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Autore: Dragon mother    13/06/2020    1 recensioni
Isabella sta tornando da una breve vacanza insieme ai genitori. Poco prima di giungere nella sua città, l'auto su cui viaggia precipita in un laghetto. Lei viene salvata miracolosamente ma dei suoi genitori non vi è nessuna traccia... per alcuni anni...
Eccomi qui a ripubblicare questa storia dal mio vecchio account. Tutti i capitoli sono stati revisionati e all'occorrenza corretti.
Spero entrerete a dare un'occhiata.
Genere: Fluff, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Esme Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Charlie/Renèe, Emmett/Rosalie
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Buongiorno ragazze, pronte per il consueto triplo aggiornamento del sabato?
In questo capitolo molte delle vostre domande avranno risposta ma se così non fosse non preoccupatevi..le avrete più avanti. Vi ringrazio come sempre perché vi ritrovo sempre qui e ora buona lettura.
Un bacio.
 
 
 
 
 Bella
 
Appena entriamo in casa sono tutti lì pronti ad accogliermi: chi con delle coperte, Esme con una tazza fumante di the, Alice con un cambio asciutto.
Come ho potuto pensare anche solo per un attimo che volessero farmi del male?
 
Accetto le loro cure, come per scusarmi della mia pessima figura del pomeriggio.
Mi cambio e mi avvolgo in una coperta, afferrando la tazza fumante che Esme mi porge.
“Perfetto, grazie, credo che ora possiate cominciare a raccontare tutta la storia e per favore, dall’inizio” li invito.
Carlisle prende la parola e inizia a raccontarmi quella che sembrerebbe una favola a tutti gli effetti se non fosse per il fatto che davanti a me c’è una prova più che tangibile della sua realtà.
 
“Noi siamo vampiri, chi più antico chi più giovane; ognuno di noi ha qualità diverse e in diverse misure, ma di questo ti parlerò più avanti perché ora ci sono argomenti più urgenti da trattare”
Carlisle già da quel preambolo ha scatenato in me inquietudine e paura ma so che devo far fronte a questi sentimenti e non lasciarmi travolgere.
 
“Io provengo dalla più potente casata di vampiri che esista, quella a cui fanno capo tutti i vampiri del mondo: i Volturi.
Ognuno di noi è obbligato a sottostare alle loro leggi e il non rispettarle porterebbe a pene tutt’altro che piacevoli.”
Mi spiega con calma, come a darmi il tempo di elaborare ogni informazione.
 
“Ma veniamo al motivo principale per cui ti sto parlando di loro: temiamo che abbiano a che fare con la scomparsa dei tuoi genitori, perché si tratta di scomparsa e non di morte.
Fino ad ora non ti ho mai parlato della possibilità che i tuoi genitori fossero stati rapiti dai Volturi, volevo proteggerti e il tenerti al sicuro è sempre il motivo per cui ti ho adottata” mi dice facendo una pausa nel suo racconto.
 
La sua rivelazione è come una doccia d’acqua fredda che mi colpisce in pieno, agitando in me un miscuglio di emozioni tali da attorcigliare il mio cuore.
Mi occorre un attimo e tutta la mia vita mi scorre davanti, tutti i momenti passati con i miei genitori per arrivare al giorno dell’incidente, al periodo in orfanotrofio e poi fino ad oggi.
Tutte le mie paure sulla loro sorte, le supposizioni, le mie speranze di poterli ritrovare e che fossero in vita, tutto quello mi conduce a questi Volturi.
 
