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Autore: lovelyhinata    18/06/2020    0 recensioni
Questa fanfiction è un modo mio per far apprezzare di nuovo Soul Eater, poichè sto notando che troppe opere vengono dimenticate da quelle che stanno uscendo ultimamente.
Questa storia parla di Crona e di come io la vedo, perchè per me è femmina.
Ho cercato e cercherò di far trasparire i sentimenti e le emozioni che provano i personaggi.
Non voglio raccontarvi molto della storia perchè vorrei che la leggeste e che mi facciate sapere il vostro parere negativo o positivo che sia, non importa.
Quindi vi invito a leggere questa storia e di farmi sapere cosa ne pensiate.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crona, Maka Albarn, Ragnarok
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~~CAPITOLO 6


Quella rivelazione era stata un vero shock, ognuno dei presenti provava un misto di sensazioni: c’era gioia, stupore, incredulità e commozione.
C’era chi aveva iniziato a piangere, chi invece rimaneva più pacato e chi ancora gridava per la gioia.
Stein e Marie guardavano la scena il primo in modo più tranquillo mentre la seconda aveva le lacrime agli occhi che cercava di fermare con un fazzoletto ormai del tutto inutile.
Maka corse immediatamente ad abbracciare Crona che ricambiò  subito, felice di poter vedere la sua amica tanto presto.
<< Crona ho provato in tutti i modi a poterti riportare qui.
Sono stata giorni interi a studiare un modo per farti scendere dalla luna, ma c’era sempre qualcosa che non andava o che non funzionasse.
Io ci ho provato, credimi >> Maka era un fiume in piena era felice che fosse lì da lei ma si sentiva anche un po' in colpa perché Crona aveva dovuto fare tutto da solo così come quando li aveva salvati dal Kishin sacrificando se stesso.
<< Maka non preoccuparti. Ti credo, non temere. Mi preoccupavo di più che ti saresti arrabbiata perché mi avevi detto di aspettare e invece eccomi qua >>anche  Crona piangeva ma di meno rispetto a Maka perché non poteva evitare di sorridere così tanto che le guance gli stavano iniziando a far male ma era un dolore più che sopportabile.
<< Come potrei essere arrabbiata. Sono solo sorpresa ma anche molto contenta che tu sia qui >> e lo era davvero ma tanto.
Gli altri diedero ancora qualche momento a Maka e a Crona prima di potersi avvicinare al loro amico e dargli il bentornato chi con un bell’abbraccio e chi invece con un gesto meno intimo quale un batti cinque o un pugno contro pugno.
Anche Stein e Marie si avvicinarono e abbracciarono Crona visto che non avevano potuto farlo prima.
Victor che ancora non capiva perché nessuno avesse punito quel cattivone si avvicinò al letto della donna che a quanto pare si chiamava Crona, e ci salì sopra, attirando l’attenzione di quest’ultima che lo guardava un po' confusa.
<< Io sono Victor Franken .  Il signore ti ha fatto male ? Stai bene ?  >> chiese il piccolo preoccupato.
Crona sentendo il cognome del piccolo guardò un attimo verso il dottore e la professoressa che annuirono a quella muta domanda, che si lui era il loro figlio.
Infatti Crona notò che il bambino assomigliava davvero tanto ai suoi genitori soprattutto  gli occhi, identici a quelli della madre.
<< Piacere di conoscerti. Io mi chiamo Crona. Sto bene. Il signore è il mio partner e si chiama Ragnarock, ha dei modi bruschi ma non è cattivo come sembra. >> si presentò al piccolo e cercò di rassicurarlo perché per quanto Ragnarock fosse scontroso e scorbutico sapeva che non gli avrebbe mai fatto del male e non voleva che gli altri avessero questa idea su di lui.
Non del tutto convinto Victor si girò verso Ragnarock salutandolo con un cenno del capo, era ancora un po' intimorito.
<< Allora tu sei amica di tutti loro ? Se è così vuoi essere anche mia amica ? >> spostò di nuovo la sua attenzione verso Crona.
