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Autore: MXI    06/06/2020    4 recensioni
Una storia con protagonisti un principe e un servitore...
Un grande dilemma: la magia è buona o malvagia?
Grandi amicizie e grandi amori sbocceranno nella corte di Konoha!
Dalla storia:
[...] "Quel principe viziato è proprio detestabile" esplose sbattendo la porta che lo avrebbe portato nello studio di Jiraya che lo riprese,
"Ti avevo detto di lasciarlo stare, perchè non dai mai ascolto agli altri?"
"Perchè faccio quello che è giusto! E non mi sembrava fosse giusto lasciargli torturare quel povero ragazzo!"
Il medico sospirò consapevole che non sarebbe mai riuscito a far cambiare idea a quel ragazzo, era proprio cocciuto come suo padre.
Data la tarda ora il biondo si diresse verso la sua camera e si addormentò pacificamente, nonostante le brutte esperienze trascorse in quello che probabilmente era stato il giorno peggiore della sua vita.
Ma durante la notte, quando solo la luna rischiarava il cielo, una voce dal suono roco e spaventoso lo destò dal suo sonno,
"Naruto"
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Jiraya, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Chiacchiere

-MAGIA-
(Stregoni & Principi) 

- Il Regno del futuro -

[...] "Neji Hyuuga, guardia personale di Sasuke. Per servirti" il biondo fece un enorme sorriso, era sicuramente un parente di Hinata,

"Io sono Naruto, piacere mio" 

Il principe osservò le presentazioni, non sopportando in alcun modo che il sorriso sul volto del biondo sorriso non fosse destinato a lui.

"Allora Neji, lo aiuti te?"

Il cavaliere acconsentì e riuscirono, finalmente, ad avviarsi verso le stanze di Jiraya mantenendo un passo svelto per quanto possibile.

Il peggio non è ancora giunto, spiriti maligni incombono 

Non ti sopporto in questo momento, capisci quando è tempo di stare zitta!

Nonostante l'affermazione, Naruto si ritrovò a pensare alle parole di Haku. Forse in un periodo diverso sarebbero stati grandi amici.

Decise di utilizzare le sue ultime parole per consigliargli di uccidere coloro che avrebbero contrastato il suo cammino, ma alla fine continuava a pensare che l'unico utilizzo della magia fosse di proteggere e tutelare.

Non di distruggere. [...]

----

Nel frattempo in un angolo remoto della foresta, vicino ai confini del Regno di Konoha, si aggirava una donna incappucciata.

Con passi lievi si muoveva tra la selva e gli arbusti, il viaggio per la capitale sarebbe stato lungo e irto di pericoli e veramente poche donne si sarebbero avventurate sole in quel tragitto.

Ma lei aveva una missione, finalmente dopo tanti anni aveva ottenuto la possibilità di dimostrare il suo valore e non poteva, non doveva fallire.

La foresta era nulla rapportata alle torture e agli addestramenti che era stata costretta a subire. Dopo la distruzione del suo regno si era lasciata andare, ma il Maestro le aveva dato una nuova motivazione, le aveva fatto immaginare un nuovo Mondo e l'avrebbe seguito in qualsiasi caso.

Forse in una settimana sarebbe giunta a destinazione, aveva provviste a sufficienza... Poi con il suo udito fine catturò un nitrito nell'aria, succeduto dallo scalpitio di zoccoli. Un sorriso lieve increspò il suo niveo viso, sicuramente quella fortuna l'avrebbe portata ad accelerare notevolmente i tempi.

----

"Jiraya!" urlò Naruto catapultandosi all'interno delle stanze del medico, per la sorpresa fece cadere un libro che sicuramente non trattava di erbe medicinali; lo scostò velocemente con il piede per poi voltarsi verso l'intruso,

"Pivello quante volte ti ho detto di non assaltarmi in questo modo mentre" ma le parole gli si spensero in gola quando il suo sguardo incrociò quello di Neji reggeva il corpo del principe che, a fatica riusciva a reggersi in piedi.

