schegge ovunque; c’era anche una donna che lo teneva tra le braccia, era la sua caposquadra, quella Hanji Zoe. Uri aveva imparato a conoscerla grazie a tutte quelle visioni su suo figlio, sapeva che sarebbe stata un’ottima amica per lui, quasi una sorella, la sentì pronunciare solo poche parole:

 

“È morto” il suo cuore perse un battito. No non era possibile. 

 

Uri seguì il resto della scena totalmente incapace di distogliere lo sguardo, qualcuno, un certo Floch, voleva sparare a suo figlio per verificare se fosse realmente deceduto; poi vide un altro individuo avvicinarsi con fare minaccioso dopo essere stato letteralmente partorito da un gigante, quel biondino aveva un aspetto familiare ma non si ricordava chi fosse, solo che l’aveva già visto in qualche visione; Uri era certo solo di una cosa, era stato lui a ridurre Levi così, era il nemico. Si mise ad urlare, svegliando in questo modo anche il bambino che dormiva nella stanza accanto e allarmando Kenny, che si precipitò velocemente dentro casa pistole alla mano.

 

Quando lo squartatore arrivò trovò il sovrano mentre stringeva possessivamente Levi a sé, era corso nella stanza del piccolo e stava piangendo, come del resto anche il neonato. Quando finalmente Levi si calmò ed addormentò Kenny chiese spiegazioni al compagno. Si diressero verso la cucina, Uri lo guardava con gli occhi ancora arrossati e velati di lacrime.

 

“L’ho visto morire Kenny, esattamente come poco più di un anno fa ho visto la tua morte ho appena visto quella di Levi, quella di nostro figlio” ammise il biondo indicando la stanza dove riposava il piccolo.

 

“Non era vecchio, non morirà di vecchiaia o malattia; qualcuno lo ucciderà, finirà per farsi uccidere, dobbiamo salvarlo Kenny, non possiamo lasciare che nostro figlio muoia così” urlò tra le lacrime. Lo squartatore gli prese le mani tra le sue,

 

“Ok, ora calmati, da dove possiamo iniziare?” Uri non lo amò mai così tanto come in quel momento.

 

Così negli anni successivi il sovrano aveva dato ordine alle sue visioni, aveva ricostruito approssimativamente gli eventi che avrebbero portato prima alla morte di Kenny e poi a quella di Levi. 

 

 

“Mamma posso andare fuori a giocare? Ormai ha smesso di nevicare” Chiese il bambino, Uri sorrise aggiustandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio e andando a recuperare un cappotto per poi vestire il piccolo.

 

“Ok ma sta attento mi raccomando”

 

Il sovrano osservava il figlio di quasi 6 anni attraverso la finestra, stava correndo libero e spensierato tra la neve, come avrebbe voluto che quei giorni durassero per sempre. Kenny si avvicinò e lo abbracciò da dietro;

 

“Tra poco dovrò condurlo nella città sotterranea, è abbastanza grande ormai, devo insegnargli come cavarsela, dobbiamo trasformarlo nel soldato più forte dell’umanità” Uri sorrise tristemente voltandosi nella sua direzione

 

“Già ci sono cose che non devono cambiare, Levi dovrà crescere senza di noi per poi incontrare Smith ed entrare nella Legione Esplorativa” a quelle parole Ackerman storse il naso sbuffando;

 

“Non possiamo proprio evitare la parte del biondo comandante del cazzo?”

 

“Sarà l’amore di nostro figlio. Ho visto molteplici scenari futuri, in tutti, loro si innamoravano, fattene una ragione Kenny” concluse.

