-MAGIA-
(Stregoni & Principi)
[...] "Neji Hyuuga, guardia personale
di Sasuke. Per servirti" il biondo fece un enorme sorriso, era sicuramente
un parente di Hinata,
"Io sono Naruto, piacere
mio"
Il principe osservò le presentazioni,
non sopportando in alcun modo che il sorriso sul volto del biondo sorriso non
fosse destinato a lui.
"Allora Neji, lo aiuti te?"
Il cavaliere acconsentì e riuscirono,
finalmente, ad avviarsi verso le stanze di Jiraya mantenendo un passo svelto
per quanto possibile.
Il peggio non è ancora giunto, spiriti
maligni incombono
Non ti sopporto in questo momento, capisci
quando è tempo di stare zitta!
Nonostante l'affermazione, Naruto si
ritrovò a pensare alle parole di Haku. Forse in un periodo diverso sarebbero
stati grandi amici.
Decise di utilizzare le sue ultime parole
per consigliargli di uccidere coloro che avrebbero contrastato il suo cammino,
ma alla fine continuava a pensare che l'unico utilizzo della magia fosse di
proteggere e tutelare.
Non di distruggere. [...]
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Nel frattempo in un angolo remoto della
foresta, vicino ai confini del Regno di Konoha, si aggirava una donna
incappucciata.
Con passi lievi si muoveva tra la selva e
gli arbusti, il viaggio per la capitale sarebbe stato lungo e irto di pericoli
e veramente poche donne si sarebbero avventurate sole in quel tragitto.
Ma lei aveva una missione, finalmente dopo
tanti anni aveva ottenuto la possibilità di dimostrare il suo valore e non
poteva, non doveva fallire.
La foresta era nulla rapportata alle torture
e agli addestramenti che era stata costretta a subire. Dopo la distruzione del
suo regno si era lasciata andare, ma il Maestro le aveva dato una nuova
motivazione, le aveva fatto immaginare un nuovo Mondo e l'avrebbe seguito in
qualsiasi caso.
Forse in una settimana sarebbe giunta a
destinazione, aveva provviste a sufficienza... Poi con il suo udito fine
catturò un nitrito nell'aria, succeduto dallo scalpitio di zoccoli. Un sorriso
lieve increspò il suo niveo viso, sicuramente quella fortuna l'avrebbe portata
ad accelerare notevolmente i tempi.
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"Jiraya!" urlò Naruto
catapultandosi all'interno delle stanze del medico, per la sorpresa fece cadere
un libro che sicuramente non trattava di erbe medicinali; lo scostò velocemente
con il piede per poi voltarsi verso l'intruso,
"Pivello quante volte ti ho detto di
non assaltarmi in questo modo mentre" ma le parole gli si spensero in gola
quando il suo sguardo incrociò quello di Neji reggeva il corpo del
principe che, a fatica riusciva a reggersi in piedi.
"Allora" iniziò schiarendosi la
voce,
"Non so se iniziare dal cavaliere che
tutti davano per morto o dal principe Sasuke che pare non aver dato retta a
tutte le mie raccomandazioni sul non sforzarsi" terminò la frase con un
tono leggermente severo, d’altronde aveva faticato non poco a medicargli tutte
le ferite. Quell' Uchiha voleva per forza andare ad aiutare i rimasti sul campo
di battaglia, continuando a ripetere che non gli importava ma che doveva
difendere un qualche tipo di orgoglio Uchiha.
"Ha perso molto sangue" il
biondo era abbastanza allarmato, nonostante le parole che gli aveva lanciato
contro il suo superiore si sentiva ancora in colpa per essere stato la causa di
quelle lacerazioni.
"Neji fallo sedere sullo sgabello,
vediamo com'è messo"
L' Uchiha fece di tutto per non emettere
nemmeno una sillaba, non voleva dare alcuna soddisfazione ai presenti, ma
Naruto vedeva il suo sguardo. Riusciva a leggerlo ed il suo principe stava
soffrendo molto.