"Allora" iniziò schiarendosi la voce,

"Non so se iniziare dal cavaliere che tutti davano per morto o dal principe Sasuke che pare non aver dato retta a tutte le mie raccomandazioni sul non sforzarsi" terminò la frase con un tono leggermente severo, d’altronde aveva faticato non poco a medicargli tutte le ferite. Quell' Uchiha voleva per forza andare ad aiutare i rimasti sul campo di battaglia, continuando a ripetere che non gli importava ma che doveva difendere un qualche tipo di orgoglio Uchiha.

"Ha perso molto sangue" il biondo era abbastanza allarmato, nonostante le parole che gli aveva lanciato contro il suo superiore si sentiva ancora in colpa per essere stato la causa di quelle lacerazioni.

"Neji fallo sedere sullo sgabello, vediamo com'è messo" 

L' Uchiha fece di tutto per non emettere nemmeno una sillaba, non voleva dare alcuna soddisfazione ai presenti, ma Naruto vedeva il suo sguardo. Riusciva a leggerlo ed il suo principe stava soffrendo molto.

Mio? Ma quando mai?

Scosse fortemente la testa, sotto lo sguardo semi incuriosito del cavaliere, e si accostò al suo tutore per dargli una mano.

La schiena del reale era piena di sangue, quasi non si vedeva più il colore della pelle.

"Dannazione Sas'ke, che diamine hai combinato?" Naruto era veramente sull'orlo di una crisi di nervi, come avrebbe fatto a proteggerlo se non si tutelava nemmeno da ferito.

Guarda che è colpa tua se è ridotto in quello stato, stolto di un mago

La voce pungente della sua amatissima volpe lo urtò profondamente, sapeva che era la verità.

"Tieni, dobbiamo nuovamente pulire e disinfettare le ferite" Jiraya porse al biondo una ciotola con una pezza inumidita.

Sasuke voltò leggermente il viso e squadrò il servitore con uno sguardo dubbioso,

"Sinceramente non penso tu ne sia in grado" 

Naruto fece per difendersi, ma il medico lo anticipò,

"Questo lo deciderò io, considerando che lei Altezza non è stato in grado nemmeno di eseguire una mia semplice indicazione" 

Il moro strinse le labbra e attese il tocco di Naruto, quest'ultimo decise che non era il caso di aggiungere altro.

Uno a zero per me teme

Quando il tocco del mago toccò la schiena di Sasuke, quest'ultimo cercò di trattenere un brivido. Non si aspettava che sarebbe riuscito ad essere così delicato e poi doveva ammettere che era veramente bello essere accarezzati in quel modo, se non fosse stato per le molteplici fitte di dolore che provava ogni volta che passava sulla ferita sarebbe stato un bellissimo e piacevolissimo momento.

Sasuke si riprese dalle emozioni del momento quando sentì Jiraya schiarirsi la voce,

"Allora, mi vuole rispondere?" 

Ovviamente si era perso completamente la domanda; Naruto sorrise sotto i baffi notando l'impreparazione del suo 'padrone'

"Sasuke, ti ho chiesto cos'è successo"  

Il principe schematizzò velocemente gli eventi, sotto gli sguardi attenti degli altri presenti.

Al termine del breve racconto il medico, mantenendo un cipiglio preoccupato, si diresse all'armadio degli elisir e, afferrato quel che cercava, corse verso l’uscita,

"Vi lascio nelle mani di Naruto, sa quello che fa... anche se forse qualcuno non lo apprezza come dovrebbe" 

Sasuke schioccò le labbra, ovviamente qualsiasi riferimento a lui era casuale,

"Vado subito da Itachi, Neji per il tuo racconto penso che ci vedremo nella sala del trono" senza attendere una risposta scomparve nel corridoio, chiudendosi la porta alle spalle.

