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Una volta
tornate a Storybrooke assieme, Emma si trova a dover affrontare quello che è il
suo destino ovvero la figura incappucciata.
“Chi sei? Cosa
vuoi da me?” – chiese era sola in strada.
“Sono Gideon e
sono qui per ucciderti” – rispose.
“Sei cresciuto
in fretta, eri in fasce neanche qualche giorno fa” – disse spazientita.
Iniziarono
a
scontrarsi colpendo le lame delle spade tra loro, finché il
ragazzo non la
disarmò, dissolvendo la spada. Ben presto arrivarono Henry,
Killian, Robin, suo
padre e Regina – “State lontani” –
intimò loro, la mano lievemente tremante, ma
ci pensò Gideon a bloccarli, assieme ai suoi genitori
sopraggiunti poco dopo. Incontrò per un attimo lo sguardo di
Regina. Il
suo viso era una maschera di impotenza e vide i suoi occhi farsi
lucidi, non si
sarebbe fatta eliminare da un ragazzino. Così lo scagliò
con la magia contro
l’asfalto e cadendo la spada del nemico si frantumò al
suolo. Emma corse
incontro all’uomo atterrato e prese una scheggia.
“Signorina Swan,
è mio figlio” – disse Tremotino. Emma lo lasciò andare letteralmente via.
“Emma” – Regina
le corse incontro gettandole le braccia al collo.
“Ehi sto bene” –
disse accarezzandole le spalle e godendosi il suo profumo.
“Ce l’hai fatta
mamma” – Henry sorrise.
“Non ancora
ragazzino, sappiamo che i cattivi non si arrendono mai.
Così come la
Regina Cattiva che da un ultimatum a Regina, si dovranno incontrare, la strega
ha dalla sua parte le cesoie del destino e la penna sottratta ad Henry.
“Pensavo non
venissi più” – disse – “La fidanzatina non ti lasciava andare?” – la mora in
quel momento si rese conto di non aver detto addio ad Emma, ma sapeva che
qualsiasi cosa fosse successa, la Salvatrice avrebbe superato anche quello.
“Fa la finita” –
disse guardando la donna davanti a sé e non obiettando a che l’altra tagliasse
il loro legame.
“Adesso possiamo
farla finita” – disse lasciando cadere le cesoie ed evocando una spada. Si
scontrarono, lo stridere delle lame che si toccava, i fendenti andati a vuoto,
e le spinte e gli sguardi di sfida non mancarono – “Non ti perdonerò mai per
avermi privata di Emma”
“Dovevo farlo.
Dovevo mantenere la mia famiglia al sicuro” – disse.
“Credi davvero
che a loro importerà dopo che ti avrò uccisa?” – chiese prima di fendere ma
senza risultato, Regina era ancora abbastanza allenata.
“Questo non
succederà” – disse atterrandola al muro con la magia. Poi estrasse il suo cuore
dal petto e lo guardò oscurato dalle pessime azioni.
“Che stai
facendo?” – Regina guardò per alcuni istanti interminabili la sua nemesi e i
vetri infranti per terra. Ricordò quello sguardo, quando con l’aiuto di suo
padre, credeva di aver trovato un modo per stanare Biancaneve, la persona che
lei credeva di odiare. Ma il dardo incantato le rivelò essere lei stessa la
persona che più odiava.
“Smetto di
odiare me stessa, e ti accetto come parte di me” – sorrise guardando l’altra
donna ed estrasse il proprio cuore dal petto. Equilibrò oscurità e amore, e
riposizionò il muscolo al suo posto – “Adesso fa lo stesso” – la incitò.
“Credi che starà
bene?” – chiese Henry.
“Sì, spero di
si” – sorrise.
“Dove credi che
sia andata?” – chiese ancora il ragazzino.
“Io ne avrei un
idea” – disse Emma che da poco gli aveva raggiunti, la mora la guardò non
capendo – “Ricordi la mia nemesi?” – e lì Regina annuì.
Foresta
Incantata…
La Regina
Cattiva riapparve nei pressi di un lago, si avvicinò alla riva e scorse
qualcosa muoversi leggiadro sulla superficie d’ acqua e venirle incontro. Vide
un battito di ali e una luce quasi accecante.
