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Autore: Athelye    05/06/2020    2 recensioni
'Non perdere tempo', dovrebbe essere il motto da seguire.
Ma è un'arma a doppio taglio, in quest'estate che corre veloce, fatta di ricordi da scolpire e note da ballare ridendo, al chiaro di una falce riflessa fra i flutti.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Jin Ling/Jin Rulan, Lan Jingyi, Lan Yuan/Lan Sizhui, Nuovo personaggio, Ouyang Zizhen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A Midsummer Night’s Dream


Capitolo II – Should I Stay or Should I Go?



“...Quindi mi ha detto che non si aspettava un comportamento simile da me, e che è profondamente deluso. Non mi ha dato particolari punizioni, perché sono sempre stato uno studente modello in tutti questi anni, però un altro errore simile e mi rispedisce a casa.”
“Non posso crederci.”
Lan SiZhui emise uno sbuffo, ancora incredulo. “Non dirlo a me.”
Nel buio della loro stanza, i due ragazzi stavano chiacchierando di quanto successo in quella specie di sgabuzzino.
“Poi è arrivato mentre il professore mi stava facendo quella ramanzina interminabile, dicendo che non si era spaventato, ma che si era solo.. Sorpreso. E che quindi non voleva che ci fossero problemi per me.”
Lan JingYi schioccò la lingua, facendo una smorfia. “Jin Ling hai detto? L’ho già sentito come nome.. Non è quello che l’anno scorso ha vinto una qualche medaglia regionale? So che viene da una famiglia importante.”
“Non so, è possibile. Sai che non presto mai molta attenzione ai gossip, Lan JingYi..” Mormorò, vagamente assorto a ricollegare gli eventi.
“Male, dovresti. Alla nostra età, i pettegolezzi sono tutto, Lan SiZhui!”
“Non sono mica una comare come te.” Disse, girandosi verso l’amico.
Quello gli rivolse una linguaccia, prima di ridere.
“Ma quindi.. Questo vuol dire che te lo ritroverai al club di musica?”
Lan SiZhui scosse la testa. “Ho controllato, il suo nome non c’è fra i partecipanti.”
“Beh dai, nel male ti è andata bene. Puoi comunque frequentare quel club e lui non ci sarà.”
“Vero.”
 
Sì, assolutamente verissimo. Peccato che il lunedì immediatamente successivo se lo ritrovò nella stessa classe di letteratura. Aveva controllato solo l’elenco del club di musica, mica anche quello del corso di studio.
Quando Lan SiZhui aveva aperto la porta, inizialmente, aveva pensato a un’allucinazione. Invece, nonostante avesse stupidamente chiuso e poi riaperto la porta, lui era ancora lì.
Jin Ling gli aveva rivolto un ghigno divertito. Davvero molto divertito.
Sembrava davvero un gatto che aveva trovato un animaletto, un piccolo coniglio nel suo caso, con cui divertirsi prima di divorarlo. Se solo avesse avuto le vibrisse, Lan SiZhui avrebbe giurato che si stesse leccando i baffi anche solo guardandolo.
Proprio per questo scelse un posto che fosse dalla parte opposta dell’aula, in seconda fila lato porta, mentre Jin Ling era seduto nella quarta, esattamente accanto alla finestra.
Durante la lezione, Lan SiZhui poté sentire ben piantato sulla sua nuca lo sguardo divertito del ragazzo castano.
A coronamento di quello splendido inizio settimana, l’insegnante sorteggiò dei nomi per formare dei gruppi che portassero ognuno un approfondimento su una poesia diversa, da esporre la settimana successiva. Volete indovinare chi era finito nel suo stesso gruppo? Beh, credo possiate immaginarlo anche da soli.
 
