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Autore: Ori_Hime    18/06/2020    0 recensioni
Con questa fan fiction voglio raccontare come Roy Mustang e Riza Hawkeye si sono conosciuti, dalla loro adolescenza fino a diventare colonnello e tenente, tenendo conto dell'anime Brotherwood e in parte del manga. A inizio capitolo inserisco pezzi di canzoni che descrivono le scene oppure che parlano di fiamme e cicatrici, simboli di Roy e Riza.
Ecco un piccolo stralcio del primo capitolo, Roy dal punto di vista di Riza: "Notai fin dalla prima volta che varcò la soglia di casa il suo sguardo determinato, deciso e impaziente di apprendere i segreti che solo mio padre conosceva: l'alchimia di fuoco. Era già alto come tutti oggi lo conosciamo, ma non ancora abbastanza muscoloso, mentre il portamento di chi era sicuro di sé, che puntava già in alto, non era stato l'esercito a plasmarlo così, lo era già di natura, come il fascino che esercitava attorno a sé."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Scars we carry

Carry with memories

Memories burned by the dark

Try to see clearly

Tears we bury

Bury in vain

Cause the pain got us falling apart


Try to see clearly

Now let the healing start

The fire is out of guns

We keep it in our hearts

We're like a thousand suns

Ooh, yeah

Everyday step by step

We dare to love again

And if we lose our grips

Meet you at the end

Know they're cutting you deep

Feel the scars in your sleep

What didn't kill made us made us stronger

Stories left on our skin

Wear them with everything

What didn't kill us made us stronger

Oh

Don't feel lonely

Loneliness kills all the thrill from standing alone

Oh

Try to see clearly


 


 

Scars – Tove Lo

 

Pov Riza Hawkeye

 

Rivedere il signor Mustang fu come una fitta al cuore, da quando era entrato nell'esercito era raro vederlo da noi e non mi aspettavo di rincontrarlo in quella circostanza. Negli anni scorsi avevo pensato che fossimo amici, ma a quanto pare ero solo la figlia del suo insegnante, tra l'altro troppo giovane perché lui potesse anche solo notarmi e pensare di venire a trovarmi. Scoprimmo durante delle commissioni in paese tempo dopo che Mustang era entrato nell'esercito e mio padre questa notizia non riuscì mai a digerirla, divenne solo più folle e ricordava il suo studente con grande rammarico, dispiacendosi di avergli insegnato quello che sapeva, orgoglioso solo di non avergli rivelato veramente tutto e allora guardava me, dicendomi che non mi meritava.

Questa situazione rischiava di farmi impazzire, non riuscivo a reggere la collera di mio padre perché era ingiustificata, a mio parere, e perché mi faceva solo ricordare il suo sguardo ammaliante, i suoi esercizi alchemici che mi scaldavano dentro, il suo tono di voce che in quel momento avrei tanto voluto che mi tranquillizzasse, ma che era ormai solo un vago ricordo.

E invece eccolo lì: Roy Mustang nella sua nuova divisa blu che lo rendeva ancora più attraente di quanto ricordassi, con spalle ancor più pronunciate che facevano comprendere quanto esercizio fisico avesse svolto negli ultimi mesi. Era venuto per mio padre, non per me, ma la sua presenza, vista poi le tristi circostanze che seguirono, fu di grande conforto: pagò di tasca sua le spese per una bella sepoltura e il suo ottimismo e i suoi sogni per il futuro mi rincuorarono molto, dopo tanto tempo sentii finalmente che a qualcuno importasse di me. Soggiornò da me per qualche giorno aiutandomi in tutto, e dopo il funerale decisi che era arrivato il momento che il suo sogno della vita si realizzasse. In fondo perché non poteva meritare di conoscere il mio segreto? Pur di essere utile al suo paese si era arruolato come soldato semplice, rinunciando all'idea di diventare alchimista di stato, e rischiando perciò ancora di più la sua vita per quel sogno. Vederlo ancora così sognante a parlarne capii qual era il mio ruolo: aiutare a realizzarli e che il mio obiettivo era invece quello di proteggerlo, facendogli conoscere l'alchimia.

Nonostante fosse una cosa imbarazzante appena entrai cominciai a spogliarmi, così che non ricambiassi più idea: lo facevo per lui, lo facevo per mio padre. Quando mi tolsi anche il reggiseno, mi coprii il petto con le mani e braccia e rimasi ferma, immobile, in modo che potesse leggere ogni segno senza tremolii e distrazioni. Mustang fu professionale, si avvicinò a me poco a poco e rimase in silenzio, una vera tortura per me che mi sentivo osservata come una statua di marmo, oppure come una modella per un artista. Purtroppo sapevo che alcuni scritti erano veramente piccoli e quando sentii il suo fiato appena sotto il mio collo sussultai. Era una sensazione nuova per me: nessun uomo si era avvicinato a tal punto da poter sentire il suo respiro e mai mi sarei aspettata di sentirlo in quel momento senza gli indumenti superiori. Un brivido mi percorse tutta e lui lo notò, chiedendomi se stessi bene: diedi la colpa al freddo e mi fece rivestire.

