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Autore: PrincessMiyu    16/06/2020    7 recensioni
Un incontro dettato dalla totale casualità, lascerà in Kagome ed Inuyasha un segno indelebile.
Due ragazzi dal carattere diverso, ma accomunati dalla grande passione per i film d’autore, che li porterà a scoprire che in comune non hanno solamente l’amore per le opere cinematografiche.
Un amore cercato, bramato, a tratti non corrisposto e anche sofferto, sono gli elementi perfetti di una storia d’amore meravigliosa che può essere migliore di qualsiasi film.
È davvero possibile che una pioggia di petali di ciliegio, possa far capovolgere completamente i mondi di due persone?
Ecco a voi la long di “At the beginning with you”!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 22: Un agrodolce risveglio.
 
Pov Kagome
 
Non penso di aver mai dormito così bene in tutta la mia vita. Ancora non riesco a credere a quello che è accaduto ieri sera.
Inuyasha ha detto che mi ama!
Vorrei tirarmi dei pizzicotti per vedere se è un sogno, ma sono talmente avvinghiata a lui e non ho tutta questa grande voglia di staccarmi.
Lui è stupendo e adesso che dorme lo è ancora di più. Starei ore ed ore a guardarlo.
- Non ti ha mai detto nessuno che è da maleducati fissare le persone? – dice ad un tratto Inuyasha, aprendo un occhio solo e facendomi un sorriso sghembo.
- Ma anche fare finta di dormire non è molto carino. – cerco di controbattere.
- Ah davvero? Mi sembrava che non ti stesse dispiacendo lo spettacolo. –
- Che pallone gonfiato! E poi senti chi parla! Quello che scatta foto a tradimento. Guarda, mi hai fatto passare tutta la poesia. – fingo offesa e mi divincolo per alzarmi, quando sento il braccio di Inuyasha avvolgermi dalla vita e ristendermi nuovamente sul letto, con lui sopra di me.
- Dove credi di andare? –
- Via! Non voglio stare nello stesso letto insieme a te. – rispondo con un pizzico di malizia, anche per capire dove arriva.
- Ma io non ti ho mai detto che dovevi smettere di farlo. – si avvicina al mio collo e comincia a baciarlo prima con molta dolcezza e poi con più ardore. – Amo il tuo odore. – dice tra un bacio e l’altro.
- Lo so, me lo hai già detto. – gli sussurro, ricordandomi di quella frase che disse mentre delirava.
Inuyasha si scosta sorpreso della mia risposta e mi guarda interrogativo.
- Quando te lo avrei detto? –
- All’incirca nove mesi, fa mentre eri in preda ad un delirio. –
- Maledizione! Ti devo essere sembrato ridicolo in quel momento. – impreca diventando completamente rosso e, imbarazzato, distoglie lo sguardo.
- Tutto il contrario. Non avrei smesso nemmeno per un secondo di guardarti. – confesso seria.
Ritorna a guardarmi e col pollice mi massaggia le labbra per poi impossessarsene quasi con urgenza. Continuiamo a baciarci fino a spingerci oltre.
Per un attimo, ripenso che Kikyo avrà avuto questo trattamento ogni volta che dormivano insieme.
Accidenti! Non sono mai stata né gelosa né tanto meno insicura, perché devo fare così dopo tutto quello che c’è stato stanotte?
A questi pensieri mi irrigidisco e Inuyasha lo capisce.
- Amore, qualcosa non va? –
- No, niente. – nego distogliendo lo sguardo da lui.
- Non me la dai a bere. Allora? – afferma prendendomi il mento e voltarmi con dolcezza per potermi guardare.
- È che… che se ripenso che queste attenzioni le rivolgevi a Kikyo mi sento ribollire dalla rabbia. –
Vedo Inuyasha che non smette di sorridere quasi vittorioso. Ora lo uccido!
- Questa sì che è una sorpresa. Non credevo fossi gelosa. –
- Infatti, non lo credevo nemmeno io. Sei tu che mi rendi così. –
Mi bacia sulla fronte e ritorna a fissarmi.
- Non ho mai avuto questi risvegli con Kikyo per due motivi: primo, perché non mi sono mai svegliato così eccitato come questa mattina. – quasi in automatico scosto lo sguardo per vedere come realmente è la situazione e, in effetti, è decisamente molto “sveglio”. – E secondo, lei non sopportava l’alito mattutino, quindi non si lasciava sfiorare di prima mattina. Perciò tutta questa grande propensione, ma soprattutto voglia, a farsi le coccole mattutine, non c’era. – si avvicina a me ancora di più e continua a parlare. – Non essere così insicura, non ne hai motivo. Ricorda che ho scelto te, non conta quello che è successo prima, ma conta solo adesso. –
A quelle parole sento tutte le mie paure e insicurezze andare al diavolo e voglio davvero che il passato non ostacoli il nostro presente. Così decido di ribaltare la situazione e, con lo sguardo meravigliato di Inuyasha, mi trovo sopra di lui.
- Così quella sciocca non sa com’è fare l’amore alle prime luci del mattino? –
- Se vogliamo dirla tutta, nemmeno io. – risponde con sorriso malizioso.
