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Autore: acidosolforic0    06/06/2020    0 recensioni
una notte come le altre, accadde qualcosa tra Albus e Gellert.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald | Coppie: Albus/Gellert
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Gellert e Albus si conoscevano da poco più di un paio di settimane, ma già si capivano come se fossero trascorsi anni dal loro primo sguardo. I due passavano ore e ore a parlare senza mai smettere; si confrontavano, si ascoltavano l'un l'altro. Ma la loro non era un'intesa fraterna, era molto di più. 

Quel giorno, una calda notte di fine giugno, i due erano seduti nel letto di Gellert. La sua camera era una stanza piccola e rettangolare, nella quale vi era a malapena lo spazio per camminare attorno al vecchio letto singolo. Il pavimento era cosparso di fogli di pergamena, piume spezzate e mappe, per non parlare poi delle colonne di vecchi libri accumulate in ogni dove, nelle quali si rischiava spesso di inciampare. 

I due ragazzi, in quel momento, stavano guardando il manto stellato dalla finestra spalancata davanti a loro, con la schiena appoggiata al muro e tanto erano vicini che le loro spalle si sfioravano. Una leggera brezza umida soffiava nell'aria, colpendo in pieno i volti pallidi dei due. 

Stranamente né Albus né Gellert stavano parlando e nella stanza era calato un silenzio pacifico e rilassante, privo di imbarazzo. Il grosso dorato orologio a pendolo appeso nella parete alle loro spalle, proprio accanto alla testata del letto, rintoccava le due precise mentre Albus appoggiava il suo capo sulla spalla del biondo. 

-Hai sonno?- chiese Gellert, in un sussurro, all'altro, senza distogliere lo sguardo da una stella particolarmente luminosa. Albus tuttavia non rispose subito; era inebriato dall'odore di Gellert, che gli riempiva le narici. Si sentiva beatamente a suo agio con lui al suo fianco e non avrebbe voluto che nulla cambiasse. 

-Sono solo un po' stanco- mormorò in risposta il rosso socchiudendo gli occhi, godendosi a pieno il momento. Dal canto suo, Gellert sorrise nel sentire Albus così vicino a sé. Abbassò lo sguardo verso il suo volto: era completamente rilassato e sembrava sul punto di addormentarsi. 

Senza nemmeno pensarci, Gellert fece passare la sua mano dietro la schiena dell'altro, poggiandola sul suo fianco, che poi afferrò saldamente. Lo avvicinò il più possibile a lui e facendo ciò lo sentì mugugnare piano, ma non disse nulla per impedirglielo. 

Non aveva smesso di guardare distrattamente le stelle mentre percepiva il respiro del rosso diventare regolare e pesante, ed a quel punto fece scivolare piano Albus più in basso, mettendolo disteso. Non sembrava essersene accorto, quindi si sdraiò al suo fianco. 

La Luna fuori era al pieno della sua luminosità e rifletteva luce argentea nel volto rilassato di Albus; alcune ciocche di capelli rossicci ricadevano davanti ai suoi occhi chiusi e Gellert, con movimenti lenti e dolci, gliele scostò, rivelando così l'intero viso. 

Il biondo lo osservò per qualche minuto, sdraiato di lato e puntellato sul gomito destro, poi gli accarezzò il volto, percependo la pelle liscia e calda dell'altro sotto il suo tocco delicato, quasi impaurito. Studiò per bene ogni dettaglio del suo volto, come se l'indomani avrebbe potuto dimenticarlo. Poi si lasciò andare e si mise sdraiato anche lui. Il suo braccio sinistro era ancora teso sulla sua figura, ma ora era poggiato sul suo petto. Non osava muoversi più. 

Albus non stava dormendo e percepiva ogni cosa. Si sentiva davvero in pace, tranquillo, quasi come se avendo lui al suo fianco non sarebbe potuto accadere nulla. Sì rigirò lentamente, sentendo il braccio di Gellert ritrarsi velocemente, come se il suo petto scottasse improvvisamente. Lì per lì ci rimase male, ma quando posò il suo capo nell'incavo del collo dell'altro si sentì rincuorato nel percepire Gellert stringerlo a sé. 

Senza una sola parola i due giovani si stavano dicendo più di quanto non l'avessero mai fatto. 

La mano del biondo, che accarezzava timorosa il fianco di Albus, per il diretto interessato, era una certezza. 

-Non stavi dormendo.. bugiardo- bisbigliò Gellert al rosso, che sorrise istantaneamente. 

-Scusa- mormorò in risposta, mordendosi il labbro, senza però smettere di sorridere. 

Albus non riusciva a pensare in modo ordinato ad una sola cosa in particolare, era tutto in subbuglio nella sua testa, ma si stava abituando; dopotutto era quasi sempre così quando si trovava col biondo. 

Entrambi si stavano rilassando, abbracciati com'erano, e ignoravano il caldo che irrompeva fastidioso nella stanza: si volevano e si desideravano fino a sentire i brividi lungo la schiena, fino ad avere il fiato mozzato. 

Il rosso scrutava il volto di Gellert, che ignaro di ciò, fissava il soffitto bianco sporco. Più lo guardava, più aumentava in lui la voglia di non perderlo, di stargli accanto per il resto della vita. 

-Se un giorno io e te dovessimo litigare mi mancheresti tanto- borbottò Albus, senza riuscire a controllarsi. Non sapeva nemmeno lui perché lo aveva confessato, e proprio in quel modo, ma ormai era stato detto, e un attimo dopo che se ne rese conto il suo volto divenne dello stesso colore dei suoi capelli, rendendo difficile individuarne l'attaccatura. Avendo il capo poggiato su di lui, sentì il cuore dell'altro saltare un battito, aumentandolo. 

Prima di ottenere una vera risposta, Gellert fece sì che i loro corpi fossero tanto vicini da essere quasi uno unico, poi si voltò a guardarlo e ampliò il suo sorriso nel vedere il rossore e l'imbarazzo dell'altro. 

-Non c'è motivo di pensare che accada una cosa del genere. Non potei permetterlo.. anche tu mi mancheresti- bisbigliò, poi gli lasciò un bacio sulla fronte. La sua mano destra, che prima era impegnata a lambire dolcemente il suo fianco, salì ad accarezzare i suoi capelli, giocherellando con alcune ciocche ribelli. Sentivano di essere in pace, essere tranquilli e senza preoccupazioni. 

Finalmente, dopo interi minuti passati ad accarezzarsi e rubarsi baci qua e là, le loro labbra si incontrarono in un bacio che aspettavano entrambi da troppo tempo. A Gellert piaceva tanto il sapore che avevano le labbra di Albus e amava sentirle sulle sue. 

Quando si staccarono si sorrisero, ma non aggiunsero altro. Il primo ad addormentarsi, cullato dal dolce soffio del vento e dalle carezze dell'altro, fu Gellert, seguito poco dopo da Albus. 

Stavano bene. 
   
 
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