Per l’ora successiva, i ragazzi avevano attaccato dei banchi a formare delle piccole isolette dove disquisire sui temi principali delle poesie assegnate e sulla loro analisi. E dato che essere nello stesso gruppo con lui non era sufficiente, Lan SiZhui era finito esattamente davanti alla sua sciagura.
Ogni gruppo contava cinque persone. Il suo era formato da lui, Jin Ling, Ouyang ZiZhen, Yu Liang e Yao HaoFai. Gli altri tre ragazzi non venivano da Gusu, ma da altre scuole (solo Yu Liang era di Lanling come Jin Ling), ed erano amici già da qualche anno anche con Lan JingYi. * (vedi NdA)
Apparentemente erano amici comuni anche a Jin Ling, ma lui non l’aveva mai notato.
“Aaaahh! Ma perché a noi è toccata una poesia d’amore??” Esclamò Yao HaoFai, con un sospiro sgomento.
“Sono tutte d’amore. Ringrazia piuttosto che la nostra è un tema almeno vicino a due di noi su sei.” Rispose Ouyang ZiZhen, distribuendo i fogli con la poesia.
“Ouyang ZiZhen ha ragione. Poteva andarci molto peggio, di cosa ti lamenti?” Commentò Jin Ling ridacchiando, riferendosi a lui e Yu Liang. “Abbiamo anche due chitarristi nel nostro gruppo, meglio di così non sarebbe potuta andare!”
Lan SiZhui incrociò il suo sguardo, rabbrividendo nel vedere quel sorriso affilato. Gli sembrò persino che quello gli facesse l’occhiolino, ma doveva essere stata sicuramente un’allucinazione.
Quando l’amico gli passò il foglio, Lan SiZhui ci posò immediatamente gli occhi pur di evitare quello sguardo dorato davanti a sé. La poesia era “La mia Amante”, di Chen Li. * (click per leggere!)
Lesse alcune volte quei versi, provando una sensazione incredibilmente familiare. Un’amante non l’aveva mai avuta, però la sua chitarra conosceva bene il suo tocco delicato e i suoi sentimenti, dato che spesso si affidava a far vibrare la sua voce con le corde quando dei pensieri gli affollavano la mente.
Una campana suonò lontana, indicando la fine del tempo di studio.
I ragazzi si alzarono, chiacchierando allegramente, finché Yu Liang non diede un’occhiata alla tabella che aveva stampato e si era appiccicato sulla copertina del quaderno. “Jin Ling, non hai tiro adesso?”
Quello sembrò sobbalzare sul posto. Controllò l’orologio al polso sinistro, lasciandosi sfuggire dalle labbra un’imprecazione.
“Ti porterà via molto tempo, sei sicuro di riuscire anche a partecipare a questo progetto?” Chiese Ouyang ZiZhen, con aria scettica.
Ugh.. Questo non era nei piani, farò del mio meglio.” Si portò una mano dietro la nuca, con fare imbarazzato. Poi posò lo sguardo su Lan SiZhui. “A meno che..”
Il ragazzo iniziò già a sudare freddo. “Cosa?
“Potresti fare anche la mia parte, e poi io esporrò il tutto. Così voi non dovrete imparare anche le parti degli altri, e io non dovrò farmi in quattro fra arco e studio.”
“Perché io?!” Trasalì Lan SiZhui.
“Perché sei quello con meno ore occupate. Yu Liang segue due corsi di approfondimento, oltre al club di musica. Ouyang ZiZhen è il principale responsabile del club di teatro, Yao HaoFai fa anche da tutor per i ragazzi più piccoli, e a me tiro con l’arco porta via almeno tre ore ogni giorno, quindi tu sei oggettivamente il più indicato.”
A Lan SiZhui girava la testa. Purtroppo quella rapida analisi era corretta. Sbuffò, passandosi una mano sul viso.
“E quando penseresti di impararla? Va per lunedì prossimo.”
Jin Ling sorrise, sapendo di aver azzerato qualsiasi opposizione. “Anche domenica va bene. Ho una buona memoria.”
“Sì, ho notato.” Gli sfuggì, facendo inarcare le sopracciglia degli altri. Quando se ne accorse cercò di aggiungere qualcos’altro, ma Jin Ling lo interruppe nel tentativo.
“Allora è andata! Ci accordiamo poi nei prossimi giorni, ora devo correre!” Prese la sua tracolla e posò una mano sulla spalla di Lan SiZhui, poi aggiunse con un sibilo. “Ci vediamo in giro.”
Come aveva previsto il moro, Lan JingYi aveva dato in escandescenze quando gli aveva riferito l’accaduto, però anche lui aveva dovuto ammettere che quel bastardo di Lanling aveva ragione.
 
