ALLA RICERCA DI MAI
*
Capitolo 3
*
Trunks strabuzzò gli
occhi a quella strana affermazione dell’amico di sempre.
Dove
sarebbero andati a cercarla di preciso?
Conoscendola
si sarà andata a nascondere in qualche angolo remoto del pianeta per non essere
trovata.
Sapeva
benissimo come far perdere le proprie tracce.
“Dai
Trunks non fare quella faccia” Gli disse dandogli una
leggera pacca sulla spalla il giovane Son.
Il
lilla sospirò, non era male come idea, se non fosse per un piccolo particolare
da non trascurare, Mai non possiede un’aura sviluppata e non sarebbe stato
possibile percepirla in mezzo a quella marea di persone che popolava il pianeta
Terra.
Le
loro entità si assomigliavano tutte e localizzarla con certezza, sarebbe stato
un vero e proprio problema.
E
poi come avrebbero fatto? Anche setacciare ogni angolo di ogni città, regione,
radura, foresta, caverna, non sarebbe stato possibile, quanto ci avrebbero
messo? Lei era una di quelle persone che non si stabiliscono facilmente in un
posto e ci rimangono a lungo.
Sarebbe
stato come cercare un ago in un pagliaio.
Difficile,
impossibile.
Per
cosa dirle poi? La sua occasione l’aveva persa il giorno stesso che si sono
salutati.
L’aveva
trattenuta per una mano quando gli voltò le spalle, si guardarono negli occhi e
lentamente la lasciò andare.
“Goten” Il viso del saiyan più
anziano si fece serio “lasciamo perdere”.
“E
dai amico! Non dire così” Voleva aiutarlo ad ogni costo.
“Dimmi
una cosa Trunks, quante volte fino ad ora nella tua
breve vita ti sei innamorato?” Gli domandò senza tanti peli sulla lingua, non
li aveva mai avuti. Ovviamente era una domanda retorica.
Il
cuore del lilla mancò un battito a quelle parole, non voleva rispondergli,
perché in tutta la sua esistenza, l’unica ragazza che gli aveva fatto brillare
subito gli occhi e provocare in lui una strana sensazione, fargli venire le
farfalle allo stomaco con un solo sguardo, era lei. Solo lei.
A
fronte di quel quesito, gli venne in mente il loro primo incontro.
*
Avevano
più o meno sette anni, era il trentottesimo compleanno di sua madre e alla
Capsule Corp, si stavano tenendo i tanto agognati
festeggiamenti.
La
trovò li, che vagava per i corridoi con un enorme diamante in mano, un premio
per la lotteria che si sarebbe tenuta da li a poco, e
mentre scappava, glielo porse senza tanti indugi, per poi raggiungere gli altri
due complici di corsa.
“Chi
era quella?” Gli chiese Goten curioso.
Trunks visibilmente
arrossato e abbagliato da quella visione, nemmeno avesse appena visto una dea,
rispose senza pensarci due volte “La mia fidanzata” lasciando interdetto
l’altro bambino.
*
“Non
serve che mi rispondi” Goten aveva già capito.
“Non
farmi allora certe domande se sai già la risposta”
“Scusami,
non volevo irritarti”
“Beh
lo hai fatto”
“Smettila
di comportati come un bambino. Guarda come ti sei ridotto per una ragazza,
nemmeno ti avesse detto che non voleva stare con te.” Il figlio di Goku cercò
di spronarlo a reagire “Non hai avuto il coraggio di chiederglielo”
Già,
non ha avuto la forza di invitarla a rimanere.
*
Quella
sera i due avevano esagerato con l’alcol, altra occasione, altri
festeggiamenti.
Presero
una bottiglia di buon annata di vino rosso, due
bicchieri di cristallo e il volo verso il promontorio di una collina un po' più
ad est della città.
Un
posticino isolato, da cui si poteva ammirare uno splendido panorama della Città
Dell’Ovest che di notte, diventava qualcosa di indescrivibile, se brilli ancora
meglio.
“Attenta!”
La mise in guardia Trunks prendendola al volo, si era
staccata dalla sua schiena troppo presto, ad atterrare mancavano ancora un paio
di metri.
“Scusa
Trunks” Disse sorreggendosi a lui “Ho quasi rotto la
bottiglia”
Risero
sonoramente tutti e due trattenendosi la pancia.
“Guai
a sprecare questo nettare” Precisò lui versando il liquido rubino nei due
bicchieri.