Mio? Ma quando mai?
Scosse fortemente la testa, sotto lo
sguardo semi incuriosito del cavaliere, e si accostò al suo tutore
per dargli una mano.
La schiena del reale era piena di sangue,
quasi non si vedeva più il colore della pelle.
"Dannazione Sas'ke, che diamine hai
combinato?" Naruto era veramente sull'orlo di una crisi di nervi, come
avrebbe fatto a proteggerlo se non si tutelava nemmeno da ferito.
Guarda che è colpa tua se è ridotto in
quello stato, stolto di un mago
La voce pungente della sua amatissima
volpe lo urtò profondamente, sapeva che era la verità.
"Tieni, dobbiamo nuovamente pulire e
disinfettare le ferite" Jiraya porse al biondo una ciotola con una pezza
inumidita.
Sasuke voltò leggermente il viso e squadrò
il servitore con uno sguardo dubbioso,
"Sinceramente non penso tu ne sia in
grado"
Naruto fece per difendersi, ma il medico
lo anticipò,
"Questo lo deciderò io, considerando
che lei Altezza non è stato in grado nemmeno di eseguire una mia semplice
indicazione"
Il moro strinse le labbra e attese il
tocco di Naruto, quest'ultimo decise che non era il caso di aggiungere altro.
Uno a zero per me teme
Quando il tocco del mago toccò la schiena
di Sasuke, quest'ultimo cercò di trattenere un brivido. Non si aspettava che
sarebbe riuscito ad essere così delicato e poi doveva ammettere che era
veramente bello essere accarezzati in quel modo, se non fosse stato per le
molteplici fitte di dolore che provava ogni volta che passava sulla ferita
sarebbe stato un bellissimo e piacevolissimo momento.
Sasuke si riprese dalle emozioni del
momento quando sentì Jiraya schiarirsi la voce,
"Allora, mi vuole
rispondere?"
Ovviamente si era perso completamente la
domanda; Naruto sorrise sotto i baffi notando l'impreparazione del suo
'padrone'
"Sasuke, ti ho chiesto cos'è
successo"
Il principe schematizzò velocemente gli
eventi, sotto gli sguardi attenti degli altri presenti.
Al termine del breve racconto il medico,
mantenendo un cipiglio preoccupato, si diresse all'armadio degli elisir e,
afferrato quel che cercava, corse verso l’uscita,
"Vi lascio nelle mani di Naruto, sa
quello che fa... anche se forse qualcuno non lo apprezza come
dovrebbe"
Sasuke schioccò le labbra, ovviamente
qualsiasi riferimento a lui era casuale,
"Vado subito da Itachi, Neji per il
tuo racconto penso che ci vedremo nella sala del trono" senza attendere
una risposta scomparve nel corridoio, chiudendosi la porta alle spalle.
Ovviamente la curiosità di Naruto ebbe la
meglio,
"Allora, ho un sacco di domande da
fare! Cioè perché te dovresti essere morto? Sei il fratello di Hinata?"
chiese rivolto a Neji, che si ritrovò quasi divertito dalla curiosità di quel
giovane,
"Diciamo che anche te dovresti essere
morto, mi ricordavo un principe molto più severo con i suoi servitori.
Nessuno l'ha mai trattato come fai te"
Naruto sorrise radioso, lo prese per un
enorme complimento e, distraendosi, calcò un po' la mano sulla schiena del
moro,
"Cazzo dobe, fai attenzione!"
invece che scusarsi l'altro gli fece la linguaccia,
"Anche te potevi fare un po' più di
attenzione con tuo fratello!"
