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Autore: littlepink6690    02/06/2020    1 recensioni
SwanQueen
Regina è intenzionata a lanciare il Sortilegio Oscuro per rovinare il lieto fino di tutti, non solo di Biancaneve e del Principe Azzurro.
Non le importa che Campanellino le abbia detto che una persona con un particolare tatuaggio, sarà quella che la porterà ancora ad amare. Non sa chi sia, non le importa tanto è accecata dalla collera.
Rivisitazione della serie in chiave SwanQueen...
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Henry Mills, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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10Wish

10

I nostri eroi stavano sopportando quasi incolumi la maledizione del sonno sui Charming, la minaccia della Regina Cattiva che era sempre un passo avanti ad Emma e Regina. Tant’è che le intrappolò anche nel Reame oltre lo specchio, per fortuna Henry aveva capito anche grazie ad un Uncino sospettoso, che la donna che gli stava dando consigli era in realtà la parte oscura di sua madre.

Regina sapeva da diverso tempo che per sconfiggere la sua parte oscura doveva morire, ma Emma non glielo avrebbe mai permesso, era certa avrebbero trovato una soluzione. Era un’altra sfida che dovevano superare per ottenere il loro lieto fine. Anche se Emma era certa che non l’avrebbe potuto dare a Regina, e questo era in contrasto con quella profezia famosa che le univa. Non aveva affrontato tutto quello che avevano superato per vederla andar via di nuovo. Per un attimo aveva desiderato non essere la Salvatrice. Mai fatta pensata più assurda quando la Regina Cattiva la spedì nel Regno del Desiderio.

“Non posso svegliare Snow, non sapendo dove quella serpe ha mandato mia figlia” – disse David agitandosi per casa Charming.

“Cosa ha detto esattamente?” – chiese Regina guardandolo.

“Vuoi che te la imiti?” – disse Killian – “Non sai sempre cosa pensa?”

“Come potrebbe muovere le sue pedine” – sorrise – “Forse so come fare” – li guardò – “Voi cercate altro nel frattempo” – dopo diverse pressioni e la constatazione che i tremori di Emma non fossero cessati dopo la separazione dal lato oscuro; la bionda aveva confessato che erano dovuti a delle visioni. In queste vedeva la sua fine per mano di una figura incappucciata. Regina in quell’attimo mentre le parole di Emma uscivano forzate dalla sua bocca, capì che ancora una volta si stava minando la sua felicità e quella della bionda.

 

“Apple Martini, raffinata” – disse Regina entrando, nell’ufficio del sindaco.

“Tu hai perso un po’ il tocco, da quando stai con la Salvatrice” – disse portandosi il bicchiere alle labbra.

“Dimmi dove l’hai mandata” – disse sbattendo i palmi sulla scrivania.

“Ecco alludevo a questo” – mosse la mano – “E’ così bello tediare i Charming”

“Pensi di tenerci lontane?” – la guardò incrociando le braccia.

“Come se mi importasse qualcosa di voi” – disse.

“Intanto te la sei...” – disse puntandole il dito contro.

“Scopata? Puoi dirlo, devo ammettere che mi mancava sentirla, è così eccitante” – la sfidò - “Sai che si è innamorata anche di me”.

“L’hai costretta, Emma non lo avrebbe mai fatto diversamente” – rispose. Poi guardò Aladdin, e gli comandò di farsi mandare nello stesso posto di Emma.

Quando Regina aprì gli occhi, fu certa di trovarsi nella Foresta Incantata, ne ebbe la conferma quando incontrò i nani, che scapparono a gambe elevate.

“Dove diamine sono finita?” – chiese continuando a camminare incurante del pericolo che incombeva e trovandosi davanti una statua dei Charming – “Sul serio?” – lesse l’epigrafe e trasalì. Continuando a camminare poi sentì un dolce canto, appena sussurrato tra le labbra e si voltò in quella direzione – “Emma?” – oh si poteva essere solo lei. La guardò per lunghi momenti, era così bella, Regina non si era mai soffermata così tanto a guardarla come in quel momento. Indossava un abito bianco e una mantella abbinata, una leggera treccia, impediva ai capelli di caderle sulla fronte e aveva un leggero strato di rossetto sulle labbra. Al richiamo la bionda sollevò il viso sulla mora ed indietreggiò.