Aveva continuato a vederlo, ogni due giorni su tre come da orario, a quelle lezioni di approfondimento, e quasi sempre a mensa, oltre a incrociarlo in giro o la sera circondato dal suo gruppetto di amici di Lanling mentre lui e Lan JingYi si trovavano con Ouyang ZiZhen e gli altri di teatro. A volte i loro sguardi si incrociavano, ma quelli che riceveva Jin Ling erano decisamente di ostilità. Il ragazzo però sembrava divertito dalla cosa.
Insomma, quel venerdì, dopo la breve riunione del gruppetto per l’analisi della poesia, Jin Ling gli aveva chiesto un orario per l’appuntamento di quella domenica, in modo da imparare quello che avrebbe dovuto dire.
“Ti va bene dopo pranzo? Così hai più tempo per ripetere.” Gli chiese Lan SiZhui, appuntando un paio di cose a lato del testo.
“Mh-mh. Vieni tu da me? Domenica mattina abbiamo una piccola gara, più per stilare una classifica che altri motivi reali. Non so a che ora finiremo, non so neanche se avremo il tempo di mangiare, in realtà.” Ridacchiò, osservandolo con il mento appoggiato alla propria mano.
“Va bene. Dimmi il tuo numero di stanza allora.”
Ogni scuola, o distretto scolastico, aveva una propria “zona”, così che gli studenti responsabili potessero controllare e reagire più facilmente in caso di problemi. La sezione della Carpa Dorata, la scuola principale di Lanling, non era troppo distante da quella dei Meandri delle Nuvole, il corrispettivo di Gusu. Da camera sua e di Lan JingYi a quella di Jin Ling non erano neanche dieci minuti a piedi.
Tuttavia, il caldo era l’ostacolo principale di quella traversata, e a quell’ora era insopportabile anche con la compagnia dei suoni tranquilli e pacifici della natura.
Lan SiZhui si ritrovò davanti alla porta della stanza di Jin Ling, chiedendosi perché, nonostante i meritatissimi insulti di Lan JingYi a quel ragazzo, oltre agli schemi il moro avesse in mano anche una scatolina con alcune pietanze prese dalla mensa.
Maledisse silenziosamente il suo stupido buon cuore e suonò il campanello. Mentre pensava a quanto avrebbe dovuto lanciare nel giardino circostante quel pranzo racimolato per poi darsela a gambe, la porta si aprì davanti a lui.
Jin Ling doveva essere appena uscito dalla doccia. Aveva ancora i capelli bagnati, e le goccioline di acqua fresca imperlavano ogni sua ciocca nocciola lievemente ondulata.
“Puntuale come sempre.” Commentò, inarcando un sopracciglio. “Entra, che fuori si muore.”
Lan SiZhui obbedì, guardandosi intorno con circospezione, come se ci dovessero essere trappole nascoste. La stanza sembrava passabilmente in ordine, e non sembrava esserci traccia di altre persone oltre a loro.
“Il tuo compagno di stanza?”
“Ha nuoto. Ma resterà comunque fuori ancora qualche ora probabilmente.”
Ah, quindi erano davvero solo loro due? Fantastico. E chi avrebbe dovuto chiamare Lan SiZhui in caso di pericolo?!
“Capito.”
“Vieni, cosa stai davanti alla porta?” Lo guardò il castano, ridacchiando fra sé e sé.
Lan SiZhui guardò con incertezza la sua scatolina, poi, avvicinandosi a lui, gliela allungò senza aggiungere niente.
“Cosa.. È per me..?” La prese dubbioso, poi capì cosa conteneva e Lan SiZhui vide un’espressione nuova dipingersi sui suoi bei lineamenti. Era l’ombra di un sorriso, uno genuino, quella, vero?
“Hai detto che probabilmente non saresti riuscito a mangiare, quindi ti ho portato qualcosa.”
Jin Ling non disse niente per qualche secondo, poi emise uno sbuffo divertito. “Grazie.. Non pensavo che..” Tuttavia, lasciò morire la voce, e Lan SiZhui provò a immaginare il seguito, sentendosi ancora più stupido.
Il ragazzo castano sorrise un po’ di più, prima di fare strada al tavolo che c’era lì davanti. “Siediti pure. Vuoi qualcosa?”
“Solo un bicchiere d’acqua, grazie.”
Jin Ling si girò verso di lui, lanciandogli un’occhiata divertita e perplessa. “Stai facendo complimenti, per caso?”
“No, davvero. Ho solo molto caldo, quindi solo acqua, grazie.”
Quello fece spallucce e aggiunse un Come vuoi, prima di tirare fuori il necessario per mangiare quello che gli aveva portato Lan SiZhui e passargli il bicchiere d’acqua.
Mentre l’altro calmava la fame, il ragazzo gli spiegò i punti focali dell’analisi, consegnandogli tutto il lavoro della settimana appena passata.
Lan SiZhui rimase incredibilmente soddisfatto della rapidità con cui quello registrava le informazioni e le assimilava. Fino a quella mattina, era convinto che Jin Ling gli avesse detto che gli sarebbe bastato un pomeriggio solo per vantarsi. A dispetto della sua idea iniziale, Jin Ling non era proprio un cretino.
Una volta terminate le spiegazioni, Jin Ling ripeté un paio di volte il ‘copione’ che gli aveva preparato in modo praticamente perfetto, dando prova ancora una volta di un’ottima memoria.
“Perché non fai teatro? Saresti bravo.” Commentò Lan SiZhui, memore anche della crudelmente perfetta pantomima che il giovane aveva messo su una manciata di giorni prima, nella stanzetta di musica.
“Nah, non fa per me. Sono più un tipo da competizione che da scena.” Disse, stiracchiandosi leggermente.
Il moro ci pensò su un attimo, prima di fargli quella domanda. Involontariamente, i suoi occhi si oscurarono un po’. “Allora perché?”
Non c’era bisogno di chiedere spiegazioni, Jin Ling sapeva perfettamente a cosa l’altro si stesse riferendo. “Per danneggiare un nemico devi attaccare ciò che ha caro.”
Lan SiZhui aprì di più gli occhi, con sguardo stupito. “Mi stai dicendo che sono la vittima delle vostre scaramucce?”
“In sostanza.” Quello affilò il suo sorriso. “Spero tu non me ne voglia troppo per questo.”
“Quindi io ho rischiato di essere rimandato a casa perché tu te la sei presa con Lan JingYi?”
“Esatto. Ma se vuoi richiedermelo, posso farti un disegnino. Così evitiamo la stessa domanda rigirata per la terza volta, sai.”
Gli lanciò un’occhiataccia. “Scusami tanto se trovo assurda questa cosa.”
“Va bene, sei perdonato.” Jin Ling gli fece l’occhiolino, e Lan SiZhui pensò seriamente di tirargli una testata. “Comunque tu mi stai simpatico. È divertente prenderti in giro.”
“Prego?”
“Ho detto che è divertente prenderti in giro.”
“Sì, avevo capito.” Spalancò gli occhi, interrompendolo già a metà frase. “Allora trovati un altro hobby, grazie.”
Quello emise un mugolio contrariato, facendo roteare gli occhi. “Mh.. Ci penserò.”
 