“Lo pensi ma non hai la sicurezza che sia davvero così, giusto Carlisle?” gli chiedo già immaginando la risposta.
“Sì è così, nessuna pista sicura solo supposizioni, purtroppo” mi dice mesto.
“Quindi come pensiamo di procedere? Aspettiamo che questi Volturi ci mandino la richiesta di un riscatto oppure che vengano qui a trovarci?”
“Vedi Bella, la situazione è molto più complessa di così, noi sappiamo già che cosa vorrebbero loro in cambio da noi e conosciamo bene il motivo per cui si sono comportati in modo così meschino.
Aro è uno dei primi vampiri ad essere stato creato e come ti ho detto prima per una parte della mia esistenza, ho vissuto come membro della sua guardia.
Col passare del tempo però, mi accorgevo che quel posto non faceva per me; sapevo che allontanarmi da loro mi avrebbe causato problemi ma non ero disposto a sottostare ancora alla loro diretta tirannia.
Volevo diventare -vegetariano- e ad Aro questo proprio non andava giù e in più, proprio in quel periodo, conobbi Esme e l’idea di vivere la mia esistenza insieme a lei fu un altro motivo per andarmene da loro.
Ho vissuto tutti questi decenni con la paura che lui potesse vendicarsi e forse è giunto il momento.
Come ti dicevo, questo è il motivo ma so anche che Aro vorrebbe Alice ed Edward nella sua guardia: se facessimo questo scambio, non ci sarebbe assolutamente nessun problema e potresti riabbracciare i tuoi genitori. Se dovesse essere necessario, ricorreremo a questo ignobile ma inevitabile ricatto” termina lui affranto.
 
Le sue parole ancora una volta mi gelano sul posto: come potrebbe permettere di scambiare Alice ed Edward per i miei genitori, io non potrei mai permetterlo.
“No.. io non voglio.. deve esserci un altro modo!” sposto lo sguardo su Alice, stretta al braccio di Jasper e poi su Edward che è seduto accanto a me; una sua mano si posa sulla mia ma questa volta non riesco a percepire bene la differenza di temperatura.
“Se fosse necessario lo farei volentieri, per i tuoi genitori e per l’amore che sento per te. Bella, tu meriti di vivere la tua vita con loro, hai già perso tutti questi anni” quelle gemme d’ambra brillano d’amore e bruciano ogni cellula del mio viso su cui si posano.
“Sarebbe un prezzo troppo alto da pagare se perdessi te” il mio è un sussurro ma sono certa che mi ha sentita più che bene.
Mi attira a sé e mi stringe posandomi un bacio tra i capelli.
“Vedrai che non succederà, andrà tutto bene. Ho ancora troppe cose da condividere con te”
In quegli attimi in cui ci siamo estraniati da tutti, prepotente è tornata quella emozione che solo ora riconosco come essere amore.
“Deve pur esserci un altro modo!?” domando ancora abbracciata a lui.
“Forse sì. Sto aspettando la visita di un paio di vecchi amici, dovrebbero arrivare a giorni. Forse loro potranno darci informazioni per contrattaccare Aro e tutta la sua congrega e forse l’unico modo è usare la loro stessa arma: il ricatto”
“Allora aspettiamo notizie da questi tuoi amici e poi decidiamo cosa fare e.. ah.. Carlisle, voglio essere presente anche io all’incontro” rispondo convinta.
“Bella, vedi, non credo che sia una buona idea, sai loro non sono vampiri come noi, sono..”
“Voglio essere presente anche io” ribadisco, facendogli capire che pretendo di partecipare.
“Va bene, prenderemo tutte le precauzioni del caso e ci sarai anche tu” mi dice arreso.
“Ma ora voglio sapere del vostro modo di vivere, ogni cosa che vi riguardi” e mi metto comoda sul divano, sempre tra le braccia di Edward.
“Va bene, ne hai tutto il diritto.
Comincio col dirti che noi non beviamo sangue umano ma ci definiamo -vegetariani- perché ci nutriamo del sangue animale.”
Lo interrompo subito perché una domanda mi nasce spontanea..
“Ma io vi ho sempre visti mangiare cibo umano, come è possibile questo?” chiedo ricordandomi di Emmett e di quella gara delle polpette.
“Sì, possiamo mangiare anche il cibo umano perché abbiamo mantenuto un certo legame con la nostra umanità; tuttavia non è ovviamente il cibo che prediligiamo e non è quello che introduciamo in maggior quantità, anche perché non ci sazia affatto”
Ecco perché Emmett non ne aveva mai abbastanza delle polpette..
 
“Devi sapere che ognuno di noi ha delle abilità, delle doti che caratterizzano la nostra persona:
Edward può leggere nel pensiero, mentre Alice ha il potere di prevedere il futuro e Jasper è in grado di percepire e controllare le emozioni altrui.
Queste doti si aggiungono a quelle che già conosci come forza, resistenza, velocità; in più tutti i nostri sensi sono estremamente potenziati.”
 