- Allora dobbiamo subito rimediare. –
- Parole sante. –
Sento le sue mani che mi afferrano i fianchi e scivolo per farlo entrare in me molto lentamente. La sua testa sprofonda sul cuscino quando inizio a muovermi con più intensità. Non riuscendo a trattenersi oltre, con foga mi prende e mi porta sotto di lui e continua con spinte sempre più veloci e profonde. Non ci vuole molto che arriviamo al piacere più assoluto insieme, con lui che si stende accanto a me mentre riprendiamo fiato.
- Wow! – esclama felice.
- Già! – confermo più che appagata e mi stringo ancora più a lui.
Restiamo abbracciati ancora per un altro bel po’ di tempo, finché decido di alzarmi per preparare la colazione.
- Dai bambina, rimani a letto? È presto! – prega trattenendomi ancora.
- Ma voglio preparare la colazione e poi non è presto, sono le 10 passate. –
- Ma è domenica! – insiste mettendomi il broncio.
Quanto è cucciolo!
- Ehi Rick, che fai i capricci? –
- No Ilsa, voglio baciarti come se fosse l’ultima volta. – risponde, citando “Casablanca”.
Mi bacia con molta dolcezza e amore.
- Dai, amore. Fammi alzare. – ripeto amorevolmente non appena ci stacchiamo, anche se neppure io ho tutta questa gran voglia di alzarmi.
- Uff! E va bene, ma sappi che mi sono offeso. –
- Prometto che ne varrà la pena. –
Così dicendo gli do un altro bacio e mi rivesto con le prime cose che trovo in giro.
Dopo essermi messa un paio di pantaloni e una canotta, mi dirigo verso il soggiorno e vedo sul divano la camicia di Inuyasha, così decido di mettermela.
Wow! Ha il suo odore, sembra come se mi stesse abbracciando.
Credevo che fosse una cosa stupida e troppo da film indossare la camicia del proprio uomo dopo aver fatto l’amore, invece guarda ora! È stato il primo gesto che ho fatto da quando sono in piedi.
 
Giunta in cucina a preparare la colazione, nemmeno il tempo di rompere le uova e preparare il caffè che sento bussare alla porta. Senza pensarci più di tanto, apro non chiedendo chi è.
Il cuore mi si ferma in gola, poiché davanti mi trovo sicuramente l’ultima persona che mai avrei voluto vedere.
- Cosa ci fai qui? – chiedo acida.
- Buongiorno anche a te. –
- Lo era fino a qualche istante fa. Che ci fai a casa mia? – faccio finta di riflettere e decido di rispondere alla mia stessa domanda. – Ah già! Immagino che tu ne conosca anche la planimetria senza esserci entrata, vero? –
- Che ne diresti di farmi entrare? Non sono di certo un cane che deve essere lasciato fuori. –
- Tranquilla, non hai da temere. Un cane lo avrei fatto già entrare. – controbatto e finalmente posso dare libero sfogo al mio modo di essere. Se pensa che quella che ha conosciuto finora sia la vera Kagome, non ha capito niente. Ora non può più farmi nulla!
- Guarda un po’ chi ha le palle tutto d’un tratto? Comunque voglio informazioni. –
- Dammi un altro motivo valido per cui non debba chiuderti la porta in faccia. –
- Voglio sapere dov’è il mio fidanzato. –
Ma con che faccia lo chiama ancora “il mio fidanzato”?
- Non so di cosa tu stia parlando. –
- Ti decidi a farmi entrare? –
Le faccio segno di accomodarsi parecchio scocciata e, per fortuna, appena entra si mette di spalle all’entrata che porta alla camera da letto. Mentre Kikyo è in procinto di parlare, noto Inuyasha che cerca di non farsi notare da lei e si poggia al muro ascoltando la nostra conversazione tra il divertito e l’indignato.
Ora mi diverto io! Vediamo fin dove ha il coraggio di arrivare.
- Già che siamo qui, mi togli una curiosità? -
- Se proprio devi. –
- Chi hai usato per tenermi d’occhio? Tsubaki o Naraku? –
- Tsubaki è una mia amica dai tempi del liceo. Siamo stati io e mio padre a raccomandarla a Naraku come sua assistente. Il fatto che tra te e lei non scorresse buon sangue, mi ha reso il lavoro molto più facile. –
Stronza tu e stronza lei! Appena la rivedo giuro che la faccio a pezzi.
- Oh! Ora capisco come ha appreso le sue innate capacità “oratorie”. – ironizzo in maniera pungente nei confronti della mia ex “collega”.
- Non so di che stai parlando. –
- Hai ragione! C’è bisogno di un cervello sviluppato e non riempito di botulino per capire certe battute. -
- Ah! Ah! Ah! Molto divertente! – risponde sarcastica. – Ora tocca a me. Ti rifaccio la domanda: Dov’è il mio fidanzato? –
- Ed io ti ripeto che non so di che diavolo stai parlando. Perché lo dovrei sapere? –
- Come immaginavo, qui non c’è. Non sei così stupida, allora. – ipotizza, facendo finta di guardarsi attorno non notando che mi sono lasciata sfuggire un mezzo sorriso.