In effetti, da quel momento in poi, Jin Ling si comportò in modo più amichevole verso Lan SiZhui, anche se spesso continuava a prenderlo in giro, se capitava l’occasione. Fortunatamente, Lan SiZhui era davvero molto paziente e lasciava correre spesso e volentieri.
Lan JingYi gli ripeteva almeno venti volte il giorno che l’avrebbe picchiato, se lui glielo avesse chiesto o se Jin Ling gli avesse fatto di nuovo qualcosa di male. Lan SiZhui doveva ricordargli ogni volta che non era il caso di andarsi a cercare altri guai, e che sembrava essere passata la fase critica, anche se continuava a provare un discreto livello di diffidenza nei suoi confronti.
Qualche giorno dopo, ad esempio, quando se lo ritrovò accanto per il corso di letteratura, gli schioccò un’occhiataccia. Era la prima volta che cambiava posto.
“Mh? Non sono qui per te, ma per stare più vicino al professore. L’argomento di oggi mi interessa.”
Lan SiZhui accettò quella risposta, almeno finché l’insegnante non iniziò a spiegare. A quel punto, infatti, Jin Ling prese un libro con la copertina rigida e lo mise in piedi aperto davanti a sé, poi incrociò le braccia e le usò come cuscino improvvisato. Il moro aggrottò le sopracciglia.
E meno male che l’argomento ti interessa..
Durante quella lezione, Lan SiZhui ogni tanto lasciava cadere lo sguardo sull’altro ragazzo. Lo osservò mentre se ne stava lì a dormicchiare, totalmente incurante della lezione in corso. I suoi lineamenti erano dolci, le sue labbra definite e carnose. Aveva le ciglia folte e lunghe e i capelli gli incorniciavano delicatamente il viso.
L’aveva pensato anche il primo giorno, ma ora che ce l’aveva così vicino, probabilmente per la prima volta senza che fosse molesto, poteva affermare con ancora più sicurezza che Jin Ling era davvero bello. Non che guardandolo di sfuggita non lo fosse, anzi, a quanto ne sapeva erano diverse le lettere di dichiarazioni che trovava sotto la porta di camera.
Lan SiZhui era una persona tranquilla, a cui piaceva starsene per conto proprio, magari a leggere o suonare, o al massimo con il suo gruppetto di amici, ma con l’avvento di quell’individuo, che si stava vendicando su di lui per le parole di qualcun altro (per altro!), la sua solita bolla di quiete era brutalmente esplosa.
Nella testa sentì riecheggiare le sue parole, È divertente prenderti in giro.
Com’era possibile che una persona così attraente potesse essere anche così capricciosa?
Distratto com’era da quelle riflessioni, non si accorse che ora due spicchi d’oro lo stavano osservando e un sorriso divertito aveva increspato le belle labbra. Sussultò non appena se ne rese conto, avvampando.
Mi stavi guardando dormire?
La sua voce suonò più flebile di uno spiffero. Lan SiZhui si voltò di scatto, ignorandolo, con ancora una sfumatura rosea sulle guance. L’altro si stiracchiò appena, poi abbassò il libro e seguì gli ultimi minuti di lezione.
“Se non ti interessa, perché ti sei iscritto a questo corso?” Commentò Lan SiZhui, con un tono critico.
“Perché è obbligatoria l’iscrizione ad almeno un laboratorio di studio, e con questo caldo è più stancante anche tirare.”
“Potevi sceglierne un altro.”
Quello sembrò divertito dalla sua risposta. “Sei ancora arrabbiato per quella storia?”
Il moro increspò le sopracciglia. “Tu che dici?”
Jin Ling rise, mentre intorno a loro le persone iniziavano ad alzarsi e uscire. “Cosa vuoi che sia? Poi è andato tutto bene. Sei ancora qui, no?”
Lan SiZhui sospirò. “E quindi? Pensi che basti per farti perdonare? Per colpa tua e del tuo ragazzo ho rischiato di essere rimandato a casa.”
L’altro batté qualche volta le palpebre, poi scoppiò a ridere di più. “Il mio cosa? Hai decisamente frainteso!”
“Oh beh, non che tu ti sia sprecato a dare spiegazioni, per la cronaca.” Lan SiZhui si alzò velocemente, affrettandosi a prendere le proprie cose, poi gli diede le spalle diretto all’uscita. “Ma comunque non mi interessa, basta che tu non mi coinvolga in quello che fai se non per il minimo necessario.”
Sentì un colpo dietro di sé, di qualcosa che cadeva, e una presa attorno al polso. Jin Ling era scattato in piedi, facendo cadere la sedia, per fermarlo.
“Cosa..”
“Scusami, hai ragione.” Disse quello, guardandolo con delle scintille negli occhi. “Mi scuso per quello che ho fatto, non odiarmi per questo. Posso continuare a parlarti?”
 