Ovviamente la curiosità di Naruto ebbe la meglio,

"Allora, ho un sacco di domande da fare! Cioè perché te dovresti essere morto? Sei il fratello di Hinata?" chiese rivolto a Neji, che si ritrovò quasi divertito dalla curiosità di quel giovane,

"Diciamo che anche te dovresti essere morto, mi ricordavo un principe molto più severo con i suoi servitori. Nessuno l'ha mai trattato come fai te"

Naruto sorrise radioso, lo prese per un enorme complimento e, distraendosi, calcò un po' la mano sulla schiena del moro,

"Cazzo dobe, fai attenzione!" invece che scusarsi l'altro gli fece la linguaccia,

"Anche te potevi fare un po' più di attenzione con tuo fratello!"

Quindi ricominciò il suo lavoro da medico e proseguì con le ultime ferite,

"Quindi?" si rivolse di nuovo al cavaliere, Sasuke era molto seccato di non avere tutta la sua attenzione su di sè,

"Come ha detto Jiraya racconterò tutto nella sala del trono, immagino ci rivedremo lì. Ora scusatemi ma ho una famiglia da avvisare del mio arrivo, Hinata è mia cugina" quindi fece un occhiolino al mago,

"Trattamelo bene" e fece per dileguarsi, ma la voce di Sasuke lo bloccò,

"Aspetta" fece un sospiro e continuò a parlare con un tono molto serio "meglio che tu lo sappia prima da me, c'è stato un fraintendimento riguardo Hinata. Mio padre l'ha incolpata di stregoneria"

"Cosa?" lo sguardo del cavaliere, che fino a quel momento era rimasto composto, cambiò quasi tonalità dalla rabbia,

"Nessuno di noi ci ha mai creduto, ma sai che all'interno dei confini di Konoha la sua parola è legge e tuo zio è stato l'unico a guarire da una vera e propria epidemia; inoltre" il cavaliere mosse la mano e lo interruppe nuovamente,

"Come sempre non hai ancora imparato a tirare fuori le palle davanti a tuo padre! Cazzo Sasuke, fantasticavamo sul creare un nuovo Regno dove non doveva più esserci il timore di una persecuzione. Dove il popolo poteva esprimersi come meglio credeva senza il terrore della ghigliottina! Sono passati un sacco di anni, sua Altezza" l'ultima parola fu caricata da molta ironia, Naruto comprese quanto affetto provava nei confronti di Hinata.

D’altronde esisteva qualcuno che non le volesse bene? Era una ragazza così dolce.

Il cavaliere continuò assumendo un tono quasi canzonatorio, si capiva il legame tra i due. Sicuramente un normale cavaliere, con gli occhi carichi di amore e fedeltà per il trono, non si sarebbe mai permesso di esprimersi in quel modo.

Il Lei che il cavaliere rivolgeva al suo principe era utilizzato palesemente per ferirlo.

"Non ha ancora avuto il coraggio di imporsi sulle decisioni scellerate del Sovrano. Io ho giurato di stare al suo fianco, di combattere per Lei e di proteggerla; ma sa perfettamente che non sposo una causa in cui non credo. Non seguo un Reale che non ha nemmeno il coraggio di difendere le proprie idee dinnanzi a suo padre"

Sasuke si alzò in piedi, ignorando il dolore che continuava a provare,

"Neji non prenderti delle libertà di espressione che non ti sono state date, soprattutto tra le mura del castello, non sputare parole di cui potresti pentirti. Sono il tuo principe prima di essere un tuo amico, forse la nostra lontananza te lo ha fatto dimenticare. Ricordo il nostro privato accordo, ricordo i nostri sogni su questo non dubitare"

Il cavaliere reggeva lo sguardo d'onice del principe, come se non avesse fatto altro per tutta la sua vita,

"Io ho sempre difeso le mie idee e le persone che camminano al mio fianco, con l'intelligenza che contraddistingue la mia famiglia. Sai che non posso apertamente contraddire mio padre davanti ai saggi. Te parli guidato dalle emozioni, pensavo di averti insegnato ad isolarle. Non ho bisogno di un uomo sentimentale al mio fianco, l'amore rende deboli"

Un triste sorriso si affacciò sul volto di Neji,

"Non sai quanto mi dispiaccia sentire queste parole, pensavo che qualcuno ti avesse fatto cambiare opinione" lanciò un velocissimo sguardo alle spalle del principe, che colse l'allusione molto prima di Naruto.