Ci sarebbero state altre sessioni di studio, era impossibile che lui avesse già imparato tutto quello che avevo impresso sulla schiena, ma nel frattempo Mustang voleva solo andare a bere qualcosa. Fu la conclusione migliore per quella giornata così insolita e sconvolgente. Andammo in un bar poco lontano e ordinammo due scotch: -Al signor Hawkeye!- alzò il bicchiere lui, -Ai suoi segreti- risposi io e mandammo giù tutto il liquido in un colpo. L'alcool doveva rendere la serata più piacevole, ma ci volle ancora qualche bicchiere prima di lasciarci andare: le ultime ore avevano turbato entrambi e non fu facile ricominciare a parlare fluentemente.

-Riza, mi dispiace per quello che tuo padre ti ha fatto... Immagino sia stato doloroso per te...- iniziò a dire guardando il fondo del bicchiere.

-Sì, non è stato piacevole... Ma ora posso dire che le sue scoperte sono al sicuro e che saranno ancora in buone mani.- gli presi la mano libera e gli sorrisi guardandolo, non volevo si dispiacesse per me e volevo che fosse una bella uscita. Sollevò lo sguardo e mi sorrise a sua volta, lasciando comunque trapelare un po' di amarezza.

-Non parliamo del passato, mi parli di lei: è entrato nell'esercito, com'è?- volevo rivederlo sereno e sognante, come dopo il funerale e come lo avevo conosciuto qualche anno prima.

-È... come dire... beh impegnativo, ma mi piace molto. Sento di aver trovato il mio posto nel mondo, mi fa sentire appagato, anche se spesso arrivo a sera stanco morto. Sai, dovresti provare: sei tosta, ti ci vedo arruolata nell'esercito.- concluse in maniera così lusinghiera che abbozzai un sorriso. -Grazie signore, ma non credo che farebbe al caso mio, non sono poi così coraggiosa come pensa e mio padre non avrebbe mai approvato...- abbassai lo sguardo.

-Riza, tuo padre ti ha trattata come un taccuino dove annotare le sue ricerche: ora sta a te decidere della tua vita, senza lasciarti influenzare dalle sue parole. E poi il coraggio lo si trova strada facendo, proteggendo ciò che si ama con tutto sé stessi.- Mustang chiese al barista un altro giro e bevve di colpo il suo bicchiere, mentre io fissai a lungo il mio: le sue parole mi avevano colpita come un fulmine a ciel sereno. Proprio lui mi aveva parlato di difendere ciò che si ama... e io proprio in quei giorni iniziavo a realizzare di amarlo: come avrei potuto altrimenti descrivere le emozioni che provavo solo mentre mi guardava o mi parlava?

Mi tornò in mente il funerale quando pensai che l'unico modo per poterlo difendere era mostrargli gli appunti di mio padre, ma forse non sarebbe bastato: se fosse finalmente diventato alchimista di stato sarebbe solo stato esposto a missioni sempre più rischiose, senza considerare che l'equilibrio del nostro paese era sempre più in bilico... Bevvi lo scotch tutto d'un fiato: mi sentii già più determinata e sicura.

-Lei deve diventare il prossimo alchimista di fuoco invece, signor Mustang, e non ha tempo da perdere!- rimisi il bicchiere vuoto sul tavolo con enfasi, rinforzando così le mie parole. Lo presi per il braccio, decisa a riportarlo a casa così che potesse continuare i suoi studi nonostante fosse ormai notte, lui pagò il conto e mi seguì.

Mollai la presa solo quando ci trovammo in camera mia per togliermi la maglia, poi mi stesi sul letto mettendomi comoda con un cuscino dove appoggiarmi e stetti a pancia in giù perché vedesse bene la schiena nuda per prendere appunti. Mi voltai coprendomi con il lenzuolo e lo vidi imbambolato ancora sulla soglia della porta: -Che fa' lì impalato? Prenda carta e penna, li trova nello scrittoio... Poi scriva appunti no?- lo scotch mi aveva sicuramente resa intraprendente e Mustang non poté che darmi ascolto: aprì lo scrittoio e prese dei fogli bianchi, un pennino e l'inchiostro, poi si avvicinò a me, sedendosi sul bordo del letto, cominciando a scrivere qualcosa, ma presto si bloccò.

-Scusami, ma con questa luce non riesco a leggere bene...- sussurrò dispiaciuto mentre si tolse le scarpe per sedersi a gambe incrociate sul letto, così che potesse osservarmi meglio. Iniziò a scribacchiare, cancellando e intingendo ogni tanto il pennino nell'inchiostro per ricominciare ad appuntare indaffarato, ma man mano che il tempo passava lo vedevo più affaticato: stava rallentando la velocità di scrittura e per leggere la mia schiena si faceva sempre più vicino, iniziando a tenere il segno con un dito, dandomi leggeri brividi. Inizialmente mi scostai, ma poi cercai di rimanere ferma il più possibile, fino a piacermi quel lieve contatto, delicato come una carezza. Avrei voluto che il suo tocco diventasse ancora più concreto, che mi scaldasse e avvolgesse come un abbraccio e che anche le sue labbra giungessero sulla mia pelle e la baciasse, seguendo tutte le linee di inchiostro per poi raggiungere le mie labbra...

 

 

Note:

La canzone di questo capitolo è evidentemente riferita a Riza, mi è piaciuto molto il riferimento alla pistola, anche se non ne usa ancora...

Come sempre vi ricordo per gli aggiornamenti di seguire Fairy Floss su facebook, dove pubblico anche fan art a tema!

A presto,

un abbraccio a tutti voi che state leggendo i miei capitoli,

Ori_Hime

  
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