<< Si, certo. Mi farebbe molto piacere >> disse Crona provando tenerezza verso quel bambino che era di carattere anche quello molto simile alla madre.
Victor contento di ciò le saltò addosso abbracciandola.
<< Ti va di giocare alle vivisezioni ?  Sono molto bravo e tu mi puoi aiutare facendo la mia infermiera >> era contento di aver trovato una nuova amica.
Crona doveva aspettarsi certi interessi da parte del bambino visto chi era  il padre.
Marie intenerita dalla scena prese suo figlio e gli disse che doveva lasciarla riposare non poteva di certo pretendere che lei giocasse, aveva bisogno di riposo.
<< Victor forse volevi dire che Crona dovrebbe farti da assistente o da secondo dottore e non da infermiera >> era divertita dall’idea che Victor avesse pensato a Crona come ad una femmina, sapeva che il suo aspetto non era molto mascolino e che quindi poteva trarre in inganno.
<< I dottori sono maschi e le infermiere sono femmine. Crona è femmina quindi farà la mia infermiera >> protestò il piccolo Victor.
Maka era divertita da quella conversazione e dal buffo broncio che aveva assunto il bambino.
<< Victor hai ragione ma vedi Crona è un maschio, lo so che il suo aspetto esile può ricordare quello di una donna ma non è così. Crona è un maschio >> cercò di spiegargli Maka, sottolineando la cosa due volte.
Infastidito da quella conversazione e anche perché non voleva che pensassero che fosse uno stupido, si agitò così che la sua mamma potesse metterlo giù e si avvicinò alla cartella clinica vicino al letto di Crona per poi  avvicinarsi a Maka e mostrargli il contenuto.
All’inizio rimase un po' confusa nel leggere ciò che aveva davanti così si rivolse verso il Dottor Stein per chiedergli spiegazioni.
<< Dottore credo che ci sia un problema, qui leggo che il sesso è femmina, ma Crona è un maschio >>
Stein cercava di non ridere, tutti i presenti si guardavano confusi poiché credevano che Crona fosse un maschio, era tutto così esilarante.
 Una risata albergò per tutta la stanza ma non era quella di Stein  bensì quella di Ragnarock rimasto in disparte a guardare la scena e senza fiatare  fino a quel momento, rideva di gusto senza cercare assolutamente di trattenersi.
<< Davvero credevate che fosse un maschio !?  >> disse continuando a ridere verso gli amici della sua maister.
<< È inutile che ridi, io e tutti gli altri siamo sempre stati convinti del contrario e poi poteva dirci che è una femmina >> rispose Maka alquanto imbarazzata e infastidita dalle risate della spada demoniaca.
<< Questa è bella. E  che avrebbe dovuto dire?! “ Sono Crona, spadaccino demoniaco e sono anche una femmina” >> nonostante il dolore Ragnarock continuava a ridere.
Ormai capendo che era inutile chiedere a lui si rivolsero a Crona imbarazzati, cercando un modo carino per porgli la domanda.
<< Questo è davvero poco cool. Meglio farla finita al più presto così questo imbarazzo smetterà di esserci. Crona tu sei un maschio o una femmina ? >> intervenne Soul scocciato e a disagio per quella assurda situazione.
Crona sentendosi in imbarazzo perché pensava di aver fatto qualcosa di sbagliato abbassò la testa, trovando molto interessante il lenzuolo tra le sue mani.
<< I-io sono una femmina >> ammise con un lieve rossore sulle guance.
Tutti i presenti spalancarono le bocche persino Death the Kid, tranne Stein, Marie e Victor che era alquanto contento di aver avuto ragione, mentre Patty era l’unica che se la rideva.
<< Io pensavo che fosse maschio visto che dopo educazione fisica nei bagni femminili non c’era mai>> proferì Tsubaki
<< Se per questo non c’era nemmeno in quelli dei maschi. Ma diceva che non sapeva come comportarsi con tutte quelle persone e quindi pensavo che si sarebbe lavato dopo >> intervenne Soul in risposta a Tsubaki.
<< A questo posso rispondere io >> intervenne la professoressa Marie << Crona usava un bagno privato perché ci preoccupavamo che Ragnarock avrebbe potuto importunare qualcuna delle ragazze >>.