"Sono il principe ereditario, non posso farmi distrarre da queste cose, se il dispiacere per te è troppo grande puoi lasciare il tuo posto. Pensaci, sono sicuro che Fugaku ti concederà qualsiasi cosa in cambio della missione che hai svolto per lui" quindi si risedette sullo sgabello,

"Pensavo di essere più di un cavaliere per te, pensavo di essere un tuo amico" con un gesto secco aprì la porta e si dileguò. Lasciando un'atmosfera molto tesa e imbarazzata alle sue spalle.

Il biondo aveva pensato fosse meglio non intromettersi, aveva percepito nelle parole di Sasuke l'affetto che lo legava al compagno. Non doveva essere facile vivere di compromessi tra suo padre ed il popolo.

Quel giorno si rese conto di due grandi verità, la prima era che non invidiava affatto la posizione del moro; la seconda, ma non per importanza, era che Sasuke aveva ammesso di non condividere le idee del padre.

Forse ci sarebbe stato veramente spazio per la magia nel futuro del regno.

Nel silenzio Naruto incominciò a preoccuparsi sempre di più per le ferite, che continuavano a sanguinare. In silenzio il suo sguardo iniziò a striarsi di rosso, sapeva di non doverlo fare ma si sentiva troppo in colpa. Lentamente i buchi creati dagli aghi del mago oscuro iniziarono a ridursi, diventando sempre meno profondi. Non l'avrebbe portato alla totale guarigione, ma voleva per lo meno permettergli di muoversi senza preoccuparsi di riaprire le ferite.

Non giocare a fare il Dio Sennin, ne rimarrai schiacciato

Lasciami in pace

"Sasuke, se continui così rimarrai solo" non si rese quasi conto di averlo detto ad alta voce, spinto dal silenzio del moro continuò,

"Non pensavo avessi un Regno del genere in mente" Naruto non poteva vedere il viso del principe, ma era sicuro che lo stava ascoltando,

"E' stato parecchi anni fa" ribatté con voce fioca

"Sembra un sogno molto bello"

Quindi rimasero ancora qualche momento in silenzio, intanto il mago terminò il lavoro sulle ferite e cominciò a fasciargliele nuovamente. 

"Comunque, dovresti fare finta di non aver sentito quello che ho detto" ruppe il silenzio il principe,

"A quali delle tante parole che ha detto, sua Altezza, non devo far caso?" si separò leggermente dalla schiena del principe, che risentì subito la mancanza di quel contatto, stranamente lo faceva stare bene.

"Non pensavo veramente quello che ti ho detto" continuò a bassa voce il reale,
"Mi scusi, non ho capito può ripetere?" chiese sornione il biondo; sapeva che si voleva scusare ma anche che era troppo orgoglioso per farlo.

Sasuke si girò sullo sgabello e afferrò Naruto per un polso, lo strattonò verso il suo corpo. Il biondo non si aspettava un movimento così repentino, perdendo l'equilibrio si ritrovò seduto sulle gambe dell'Uchiha che lo continuò a guardare con uno sguardo serio.

Quando lo squadrava così non riusciva proprio a capire cosa passava per la sua testa reale.

Sasuke non poteva credere di averlo fatto, lo sentiva così vicino finalmente. Era da tanto che non trovava qualcuno che lo eccitava così, uomo o donna poco gli importava, ma Naruto era veramente tanta roba.

Riusciva a tenergli testa e con lui tutti i giorni erano diventati un' avventura, quasi una battaglia.

"Non volevo dirti quelle cose, quindi dimenticale. Non farmelo ripetere un'altra volta" mentre la pece del suo sguardo si tuffava nel mare dell'altro si rese conto di desiderarlo veramente, erano sensazioni strane per lui. 

"Sas'ke è una situazione un po' imbarazzante" il principe chiuse gli occhi ed ispirò profondamente, godendo del profumo delicato dell'altro, impazziva nel sentire pronunciare il suo nome in quel modo.

Alzò la mano e portandola dietro la nuca del biondo accompagnò il viso di Naruto fino al suo. 