Non credevo che TU, invece, fossi così stupida, oltre che cieca. Ho addosso la sua camicia, dove si sente ancora il profumo del deodorante che usa sempre. Come diavolo fa a non vederla?
- Perché avrebbe dovuto essere qui, secondo te? – continuo a provocarla.
- Perché mi sei sempre stata tra i piedi dandomi un sacco di problemi. E mi hai fatto ben capire che lui non ti è del tutto indifferente. –
- Ti ricordo che stai facendo tutto da sola. E cosa c’entrerei io nel tuo marasma sentimentale? – proseguo la mia interpretazione di perfetta gnorri. Mi dovrebbero dare un premio!
- Voglio che tu faccia qualcosa per me. Devi convincere Inuyasha a tornare con me. Ha avuto qualche colpo di testa dovuto alla morte di quella vecchiaccia e voglio che tu gli parli. Se vuoi avere una vita serena e tranquilla, ti conviene fare quello che ti dico. – mi minaccia nuovamente, ma questa volta non andrà come dici tu, cara Kikyo. E ora il colpo di grazia!
- Non osare parlare di Kaede in questo modo. Voglio ricordarti che sei stata tu a dirmi di sparire dalla vita di Inuyasha in maniera… aspetta come avevi detto? Ah sì! In maniera più veloce e silenziosa possibile. E ora vuoi che gli parli per farlo tornare da te? Tu sei fuori! Però sei anche fortunata, perché se è con Inuyasha che vuoi parlare, è proprio lì dietro di te. –
Si gira spaventata e rimane meravigliata nel vederlo lì, specialmente a torso nudo, pronto per esplodere. Chissà forse c’è arrivata?
Pessima mossa a chiamare in quel modo Kaede!
- Ti avevo detto di non farti vedere più. Non solo non lo fai, ma hai anche il coraggio di mettere bocca su mia nonna. – dice con tono decisamente incazzato.
Poi noto che si rende conto di cosa ho addosso e il suo sguardo si tramuta in qualcosa che non dimenticherò mai più.
- Tu sei una stronza bugiarda! – mi insulta senza farsi tanti problemi, non riuscendo a trovare altre parole.
- Senti un po’ da che pulpito viene la predica. E poi non ho mentito; tu mi hai chiesto del tuo fidanzato, no? Io qui non lo vedo. In questo appartamento c’è solo il mio. – la schernisco con mio grande piacere e a quest’ultima frase sorrido cercando lo sguardo di Inuyasha che lo ricambia.
- Vedo che non hai perso tempo, eh? – insinua rivolgendosi a Inuyasha.
- Fidati, ne ho perso fin troppo invece. Ora ti consiglio di andare, prima che perda la pazienza. Ti ho avvertito una volta, non farmelo ripetere. –
Kikyo rimane completamente senza parole, guarda prima lui e poi me; fa questo gesto almeno un paio di volte, finché sono io adesso a non sopportare più la sua presenza in casa mia.
- L’hai sentito, no? Ora puoi anche andare all’inferno insieme alla tua amichetta Tsubaki per quanto mi riguarda. –
- Inuyasha, ti prego, non puoi farmi questo. – lo supplica cercando di fargli gli occhi dolci.
E questo proprio no!
La prendo per i capelli e la trascino fuori di casa. Mi hai proprio stancato!
- Allora non ci siamo spiegate. FUORI! – sbotto mentre ancora la trascino per i capelli e la butto fuori senza tanti problemi. Tutta la mia rabbia repressa sta venendo fuori, anche se non sono del tutto soddisfatta.
- Sentirete ancora parlare di me. Vi siete messi solo nei guai! –
- Oh Kami! Davvero sembri una appena uscita da un film di second’ordine anni 80. I cliché li stai rispettando proprio tutti. Meno male che non eri tipa da cinema. – la sbeffeggio come avrei voluto fare da mesi.
Quando sta per andarsene, non riesco a trattenermi e la blocco.
- Ah Kikyo, un’ultima cosa! –
Le mollo un destro dritto sul naso che ha fatto male anche a me ma, per quanto sto bene, il dolore non lo sento neanche.
- Stronza! Mi hai rotto il naso! – mi urla a terra dolorante.
Così mi abbasso per farmi sentire.
- Questo era per tutto quello che mi hai fatto e sono stata anche buona. Sappi però, che se proverai a minacciarmi di nuovo o oserai anche avvicinarti a Inuyasha, giuro che te lo rompo davvero… e non solo. – l’avverto non distogliendo gli occhi da lei che, al contrario mio, trema come una foglia.
Penso che adesso abbia capito!
- Va’ via! –
Queste sono le ultime parole e mentre sto per entrare in casa, vedo la faccia di Inuyasha completamente scioccata.
Ora va molto meglio!
 
Pov Inuyasha
 
Accidenti! Non credevo che Kagome avesse tutta quella forza, fa più paura persino di Sango.
