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Autore: LadyHeather83    22/06/2020    3 recensioni
Mai se nè andata dalla Capsule Corporation insieme a Pilaf e a Shu, dopo aver confessato a Trunks il suo segreto.
Può questo separarli per sempre?
Estratto dal 2^ Cap. “Ehi Mai a cosa stai pensando?” Pilaf interruppe i suoi pensieri porgendole un pezzo di pane.
Non mangiavano da giorni e quel pasto era l’unica cosa che era riuscito a racimolare, o meglio a rubare al panettiere lì vicino.
“Non ho fame” Gli disse senza prendere niente.
“Devi pur mangiare qualcosa” Le disse Shu ancora con il fiatone per la corsa appena fatta per seminare quel pover uomo che li aveva beccati sul fatto.
“ Se solo fossimo rimasti alla Capsule Corp., lì avremo avuto di tutto” Si lamentò Pilaf addentando qual pasto.
“Già…ma perché ce ne siamo andati?” Chiese Shu facendo la stessa cosa.
“Perché Mai si è presa una cotta per il ragazzino e …” Non fece tempo a finire la frase che gli arrivò un sonoro ceffone che gli fece la guancia rossa.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mai, Trunks
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ALLA RICERCA DI MAI

*

Capitolo 2

*

Avere la possibilità di vedere cosa accade al proprio futuro, non è cosa da tutti, ma a lei è stato concesso questo privilegio.

Alcune persone si affidano alle mani sapienti delle chiromanti, che attraverso sfere di cristallo, pietre lunari, carte, o qualche altra diavoleria, per avere risposte, per trovare speranza, per sapere se avranno un pizzico di fortuna, per capire se l’uomo o la donna amata ricambia gli stessi sentimenti, ma di certo a questo mondo non c’è mai nulla.

Lei non avvertiva questo desiderio, perché era il tipo di donna, che viveva alla giornata e la sua fortuna se la creava da sola.

Come quando per fatalità si ritrovò alla Capsule Corp. con l’intento di rubare le sfere del drago raccolte non con grandi difficoltà dalla proprietaria, sicuramente aiutata da Trunks e da Goten, e senza rendersene conto era stata ospitata nell’enorme residenza, coperta da tutti gli agi da quella famiglia ricca.

Camerieri robot che sparacchiavano, apparecchiavano la tavola e servivano colazioni, pranzi  e cene, letti fatti e rifatti dagli stessi servitori, pulizie eseguite in tutta la residenza nel giro di poche ore.

Solo nei suoi sogni poteva godere di certi confort.

Chi lo avrebbe mai pensato, il giorno prima di dormire su una panchina di un parco pubblico ricoperta da fogli di giornali datati, e il giorno dopo di riposare in un castello servita e riverita, ricambiando ovviamente, aiutando nel grande laboratorio della società.

Sapeva lavorare benissimo con tutta quella tecnologia anche se era una bimbetta, o almeno così appariva agli occhi di chi la vedeva per prima volta.

In tutti gli anni trascorsi con la sua banda di malviventi, aveva imparato a riparare moto o macchine che trovavano dismesse, così da poterle usare per scorrazzare liberi verso nuove avventure e non doversi sempre spostare, con non poca fatica, a piedi.

La se stessa arrivata da un tempo sconosciuto, era scesa da quella macchina del tempo assieme ad un Trunks della sua età, avranno avuto all’incirca trent’anni, Vegeta, Goku e Bulma del suo presente.

Era bella.

Era sicura di se.

E soprattutto aveva un uomo al suo fianco che l’avrebbe protetta fino alla morte, e per quanto ne potesse sapere di quei due, anche lei era intenzionata a fare la stessa cosa per lui.

Non le era dato sapere quali sentimenti legavano quegli alter ego, ma le bastò uno sguardo per capire che quella Mai provava qualcosa di più una semplice amicizia.

Se in qualche modo glielo avesse confessato, nemmeno questo poteva saperlo.

Ma spera vivamente per entrambi, ovunque si trovassero in questo momento, che siano felici, sia che le loro strade fossero rimaste la stesse, sia che per qualche oscura ragione si fossero divise.

Strappò nervosamente qualche filo d’erba che si muovevano in direzione del vento, ripensando a quella giornata di qualche anno fa.

*

“Ciao Mai! E’ un po' strano rivedere me stessa da piccola” Le sorrise.

Quella più minuta, finì di sorseggiare l’aranciata con la cannuccia  portata gentilmente da Bulma un attimo prima, rimase seduta al suo posto e le volse lo sguardo ricambiando il sorriso.

“Beh! E’ un po' strano anche per me se devo essere sincera” Fece di rimando facendole segno di prendersi una sedia e venire vicino a lei, e così fece.

Anche se non glielo dava a vedere, invidiava quel suo alter ego, non era costretta a scappare o vivere con la paura di ritrovarsi schiacciata da un palazzo fatto saltare in aria da Black.

“Sai il mondo del futuro da cui provengo, è tutto l’opposto di questo” Sospirò osservando il panorama dall’enorme terrazza della Capsule Corp., un bellissimo tramonto si era dipinto davanti a loro, illuminando di rosso i loro volti.