 

“Allora siamo sicuri che il tuo piano funzionerà?” Chiese lo squartatore poco dopo. Uri tornò serio di colpo;

 

“Cambiando poche cose possiamo salvare la vita tua e di Levi, e forse salvare anche l’umanità dalla distruzione”

 

“A me non me ne fotte un cazzo se quel moccioso Titano e suo fratello sterminano la razza umana, o quello che accadrà a quegli idioti di Marley; a me interessa solo la sorte di Levi” disse Kenny d’impeto per poi calarsi il capello sugli occhi per nascondere la sua espressione. Uri sorrise dolcemente

 

“Sai che tra poco morirò, dovrai prenderti cura di lui”

 

“Stronzate. La storia dei 13 anni è solo una stronzata, non mi mollerai da solo con un moccioso da crescere, non ne sono in grado e lo sai; ci inventeremo qualcosa” il biondo sorrise, avrebbe cercato una soluzione anche per quello. Intanto il tempo marciava contro di loro e presto fu costretto a salutare per sempre Levi.

 

“Cosa stai facendo mamma?” Chiese ingenuamente il bambino guardandolo con gli occhi sgranati. Uri lo strinse a sé mettendogli le mani sulle tempie.

 

“Ora ti racconto una storia Levi. Tu hai sempre vissuto nella città sotterranea con tua madre. Però un giorno lei è morta così Kenny ti ha trovato e preso con sé” si scambiò un’occhiata con lo squartatore, poi abbracciò forte il figlio. “Non ti ricorderai nulla di me, né dei tuoi primi anni. Sappi solo che ti voglio bene più di qualsiasi altra cosa” fu il giorno più difficile della sua vita, quando per il suo bene dovette rinunciare a Levi. 

 

 

 

850 

 

Kenny aveva smesso di parlare, Uri aveva gli occhi lucidi e guardava Levi. Il ragazzo non parlava stava ancora osservando con astio i suoi genitori. Fu Erwin il primo a rompere il silenzio

 

“È una storia incredibile, ma che prove avete per sostenere tutto questo? Inoltre non ho ancora ben capito, chi diavolo saresti tu?” Chiese ad Uri

 

“Io sono il fratello minore di Rod Reiss, ero il precedente sovrano dell’umanità, prima di riscrivere le memorie di tutti, me ne sono andato quando ho scoperto di aspettare Levi, sono scappato con Kenny e mi sono nascosto per tutti questi anni per questo nessuno è al corrente della mia esistenza” ammise candidamente

 

“Quindi possiedi il potere del titano progenitore?” Fu Eren questa volta a parlare, sia il comandante che l’ex sovrano si voltarono a fissarlo senza parole;

 

“Già posseggo ancora il potere del titano progenitore, ho modificato anche i ricordi di tuo padre e quelli del suo titano, il titano d’attacco, possiede un potere curioso anche il tuo gigante, ma questo ormai dovresti averlo capito” Eren restò il silenzio per qualche minuto prima di rispondere; sia Erwin che Levi erano sempre più sorpresi

 

“Si, il mio gigante mi permette di vedere le vite dei miei predecessori o qualcosa del genere, tuttavia ero convinto che mio padre avesse rubato anche il vostro potere” rispose titubante “l’ho visto” continuò “l’ho visto al momento dell’incoronazione di Historia”.

Uri rise avvicinandosi a lui

 

“Te l’ho detto; ho usato la mia abilità su tuo padre e sul suo gigante, posso manipolare i ricordi di tutti, sono quasi come un Dio” 

 

“Stronzate” disse Levi. Tutti si voltarono sorpresi verso di lui. Stava pian piano riacquistando il controllo del suo corpo; Uri aveva ragione, il suo potere sul giovane capitano aveva poco effetto, era pur sempre un Ackerman. Si guardarono per interminabili minuti.

 

“Siete due stronzi egoisti. Tutte queste sono solo delle stronzate. Ammettiamo che siate veramente i miei genitori, mi avete abbandonato quando ero solo un moccioso!” Sfogò tutta la sua frustrazione, in quel momento Levi non sapeva cosa gli desse più fastidio, se l’atteggiamento dei due, la loro storia o il fatto che li avessero praticamente sequestrati.