Brindarono
portando in alto i calici e facendoli toccare nel classico gesto.
“Incrociamo
le braccia, come si fa ai matrimoni” Propose lui.
Si
dovettero avvicinare e i loro petti s’incontrarono per la prima volta, non era
mai successo in tutti quegli anni un simile contatto.
Tutti
e due si sentirono strani, ma non lo avevano dato a vedere, forse una
conseguenza del troppo bere?
Sovrapposero
gli arti e cercarono di bere, inutilmente perché Mai, era dentro una buca, e
quindi più bassa di circa una decina di centimetri del saiyan.
“Aspetta,
ti aiuto” Trunks con l’altro braccio le cinse la vita
e la sollevò quel tanto che bastava per farla salire al suo livello.
Mai
gli mise l’altro braccio attorno al collo per reggersi.
I
loro occhi s’incrociarono e il tempo attorno a loro si fermò un istante, si
scrutarono così in profondità da perdersi nelle iridi uno nell’altro.
Le
loro bocche erano vicine e potevano cogliere ogni singolo respiro.
S’incontrarono.
Un
bacio puro e casto, il più bello della loro vita.
Si
dischiusero, dando modo alle loro lingue di iniziare a danzare ritmicamente.
Un
fuoco d’artificio sparato alto nel cielo, interruppe quell’incontro facendoli
separare.
“Però…buono
questo vino” Trunks cercò si sviare e ricomporsi.
“Che
annata è?” Chiese la mora curiosa, facendo anche lei finta di niente, anche se
in realtà non gli interessava del vino, non era nemmeno una grande intenditrice.
Trunks esaminò la
bottiglia nervosamente in cerca dell’anno impresso sull’etichetta, la vista era
annebbiata e ci vedeva doppio, ma in quella serie di lettere sfocate, riuscì a
riconoscere tre numeri “744” Pronunciò trangugiando l’ultimo sorso.
“Ahahah, è vecchio quasi quanto me” Rise la mora finendo
anche lei il suo bicchiere e porgendolo al ragazzo che rimase confuso dopo
quell’affermazione.
“Ma
che dici? Siamo molto più giovani di questa vecchia bottiglia”
“Forse
tu lo sei, ma io di certo no” Disse andando verso il ciglio della collina
seguita da Trunks, temendo che potesse cadere nel
vuoto, visto che barcollava un po'.
“Trunks” Sospirò
prima di prendere coraggio, doveva confessarglielo, prima o poi sapeva che
questo sarebbe accaduto, per questo ha sempre indugiato, altrimenti gli sarebbe
già saltata addosso da un bel po' di tempo “…devo dirti una cosa, e non sarà
facile per me”
“Ti ascolto” Le disse prendendo posto accanto
a lei.
Lo spettacolo pirotecnico intanto continuò.
Non sapeva come cominciare la frase “Io non
ho diciotto anni come te” Era l’unica cosa che gli uscì dalla bocca oltre a una
lacrima “…ma cinquanta”
Pensò ad uno scherzo, uno stupido scherzo “Ma
che stai farneticando? Hai bevuto troppo!” le disse buttando dietro di se la bottiglia ancora mezza piena e i due bicchieri.
“Sono seria”
Il saiyan deglutì
“Ok”
Mai iniziò il racconto “Io, Lord Pilaf e Shu, avevamo finalmente racconto dopo tante difficoltà le
sette sfere del drago, con l’intento di chiedere al grande Shenron
di farci diventare ricchi.” Non sa ormai quante volte avevano provato ad
esprimere quel desiderio in tutti questi anni e senza successo. “Ma qualcosa
andò storto, un battibecco tra tutti e tre al suo cospetto e quel “vorrei tornare bambino”, suonarono al dio drago un
vero e proprio desiderio, che esaudì”
Trunks ascoltò ogni singola parola senza interromperla.
“Si tecnicamente sarebbe possibile, ma…”
“Sapevo che non mi avresti creduta, se ti
dicessi che conosco tua madre, Goku, Yamcha e Crilin da molto più tempo di te?”
Mai raccontò a Trunks,
dettagli della sua vita passata che aveva solo potuto udire dai racconti delle
mille avventure di sua madre.
*
A Goten non aveva
confessato il segreto di Mai, lo custodiva gelosamente dentro di se, e gli faceva male non poterglielo dire.
“Senti Trunks, se
non vuoi prendere parte a questa missione, non ti costringerò, probabilmente
avrai le tue ragioni per non farlo” Aveva già capito, forse.