Lan SiZhui in quei giorni aveva pensato molto alle sue parole, ma non era riuscito davvero a darsi pace. Aveva provato a suonare, per liberare la mente ogni volta che poteva, ma un’ansia costante gli impediva di rilassarsi. Ripensava a tutte le volte in cui Jin Ling e Lan JingYi erano incappati l’uno nell’altro: erano volati commenti pungenti, poi si erano aggrediti di insulti e avevano sempre sfiorato la rissa. Se non erano ancora arrivati a sputarsi addosso era solo per decoro.
Lan SiZhui non capiva perché lo facessero, ma non poteva tollerare che il suo migliore amico venisse trattato così. Aveva “accettato” di essere la vittima sacrificale se Jin Ling voleva sfogarsi per ripicca nei confronti di Lan JingYi, anche se dall’episodio nello sgabuzzino non era più capitato, ma non aveva intenzione di lasciar correre le continue liti fra i due.
Jin Ling si sedette accanto a lui anche i giorni di lezione successivi a quella sua richiesta. Non faceva granché, a dire il vero: giocherellava con la penna, prendeva qualche appunto ogni tanto, a volte dormiva.
Quel giorno non faceva eccezione. Dalle finestre aperte entrava una brezza leggera che muoveva le tende, l’aria era calda ma sopportabile.
La lezione era particolarmente lenta e noiosa, quindi anche Lan SiZhui faceva fatica a seguire. Prese un foglietto e decise di comunicare le sue conclusioni all’altro.
Dopo aver scritto, spinse leggermente il foglio verso di lui.
Ci ho pensato, e no. Preferirei che questa cosa non continuasse.
Vide le iridi ambrate dell’altro abbassarsi sulle parole. Quello tuttavia non reagì in alcun modo anche dopo aver letto.
Lan SiZhui increspò le sopracciglia. Riprese la penna e aggiunse altro.
Non ti odio, ma non posso passare sopra a tutti gli insulti a Lan JingYi.
Jin Ling inarcò un sopracciglio. Il comportamento era reciproco, il torto da entrambe le parti, ma continuò a non scrivere nulla in risposta.
Lan SiZhui non si sarebbe sentito sicuro che il messaggio fosse arrivato senza una riposta da parte sua, quindi insisté a scrivere.
E le tue scuse non erano sincere.
Le sopracciglia castane del ragazzo si inarcarono. Smise finalmente di giocare con la penna nera che si rigirava fra le dita.
Perché dici così?
Di motivi, Lan SiZhui ne aveva a bizzeffe. Scrisse quello più sintetico, che in fondo era anche quello che sentiva di più.
Vuoi solo continuare a prenderti gioco di me. Quindi per favore, trovati qualcun altro e lasciami stare.
Jin Ling scrisse solo una parola sotto il suo messaggio.
Ok.
 