 

“Hai sentito ciò che ho appena detto? Uri ha visto la tua morte cazzo, ha fatto l’impossibile per salvarti e ha salvato anche il tuo biondino di merda, mostra almeno un po’ di gratitudine”

Kenny era fuori di se e Levi non era da meno, entrambi ora si fissavano con la medesima espressione. Inaspettatamente fu Erwin ad intervenire prima che si sbranassero a vicenda;

 

“Uri, in che senso mi avresti salvato?” Chiese titubante

 

“Ho visto molte linee temporali grazie al mio potere; in quella diciamo corretta, Kenny sarebbe rimasto ucciso nel crollo della caverna, anche mio fratello Rod sarebbe stato eliminato dopo essersi trasformato in un gigante anomalo. Tuttavia, prima di morire, Kenny sarebbe riuscito a consegnare il siero per la trasformazione in titano a Levi. Durante la battaglia di Shinganshina lui però avrebbe salvato Armin, l’amico del giovane Jaeger e ti avrebbe lasciato morire. Quella linea temporale vi avrebbe poi condotto ad allearvi col governo di Marley, l’umanità fuori dalle mura, allearvi con persone che ora non conoscete, tuttavia questa scelta vi avrebbe portato alla morte, Levi non potevo permettere che un futuro così si avverasse.” 

 

Fu Eren a rispondere guardandolo con astio e arroganza “È veramente la tua volontà o è quella il primo sovrano?” Chiese provocatorio, Smith lo guardò sempre più sorpreso, Levi invece aveva assunto un’espressione neutra.

 

“Levi è mio figlio, farei qualsiasi cosa per salvarlo” rispose tranquillamente

 

“Perché non sei morto?” Chiese invece Erwin

 

“Se quanto abbiamo appreso da Grisha Jaeger corrisponde al vero, i possessori dei 9 giganti possono vivere per 13 anni dopo aver acquisito quel potere, perché tu sei ancora qui allora?”

 

“Ho fatto un patto col mio gigante e con la volontà del primo sovrano che risiede in lui, morirò una volta che avrò salvato Levi, appena adempiuta questa missione lascerò al giovane Jaeger il potere del mio gigante, si Eren, quando questa storia sarà finita potrai divorarmi” il ragazzo lo guardò senza parole, Uri invece era tranquillo

 

“È la verità?” Chiese Levi guardando Kenny, 

 

“Già; quando questa storia del cazzo sarà finita quel moccioso di Jaeger divorerà Uri” rispose pigramente.

 

“Perché? Come deve concludersi?” Questa volta fu Smith ad intervenire

 

“Abbiamo già cambiato molte cose, sia tu che Kenny siete vivi” iniziò a spiegare Uri “tuttavia il futuro è ancora incerto”

 

“Sono gli uomini gli artefici del loro destino, non si può prevedere tutto” disse Eren. L’ex sovrano sorrise

 

“Tu sei simile a me e quindi dovresti capire il mio punto di vista, dovresti capirmi più di tutti loro. Ascoltate, presto raggiungerete il mare ed incontrerete il resto del mondo, questo non posso cambiarlo, prima o poi era giustoche la nostra umanità sapesse dell’esistenza del mondo esterno; anche se profondamente corrotto e maligno” 

 

“Come puoi esserne sicuro?” Chiese Erwin

 

“Avete letto le memorie di mio padre” esordì Eren inaspettatamente “ci considerano dei demoni, dei mostri, solo perché abbiamo la possibilità di trasformarci in giganti, loro ci temono, hanno paura di noi, per questo hanno concesso al primo sovrano questo esilio, gli faceva comodo, credevano di controllarci” sia Levi che il comandante notarono quanto fosse vuoto lo sguardo del giovane Jaeger mentre pronunciava quelle parole. Anche Uri e Kenny lo notarono, tuttavia non dissero nulla.

 

“Prima credevo che il nemico fossero i giganti, ora so che il nemico è il resto del mondo” quelle parole fecero calare il gelo nella stanza.