Ascoltando parola dopo parola mi scorrono nella mente le scene di vita passata a cui non ho saputo mai dare una spiegazione: Alice che mi sente pur essendo lontana da me, le loro battute su qualcosa che io ho detto, Emmett e le sue frasi a doppio senso e ogni tassello comincia a prendere il suo posto.
“Ecco spiegato perché in molte occasioni ho pensato che Alice fosse pazza e che Emmett fosse un bambinone” scoppio a ridere delle mie stesse parole e in qualche modo contagio anche loro che ridono insieme a me.
I due diretti interessati non sembrano prendersela troppo, capendo bene il momento delicato, lasciano correre anche se so che poi la pagherò.
“Ovviamente noi siamo immortali dato che siamo già morti, quindi non invecchiamo mai”
Ecco, quella è l’unica cosa che mi ha sempre fatto pensare che ci fosse qualcosa di veramente inconsueto in loro ma non ho mai cercato spiegazioni o verità perché alla fine mi andava bene così.
 
“Negli anni, abbiamo sempre cercato di mascherare al meglio il nostro non invecchiare, cercando il più possibile di non farti notare quanto il nostro aspetto restasse immutato. Credo comunque siamo riusciti nel nostro intento o perlomeno siamo giunti fino a qui.”
“Ho sempre sospettato che ci fosse qualcosa di diverso, qualcosa di magico in voi ma mi sono detta che andava bene così e non ho mai cercato la verità. Certo, alla luce dei fatti mi accorgo che sono stata piuttosto cieca ma ripeto, mi andava bene e mi va bene anche ora, soprattutto per il fatto che è uscita la verità.”
“Mi sento in dovere di spiegarti anche il motivo per cui non ti ho adottata subito ma ti ho costretta a vivere 7 anni in un orfanotrofio..” ecco di questo ero davvero curiosa, questo in cuor mio proprio non gliel’ho mai perdonato.
“Il motivo è Jasper: lo avevamo trovato da pochi mesi e non era assolutamente in grado di controllarsi, tu saresti stata in pericolo e lui, se ti avesse fatto del male, avrebbe avuto rimorsi per il resto della sua esistenza e la storia narra che molti vampiri non hanno retto al fatto di aver causato del male a degli umani. In più, credo che avresti potuto provare paura nel vederlo in quello stato”
Mi volto verso Jasper che proprio in questo momento mi sorride e un senso di pace mi avvolge.
“Ti ringrazio Jasper” lui capisce subito a cosa mi riferisco.
“Non ringraziarmi Bella, sei parte della famiglia adesso e noi difendiamo la famiglia, sempre. Mi dispiace solo di non essere riuscito a calmarti anche oggi pomeriggio.. eri troppo agitata e perfino io non sono stato in grado di darti un po’ di pace”.
A vederlo adesso sembra un agnellino e non riesco proprio a immaginarmelo fuori controllo.
 
“Credo di averti detto tutto Bella, in ogni caso sai che puoi chiedermi qualsiasi cosa e se posso sono sempre disposto ad aiutarti”
“Grazie Carlisle, di tutto ma ora io vorrei scusarmi per il mio comportamento di oggi pomeriggio. Sono stata una stupida a reagire così ma davvero mi sono sentita tradita nel profondo e per un attimo ho avuto paura.. di voi. Se potete perdonarmi.. mi dispiace anche per il tuo prezioso vaso, Esme” dico riconoscendo i cocci ancora sparsi sul pavimento.
“Oh, era solo un vecchio vaso e avevi tutto il diritto di essere adirata cara, è stato un comportamento più che lecito, ma non pensiamoci più e piuttosto vado a prepararti qualcosa da mangiare mentre tu vai a farti un bagno caldo. Alice, Rose andate ad aiutarla”
Le ragazze restano con me tutto il tempo e scendono giusto un attimo prima, lasciandomi sola in camera.
 
