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Autore: Dragon mother    24/06/2020    1 recensioni
Isabella sta tornando da una breve vacanza insieme ai genitori. Poco prima di giungere nella sua città, l'auto su cui viaggia precipita in un laghetto. Lei viene salvata miracolosamente ma dei suoi genitori non vi è nessuna traccia... per alcuni anni...
Eccomi qui a ripubblicare questa storia dal mio vecchio account. Tutti i capitoli sono stati revisionati e all'occorrenza corretti.
Spero entrerete a dare un'occhiata.
Genere: Fluff, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Esme Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Charlie/Renèe, Emmett/Rosalie
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Buongiorno ragazze e buona estate.. non so da voi ma qui fa proprio caldo.
Per oggi vi aggiorno Love at first bite e Summer love; il nuovo capitolo di Io sono nessuno perdonatemi ma arriverà sabato.
Bene ora vi lascio alla lettura e vi ringrazio come sempre perché mi seguite e apprezzate ciò che scrivo.
Un bacio.
 
 
 
 
Bella
 
“Bella, vieni nello studio di Carlisle, c’è una bella sorpresa per te!” mi chiama Edward dal corridoio.
Chissà che sorpresa mi hanno preparato..
“Sì, arrivo subito” urlo dalla mia camera, devo solo trovare le scarpe.. dove diavolo sono finite le mie scarpe?
Devo iniziare ad essere un po’ più ordinata altrimenti Alice mi rimprovera dico ad alta voce.
“Oh puoi giurarci sorellina, da domani corso accelerato di buone maniere”
Mi volto e trovo Alice che mi squadra dalla porta.
Mi guardo intorno ancora e finalmente trovo le scarpe: una in un angolo della camera e una sotto il letto, nascosta dalle lenzuola.
“Ok, andiamo” le dico infilando al volo la scarpa destra.
 
L’ufficio di Carlisle è piccolo ed è ricavato da un angolo della sua camera da letto.
Quando entriamo trovo Edward e tutta la famiglia al completo.
“Oh.. è una riunione di famiglia? Per caso ci sono novità sui miei genitori?” chiedo speranzosa.
“No Bella mi dispiace, non è per quel motivo che ti ho fatta venire qui ma posso dirti che i miei amici ci raggiungeranno fra un paio di giorni, così potremo parlare con loro e pensare a cosa fare.
Ma veniamo al vero motivo per cui sei qui: questa è per te”
Seguo il movimento della sua mano che mi indica una scatolina posata sulla sua scrivania: mi accorgo solo ora della sua presenza e mi soffermo ad osservarla.
“E’ un regalo per te, Edward mi ha detto che ne volevi uno anche tu; ho pensato però che per te fosse più adatta una collana ma se non è di tuo gusto, possiamo far preparare anche un anello. Su forza aprila”
Allungo la mano, che un po’ mi trema per l’emozione, verso quella scatolina di velluto rosso e la apro, concentrando tutta l’attenzione sull’oggetto al suo interno.
E’ una collana con un cinturino in velluto nero e un ciondolo con lo stemma dei Cullen.. uguale a quello dell’ anello di Edward.
Alzo gli occhi da quel magnifico regalo e una lacrima scappa al mio controllo.
La scaccio via subito anche se quella è una lacrima di felicità.
“Grazie, grazie a tutti, è stupenda e non la cambierei con nient’altro. Vorrei metterla subito”
Come richiamato mentalmente, Edward si avvicina e mi aiuta ad indossarla; mi sfiora la pelle del collo con le dita fredde ed un brivido mi attraversa la schiena.
Rosalie, che fino ad ora è rimasta in disparte, mi allunga uno specchio col quale posso vedere come mi sta.
Alle mie spalle Edward mi sussurra un sei bellissima mentre i nostri sorrisi si riflettono nello specchio.
“Bene Bella, sono contenta che ti piaccia: ora sei a tutti gli effetti parte di questa famiglia” mi dice Carlisle.
“So che prima di cena volete passare alla riserva per conoscere Jacob e i ragazzi quindi vi lascio andare, ci vediamo più tardi”
“Sì, Carlisle, porto Bella a conoscerli ma al nostro ritorno, Bella vorrebbe chiederti aiuto per una cosa” gli dice Edward.
“Certo Bella, quando vuoi, mi trovi qui. A dopo”
 