Non dico che non abbia apprezzato lo spettacolo, ma, ripeto, accidenti!
Ho indossato solo i pantaloni, perché la camicia era rimasta in cucina e quando ho sentito la porta d’ingresso aprirsi, non mi sarei mai aspettato di vedere Kikyo. Il fatto che sapesse dove abitava Kagome mi fa ben capire quanto si è spinta oltre.
Come sono stato stupido! Sono stato io a permettere che tutto questo accadesse.
Mi sono fermato ad ascoltare senza farmi notare, anche per capire fino cosa le avrebbe detto e, com’era prevedibile, ha solo pensato a far prevalere il suo ego, dimostrandosi la dittatrice di nessuno. La stronza ha osato pure nominare mia nonna, nemmeno di fronte alla morte ha un minimo di decoro.
Le avevo detto che qualcuno l’avrebbe buttata giù dal suo piedistallo e la cosa più appagante è che è stata proprio Kagome a farlo, con un bel destro aggiungerei.
- Scusami se ti ho sconvolto, ma andava fatto. Quella “scopa in culo” mi stava irritando. – si giustifica distogliendomi dai miei pensieri.
- “Scopa in culo”? – chiedo facendomi scappare una risata.
- È solo il dolce nomignolo che le ho affibbiato mesi fa. A dirla tutta, il nome intero è “principessa sul pisello con una scopa in culo perenne”. Sai, odio la banalità. –
- E me lo hai tenuto nascosto per tutto questo tempo. –
- Non potevo certo dirtelo. –
La guardo dispiaciuto e sentendomi in colpa.
- Ehi, non ci provare nemmeno a farlo con me. –
- Se non ho detto niente! –
- Non c’è bisogno. Non voglio che ti senta in colpa per quello che è successo. Non potevi farci nulla e non è colpa di nessuno, tanto meno tua. Lo hai detto anche tu, non conta quello che è successo prima, ma conta solo adesso. –
- Hai ragione, ma resta il fatto che mi devi un po’ di spiegazioni. Partiamo da quello che hai detto prima. –
- A cosa ti riferisci? –
- Com’è che hai detto? “Qui il tuo fidanzato non lo vedo, in quest’appartamento c’è solo il mio”? – le faccio il verso, avvicinandomi ammiccante e spingendola piano piano fino a bloccarla tra me e il muro.
- Che ho detto di tanto strano? – mi chiede non potendo fare a meno di arrossire.
- Perché non ti avevo chiesto nulla. – inizio a punzecchiarla come adoro fare.
- Che vorresti dire? – mi guarda terrorizzata.
- Io speravo che fossimo tipo scopamici o qualcosa del genere. Sai, ho pur sempre una relazione di cinque anni alle spalle! –
Noto che è letteralmente rimasta senza parole. Così sorrido e le accarezzo la guancia.
- Non dirmi che ci hai creduto sul serio? –
- Certo che no! Però rimani un emerito cretino. –
- Sei bellissima, anche quando ti arrabbi! Soprattutto con la mia camicia addosso. – confesso malizioso, per poi baciarla nuovamente sulla labbra con passione.
Dopo un po’ ci stacchiamo e noto che mi continua a fissare con occhi da cucciola.
- Non doveva nominare tua nonna. –
- Non m’interessa più quello che dice, però sì, non ne aveva il diritto. -
- Mi dispiace per essere sparita dopo il funerale ma Kikyo non mi ha lasciato molta scelta. –
- Sei una stupida! Dovevi dirmelo invece di tenerti tutto dentro. Cosa credevi mi sarebbe successo? - chiedo con un filo d’ironia.
- Beh! Prima di tutto scusami tanto se mi sono preoccupata per te e secondo non è di certo cosa di tutti giorni essere minacciati da una che promette di sguinzagliarti la Yakuza da un momento all'altro. -
- Yakuza? Sul serio? - domando quasi divertito.
- Non ha detto proprio quello, però me l'ha fatto capire. È stata capace di farmi perdere il lavoro e sinceramente non osavo pensare cosa avrebbe fatto a te. -
- Tu hai perso il lavoro perché avevi un demente come capo e ti posso assicurare che la Yakuza non ha nulla a che fare con la famiglia Tama. - spiego, mentre Kagome mi guarda sgranando gli occhi. - Di una cosa sono sempre stato certo su Kikyo ed è che crede di avere tutto il mondo al suo servizio; e grazie a questa convinzione dice cose che nemmeno sa. - concludo.
- Non ti sto capendo. -
- Intendo dire che non avrebbe mai avuto il potere di chiamare un mafioso per farmi fuori. Lei lo crede perché conosce delle famiglie che ne fanno parte ma nulla di più. - cerco di rassicurarla.
- Che cosa potevo saperne? - afferma abbassando il capo come si vergognasse.
Le sollevo dolcemente il capo prendendola dal mento.
- Ha giocato col tuo buon cuore usando la paura. Non devi vergognarti di questo, è lei che lo dovrebbe fare. -
- Beh! Col pugno che le ho dato, credo proprio che ci penserà due volte prima di minacciare le persone. - afferma accennando un sorriso.