Quindi ricominciò il suo lavoro da medico
e proseguì con le ultime ferite,
"Quindi?" si rivolse di nuovo al
cavaliere, Sasuke era molto seccato di non avere tutta la sua attenzione su di
sè,
"Come ha detto Jiraya racconterò
tutto nella sala del trono, immagino ci rivedremo lì. Ora scusatemi ma ho una
famiglia da avvisare del mio arrivo, Hinata è mia cugina" quindi fece un
occhiolino al mago,
"Trattamelo bene" e fece per
dileguarsi, ma la voce di Sasuke lo bloccò,
"Aspetta" fece un sospiro e
continuò a parlare con un tono molto serio "meglio che tu lo sappia prima
da me, c'è stato un fraintendimento riguardo Hinata. Mio padre l'ha incolpata
di stregoneria"
"Cosa?" lo sguardo del
cavaliere, che fino a quel momento era rimasto composto, cambiò quasi tonalità
dalla rabbia,
"Nessuno di noi ci ha mai creduto, ma
sai che all'interno dei confini di Konoha la sua parola è legge e tuo zio è
stato l'unico a guarire da una vera e propria epidemia; inoltre" il
cavaliere mosse la mano e lo interruppe nuovamente,
"Come sempre non hai ancora imparato
a tirare fuori le palle davanti a tuo padre! Cazzo Sasuke, fantasticavamo sul
creare un nuovo Regno dove non doveva più esserci il timore di una
persecuzione. Dove il popolo poteva esprimersi come meglio credeva senza il
terrore della ghigliottina! Sono passati un sacco di anni, sua Altezza"
l'ultima parola fu caricata da molta ironia, Naruto comprese quanto affetto
provava nei confronti di Hinata.
D’altronde esisteva qualcuno che non le volesse
bene? Era una ragazza così dolce.
Il cavaliere continuò assumendo un tono
quasi canzonatorio, si capiva il legame tra i due. Sicuramente un normale
cavaliere, con gli occhi carichi di amore e fedeltà per il trono, non si
sarebbe mai permesso di esprimersi in quel modo.
Il Lei che il cavaliere rivolgeva al suo
principe era utilizzato palesemente per ferirlo.
"Non ha ancora avuto il coraggio di
imporsi sulle decisioni scellerate del Sovrano. Io ho giurato di stare al suo
fianco, di combattere per Lei e di proteggerla; ma sa perfettamente che non
sposo una causa in cui non credo. Non seguo un Reale che non ha nemmeno il
coraggio di difendere le proprie idee dinnanzi a suo padre"
Sasuke si alzò in piedi, ignorando il
dolore che continuava a provare,
"Neji non prenderti delle libertà di
espressione che non ti sono state date, soprattutto tra le mura del
castello, non sputare parole di cui potresti pentirti. Sono il tuo
principe prima di essere un tuo amico, forse la nostra lontananza te lo ha
fatto dimenticare. Ricordo il nostro privato accordo, ricordo i nostri sogni su
questo non dubitare"
Il cavaliere reggeva lo sguardo d'onice
del principe, come se non avesse fatto altro per tutta la sua vita,
"Io ho sempre difeso le mie idee e le
persone che camminano al mio fianco, con l'intelligenza che contraddistingue la
mia famiglia. Sai che non posso apertamente contraddire mio padre davanti ai
saggi. Te parli guidato dalle emozioni, pensavo di averti insegnato ad
isolarle. Non ho bisogno di un uomo sentimentale al mio fianco, l'amore rende
deboli"
Un triste sorriso si affacciò sul volto di
Neji,
"Non sai quanto mi dispiaccia sentire
queste parole, pensavo che qualcuno ti avesse fatto cambiare opinione"
lanciò un velocissimo sguardo alle spalle del principe, che colse l'allusione
molto prima di Naruto.
"Sono il principe ereditario, non
posso farmi distrarre da queste cose, se il dispiacere per te è troppo grande
puoi lasciare il tuo posto. Pensaci, sono sicuro che Fugaku ti concederà
qualsiasi cosa in cambio della missione che hai svolto per lui" quindi si
risedette sullo sgabello,
"Pensavo di essere più di un
cavaliere per te, pensavo di essere un tuo amico" con un gesto secco aprì
la porta e si dileguò. Lasciando un'atmosfera molto tesa e imbarazzata alle sue
spalle.
