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Autore: _Robertino_    08/06/2020    0 recensioni
I protagonisti di You&Me sono cresciuti, si ritrovano dopo 10 anni per condividere la vita insieme.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E il peggio arrivò. Arrivò con il vento caldo di fine estate. Marco passeggiava lungo il viale alberato costeggiato da panchine e lampioni che a tardo pomeriggio, con il primo imbrunire emisero la loro luce fioca. Seduto su una panchina, c’era Antonio che alla vista di Marco non si scompose. Marco rimase bloccato appena lo vide. - Che fai sei sorpreso? Non ti siedi qui con me? - Antonio... No, non mi siedo! Voglio capire fino a dove sei capace di arrivare... - Beh fino a dove sono capace, lo saprai già ma siediti, non mi piace parlare con i lampioni... - Fai poco lo spiritoso... - Zitto e siediti! Insomma non ti sono bastati i quattro calci nella notte buia, compresa tutta l’acqua che hai preso poi dopo. Non ti sono bastate tre righe orizzontali e la forzatura della portiera. Non ti è bastato il nostro totale silenzio agli incontri e non ti è bastata nemmeno la piccola chiacchierata che ho fatto con la carissima Anna...eeh Marco Marco...Ma ascolta, sei sicuro che dove stavamo insieme prima, io e te, seduti in circolo con quegli sguardi ebeti a piangerci addosso e...come diceva Pietro...ah si...” vi accompagnerò verso la libertà. Se siamo qui è perché abbiamo deciso di toglierci di torno qualcuno che ci insegue e anche se stiamo correndo per scappare ci acciuffa”. – Antonio scoppiò in una risata fragorosa – Ma dai veramente credi che così, lavoro onesto compreso, riuscirai a campare? Ho un lavoretto giusto per te. Per le tue mani e le tue gambe veloci. - NO! – Urlò Marco prima che Antonio potesse finire la frase. - Zitto ho detto! Si tratta solo di portare dei pacchetti un po’ in giro per la città. Il corriere è un lavoro onesto... no? - No... no e no! Quel tipo di corriere non mi piace. Sono uscito da tutto e tutti e non ho assoluta intenzione di rientraci. - Guarda che se vuoi sposare Anna hai bisogno di soldi e ce li avrai, pochi alla volta ma ... subito! - Come fai a sapere tutte queste cose? - Le so perché non sono stato seduto con altri ventinove ebeti a piangermi addosso. Ho raccolto informazioni anche sulle formiche che mi camminano sulle scarpe e quindi... le so! Sei talmente impaurito che mi hai fatto venir voglia di darti del tempo. A una condizione però... - Quale... - Basta parlare con Anna di queste cose. Basta star seduto con gli altri ventotto, basta commissariati e polizia. Pensa a te Marco, pensa ad Anna, torna a casa e dalle una mano con il suo lavoro, fai la spesa, uscite insieme, guarda...stai anche con i vecchietti del volontariato e nel frattempo...consegna i miei pacchetti. – Antonio finì la frase con un occhiolino e risatina beffardi. – Non mi dire nulla. Pensa alla proposta. Antonio si alzò dalla panchina e si dileguò nella sera. Marco rimase seduto e in silenzio. Ogni parola di Antonio non aveva bisogno di verifica. Era tutto vero. Avrebbe mandato all’aria tutta la trama composta con la polizia, tutto quello costruito con Anna in quell’anno e mezzo di duro cambiamento per ottenere la “libertà” che Antonio gli descriveva? Scosse la testa, tirò su le spalle e si avviò verso casa con il vento caldo che gli gonfiava il piumino e scompigliava la chioma.
   
 
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