- Credo proprio di sì! - sorrido anch'io ripensando alla scena di prima per poi tornare serio e continuo – Ritornando al discorso di prima; domani pomeriggio dovremo andare dal notaio che, a quanto pare, ha lasciato testamento. –
- Davvero? Non me lo aspettavo. –
- In realtà, nemmeno io. Vuoi venire con me? –
- Amore mi piacerebbe, ma devo lavorare domani. Ho già preso questi ultimi giorni di permesso. –
- Ah sì? Non lo sapevo. –
- Beh, per il funerale e per… - esita un po’ a rispondere. – Per poterti stare vicino. –
- Scherzi, vero? –
- Purtroppo no. Avevo organizzato tutto per poterti essere d’aiuto in qualche modo e invece… sono stata a piangere in posizione fetale per quattro giorni. – rivela dispiaciuta.
- Sciocca! Allora ti verrò a prendere da lavoro appena stacchi, d’accordo? –
Annuisce tutta felice.
- Allora bambina, invece oggi cosa vuoi fare? –
- Mmmh! – riflette alzando lo sguardo. - Avrei una mezza idea di andare a fare shopping per vari centri commerciali. – mi riferisce alla fine.
- No pure tu no, ti prego. – rispondo disperato.
Scoppia a ridere di gusto lasciandomi un po’ spiazzato.
Si è presa gioco di me?
- Amore mio, chi la fa l’aspetti. Dovresti vedere la tua faccia. – continua a ridere senza fermarsi.
- Non sei affatto divertente. Meriti una punizione. –
La prendo di peso e mi dirigo verso il bagno.
- Inuyasha No Taisho, dove mi porti? Ma non abbiamo preso nemmeno il caffè? – si lamenta, dimenandosi sopra la mia schiena.
- Conosco un altro metodo per svegliarsi. –
- Ma sei un maniaco, peggio di Miroku. – continua a ridere.
- Guarda che mi riferivo alla doccia gelata. Sei tu forse la maniaca! Ma se ci scappa qualcos’altro non mi tiro certo indietro. – confesso con naturalezza infilandoci, ancora vestiti, dentro la doccia.
- Vedi che sei un manico?! -
 
Dopo il sesso fantastico nella doccia, ci mettiamo in cucina e decidiamo cosa fare durante la giornata. Per il momento non possiamo fare molto, perché dobbiamo aspettare che i miei vestiti si asciughino. Meno male che Kagome non ha vestaglie o accappatoi rosa, sennò sì che mi sentirei un cretino.
Cominciamo a parlare, mentre lei prepara da mangiare.
- Amore, se vuoi andare dai tuoi, non c’è problema, vengo con te. –
- Oggi i miei non ci sono. Hanno obbligato sia a me che a Sesshomaru a passare una giornata per conto nostro. Visto il trambusto di questa settimana, hanno voluto che ci rilassassimo oggi. –
- Ho capito. Stasera c’è la serata di Miroku e Sango che vogliono rilasciare al pubblico per la prima volta la loro canzone. –
Ripensando alla loro canzone, comincio ora a mettere tutti i pezzi al loro posto e sorrido solo al pensiero che quella potrebbe essere davvero la nostra canzone.
- Sicuramente ci andremo, anche perché dovrei pur avvisare quel ficcanaso che ho lasciato Kikyo. –
- Eh già! Pensare che Miroku sapeva che ero innamorata di te. –
- COSA? –
- Lo ha scoperto per puro caso, tipo avantieri. L’unica a saperlo era solo Sango. –
Porca misera! I nostri migliori amici sapevano tutto e ci hanno fatto penare. Però ripenso a tutti i tentativi di Miroku di farmi capire quello che mi stava succedendo e sono stati completamente vani. Ho sempre negato tutto, solo quando ho avuto paura di perderla mi è scattato qualcosa.
Il detto: “Ti accorgi l’importanza di una cosa dal momento in cui la perdi.” sono io al duecento per cento.
Mentre continuiamo a parlare, cade l’occhio su un disegno attaccato al frigo con accanto una nostra foto che ci facemmo in Germania insieme a Rin e Sesshomaru.
- Kagome… quel disegno da dove spunta? – chiedo mentre lei si gira distogliendo l’attenzione su quello che stava facendo.
- Quello? Me lo fece Kotomi quando venni con te a Berlino. –
- Sul serio? Non me l’avevi mai fatto vedere. –
- Forse perché quella peste aveva disegnato noi due che ci tenevamo mano nella mano. –
- Cioè, mi stai dicendo che quelli siamo io e te? – chiedo incredulo, anche se più lo guardo e più lo noto che siamo davvero io e lei.
- Già! –
- E te l’ha fatto in Germania? – domando stupidamente ancora sconvolto.
- Già! –
- Ho per caso una nipote veggente? –
- No, hai una nipote che è più intelligente di me e te messi insieme. –
- Oh sì! Questo è poco, ma sicuro. –
Scoppiamo in una sentita risata, quando mi viene in mente un’idea da proporle.