“Voi” – disse nascondendosi dietro un albero. Regina ne rimase turbata, la sua Emma non si sarebbe mai comportata come stava facendo la donna che aveva di fronte – “Siete la Regina Cattiva” – disse con voce tremante.

“No, ehi sono solo Regina, non mi riconosci?” – provò ancora, chissà cosa ne aveva fatto la sua parte oscura della sua Salvatrice. E le fu chiaro, l’aveva resa una semplice principessa, il suo compito sarebbe stato più complesso di così – “No avere paura di me, Em” – disse provando ad avvicinarsi. Doveva inventarsi qualcosa per riportare la bionda nella loro realtà.

“Non avvicinatevi, cosa volete fare?” – disse Emma abbandonando il cestino di fiori, quando Regina in uno slancio, prese il viso di Emma tra le mani e impresse le sue labbra su di lei. Non successe nulla.

“Sta lontana da nostra figlia” – dissero dei Charming invecchiati.

“Oh ma davvero?” – le puntavano una spada e un arco contro – “Vi farà piacere sapere che io ed Emma stiamo insieme”

“E’ un modo per ferirci ancora? Ti abbiamo già sconfitta lo faremo ancora”

“Em-ma torna da me” – disse prima di dissolversi nella sua nuvola.

 

Sotto suggerimento di Tremotino, tenuto prigioniero nelle segrete reali, Regina capì che per riportare Emma da lei, avrebbe dovuto farsi vedere, come l’aveva conosciuta all’inizio: la Regina Cattiva e così la impersonò; fece il suo ingresso ad effetto alla cerimonia di investitura di Henry a cavaliere e rapì i Charming.

 

“Non l’avrai mai” – disse David intrappolato in catene.

“Perché mia figlia dovrebbe amare un donna come te?” -chiese Snow.

“E’ la profezia” -rispose Regina.

“Maestà” – Emma l’aveva raggiunta nel suo castello diroccato.

“Em-ma” – la guardò non era la sua Emma, e se l’avesse persa per sempre? Non poteva crederci, non così – “Ti prego non costringermi a farlo” – disse supplichevole con i cuori dei Charming in mano.

“Non farete proprio nulla” – disse Henry entrando nella stanza e pronto a scagliare la sua spada contro Regina, la stessa che la bionda, non appena risvegliatasi ricordò essere quella del suo supplizio.

“Dormite” – sussurrò ai cuori dei suoi “suoceri” – “Sei tornata?” – chiese rimettendoli al loro posto.

“Sì, grazie” – la guardò.

“Figurati, grazie a te” – disse guardando Henry.

“Starà bene” – rispose – “Adesso andiamo dobbiamo trovare un modo per lasciare la Foresta Incantata”

“Avrei un accordo con Tremotino” – disse increspandolo le labbra.

“Sei seria? Non c’è da fidarsi”

“Lo so, ma era l’unico alleato” – disse, Emma sorrise e le prese la mano.

“Sai oggi è il mio compleanno” – ridacchiò e Regina rise.

“Buon compleanno principessa! Vuoi per caso un regalo?” – la abbracciò dolcemente

“Baciami e basta” – sorrise e Regina non si tirò indietro – “Per quando tu sia sexy in questi abiti preferivo il lupetto nero”

“Presto accontentata” -Regina mosse la mano e indossò nuovamente il cappottino nero - “Andiamo”

Quando arrivarono al lago dove dovevano incontrare Tremotino, l’uomo non si fece trovare.

“Maledetto folletto” – disse frustrata – “Avevi ragione”

“Ho sempre ragione, e stanno arrivando i cavalieri” – Emma prese la mano agguantata di Regina e corsero per nascondersi – “Sta diventando un abitudine”

“Oh sta zitta Swan” -disse Regina voltandole la faccia di lato, in modo giocoso. Ad Emma venne l’idea di raggiungere Pinocchio, guardando i tronchi sulla spiaggia.

 

“Dovremmo nasconderci qui per un po’” – chiese Emma al suo amico.

“Sicura che non ti stia manovrando con il tuo cuore?”

“Ti assicuro che il mio cuore batte per lei, non a comando” – Regina arrossì, era la prima volta che Emma era così slanciata nell’esprimere i suoi sentimenti davanti a qualcuno.

“Saremo al sicuro?” – chiese Regina quando furono sole.