Nei giorni a seguire, Jin Ling non si avvicinò più a Lan SiZhui, e se capitava che i due si incrociassero, il ragazzo castano lo ignorava totalmente. Smise anche di attaccare briga con Lan JingYi.
Inizialmente Lan SiZhui pensò di aver ritrovato il proprio spazio vitale, poi gli venne il dubbio che quello fosse il modo del ragazzo di Lanling di tenergli il muso.
Lan SiZhui iniziò a guardare l’altro da lontano, chiedendosi quanto sarebbe durata quella tregua, prima che tornasse all’attacco. Ma il tempo passava, loro si incrociavano, e nessuno dei due diceva niente. Che Jin Ling avesse davvero perso interesse nel giocare con lui?
Però, alla fine, Jin Ling stava facendo quello che gli aveva chiesto, quindi qual era esattamente il problema? Forse, molto in fondo, Lan SiZhui si sentiva offeso. Il giovane Jin aveva passato quasi ogni giorno delle scorse due settimane a ronzargli intorno, e ora lo trattava come se non esistesse più.
Un pomeriggio, il moro si recò addirittura al campo di tiro con l’arco. Se Jin Ling l’avesse visto lì, non avrebbe potuto ignorarlo. O almeno, Lan SiZhui la pensava così.
Fu solo quando si ritrovò fra gli spalti che si chiese cosa diamine ci fosse andato a fare, dato che i suoi problemi si erano risolti da soli con un foglietto.
 