 

“Sono questi pensieri che ti porteranno alla fine Eren” disse dopo qualche minuto Uri avvicinandosi “tu finirai con il distruggere il mondo solo per salvare i tuoi amici” il ragazzo alzò lo sguardo, era furente 

 

“Con tutto il rispetto, chi ha modificato i ricordi dell’umanità e cambiato il futuro solo per salvare suo figlio? Non sono molto diverso da voi in questo?” Kenny scoppiò a ridere 

 

“Ahah ti ha risposto a tono” bastò un occhiata di Uri perché la smettesse subito.

 

“Hai ragione, non siamo molto diversi, io ho cambiato il destino di molte persone, ma l’ho fatto per Levi”

 

“Se davvero distruggerò il resto del mondo sarà solo per salvare i miei amici e questa umanità, io non ho visto il futuro, non so cosa mi porterà ad agire in quel modo, ma se dovesse capitare, se davvero mi trasformerò un mostrodel genere, sarà solo per proteggere chi amo, esattamente come hai fatto tu” si scambiarono un lungo sguardo; fu il comandante Smith ad interrompere il momento,

 

“Allora Uri, in cosa consiste il tuo piano? Cosa dovremmo fare per evitare il peggio?”

 

 

 

845 

 

Quella mattina Levi era stato svegliato praticamente all’alba da un bussare insistente alla sua porta. Si era alzato pigramente dal letto ed era andato ad aprire già armato di buone intenzioni, ma quando davanti a lui comparve Erwin tutti i suoi propositi bellicosi finirono in fumo. Il giovane caposquadra gli sembrò bellissimo; mai prima di allora aveva pensato a quell’aggettivo o lo aveva accostato a qualcosa ma non sapeva come altro descrivere il biondo in quel momento. Non indossava la solita divisa delle ali della libertà con cui era solito vederlo, ma un bellissimo completo elegante nero, sotto una semplice camicia bianca, anche i capelli erano perfettamente in ordine; per un attimo Levi pensò addirittura di trovarsi dentro a un sogno, visti i pensieri poco casti che stava avendo in quel momento. Erwin sorrise

 

“Ehm potresti farmi accomodare?” Levi si spostò come un automa permettendogli di entrare

 

“Scusa se mi presento così presto, il matrimonio è tra un paio d’ore ma ho pensato ti servisse una mano per prepararti, inoltre, spero non ti offenda ma ti ho portato un regalo dalla capitale” disse mostrando al ragazzo un completo. Levi sbuffò guardandolo sospettoso, tuttavia internamente aveva apprezzato quel gesto da parte del biondo, non se lo aspettava.

 

“Credevi non avessi niente da mettermi?” Chiese con il suo solito fare neutro guardandolo poco convinto. Il sorriso di Smith se possibile si allargò 

 

“Appena l’ho visto ho pensato che su di te sarebbe stato perfetto, se vuoi indossarlo oggi mi farebbe piacere, se no puoi mettere altro” Levi non disse nulla, si limitò a rubargli il completo dalle mani per poi correre in bagno a provarselo. Quando uscì, dopo diversi minuti Erwin restò senza parole, Levi era semplicemente bellissimo; tanto che il caposquadra non riuscì a controllarsi

 

“Sei bellissimo” quelle parole uscirono dalla sua bocca senza nemmeno che se ne accorgesse. Il ragazzo arrossì di colpo distogliendo lo sguardo dal biondo mormorando “grazie” Smith non credeva alle sue orecchie, lo aveva veramente ringraziato? Si avvicinò a Levi, prendendolo per mano

 

“Allora? Vogliamo andare?” Chiese, erano vicini, forse troppo, il più piccolo non ricordava quanto tempo era passato dall’ultima volta in cui Smith si fosse avvicinato tanto a lui, era completamente perso nell’azzurro dei suoi occhi. Levi sentiva solo che non era una sensazione spiacevole, non era male, stava bene quando si trovava in sua compagnia, ed anche quel semplice contatto, tenersi per mano non gli dispiaceva. Senza dire nulla intrecciò le dita alle sue ed uscirono dalla stanza.

  
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