Prologo
Potrei
iniziare presentandomi, dire come mi chiamo e cose così.
Ma io non ce l'ho un nome.
Mi correggo: ne ho avuti molti, con storie tutte diverse.
Ce n'è uno che utilizzo più spesso negli ultimi anni, o meglio, che viene utilizzato sul lavoro riferendosi alla mia persona: Ezekiel.
Per ora credo possa bastare.
La
prima volta che ho dovuto utilizzare un nome diverso dal mio, una nuova
identità, indossare una nuova vita del tutto differente da
quella che conoscevo, ho fatto un casino.
Digrigno ancora i denti a pensarci, me ne vergogno. Non riuscivo a
calarmi nei mie nuovi, per quanto temporanei, panni.
Mi distraevo in continuazione, non convincevo nemmeno il mio riflesso
allo specchio, figuriamoci il soggetto dell'incarico.
Una volta saltata la mia copertura, un altro agente ne ha pagato le
conseguenze.
Alcune unghie della mano sinistra non gli sono più
ricresciute.
Molte
cose sono cambiate da allora. Non è più la paura
che mi guida.
Beh, era vero fino a qualche tempo fa.
Qualsiasi nome mi venga affidato oggi diventa mio. Ci vivo dentro, lo
personifico, me lo porto addosso come se lo avessi fatto da sempre.
Nessuno
di questi è quello con cui sono venuto al mondo, questo
è certo. Non lo usa più nessuno da tanto di quel
tempo che non ne ricordo quasi il suono.
Mi limito a vestire i panni che mi toccano, quelli che servono al mio
paese. Lo faccio molto bene.
Lo farò anche questa volta.
Devo tanto a questo lavoro: mi ha tenuto a galla, mi ha salvato dal baratro, ma ha richiesto il suo prezzo.
Si è portato via pezzi di me, uno dopo l'altro. Mi chiedo cosa si prenderà questa volta.
Probabilmente, tutto quello che resta.
Note sulla storia.
Bene,
eccomi qui. Sono tornata con una nuova storia.
Invece di fiondarmi direttamente nella pubblicazione, come ho fatto con
la storia precedente (che ho iniziato a pubblicare all'incirca un anno
fa, per la cronaca) per questa nuova avventura ho pensato di anticipare
alcune indicazioni utili a capire se può essere di vostro
gusto.
1. Narrazione.
A differenza di Slide, scritta in terza
persona, Tutto quello che resta sarà
scritta in prima persona.
Questa è stata la sfida numero uno per me, amante delle
libertà che concede la terza persona.
2. Protagonista.
Il protagonista sarà maschile e
la maggior parte della narrazione sarà dal suo punto di
vista.
Sfida numero due. Amo i POV maschili e mi ci sono cimentata con
entusiasmo.
Ci saranno, tuttavia, alcuni capitoli dal punto di vista del
personaggio femminile principale, utili a raccontare gli eventi da
un'altra angolazione.
3. Capitoli.
Chiunque abbia avuto il buon cuore e il coraggio di leggere Slide, sa bene che i miei capitoli sono
piuttosto lunghi e si aggirano come media sulle 4 mila parole (a volte
di più...).
Mi rendo conto che per certi versi sono più difficilmente
fruibili, perciò per questa storia mi impegnerò a
ridurli considerevolmente, semplicemente dividendoli in due
parti.
Quindi ogni capitolo integrale verrà suddiviso in due
aggiornamenti.
4. Aggiornamento.
Pubblicherò un nuovo capitolo (due parti) ogni
lunedì, sperando che il week end sia sempre fecondo.
Con la stesura sono a buon punto, non dovrebbero esserci ritardi.
5. Lunghezza
della storia
Ho ben presente come finirà Tutto quello che resta e
anche i relativi sviluppi. Per questo conto che non sarà
troppo lunga, massimo sui trenta capitoli.
Grazie a chi darà una possibilità a questa storia.
Buona lettura,
A presto
Alice.