Un leggero bussare interrompe i miei pensieri rivolti a tutte quelle informazioni che Carlisle ha condiviso con me.
Un Edward con una espressione colma di scuse, si presenta sulla porta.
“E’ stata colpa mia, io ho insistito per non dirti niente, fosse stato per Alice te lo avrebbe detto tempo fa. Mi dispiace Bella, per tutto quello che hai dovuto sopportare, sopporti e a quello a cui andrai incontro; ma davvero l’ho fatto solo perché la credevo la cosa giusta”
“Non voglio più sentire le vostre scuse, tantomeno le tue. Avete agito per il mio bene e questo mi basta. Adesso dobbiamo solo pensare a come aiutare i miei genitori” gli rispondo sincera.
Penso davvero che sia stato meglio così e col senno di poi, non provo più il rancore di poche ore fa.
Quei suoi occhi così espressivi che ora mi guardano con affetto, risvegliano quella sensazione che ritorna prepotente, come ogni volta che siamo vicini e rende irresistibile la voglia di tuffarmi tra le sue braccia.
Non ci penso più di tanto, ho bisogno di un nostro abbraccio e mi tuffo sul suo petto.
Accoglie me, tutte le mie paure, le mie insicurezze e non c’è un altro posto dove vorrei essere ora, se non avvolta dalle sue braccia.
“Ho sempre così bisogno di te Edward, mi sei indispensabile”
“Oh Bella, non sai quanto tu lo sia per me. Domani se vorrai potrai farmi tutte le domande che desideri, ci sono alcune cose che riguardano me di cui vorrei parlarti” mi dice sciogliendo l’abbraccio.
“Va bene ma ora scendiamo ti prego, la mia pancia umana brontola”
Ridiamo insieme della mia battuta e raggiungiamo gli altri in cucina.
 
Mi sento tranquilla ma allo stesso tempo ho paura che con tutte le informazioni del giorno, un incubo possa venire a farmi visita perciò, nonostante mi senta un po’ ridicola e infantile, faccio l’unica cosa che so mi farà dormire bene: chiedere ad Edward se possiamo dormire insieme.
E così sono per la seconda volta davanti alla sua porta, con il pugno alzato per bussare, quando una Alice euforica mi raggiunge.
“Ne sarà felicissimo, non aspetta altro che passare del tempo con te, non avere timore” e come è arrivata se ne va, lasciandomi lì a guardarla sparire nella sua camera.
Quando volto lo sguardo sulla porta, ci trovo Edward con un gran sorriso.
“Alice è una gran ficcanaso ma ha ragione. Preferisci stare qui o in camera tua?” mi chiede senza che io dica niente.
“Da te” sussurro mentre penso al motivo della mia risposta.
Credo che morirei di vergogna se mi chiedesse il perché.
Mi fa entrare e si siede sul letto, completamente a suo agio mentre io resto in piedi imbambolata: quei cambiamenti tra noi e quelle emozioni dentro di me mi destabilizzano al punto di non lasciarmi pensare lucidamente.
“Bella senti, posso chiederti perché hai scelto di dormire qui e non nel tuo letto?”
Ecco, appena finito di pensarlo.. e adesso?
“Non arrossire ti prego.. così rendi le cose ancora più difficili.. non voglio metterti in imbarazzo ma non riesco a leggere i tuoi pensieri e in quel modo sarebbe tutto più semplice..”
Lui non può leggere la mia mente?
“Come mai non ci riesci? E’ forse colpa mia? Sono sbagliata?” gli chiedo sedendomi sul letto accanto a lui.
“Assolutamente no, cosa dici.. io credo piuttosto che tu sia quello che noi definiamo uno scudo”
La mia faccia deve dirla tutta su quanto io sono stranita dalle rivelazioni della giornata.
“Tu sei in grado di schermare la tua mente in modo tale che io non vi possa entrare. E’ un bene per i vampiri che provano a carpire i tuoi pensieri e forse è qualcosa che si può anche estendere e migliorare; di certo non è un bene per me..” mi confessa sorridendomi dispiaciuto.
“Oh, quante cose strane dovrò ancora sentire su di me..”
“Non preoccuparti Bella, non ti lascerò da sola e poi noi non siamo soli, ricordalo sempre. E ora dormi, oggi è stata una giornata pesante”
Io dormo e lui che fa?
“Io dormo ma tu che fai, dato che i vampiri non dormono mai?” gli domando curiosa.
“Io ti guarderò mentre dormi”
mi risponde, sfoderando il più bel sorriso, carico di un sentimento che a me pare avere un solo nome: amore.
   
 
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