Il biondo si rese conto di cosa volesse fare il regale, sgranò gli occhi e si tese all'inverosimile appoggiando le sue mani sulle spalle dell'altro,

"Sasuke cosa cazzo stai facendo"

"Voglio provare una cosa" gli disse semplicemente ad un soffio dalle sue labbra,

"Si beh non la proverai con me! Io non sono un tuo giocattolo" facendo forza Naruto si tolse dalla presa dell'altro e si alzò in piedi,

"Se si sente meglio può tornare nelle sue stanze" si voltò per non fargli vedere quanto il suo sguardo fosse ferito. Credeva di essere qualcosa in più per lui,

Andiamo non fare la femminuccia giovane mago la voce del demone era sicuramente fuori luogo,

"Lo sai che non penso questo di te"

"Visto che le piace stare da solo, se ne torni nelle sue stanze" il principe sospirò e si alzò dallo sgabello, contento e soddisfatto del lavoro del suo servitore sulle ferite, ma angosciato per quello che aveva fatto capire al biondo. Era stato totalmente frainteso ed invece di avvicinarsi a lui l' aveva fatto allontanare.

Si avvicinò alla porta per andarsene,

"Non rimarrò solo per molto, attendo il mio servitore tra un oretta. Mi dovrà preparare per l'incontro alla sala del trono" 

Quindi Naruto rimase solo, con un vortice di pensieri in testa. Non sapeva veramente come comportarsi, Sasuke aveva troppi atteggiamenti contrastanti.

Ti ricordi vero che ha rischiato la sua vita per salvarti?

Decise di non rispondere alla provocazione del demone e di recarsi verso la sua stanza, si sarebbe distratto leggendo un po' di incantesimi. Quella giornata era stata veramente ricca di novità ed a quanto pare non erano ancora terminate.

Non vedeva l'ora di sapere qualcosa sulla missione di Neji e, soprattutto, voleva scoprire cos'era successo ad Itachi; avrebbe fatto un interrogatorio a Jiraya molto presto.

Sdraiato sul suo giaciglio si ritrovò con il libro tra le mani a fissare il soffitto, gli occhi azzurri si perdevano nel grigio delle pareti. Pensava e ripensava al sogno di Sasuke, un Regno dove i maghi non avrebbero più temuto la ghigliottina o il fuoco. 

Era veramente un bel desiderio, chiuse gli occhi e si immaginò tra le strade di Konoha a fare del bene, tra le braccia di sua madre che sarebbe stata finalmente fiera ed orgogliosa di avere un figlio come lui.

E, forse, il suo rapporto con Sasuke sarebbe stato diverso, libero rispetto al segreto che li stava dividendo.

A quel pensiero il mago sgranò gli occhi, era nuovamente in ritardo! Il moro molto probabilmente lo stava aspettando a braccia conserte nella sua stanza.

Di corsa scese dal letto e si catapultò nel corridoio, sperando nella stanchezza del principe.

I suoi passi si fermarono esattamente davanti alla porta che l'avrebbe condotto nella stanza di Sasuke, qualcosa lo bloccava. Non si sentiva pienamente a suo agio e la scena del volto del principe così vicino al suo si ripeteva in continuazione nella sua mente.

Prese un profondo respiro e, con uno sguardo fermo e limpido, afferrò la maniglia e fece per entrare nella stanza tanto temuta. All'improvviso, però, questa si aprì togliendogli l'appoggio tra le dita.

Il mago chiuse gli occhi attendendo l'impatto con il freddo pavimento, ma la sua guancia si scontrò contro qualcosa di molto più soffice.

Non aveva il coraggio di aprire gli occhi,

"Dobe se hai finito di poltrire possiamo andare verso la sala del trono" il petto muscoloso del principe aveva attutito la caduta, si scostò molto velocemente, la sua pelle ambrata assunse un lieve colorito paonazzo.