Il biondo aveva pensato fosse meglio non
intromettersi, aveva percepito nelle parole di Sasuke l'affetto che lo legava
al compagno. Non doveva essere facile vivere di compromessi tra suo padre ed il
popolo.
Quel giorno si rese conto di due grandi
verità, la prima era che non invidiava affatto la posizione del moro; la
seconda, ma non per importanza, era che Sasuke aveva ammesso di non condividere
le idee del padre.
Forse ci sarebbe stato veramente spazio
per la magia nel futuro del regno.
Nel silenzio Naruto incominciò
a preoccuparsi sempre di più per le ferite, che continuavano a sanguinare.
In silenzio il suo sguardo iniziò a striarsi di rosso, sapeva di non doverlo
fare ma si sentiva troppo in colpa. Lentamente i buchi creati dagli aghi del
mago oscuro iniziarono a ridursi, diventando sempre meno profondi. Non
l'avrebbe portato alla totale guarigione, ma voleva per lo meno permettergli di
muoversi senza preoccuparsi di riaprire le ferite.
Non giocare a fare il Dio Sennin, ne
rimarrai schiacciato
Lasciami in pace
"Sasuke, se continui così rimarrai solo" non si rese quasi conto di
averlo detto ad alta voce, spinto dal silenzio del moro continuò,
"Non pensavo avessi un Regno del
genere in mente" Naruto non poteva vedere il viso del principe, ma era
sicuro che lo stava ascoltando,
"E' stato parecchi anni fa" ribatté
con voce fioca
"Sembra un sogno molto bello"
Quindi rimasero ancora qualche momento in
silenzio, intanto il mago terminò il lavoro sulle ferite e cominciò a
fasciargliele nuovamente.
"Comunque, dovresti fare finta di non
aver sentito quello che ho detto" ruppe il silenzio il principe,
"A quali delle tante parole che ha detto, sua Altezza, non devo far
caso?" si separò leggermente dalla schiena del principe, che risentì
subito la mancanza di quel contatto, stranamente lo faceva stare bene.
"Non pensavo veramente quello che ti ho detto" continuò a bassa voce
il reale,
"Mi scusi, non ho capito può ripetere?" chiese sornione il biondo;
sapeva che si voleva scusare ma anche che era troppo orgoglioso per farlo.
Sasuke si girò sullo sgabello e afferrò Naruto per un polso, lo strattonò verso
il suo corpo. Il biondo non si aspettava un movimento così repentino, perdendo
l'equilibrio si ritrovò seduto sulle gambe dell'Uchiha che lo continuò a guardare
con uno sguardo serio.
Quando lo squadrava così non riusciva proprio a capire cosa passava per la sua
testa reale.
Sasuke non poteva credere di averlo fatto, lo sentiva così vicino finalmente.
Era da tanto che non trovava qualcuno che lo eccitava così, uomo o donna poco
gli importava, ma Naruto era veramente tanta roba.
Riusciva a tenergli testa e con lui tutti i giorni erano diventati un'
avventura, quasi una battaglia.
"Non volevo dirti quelle cose, quindi dimenticale. Non farmelo ripetere
un'altra volta" mentre la pece del suo sguardo si tuffava nel mare
dell'altro si rese conto di desiderarlo veramente, erano sensazioni strane
per lui.
"Sas'ke è una situazione un po'
imbarazzante" il principe chiuse gli occhi ed ispirò profondamente,
godendo del profumo delicato dell'altro, impazziva nel sentire pronunciare il
suo nome in quel modo.
Alzò la mano e portandola dietro la nuca
del biondo accompagnò il viso di Naruto fino al suo.