Thwack!
La freccia si conficcò esattamente al centro del bersaglio.
Jin Ling era in una zona d’ombra a diversi metri dai bersagli, ma il caldo che evaporava dal prato lo infastidiva ugualmente, distorcendo l’aria. Dopo aver caricato un’altra freccia, sollevò l’arco e iniziò a tendere la corda, correggendo la propria posizione lentamente. L’atmosfera silenziosa era condita solo dal frusciare delle foglie degli alberi circostanti e dagli uccellini che li popolavano.
Fissò il punto in cui voleva lanciare la freccia, poi la lasciò andare. Quella sferzò l’aria verso il bersaglio con un sibilo. Thwack!
La freccia si conficcò poco sotto l’altra, ma ancora all’interno del cerchio giallo che contava il punteggio più alto.
Con la vista periferica, Jin Ling colse un movimento dallo spazio spettatori, che lo portò istintivamente a girarsi. Aprì di più gli occhi, con stupore.
Quando aveva scoccato la freccia, Lan SiZhui doveva aver sobbalzato, ma non era quello il punto. Perché Lan SiZhui era ?
Andando a memoria, il ragazzo non doveva avere corsi quel pomeriggio, quindi perché non era a leggere al fresco sotto qualche albero come al solito?
Jin Ling stava facendo quello che lui gli aveva chiesto, che senso aveva presentarsi lì all’improvviso?
Il giovane Jin ignorò la sua presenza.
Inforcò un altro dardo, ma mentre stava caricando il colpo, la mano gli vibrò leggermente, e quello andò a conficcarsi nel terzo girone.
Tsk.
Guardò con fastidio il punto in cui la freccia si era piantata.
“Ti sei distratto.” Fece Jin Chan alla sua destra, con le braccia incrociate e un sorriso di scherno.
“Ma va’?”
Preparò subito un altro lancio, mentre l’amico si guardava intorno. “Ah, ho capito. È per quel ragazzo di Gusu?”
“Jin Chan, se non vuoi che usi te come prossimo bersaglio, ti consiglio di smetterla.” Le sue iridi erano fisse sul bersaglio davanti a sé, la corda tesa sembrava quasi scricchiolare accanto al suo viso.
Quello rise, mentre Jin Ling rilasciava anche quell’ultima freccia. “Sette punti. Questi ultimi due tiri ti hanno rovinato la media di tutta una giornata.”
L’altro schioccò di nuovo la lingua, infastidito, mentre abbassava l’arco. Senza dire nient’altro, si girò e andò a rimettere a posto l’arma, slacciandosi le protezioni.
Jin Chan lo seguì. “Te ne vai già?”
“Sì, non sono abbastanza concentrato.” Sbuffò quello, mentre raccoglieva le cose. Non voleva buttare al vento il suo lavoro per una giornata no, quindi preferì prendersi quel pomeriggio per darsi una calmata anziché vedere il suo nervosismo ripercuotersi su tutta la settimana successiva.
Era uno degli studenti di punta della sua scuola nel tiro con l’arco, con la sua squadra riuscivano sempre a qualificarsi ai nazionali senza sforzo. Non poteva permettersi degli scivoloni di media durante uno stupido campo estivo.
“In effetti, con il tuo umore attuale potresti davvero tentare di uccidere qualcuno.”
Jin Ling sollevò lo sguardo su di lui. “Hai finito?”
Jin Chan non era di certo uno dei suoi cugini preferiti, però non era neanche sempre antipatico in quel modo. Solo quando Jin Ling era nervoso, il ragazzo si divertiva a stuzzicarlo ancora e ancora, portandolo al limite della propria pazienza.
Indicò gli spalti con un cenno della testa. “Vai dal tuo ammiratore?”
“Ci vediamo a cena.” Tagliò corto lui, voltandogli le spalle.
 