"A differenza tua non mi piace arrivare in ritardo, per tua fortuna oggi mi sono sentito caritatevole e mi sono vestito da solo" quindi afferrò la maglietta azzurra del servitore e lo strattonò portandolo a pochi centimetri dal suo viso,

"Che non succeda più Naruto o mi vedrò costretto a prendere dei seri provvedimenti" quindi lo lasciò andare ed incominciò ad avviarsi verso la sala in cui, sicuramente, si erano già radunati tutti i suoi cavalieri.

Il mantello rosso, colore simbolo della famiglia Uchiha, sventolava raso terra.

Naruto rimase per qualche istante imbambolato, le azioni e le parole del principe l'avevano lasciato un po' destabilizzato.

Cercando di calmare i battiti del suo cuore si diede due poderosi ceffoni sulle guance e corse dietro lo stronzo,

"hei teme non pensare di poter dare tutta la colpa a me"

Un ghigno apparve sul volto di Sasuke, era quello il Naruto che lo eccitava.

I due arrivarono nella stanza desiderata dove, a quanto pareva, c'erano già tutti; il Sovrano non trattenne un'occhiata molto severa al figlio, ma decise di risparmiargli una frecciatina in merito al suo ritardo.

D’altronde aveva avuto torto su Hinata e per quella volta poteva lasciar correre. Naruto vide Jiraya al lato della sala e con un passo affrettato, dopo un lieve inchino verso il Re, lo raggiunse.

Sasuke invece procedette senza fretta lungo lo spazio che gli restava da percorrere, fino ad arrivare accanto a suo padre; il suo posto come legittimo erede al trono.

Proprio quando Fugaku stava per iniziare a parlare, le porte della stanza si aprirono nuovamente.

Itachi apparve sull'uscio, era visibilmente provato ma un tenue sorriso rimaneva incastonato sul suo volto.

"Saresti dovuto rimanere a riposare" lo riprese il sovrano severamente, non era chiaro se era veramente preoccupato o se, semplicemente, non voleva che si facesse vedere in quelle condizioni dai loro cavalieri.

Un Uchiha non doveva mai essere debole, soprattutto in pubblico.

"Padre sto bene, non potevo assolutamente perdermi questa rimpatriata" i suoi passi erano talmente leggeri che quasi sembrava fluttuare, Naruto seguì tutto il suo tragitto con uno sguardo preoccupato. Doveva assolutamente sapere di più su di lui.

Itachi giunse infine davanti ai suoi consanguinei e fissò Sasuke intensamente, quindi gli appoggiò una mano sulla spalla e si chinò fino a far collimare le loro fronti.

Non erano mai servite parole tra loro.

Sasuke fece un lieve cenno con la testa, quindi si separarono e il più grande si andò a sedere sul posto che gli spettava, posizionato leggermente dietro rispetto alla postazione degli altri Uchiha.

"Ebbene" prese parola il Re "oggi è una giornata memorabile, abbiamo trovato i colpevoli dell'epidemia, la cura per i cittadini contagiati dalla stessa ed, infine, è tornato il nostro più valoroso cavaliere. Oramai temevamo fosse caduto, ma come sempre è riuscito a portare a termine la sua missione riempiendo di orgoglio Konoha. Sir Hyuuga si faccia avanti"

Il combattente chiamato in causa si separò dalle fila degli altri cavalieri che, come forma di rispetto e saluto, si portarono il pugno all'altezza del cuore e batterono i tacchi degli stivali a terra.

"Ringraziandovi di nuovo per il servizio reso  vi chiediamo di raccontarci i dettagli della vostra missione" quindi sia Fugaku che Sasuke si sedettero, attendendo una risposta da parte del loro miglior cavaliere.
 

Buonasera a tutti!! Questa vola l'aggiornamento è stato molto più veloce, spero proprio di continuare così!! Cosa ne pensate del personaggio di Neji?? ;) sono super curiosa... e la ragazza è un nemico o un alleato? Chi è?? Fatemi sapere! 

Ci tenevo a ringraziare soniacrivellaroEuphieKaiDanymoonguardian  che hanno dedicato qualche minuto del loro tempo a scrivermi una recensione per darmi un riscontro sul proseguo della storia <3 Vi adoro!!! 

A presto!!

  
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