- Ho una proposta. La vuoi sentire? –
- Dimmi tutto. –
- Perché non andiamo al cinema prima di andare a sentire Miroku e Sango? –
- Sarebbe meraviglioso! – accetta tutta felice ed entusiasta. – Che vuoi vedere? -
- “Kimi no na wa”. –
- Il nuovo film d’animazione di Makoto Shinkai? – chiede meravigliata.
- Sì. Volevo vederlo da quest’estate, anzi, volevo chiedertelo, però mi sentivo un po’ a disagio. –
- Perché? Non sarebbe stata la prima volta che andavamo al cinema insieme. –
- Amore, ma se evitavamo come la peste qualsiasi cosa di romantico. In quelli che vedevamo insieme la cosa più sdolcinata che trovavamo era lui che spara in testa a lei e lei che lo uccide facendogli esplodere il cuore. Per non dimenticare di quell’obbrobrio di “50 sfumature di grigio”. –
- Sì hai ragione. Dai ci sto! Poi sono mesi che è al cinema, ha fatto milioni d’incassi e le recensioni sono ottime. Manchiamo solo noi, un bell’articolo sui film d’animazione ci potrebbe stare. –
- No! Oggi niente lavoro. Devi solo goderti il film col tuo ragazzo. –
- Mmh! Nah! Adesso voglio il mio scopamico. –
Scoppiamo a ridere come due scemi e ci calmiamo quando il campanello del forno suona.
 
La giornata passa serena tra buon cibo, chiacchierate, coccole e risate, che non ci accorgiamo dell’ora.
Dopo essere stati al cinema a vedere “Kimi no na wa”, film che è piaciuto tantissimo sia a me che a Kagome, ci dirigiamo verso il locale dove suonano Miroku e Sango.
Questa serata era prevista da subito dopo Natale. Miroku ha fatto di tutto per spostare il giorno per via del lutto, ma se avesse disdetto non ne avrebbe avuta un’altra per un bel po’, così ha dovuto per forza accettare di esibirsi oggi.
Chissà che faccia farà appena saprà di noi!
 
Pov Kagome
 
Siamo arrivati al locale dove suonano Miroku e Sango, sono tutta euforica per questa serata. Non vedo l’ora di dire a Sango di me e Inuyasha. Morirà d’infarto!
Entriamo nel locale e i nostri amici si trovano già sul palco pronti a cantare.
Fortunatamente, hanno annunciato che stanno per cantare proprio “At the beginning with you”.
Mentre ci avviciniamo un po’ di più al palco, vediamo che ci viene incontro qualcuno di nostra conoscenza.
- Ciao ragazzi. Inuyasha, non mi aspettavo di vederti. –
- Ciao Ban. Diciamo che oggi è un giorno speciale. – lo vedo sorridere ed io non posso fare a meno di arrossire.
- Dolce Kagome, che bello rivederti. – mi saluta in procinto di farmi il solito baciamano.
- Ehi amico, giù le mani! La mia donna non si tocca! – lo provoca bloccando il braccio di Bankotsu.
La sua faccia è indecifrabile appena ha sentito “la mia donna”. Io credo di essere andata completamente in fiamme invece, ma sentirglielo dire mi fa sentire divinamente.
- Capo, scusami forse ho sentito male. –
- No no. Hai sentito benissimo! –
- Grandissima testa di cazzo. Finalmente ti sei deciso. Non ce la facevo a più a fare il cascamorto per te. – lo stringe intorno al collo sfregando la testa col pugno.
- Sì certo, lo facevi di proposito, no? A chi vuoi darla bere, razza di deficiente. –
Arriva anche Jakotsu che ha assisto a tutta la scena da lontano.
- Ma possibile che dobbiate sempre dare spettacolo? Miro-chan sta per iniziare e voi pensate a fare i cretini. – sospira afflitto e rassegnato per poi voltarsi verso di me. – Ciao cara, qual è il motivo della loro diatriba stavolta? –
- Eh… - non riesco a rispondere.
A un tratto, ci ammutoliamo perché vediamo Sango che incomincia a parlare.
 
- Proseguiamo la serata e, come vi avevamo anticipato, canteremo la nostra nuova canzone “At the beginning with you”. È la prima volta che ve la presentiamo; questo è un pezzo che abbiamo scritto davvero col cuore in mano e con la speranza che l’amore trionfi, non solo nelle favole. Grazie ancora a tutti. –
Parte l’applauso d’incoraggiamento e finalmente la canzone inizia.
Sentendo quelle parole sotto questa nuova luce, mi fa pensare a tutto quello che è stato il nostro percorso. Eravamo sconosciuti, non pensavamo che ci sarebbe successo tutto questo e adesso siamo qui con la voglia di cominciare la nostra vita partendo da noi.
La frase “sarò lì quando il mondo smetterà di girare” ricordo ancora quando l’ho detta a Sango poco tempo dopo che scoprii di essere innamorata di Inuyasha. Mi commuovo a questo pensiero e d’impulso afferro la mano di Inuyasha stringendola con delicatezza, lui ricambia e mi sorride come se stesse avendo i miei stessi pensieri.