Il biondo si rese conto di cosa volesse
fare il regale, sgranò gli occhi e si tese all'inverosimile appoggiando le sue
mani sulle spalle dell'altro,
"Sasuke cosa cazzo stai facendo"
"Voglio provare una cosa" gli
disse semplicemente ad un soffio dalle sue labbra,
"Si beh non la proverai con me! Io
non sono un tuo giocattolo" facendo forza Naruto si tolse dalla presa
dell'altro e si alzò in piedi,
"Se si sente meglio può tornare nelle
sue stanze" si voltò per non fargli vedere quanto il suo sguardo fosse
ferito. Credeva di essere qualcosa in più per lui,
Andiamo non fare la femminuccia giovane mago la voce del demone era sicuramente fuori luogo,
"Lo sai che non penso questo di
te"
"Visto che le piace stare da solo, se
ne torni nelle sue stanze" il principe sospirò e si alzò dallo sgabello,
contento e soddisfatto del lavoro del suo servitore sulle ferite, ma angosciato
per quello che aveva fatto capire al biondo. Era stato totalmente frainteso ed
invece di avvicinarsi a lui l' aveva fatto allontanare.
Si avvicinò alla porta per andarsene,
"Non rimarrò solo per molto, attendo
il mio servitore tra un oretta. Mi dovrà preparare per l'incontro alla sala del
trono"
Quindi Naruto rimase solo, con un vortice
di pensieri in testa. Non sapeva veramente come comportarsi, Sasuke aveva
troppi atteggiamenti contrastanti.
Ti ricordi vero che ha rischiato la sua
vita per salvarti?
Decise di non rispondere alla provocazione
del demone e di recarsi verso la sua stanza, si sarebbe distratto leggendo un
po' di incantesimi. Quella giornata era stata veramente ricca di novità ed a
quanto pare non erano ancora terminate.
Non vedeva l'ora di sapere qualcosa sulla
missione di Neji e, soprattutto, voleva scoprire cos'era successo ad Itachi;
avrebbe fatto un interrogatorio a Jiraya molto presto.
Sdraiato sul suo giaciglio si ritrovò con
il libro tra le mani a fissare il soffitto, gli occhi azzurri si perdevano nel
grigio delle pareti. Pensava e ripensava al sogno di Sasuke, un Regno dove i
maghi non avrebbero più temuto la ghigliottina o il fuoco.
Era veramente un bel desiderio, chiuse gli
occhi e si immaginò tra le strade di Konoha a fare del bene, tra le braccia di
sua madre che sarebbe stata finalmente fiera ed orgogliosa di avere un figlio
come lui.
E, forse, il suo rapporto con Sasuke sarebbe
stato diverso, libero rispetto al segreto che li stava dividendo.
A quel pensiero il mago sgranò gli occhi,
era nuovamente in ritardo! Il moro molto probabilmente lo stava aspettando a
braccia conserte nella sua stanza.
Di corsa scese dal letto e si catapultò
nel corridoio, sperando nella stanchezza del principe.
I suoi passi si fermarono esattamente
davanti alla porta che l'avrebbe condotto nella stanza di Sasuke, qualcosa lo
bloccava. Non si sentiva pienamente a suo agio e la scena del volto del principe
così vicino al suo si ripeteva in continuazione nella sua mente.
Prese un profondo respiro e, con uno sguardo
fermo e limpido, afferrò la maniglia e fece per entrare nella stanza tanto
temuta. All'improvviso, però, questa si aprì togliendogli l'appoggio tra le
dita.
Il mago chiuse gli occhi attendendo
l'impatto con il freddo pavimento, ma la sua guancia si scontrò contro qualcosa
di molto più soffice.
Non aveva il coraggio di aprire gli occhi,
"Dobe se hai finito di poltrire
possiamo andare verso la sala del trono" il petto muscoloso del principe
aveva attutito la caduta, si scostò molto velocemente, la sua pelle ambrata
assunse un lieve colorito paonazzo.
"A differenza tua non mi piace
arrivare in ritardo, per tua fortuna oggi mi sono sentito caritatevole e mi
sono vestito da solo" quindi afferrò la maglietta azzurra del servitore e
lo strattonò portandolo a pochi centimetri dal suo viso,
"Che non succeda più Naruto o mi
vedrò costretto a prendere dei seri provvedimenti" quindi lo lasciò andare
ed incominciò ad avviarsi verso la sala in cui, sicuramente, si erano già
radunati tutti i suoi cavalieri.