Mentre tornava verso la propria stanza, Jin Ling si chiese perché, se lui aveva deciso di rispettare la sua richiesta e stargli lontano, Lan SiZhui era venuto a cercarlo. Quando arrivò nei pressi del suo alloggio, vide una ragazza della sua scuola con una lettera in mano che si stava avvicinando dalla direzione opposta alla sua.
Quella sobbalzò nel vederlo, però non si fermò, nonostante il suo viso stesse iniziando prendere una sfumatura porpora. Aspettò che lui le fosse davanti per parlare.
Il ragazzo la guardò prendere un respiro profondo e combattere con l’imbarazzo di parlargli di persona. Era decisamente più bassa di lui, ma contando il suo metro e ottanta era anche normale.
“Jin Ling! Io.. Mi chiamo Bai Shan. Vengo sempre a vederti gareggiare. Io.. Penso che tu sia veramente bello, quindi volevo.. Sì, insomma.. Volevo chiederti di uscire con m..”
“Non ho tempo, scusa.”
Bai Shan * sollevò il viso, ancora più rossa. Dallo sguardo che aveva, Jin Ling intuì che quel colore adesso era dovuto più alla rabbia di essere stata interrotta che non alla vergogna di quel rifiuto secco.
La superò ed entrò nella propria stanza, lasciandola piantata lì senza aggiungere altro. Ripensandoci, avrebbe potuto risponderle in modo un po’ più garbato, però in quel momento non era davvero in vena. Accese la radio e si lasciò cadere sul letto con un sospiro, incrociando le braccia dietro la testa e fissando il soffitto. Non stava davvero ascoltando la trasmissione, in realtà, gli serviva solo per colmare i silenzi fra un pensiero e l’altro, in attesa che il tempo passasse per poi andare a cena.
 
Quella sera, la mensa sarebbe stata l’involontario teatro di uno spettacolo che nessuno si aspettava vedere.










_________________
Note dell'Autrice
Macciao again! Dunque, che si dice in questi giorni di inizio giugno ed estate imminente? :3
Per chi, come me, è in piena sessione, beh, mi dispiace. I feel ya.
Vi ricordate la OS (linklink!) in cui avevo portato due OC, dicendo che non li avreste visti mai più? Beh, sorpresa! :D a quel link trovate anche il significato dei loro nomi ^^
Mentre per la ragazza, Bai Shan = Bai è "cristallo", mentre Shan "virtuosa"
Ok, detto ciò, possiamo passare a commentare la sfiga di Lan SiZhui nel ritrovarsi per la terza volta di fronte a questa piccola disgrazia, anche se poi se ne libera in qualche modo. Ah, per ragioni di trama, ho reso coetanei tutti e quattro (certo che includo anche Ouyang ZiZhen, poverino eh).
E sì, Jin Ling avrebbe potuto essere più cortese.. Ma via, sappiamo tutti il carattere del cavolo che ha.
Beh, con questa pausa/conclusione a effetto che di cliffhanger non ha proprio niente, passo ai saluti.

Dunque, volevo ringraziare Deb, Lilith e Valchiria (a cui faccio anche gli auguri uwu) per aver commentato il primo capitolo, e la mia beta, che legge e corregge con pazienza. Chiunque volesse dirmi che ne pensa per ora della storia, siete i benvenuti qui sotto, per MP, per piccione viaggiatore o anche sotto casa pur stando a un metro di distanza!
Vi sarei anche grata se, chi non l'ha fatto, volesse anche rispondermi alla domanda che ho fatto lunedì, ergo se pubblicare più capitoli e finire al primo di settembre o una pubblicazione a settimana e protrarci ben oltre u.u

Via, ora bacissimi, e l'appuntamento è per venerdì prossimo!
Saludos amigos!



Athelyè ~ 

   
 
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