“Come dice il detto ogni lasciata è persa,
e sono convinto che se sarà destino, prima o poi io e Mai ci rincontreremo”.
Gli mise una mano sulla spalla per
confortarlo “Lo spero amico mio”
“Usciamo stasera?” Gli chiese il moro
sorridendo cercando di sviare il discorso e fargli pensare ad altro, non glielo
avrebbe detto, ma gli rodeva il non sapere il reale motivo per il quale Mai se
n’era andata, si dicevano sempre tutto, non c’erano segreti tra i due ragazzi,
era questo il bello del loro rapporto di amicizia, il saper di potersi fidare
l’uno dell’altro.
Ma forse erano arrivati ad un punto che non
serviva conoscere ogni dettaglio delle loro vite per essere buoni amici.
*
Li sorprese lì, con le mani nel sacco,
intenti a portare via qualcosa, ma non gli importava, potevano prendersi quello
che volevano, l’importante è che lasciassero lì una persona, un pegno, se così
lo vogliamo chiamare.
Si guardò attorno senza vederla, senza
percepire la sua presenza.
Forse stava sognando.
No.
La vista non era offuscata come accade nei
sogni, ci vedeva benissimo, e la forza non gli mancava quando trattenne Pilaf
per un braccio mentre cercò di scappare.
“Dov’è Mai?” Gli chiese.
“Non lo sappiamo, se n’è andata qualche
giorno fa, e da allora non l’ abbiamo
più rivista. Ti prego non farmi del male” Trunks non
si rese nemmeno conto che stava usando un bel po' di forza, lo lasciò andare
scusandosi.
“Come andata via?”
“Qualche giorno fa è saltata in sella alla
sua moto ed è andata via, non è più tornata indietro.” Spiegò Shu ancora addolorato per quella dipartita improvvisa
dell’amica di mille avventure.
“Per questo noi siamo venuti qui a prendere
in prestito il radar cerca sfere” Pilaf aveva trovato la scusa giusta al
momento giusto per giustificare in quel laboratorio la loro presenza, senza
passare dei guai.
“Eh? Ma cos…” Shu si beccò una gomitata sullo stomaco prima di far
saltare la loro copertura “..ah si
è vero, vogliamo chiedere al dragon Shenron di
cercare la nostra amica per noi” Cercò di stare al gioco.
Trunks si portò due dita al mento per pensarci su, perché non
ci aveva pensato lui? O Goten visto che era quello
delle mille idee strambe.
“Vi aiuterò a cercare la sfere”
“Sul serio?” Chiesero all’unisono i due
furfanti.
Ovviamente la loro intenzione non era quello
di trovare Mai, ma ben altre.
“Voi ci impieghereste troppo tempo, vado a
vestirmi, aspettatemi qua” Sparì un secondo per poi ritornare subito e fermarsi
sullo stipite della porta “Ah! E’ inutile che cercate
il radar qui, è in camera mia”.
Aspettarono che il saiyan
si allontanasse per confabulare un piano.
“Se Trunks ci aiuta
a cercare le sfere faremo molto prima” Bisbigliò il piccoletto azzurro
sfregandosi le mani.
“Ehi capo! Ma dimmi una cosa, ma davvero chiederemo
al grande drago di dirci dove si trova Mai?” Domandò avvilito il cagnolino
temendo che Pilaf avesse cambiato idea.
“Ma ti sei forse ammattito? Mai ha preso la
sua decisione, e non sarò certo io a farle cambiare idea, è adulta e sa
benissimo cavarsela da sola. Ho detto quelle cose solo per salvarci la
pellaccia, e trovare una scusa plausibile. Il piano di conquista del mondo è
ancora valido” Spiegò giusto in tempo perché Trunks
fece ritorno al laboratorio.
Non avrebbe dormito molto quella notte, tanto
valeva distrarsi con qualcosa.
“Andiamo” Gli ordinò facendo segno di seguirlo.
*
Continua
*
Angolo dell’autrice: Eccoci
arrivati al terzo capitolo e come già annunciato la volta prima, incentrato su Trunks e tra quello che è successo con Mai.
Nel
prossimo capitolo Trunks, Pilaf e Shu
andranno alla ricerca delle sfere del drago, quale sarà il desiderio che
riusciranno ad esprimere? Troveranno Mai?
Ringrazio ancora una volta chi ha letto e ha
lasciato un segno del suo passaggio e chi ha solamente letto.
Alla
prossima.
Erika