Finita l’esibizione, parte un lunghissimo applauso caloroso da parte di tutti i presenti, lasciando nei volti di Sango e Miroku tanta gioia e soddisfazione. Anche noi iniziamo ad applaudire felici per la loro esibizione e non appena ringraziano nuovamente tutti gli spettatori, lasciano il palco.
Inuyasha vede Miroku avvinarsi e mi lascia la mano, cambiando subito espressione.
Quanto è scemo! Vuole vendicarsi col suo migliore amico per avergli detto che mi stavo frequentando con Hojo. Invece di ringraziarlo lo vuole far soffrire.
Certe volte è proprio un ragazzino, ma lo amo da morire anche per questo.
- Inuyasha, non ti aspettavo. – saluta Miroku molto sorpreso ma credo anche felice che sia lì. – Ciao Kagome, ci sei anche tu. Come stai? – si rivolge poi a me.
- Meglio, grazie. –
Poco dopo arriva anche Sango, che continua a non avere una bella cera. Già da ieri non la vedevo bene. Spero non sia nulla!
- Ragazzi ciao. Che bella sorpresa! –
- Sango, tutto bene? –
- Sì sì. Sono solo un po’ stanca. –
- Miroku, la verità è che sono venuto per parlarti. – continua il mio ragazzo.
- Vuoi che ci spostiamo? –
- No no. Voglio che anche Sango ascolti. – risponde tutto serio.
Mamma mia, è un attore nato! Io, invece, non so quale forza mi sta trattenendo dal non ridere.
- Amico, mi stai preoccupando! –
A interrompere la conversazione arrivano anche Bankotsu e Jakotsu, che si erano allontanati per prendere da bere.
- Ragazzi siete assolutamente fantastici, come sempre. Nulla togliere alla vostra bravura, ma è Inuyasha la grande star di stasera. – afferma tutto elettrizzato.
- Oh Kami! Inu-chan allora è successo davvero qualcosa! – urla entusiasta e impaziente Jakotsu.
- Volete smetterla di tenerci sulle spine? – ci supplica Sango che è lì a cercare il mio sguardo per capire se le notizie siano buone o cattive.
Rimango totalmente seria e questo suscita la preoccupazione della mia amica.
Inu, ti prego PARLA!
- Bankotsu, glielo stavo per dire. Abbiate un minimo di pazienza, visto che dovete essere tutti ammassati come comari, almeno aspettate che finisca, no? – ammonisce l’amico e tirato un respiro profondo, continua a parlare – Ho fatto quello che mi hai detto e ci ho pensato. Ieri sono andato a parlare con Kikyo e ho fatto quello che dovevo. –
Bankotsu mi guarda strano come per dirmi “Che diavolo dice?”. Così gli faccio capire di non parlare e che è tutto a posto.
- No Inuyasha! Ti prego, dimmi che non hai fatto quella stronzata immonda. Davvero non hai capito nulla di quello che ti ho detto? Hai segatura al posto del cervello? – sbotta nervoso. Sango si avvicina a lui per calmarlo.
- Se ancora non ti ho detto niente. – dice, accennando un leggero sorriso.
- Hai detto più che abbastanza, razza di testone! –
- Inuyasha! – lo richiamo in modo da fargli capire di non tirare troppo la corda.
Lui mi guarda e capisce.
- Tsk! Che questo che ti serva di lezione! Non provare a dirmi più balle come quella che la mia ragazza si vede con un altro. –
- Inuyasha, ma ti sei ammattito? Quando mai ti ho detto che… - si blocca di scatto e comincia a fissare sia me che il suo amico, incredulo di quello che ha appena sentito. Insieme a lui, anche Sango ci guarda con occhi sgranati come se stesse sognando - Vuoi dirmi che… - quasi non riesce parlare, forse per il troppo timore di fare qualche gaffe. Conferma facendogli l’occhiolino e, senza perdere tempo, Miroku esulta come un pazzo insieme a Sango, facendo scoppiare dalle risate me, Inuyasha e Bankotsu. Solo Jakotsu rimane ancora interdetto davanti a tutta questa scena.
- Scusate, mi spiegate che succede? Mica ho capito. –
- Cretino, sveglia! Inuyasha ha finalmente deciso di smettere di sbavare dietro a Kagome come un mastino arrapato e di passare direttamente all’azione. –
- Oh Inu-chan! Era anche ora! Hai mandato a spasso quella demente di Kikyo. Alleluia! –
- Bankotsu, vedi che ancora non ho finito con te. Ora sì che ti ammazzo sul serio! -
Continuiamo a ridere come ragazzini e quando finalmente riusciamo a smettere, Miroku ricomincia a parlare.
- Siete tremendi. Ci avete fatto perdere dieci anni di vita. Sango non può permettersi tutte queste “montagne russe”. –
- Che c’è, sei malata? – chiede con nonchalance Bankotsu.
- In realtà, no. Sono solo incinta. – rivela con molta naturalezza.
Rimaniamo tutti a bocca aperta non credendo minimamente a quello che abbiamo appena sentito.