“Non è il castello ma possiamo dormire assieme” – sorrise Emma.

“Non riuscirei a riposare, sono preoccupata” – la guardò ed Emma la strinse in un abbraccio dolce.

“Possiamo fare altro” – disse baciandola a fior di labbra.

“Emma non qui, dio sarebbe imbarazzante” – la bionda insonorizzò la stanza con il movimento del polso – “Che fai?”

“Devo scartare il mio regalo di compleanno” – disse sfilandole delicatamente il cappotto.

“E quale sarebbe?” – disse ad occhi chiusi.

“Tu” – la bionda la strinse in un abbraccio sensuale, tanto che la mora credette di perdere il contatto con il suolo. Emma la scartò esattamente come un pacco regalo: portò le mani ai bordi del lupetto nero, che abbracciava il seno di Regina in maniera impeccabile, tirandolo via. La mora sfilò gli stivali a spillo, mentre l’altra le sbottonava e calava la gonna, Regina sussultò quando le mani di Emma iniziarono a sfiorarle le gambe, denudandola dei collant.

“Voltati” – disse la mora, iniziando a togliere la pesante mantella dalle spalle dell’altra. Poi le lasciò lunghi baci sulle spella scoperte – “Mai avrei sognato di farlo nella Foresta Incantata”

“C’è sempre una prima volta con te” – disse Emma godendosi le mani di Regina su i suoi fianchi stretti nel corpetto. La mora si prese momenti interminabili per slacciare il corpetto dell’altra e sfilarle il vestito, meravigliandosi dell’essenza di reggiseno. Emma si voltò coprendosi il seno con un braccio per il pudore proprio di una principessa – “piace quello che vede Maestà?” – sorrise.

“Em-ma” – la abbracciò sensualmente prima di giacere sdraiate sul letto.

“Sei il regalo più bello” – sorrise accarezzandole i capelli corti, che trovava adorabili per come le contornavano il viso.

“Quanti complimenti” – sorrise appena imbarazzata.

“Non te ne faccio mai abbastanza amore mio” – disse Emma sfiorandole le labbra.

“Perché qui?” – la guardò scostando i suoi capelli biondi dal viso.

“Non so, avevo desiderato di non essere la Salvatrice”

“Perché?” – chiese Regina con gli occhi pieni di lacrime – “Non volevi stare con me?”

“Altroché, vorrei stare solo con te, non pensando all’impellenza che possa perderti, ti amo troppo Regina” – la mora nascose il viso sul suo collo.

“Anch’io non voglio perderti, Emma ti amo” – disse sollevando il viso e baciandola lentamente.

Regina aveva un conto in sospeso con il regalo di compleanno. Così si dedicò alla sua amata esclusivamente per il presente da donarle. Se avesse potuto, Regina avrebbe baciato ogni centimetro di pelle del corpo di Emma. Si soffermò per minuti interminabili sulle sue labbra e nella danza dolce con la lingua dell’altra. Poi aveva dato piacere ai suoi seni sodi, massaggiandoli, godendosi i sussulti e i sospiri di Emma, che ad occhi chiusi si beava di quello che Regina le stava facendo provare. Il naso della mora, sfiorò assieme alle sue labbra il tragitto che dal suo seno la portarono tra le sue cosce, e nel momento in cui la lingua della regina sfiorò il clitoride di Emma, entrambe gemettero. Regina assaporò quel sapore che era tutto della sua Salvatrice ed iniziò a muovere la lingua nei modi più piacevoli possibili, riempiendosi ben presto degli umori della bionda, che più volte gemette il suo nome inarcando la schiena.

La Salvatrice lascio una Regina dolcemente addormenta a letto. Lei avrebbe aiutato Pinocchio nella ricerca dall’albero magico per creare il portale. Emma dall’incontro con Pinocchio e con la creazione del portale nell’albero magico, che tanti anni prima l’aveva portata nel mondo reale, capì che era destinata a compiere l’atto di sacrificarsi per la sua famiglia, per il bene superiore. Ed un incontro inaspettato le ricordò inverosimilmente qualcosa del passato.

Well, ritenevo giusto restituire il regalo fatto da Emma a Regina, facendo l'esatto contrario! Spero vi piaccia come sta proseguendo la storia! Alla prossima xoxo

  
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