<> esordì Black Star riferendosi alla missione nella quale avrebbe dovuto riportare Crona alla Shibusen.
<< Quindi quando ci siamo scontrati per la prima volta con Crona su quella nave, Patty aveva ragione nel chiedere se era un maschio o una femmina>> ragionò Liz, stupendosi che la domanda fatta  dalla sorella fosse schiocca a quel tempo e che invece ora non lo era così tanto.
Patty d’altro canto rideva come una bambina, non trovando niente di  anormale in quella situazione.
<< Non può essere che un essere perfetto come me non si sia accorto di una cosa del genere?!>> disse Kid ancora incredulo.
Divertito ulteriormente  dalle loro espressioni Ragnarock si avvicinò  al letto di  Crona per poi rivolgersi verso di loro e con aria di sfida.
<< Se non ci credete posso sempre mostrarvi cosa si nasconde sotto la vestaglia di Crona >> nel dirlo afferrò l’oggetto in questione cercando di tirarlo suo, ma ovviamente la sua maister non gli rendeva le cose facile poiché tentava in tutti i modi di tenerla giù.
La situazione era alquanto imbarazzante e pregava che qualcuno lo fermasse, ma i suoi amici non ne volevano sapere di intervenire sembravano più in attesa di riscontrare se quello che aveva detto era effettivamente vero.
Ma proprio quando pensava che non c’era più via di fuga da quella situazione, fu Ragnarock stesso a fermarsi e a voltarsi verso i presenti.
Ma al contrario di prima, ora sul suo volto si leggeva un’espressione scuro e minacciosa.
I presenti non capivano questo improvviso cambio di umore, ma quell’espressione era davvero spaventosa, metteva i brividi.
Ragnarock continuando a fissarli si sedette sul letto della sua partner per poi rivolgergli ad ognuno di loro il suo sguardo furente prima di parlare per poter dare un senso a quel suo improvviso cambio di umore.
<< Lasciate che si io ora a farvi una domanda.>> pronunciò queste parole con tono di voce basso e profondo. Per poi continuare
<< QUANTO?! PER  QUANTO TEMPO IO E CRONA SIAMO STATI BLOCCATI SULLA LUNA?! >> queste invece uscirono con un tono più alto e rabbioso.
Nessuno osava parlare si sentivano piccoli davanti a quella realtà, consapevoli che se non fossero tornati loro con le proprie forze chissà quanto tempo ancora probabilmente ci avrebbero impiegato per portarli indietro, ma forse ciò che li terrorizzava di più era l’idea che magari non sarebbero mai riusciti a portarli indietro.
Non ricevendo alcuna risposta Ragnarock proseguì a inondarli con la sua rabbia.
<< MI CREDETE COSÌ STUPIDO DA NON NOTARE QUEL MOCCIOSO?!
DI CERTO I MARMOCCHI NON SI FANNO IN UN GIORNO.
ORA VE LO CHIEDERÒ UN’ALTRA VOLTA E STAVOLTA VOGLIO RICEVERE UNA RISPOSTA. QUANTO TEMPO È PASSATO ?! >> sentenzio Ragnarock , sembrava più un ordine che una domanda.
Voleva ricevere una risposta non poteva far finta di nulla come aveva fatto molto probabilmente la sua maister.
Maka non osava parlare per paura che una volta che Crona avesse saputo la verità sarebbe stata lei ad arrabbiarsi o anche addirittura odiarla.
Gli altri non volevano parlare per non essere designati come portatori di brutte notizie o traditori.
Speravano che Crona sarebbe intervenuta e avrebbe detto che non importava e che avrebbero chiuso la situazione lì senza poi ricacciarla, forse per mai più.
Ma anche Crona voleva sapere per quanto tempo era rimasta bloccata sulla luna, anche se a dirla tutta aveva anche timore di conoscere la risposta.
L’unica cosa che sapeva era che non se la sarebbe mai presa con i suoi amici qualunque sia la loro risposta, quindi lasciò tutto nelle mani della sua arma, anche se si rendeva conto che il modo con cui veniva posta tale domanda non era di certo dei migliori.