Raggiungiamo la riserva indiana in quindici minuti, grazie alla guida spericolata di Edward e della sua Aston.
“Vedrai, ti piacerà questo posto e anche i ragazzi, sono molto ospitali e simpatici” mi dice svoltando in una stradina sterrata immersa nel verde.
“Siamo arrivati”
Ferma l’auto in uno spiazzo e da gentiluomo mi apre la portiera.
Non maschera più la sua vera natura e a me non dispiace anzi, sono piacevolmente stupita dall’apprendere sempre cose nuove su di lui.
“Vieni, per di qua. Proseguiamo a piedi, è meglio” mi dice allungandomi una mano.
“Non vuoi sporcare la tua bambina?” gli dico provocandolo.
“No, streghetta, voglio fare questo prima di incontrare loro”
Con una lentezza che di certo non lo contraddistingue, afferra il mio viso con entrambe le mani e mi attira a sé.
E’ troppo alto per me ma lui non sembra farci caso perché colma facilmente la distanza tra noi e appoggia le sue labbra sulle mie.
Sta dosando la sua forza e di certo si sta controllando ma anche stavolta mi chiedo quando smetterà di farlo e si lascerà andare proprio come sto facendo io.
Mi sto lasciando così andare che le mie gambe diventano burro e lui è costretto ad abbandonare con una mano il mio viso per sorreggermi.
Ma non interrompe il bacio che anzi si fa più intenso.
E’ straordinario quanto le sue labbra si modellino alle mie e non reggendo più la situazione di estasi, cerco un appiglio, trovandolo nei suoi capelli.
Un mugolìo di piacere risuona nella mia bocca ma non sono così sicura di averlo emesso io, anche se quel contatto mi sta piacendo all’inverosimile.
Quei capelli sembrano di seta e passarci le dita è davvero spettacolare.
Un altro gemìto mi conferma che non sono io bensì Edward a gradire quel mio servizio.
“Bella..” mi sussurra appoggiando la fronte alla mia.
“Sì?”
“Hai idea delle scosse che mi provochi quando mi metti le mani addosso?”
“Oh, scusa non lo faccio più” gli dico mentre tolgo le mani dai suoi capelli ma lui prontamente mi ferma.
“Non azzardarti a togliere le tue mani da lì” mi dice bloccandomi i polsi a mezz’aria.
Ok, sto veramente impazzendo.
Tutta la situazione mi sta mandando fuori di testa.
Siamo qui, in mezzo al niente, dove ovunque guardi trovi alberi colmi di foglie e un ruscello poco lontano, con un vampiro che con un tono così roco mi sussurra non azzardarti a togliere le tue mani da lì e mi sta tenendo per i polsi da non so quanto.
Se dovessi morire ora almeno morirei tra le sue braccia.
Mi sono perfino dimenticata di respirare.
“Bella, Bella, ti senti bene?” mi chiede lasciandomi andare improvvisamente i polsi e le mie braccia mi ricadono lungo i fianchi, a peso morto.
“Ti ho spaventata? Dannazione devo imparare a controllarmi, sei ancora scossa dalla verità sulla mia natura!” borbotta passandosi una mano tra i capelli e iniziando a passeggiare avanti e indietro.
Ah lui deve controllarsi? Io sono una ragazzina in preda alle prime cotte adolescenziali e per di più con un vampiro.
“E’ tutto ok” borbotto per tranquillizzare forse più me che lui.
Al sentire le mie parole, mi è subito accanto per vedere se è davvero così.
“E’ tutto ok ma ora è meglio andare a incontrare questi amici”.
 
Appena raggiungiamo un gruppetto di case, un ragazzone alto e muscoloso come Emmett, ci viene incontro sorridente.
“Edward ciao, papà mi ha avvisato che ci avresti fatto visita, così ti ho aspettato. Gli altri sono tutti giù alla spiaggia. Ehi ma tu devi essere Isabella? Ciao piacere, io sono Jacob” mi dice tutte quelle cose quasi senza respirare e mi chiedo come faccia.
“Ciao, sì io sono Isabella ma Bella basta” gli allungo la mano stringendo la sua.
“Ma venite ragazzi, andiamo a fare due tiri in spiaggia”
 
Al nostro arrivo, un gruppo di ragazzi e ragazze ci attende: sono seduti su alcuni tronchi ma appena ci vedono arrivare, si alzano per raggiungerci.
“Ragazzi lei è Bella”
“Ciao, molto piacere” dico facendo poi un gesto con la mano.
Me li presenta uno ad uno ma ad essere sincera faccio un po’ fatica a ricordare tutti i nomi.
Poi un ragazzo domanda ad Edward
“Ehi Ed, sbaglio o ci devi dare la rivincita per l’ultima volta?”
Edward mi guarda, forse pensando che non voglio restare sola ma sto bene.
“Vai, non credo vogliano mangiarmi”
Scoppiano tutti a ridere della mia stupida battuta e anche lui mi sorride scuotendo la testa.
“Edward non preoccuparti, ci sono le ragazze con lei e poi qui non le può succedere niente” gli dice Jacob.
Mi lascia in compagnia delle uniche due ragazze del gruppo, Leah che è la sorella maggiore di Seth e Emily, la fidanzata di Sam.
E mentre i ragazzi giocano a calcetto, noi ragazze parliamo e spettegoliamo.
“Così ora fai parte della loro famiglia?” mi chiede Emily
“Sì, Carlisle mi ha adottata. Dopo tutto quello che mi è successo, sono riuscita a trovare un po’ di felicità”
“Sono brave persone e ti vogliono bene” dice Leah.
“E per quanto riguarda Edward? Che ci dici?” mi domanda Leah tirando un sassolino nell’acqua.
All’improvviso mi sento la faccia in fiamme e devono accorgersene anche loro
“Tranquilla Bella, si fa per parlare, pensavo non fosse una domanda imbarazzante ma ho sbagliato” si scusa lei agitando le mani come a scusarsi.
“E’ che ci è sembrato tu sia per lui quello che è un pianeta per il suo satellite, ti sta sempre attorno e anche adesso che sta giocando a calcio, non ti stacca gli occhi di dosso” mi sussurra Emily.
Curiosa mi volto a controllare se davvero mi sta guardando e quando i miei occhi incontrano i suoi, un sorriso solo per me, arriva fino al mio cuore.
“E’ cotto di te e quegli occhi ambrati.. è una vita che non glieli vedo” continua lei.
So che con loro posso parlare, con loro non devo nascondere niente e potremmo anche diventare buone amiche.
Quindi perché non confidarmi e chiedere consiglio.
“Sapete, anche io tengo molto a lui e quando siamo insieme mi sento così felice e in pace. Non ho timore per la sua natura, so che non mi farebbe mai del male e anche se so che tra di noi c’è qualcosa, per ora ci stiamo andando piano”
“Fate bene a fare così, è tutto nuovo e non solo per te. Da quando tutti noi abbiamo iniziato a trasformarci, abbiamo smesso di invecchiare e sono già diversi anni che lo conosciamo. A nessuno di noi è mai capitato di vederlo sereno e rilassato come adesso, per quanto un vampiro possa essere sereno e rilassato” dice adombrandosi quando pronuncia le ultime parole.
Sto per chiederle spiegazioni quando un urlo ci avvisa di fare attenzione.
Una palla sfuggita al controllo dei ragazzi sta volando proprio verso di me.
Nella frazione di un secondo mi copro il viso preparandomi ad un impatto che però non avviene, proprio come nel bosco e quando riapro gli occhi, la palla è tra le mani di Edward.
 