- Allora? Adesso chi è la grande star della serata? – scherza Miroku rompendo il silenzio.
Ed è lì, che senza rendermene conto, scoppio a piangere e abbraccio la mia amica come per trasmetterle tutta la felicità che provo in questo momento. Sango risponde al mio abbraccio e cerca di istigarmi a non piangere, ma sono troppo felice e le lacrime non smettono di scendere.
- Wow! Amico, notizia più bella non me la potevi dare. – sento dire da Inuyasha, anche lui, rotto dall’emozione.
- Ragazzi, ci vuole un brindisi. – esordisce Jakotsu.
Sango ed io ci stacchiamo e aspettiamo quei due pazzoidi con le flûte. Arrivati, passano i bicchieri a tutti.
- Per te un analcolico. – dice Jakotsu rivolto a Sango mentre le porge il drink.
- Uff! Grazie. Ecco cosa odio della gravidanza. –
- Dai su, non è mica per sempre. – la rincuoro io ancora scossa dalla notizia.
Jakotsu innalza il calice e incomincia il suo brindisi.
- Questa settimana è stata parecchio dura, soprattutto per Inuyasha. Tutti conoscevamo Kaede, perciò un brindisi a lei è d’obbligo. A Kaede! –
- A Kaede! – ripetiamo, ed io stringo la mano di Inuyasha per fargli vedere che sono accanto a lui.
- Poi, brindiamo a questa coppia meravigliosa. Sango che è riuscita a redimere Miroku; ora, non ci resta altro che guarire quel cretino di Bankotsu. –
- L’unica che poteva redimermi, si è appena impegnata. – interrompe proprio Bankotsu guardando verso di me.
Perché è così deficiente?
- Allora, vuoi proprio la morte! – minaccia il mio ragazzo, che noto essere parecchio geloso.
Fino a stamattina se la rideva tanto e guardalo ora!
- Ragazzi, non interrompetemi! – sbuffa irritato Jakotsu. – Dicevo… Grazie d’esistere Sango. Miroku, a parte la farfallonaggine, sei un grande uomo, musicista e amico. Questo regalo dei Kami ve lo meritate tutto e vi auguriamo tutta la felicità e il bene del mondo. A Sango e Miroku! –
- A Sango e Miroku! –
- E infine a voi due. Inu-chan ci conosciamo da dieci anni. Tu eri ancora all’università quando incominciai a lavorare per tuo padre. Ti ho visto sia prima che con Kikyo e, se devo essere sincero, avevo timore di non vedere te nel periodo post Kikyo. Meno male che sei arrivata tu, Kagome. Da quando vi scattai quella foto il giorno della festa aziendale, non mi sono mai tolto dalla testa l’idea che siete fatti per stare insieme. E ora, eccovi qui con quegli occhi che solo chi sa cos’è l’amore ha. Brindiamo a voi, che siete la dimostrazione vivente che l’amore ha trionfato. A Kagome e Inuyasha! –
- A Kagome e Inuyasha! –
Brindiamo anche noi, quando Inuyasha mi guarda e mi dà un bacio a fior di labbra per poi allontanarsi di pochi millimetri dalle mie labbra e sussurrarmi “Ti amo”, di rimando gli sorrido rispondendogli “Anch’io”. Suscitiamo così le urla isteriche di Jakotsu come per incoraggiarci a continuare.
- Ehi sporcaccioni, cercatevi una stanza. – sfotte ancora Bankotsu.
- Invidioso? – sorride con aria di sfida il suo amico.
- Certo che siete proprio cretini, eh? – sgrido Inuyasha e Bankotsu, nemmeno fossero due ragazzini.
- Ha ragione ragazzi. Siete proprio due cretini. – interviene Miroku.
- Ma sentilo, inizia già a fare il papà! – lo canzona Inuyasha suscitando le risate di tutti.
Passiamo una piacevolissima serata tra sorrisi, chiacchiere e lacrime di commozione.
Dopo il nostro dolce risveglio abbiamo anche avuto un pizzico di acidità ma ora ci troviamo insieme con la combinazione più buona del mondo che non cambierei per nulla al mondo.
Per citare una meravigliosa canzone “Alla fine voglio restare all'inizio di tutto con te”.



Angolino svago

Ehm.... sì sì sono proprio io che ritorno dopo tipo due anni per cercare di finire questo parto mentale. Era un peccato lasciare questa storia in sospeso proprio verso la fine. Ci voleva il coronavirus per farmi riprendere questa mia follia che noto continua a piacere e di questo non posso che essere contenta *__*
Grazie a Yasha26 che mi ha aiutato tantissimo (come sempre) soprattutto su questi ultimi capitoli che avevo perso non so dove... "Dio benedica i cestini" xD
Comunque bando alle ciance, spero che questo capitolo vi sia piaciuto anche dopo anni :3 e se volete ci si "rivede" al prossimo e Ultimo capitolo capitolo intitolato "Epilogo"(ovviamente xD)
Vi ringrazio e un abbraccio a tutti 
PrincessMiyu :*

 
   
 
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