Il mantello rosso, colore simbolo della
famiglia Uchiha, sventolava raso terra.
Naruto rimase per qualche istante
imbambolato, le azioni e le parole del principe l'avevano lasciato un po'
destabilizzato.
Cercando di calmare i battiti del suo
cuore si diede due poderosi ceffoni sulle guance e corse dietro lo stronzo,
"hei teme non pensare di poter dare tutta
la colpa a me"
Un ghigno apparve sul volto di Sasuke, era
quello il Naruto che lo eccitava.
I due arrivarono nella stanza desiderata
dove, a quanto pareva, c'erano già tutti; il Sovrano non trattenne un'occhiata
molto severa al figlio, ma decise di risparmiargli una frecciatina in merito al
suo ritardo.
D’altronde aveva avuto torto su Hinata e
per quella volta poteva lasciar correre. Naruto vide Jiraya al lato della sala
e con un passo affrettato, dopo un lieve inchino verso il Re, lo raggiunse.
Sasuke invece procedette senza fretta lungo
lo spazio che gli restava da percorrere, fino ad arrivare accanto a suo padre;
il suo posto come legittimo erede al trono.
Proprio quando Fugaku stava per iniziare a
parlare, le porte della stanza si aprirono nuovamente.
Itachi apparve sull'uscio, era
visibilmente provato ma un tenue sorriso rimaneva incastonato sul suo volto.
"Saresti dovuto rimanere a
riposare" lo riprese il sovrano severamente, non era chiaro se era veramente
preoccupato o se, semplicemente, non voleva che si facesse vedere in quelle condizioni
dai loro cavalieri.
Un Uchiha non doveva mai essere debole,
soprattutto in pubblico.
"Padre sto bene, non potevo
assolutamente perdermi questa rimpatriata" i suoi passi erano talmente
leggeri che quasi sembrava fluttuare, Naruto seguì tutto il suo tragitto con
uno sguardo preoccupato. Doveva assolutamente sapere di più su di lui.
Itachi giunse infine davanti ai suoi
consanguinei e fissò Sasuke intensamente, quindi gli appoggiò una mano sulla
spalla e si chinò fino a far collimare le loro fronti.
Non erano mai servite parole tra
loro.
Sasuke fece un lieve cenno con la
testa, quindi si separarono e il più grande si andò a sedere sul posto che gli
spettava, posizionato leggermente dietro rispetto alla postazione degli altri
Uchiha.
"Ebbene" prese parola il Re "oggi è una giornata memorabile, abbiamo
trovato i colpevoli dell'epidemia, la cura per i cittadini contagiati dalla
stessa ed, infine, è tornato il nostro più valoroso cavaliere. Oramai temevamo
fosse caduto, ma come sempre è riuscito a portare a termine la sua missione
riempiendo di orgoglio Konoha. Sir Hyuuga si faccia avanti"
Il combattente chiamato in causa si
separò dalle fila degli altri cavalieri che, come forma di rispetto e saluto,
si portarono il pugno all'altezza del cuore e batterono i tacchi degli stivali
a terra.
"Ringraziandovi di nuovo per il servizio reso vi chiediamo di
raccontarci i dettagli della vostra missione" quindi sia Fugaku che Sasuke
si sedettero, attendendo una risposta da parte del loro miglior cavaliere.
Buonasera a tutti!! Questa vola l'aggiornamento è stato molto più veloce, spero proprio di continuare così!! Cosa ne pensate del personaggio di Neji?? ;) sono super curiosa... e la ragazza è un nemico o un alleato? Chi è?? Fatemi sapere!
Ci tenevo a ringraziare soniacrivellaro, EuphieKai, Danymoonguardian che hanno dedicato qualche minuto del loro tempo a scrivermi una recensione per darmi un riscontro sul proseguo della storia <3 Vi adoro!!!
A presto!!