Il mio salvatore.
 
“Stai bene?” mi domanda chinandosi a tastarmi braccia e viso.
Si attarda ad accarezzarmi una guancia e istintivamente, appoggio il viso contro il palmo della sua mano, beandomi di quel freddo contatto.
“Sì tutto bene, grazie a te”
“Si è fatto tardi, che ne dici se torniamo a casa? Possiamo venire qui quando vuoi. Alice aveva previsto che avresti fatto amicizia con le ragazze e adesso sarà anche un po’ gelosa” mi dice strizzandomi un occhio.
 
Alice, una ragazza tutt’altro che gelosa, penso tra me e me.
 
Salutiamo tutti e alle ragazze do appuntamento a presto.
Mi scrivono i loro numeri di telefono su un foglietto, invitandomi a chiamarle quando voglio.
 
Ci avviamo all’auto e mi torna in mente il bacio di prima.
Se continuerà a baciarmi così ogni volta morirò di autocombustione.
“A che pensi, piccola? Non sei stata bene oggi?” mi chiede sorridente.
“Oh no no è stato bello.. solo..” ma come faccio a dirgli quelle cose?
“Solo?” m’incalza lui.
“Uffa Edward, non posso sempre dirti tutto quello che mi passa per la testa, certe cose.. io.. mi vergogno!” gli spiego sentendo le mie guance colorarsi di rosso.
“Va bene, me le dirai quando te la senti” borbotta deluso.
Oh al diavolo, un vampiro rammollito.
“Che vampiro rammollito” sussurro senza pensare.
“Che hai detto?” mi domanda facendosi più vicino.
Ok mi ha sentita, mi arrendo.
“Ho detto che sei un vampiro rammollito”
“Questo non avresti dovuto dirlo”
Si avventa su di me facendomi il solletico a cui non posso resistere; mi dimeno ma lui non molla la presa e un attimo prima che il mio corpo sgusci via per cadere sul prato, le sue braccia mi afferrano e mi riportano in posizione eretta.
Il suo respiro mi colpisce in pieno viso e dio, quegli occhi d’ambra mi trapassano ogni volta, come fosse la prima.
Non so quanto posso reggere ancora il suo sguardo che lui non è intenzionato a sciogliere.
“Dobbiamo andare, non voglio spaventarti né tanto meno opprimerti. Ci sarà tempo per tutto” mi sussurra dolcemente.
Due cose che lui non potrebbe mai farmi sono spaventarmi e opprimermi.
 
Dopo cena siamo di nuovo nell’ufficio di Carlisle per parlargli del mio dono.
“Quindi tu vorresti imparare a controllarlo e a farlo crescere, giusto?” mi domanda Carlisle.
“Sì, credo potrebbe essere utile per me e magari anche per voi”
“Non sarà pericoloso tesoro?” chiede Esme a suo marito.
Esme, la mia seconda mamma, che si preoccupa sempre per me.
“No Esme, non ci sono pericoli anzi. Ho intenzione di chiedere a Katrina del clan Denali di aiutarci. Anche lei ha un potere che è riuscita a sviluppare. Dopo la visita di Vladimir e Stefan, chiederò a Kate di farci visita”
“Grazie Carlisle, è molto importante per me” gli confesso.
“E tu sei molto importante per noi, Bella” mi dice lui abbracciandomi.
 
Quella notte, ancora una volta il letto di Edward mi accolse e il mio sonno fu lieve e rilassato come ogni ultima notte passata con lui.
   
 
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