“Vi aspettavo
Maestà” – disse la figura bionda davanti a sé.
“Swan” – sorrise
la donna porgendosi verso di lei.
“E’ sempre una
profezia” – sorrise abbracciandola sensualmente e baciandola con trasporto.
La maledizione
dei Charming è finalmente spezzata, perché ogni cittadino di Storybrooke grazie
alle parole di Regina, acconsentì a prendere un po’ del sonno, per annullare la
magia.
La cosa peggiore
è l’incombenza del sortilegio che la Fata Nera, vuole lanciare su Storybrooke.
“Davvero credi
che non possa sconfiggerla?” – chiese Zelena a sua sorella.
“Non ci andrai
da sola” – disse rivolgendole uno sguardo di rimprovero.
“Sono più
potente di te” – rispose a tono.
“Ehi, basta
così” – disse Emma intervenendo.
Regina scopre da
Belle, avendola trovata a giocare con Robin, che la sorella ha in mente di
andare da sola alla miniera come richiesto dalla Fata Nera. Dopo uno scontro
verbale le due donne furono raggiunte dalla Fata Nera, che aizzata contro di
lei la strega di Oz, le fa colpire intenzionalmente i cristalli, che
permetteranno l’inizio della battaglia finale.
Regina capisce
in quel momento che questa volta davvero non potrà salvare Emma. In un momento
di estremo sacrificio, Zelena decise di rinunciare ai suoi poteri,
incanalandoli nel Cuore Scarlatto. Fa promettere a Regina e ad Emma, che se
dovesse succederle qualcosa si prenderanno cura di Robin.
“Certo, è della
famiglia” – disse Emma guardando Regina.
Nella cripta
Mills, Zelena abbandonò il suo potere nell’artefatto.
Per sconfiggere
la Fata Nera prima che potesse lanciare il sortilegio, Emma e Regina dovettero
dividersi. La mora dovette occuparsi della nuova condizione di Zelena,
chiedendole di portare con se Robin e Henry, dopo aver imparato a guidare.
“Non voglio che
Henry sia nei paraggi quando inizierà la battaglia finale. Non ho intenzione di
lasciare Emma affrontare il suo destino non da sola, non senza combattere” –
disse ricacciando indietro le lacrime.
“Regina” – la
sorella la guardò con una mano sulla spalla.
“Non posso
perderla, non voglio perderla” – disse asciugandosi il viso con le dita.
Regina assieme
ai Charming e al fidato Uncino, riuscirono a trovare parte della bacchetta che
Turchina aveva usato per esiliare la Fata. Nel momento in cui i quattro stanno
bisticciando sul fatto se Regina sia o meno lei, appare Fiona.
“Senza la Salvatrice
non potete usarla, quindi datela a me” – disse allungando una mano.
“Ah ah, questa è
la mia città e le regole le faccio io” – disse Regina sfidandola senza remore –
“Se la vuoi dovrai combattermi”
“Oh non vedevo
l’ora di poter ambire ad uccidere una regina” -rise.
“E io di
uccidere una fata” – rispose a tono Regina, proiettandole fuori dal Granny’s.
“Regina” –
preoccupata Snow uscì dal locale.
“State indietro,
ci penso io” – disse guardandoli, non avrebbe permesso che i genitori di Emma
fossero colpiti.
“Sarà breve ed
indolore” – disse la Fata scagliandole una mano contro, nonostante il colpo
Regina atterò elegantemente in ginocchio, strisciando le scarpe al suolo. Prima
che la nemica potesse colpirla di nuovo una macchina in corsa travolse la Fata,
Zelena aveva preso il bersaglio.
Quando poi
Regina raggiunse il negozio di Gold, si apprestò ad aiutare Emma, che sembrava
essersi appena svegliata.
“Stai bene?” –
la guardò accarezzandole il viso.
“Credo” – disse
Emma strizzando gli occhi e massaggiandosi il collo.
“Quindi
Tremotino è il Salvatore?” – disse Regina appendendo il cappotto nell’armadio
di Emma.
“Sì assurdo
vero?” – disse prendendola tra le sue braccia – “Questa storia è davvero finita
eh”
“Direi di sì” – sorrise Regina poggiando la fronte a quella di Emma – “Avremo il nostro lieto fine questa volta che dici?” – la bionda annuì.