L’aria era pesante nemmeno gli adulti intervenivano, Kid sospirò e fece un passo in avanti , attirando l’attenzione dei presenti, decise di farsi carico della situazione e che avrebbe risposto lui per tutti quanti.
Forse era il suo orgoglio da Shinigami a farlo o forse solo semplicemente il fatto che i due avevano tutto il diritto di sapere.
<< È inutile che ci giri attorno, andrò dritto al sodo. Tu e Crona siete stati via per due anni >> esordì Kid , guardando dritto negli occhi Ragnarock per dimostrargli che non aveva paura di lui.
A quella rivelazione Crona sgranò gli occhi poiché non si aspettava o meglio non sembrava essere passato tutto quel tempo, ma in fondo era come aveva detto Ragnarock il figlio di suoi professori aveva all’incirca quell’età.
Rivolse lo sguardo al suo partner che non aveva ancora detto niente, pensava che questo avrebbe dato di matto ma invece non disse una parola.
Ragnarock dal canto suo cercava di metabolizzare la risposta anche se come aveva dedotto doveva essere per forza quello il tempo della lloro prigionia.
La cosa non lo colpiva più di tanto poiché sapeva che anche per Crona era stato difficile assorbire e placcare le onde di follia generate dal Kishin, ciò che non comprendeva era l’assoluta fiducia che aveva la sua maestra d’armi nei confronti di quelli che considerava amici, sopratutto per Maka.
Non lo capiva e la cosa lo faceva solo divertire poiché era per loro che ora erano di nuovo a Death City.
Non disse niente, gli veniva solo da ridere e non lo trattenne, anzi scoppiò in una fragorosa risata davanti a tutti che lo guardavano piuttosto confusi poiché si aspettavano che avrebbe avuto una reazione simile alla precedente non di certo una divertita.
Non era una risata di scherno o di umiliazione nei loro confronti, ma bensì una risata liberatoria per scacciare via tutta la tensione accumulata, che fu capace di trascinare anche tutti i presenti.
Non appena tutti si ripresero da quella situazione, si resero conto che si sentivano anche più leggeri come se un peso invisibile avesse abbandonato i loro corpi e i loro cuori.
<< Certo che trovarsi degli amici sfigati quanto lei >> esordì ancora Ragnarock con le lacrime agli occhi per il troppo ridere.
Spostò lo sguardo verso Maka per poi dirle
<< Comunque io sto ancora aspettando oltre che le mie 12 caramelle anche i ringraziamenti per avervi salvato il culo dal Kishin >> il tutto detto in modo arrogante.
Ma in fondo non aveva tutti i torti sia lui che Crona si meritavano come minimo dei ringraziamenti adeguati.
Avevano rischiato la loro vita per salvare non solo loro che erano i loro amici ma anche quelle dell’intero pianeta Terra.
Si guardarono tra di loro e con un leggero sorriso si inchinarono e in coro
<< GRAZIE DI CUORE CRONA E RAGNAROCK >>
Anche i professori ringraziarono i due, persino Black Star si era inchinato per poi direzione
<<  Imprimetevi per bene questa visione, perché non ci saranno altre occasioni. In fondo io sono il grande Black Star colui che supera persino gli dei >> sentenziò con un sorriso a trentadue denti.
Ragnarock li guardava compiaciuti, dall’alto verso il basso, più che soddisfatto di quei ringraziamenti e di quell’immagine.
Crona invece si sentiva un po’ in imbarazzo ma era contenta di aver fatto qualcosa di buono per i suoi amici.
 Sembrava che tutto ciò che aveva fatto di sbagliato si fosse cancellato nell’esatto momento che li aveva visti sorridere, felici di averla lì insieme a loro.
Fu con quella costatazione che Crona avertì qualcosa di diverso in lei, una nuova consapevolezza ovvero che adesso in poi avrebbe vissuto secondo le sue scelte e che non avrebbe avuto più rimpianti.
Tutto ciò lo doveva per lei, per Ragnarock e per tutti i suoi amici.
 

 

   
 
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