Lo sapeva bene, prima che arrivasse anche lei dal futuro, Trunks glielo aveva descritto fin troppo bene, in ogni parola poteva coglierne la malinconia e lo spettro della morte che caratterizzava quel tempo fino ad ora sconosciuto.

“Viviamo perennemente nel terrore, io vivo nel terrore che possa accadere qualcosa a qualcuno mentre sono in missione, o peggio…posso accadere qualcosa a…” Strinse un pugno in segno di frustrazione.

Trunks” Completò la frase la piccola.

La Mai del futuro annuì con il capo abbassando lo sguardo.

“Siete molto uniti” Continuò sperando di riuscire a capirne un po' di più.

“Ah” Sospirò e le grattò la testa “…siamo sempre state molto curiose” Cercò di sviare il discorso.

Tutte e due scoppiarono in una risata che attirò l’attenzione di Trunks, quello grande per essere più precisi, che in quel momento stava attraversando i lunghi corridoi della Capsule Corp.

“Che avete da confabulare voi due?” Chiese curioso.

“Niente!” Dissero all’unisono le due ragazze.

“Domani è il gran giorno Mai! La carica del carburante necessaria per il viaggio, è quasi completata. Speriamo di non dover più ritornar qui a chiedere aiuto” Trunks si appollaiò sulla ringhiera e venne raggiunto da Mai che le mise una mano sulla spalla.

“Sei diventato forte Trunks e sono orgogliosa di te, vedrai che non avremo più bisogno di compiere ancora viaggi nel tempo, insieme siamo una squadra imbattibile”

I due si abbracciarono non curandosi della piccola che gli osservava con gli occhi gonfi, sarebbe scoppiata da lì a poco a piangere, gelosa della sua controparte che poteva stringere a se quel meraviglioso ragazzo…se solo fosse stata più grande…

Mai gli sussurrò all’orecchio che non era il caso di continuare con certe smancerie difronte alla piccola, non voleva si facesse strane idee.

Troppo tardi.

*

“Ehi Mai a cosa stai pensando?” Pilaf interruppe i suoi pensieri porgendole un pezzo di pane.

Non mangiavano da giorni e quel pasto era l’unica cosa che era riuscito a racimolare, o meglio a rubare al panettiere lì vicino.

“Non ho fame” Gli disse senza prendere niente.

“Devi pur mangiare qualcosa” Le disse Shu ancora con il fiatone per la corsa appena fatta per seminare quel pover uomo che li aveva beccati sul fatto.

“ Se solo fossimo rimasti alla Capsule Corp., lì avremo avuto di tutto” Si lamentò Pilaf addentando qual pasto.

“Già…ma perché ce ne siamo andati?” Chiese Shu facendo la stessa cosa.

“Perché Mai si è presa una cotta per il ragazzino e …” Non fece tempo a finire la frase che gli arrivò un sonoro ceffone che gli fece la guancia rossa.

“Ce ne siamo andati, punto e basta” Rispose tagliando corto, faceva ancora male pensare a lui, a quegli occhi, a quel viso, a quel sorriso, a quel corpo che sembrava scolpito da un sapiente artista.

“Anzi sapete che vi dico?” continuò alzandosi dal prato e scrollandosi di dosso dell’erba e della terra dai pantaloni “…le nostre strade di dividono qui”. Disse lapidaria lasciando di stucco i suoi compagni di avventure.

“Non voglio fare questa fine, non voglio dover dipendere da qualcuno e niente meno rubare per vivere, per questo ce ne siamo andati, e non perché mi sono innamorata di Trunks” Mentì spudoratamente.

“Se ti fossi sposata con lui, adesso non saremo qui a patire la fame ed il freddo” Constatò Shu spostandosi per non ricevere lo stesso trattamento del capo.

“Freddo? Ma se è ancora estate” Scherzò Mai visibilmente frustrata per quell’affermazione.

Certo, le sarebbe piaciuto condividere con Trunks un sentimento così grande, se non fosse stato per quel piccolo dettaglio, la sua età, si era ritrovata senza il suo volere nel corpo di una ragazzina avendo più di cinquant’ anni, e si vergognava di essersi innamorata di un ragazzo che poteva benissimo essere suo figlio o addirittura suo nipote.

“Io ho nostalgia di quelle tavole imbandite ogni giorno come se fosse festa, delle lenzuola pulite e le nostre stanze calde o fresche a seconda della stagione. Bulma ci viziava sempre e ci aveva accolti a casa sua” Pilaf e Shu si abbracciarono piangendo come due bambini.

Solo il tono imperativo di quel “smettetela voi due” pronunciato dalla ragazza li fece ritornare alla realtà.

Prese dalla borsa un cofanetto contenti dieci capsule, scelse la numero 4 che trasformò in moto.

Salì in sella avviando poi il motore, guardò i due e abbassandosi gli occhiali trasparenti li salutò “Arrivederci”.

Mai prese la strada verso est.

Pilaf e Shu si guardarono strabuzzando gli occhi.

“Lo ha fatto davvero?” Chiese Pilaf

“Lo ha fatto davvero” Fece di rimando l’altro.

“C-ci ha abbandonati?” Balbettò Shu.

“Come faremo senza di lei?” Piagnucolarono all’unisono abbracciandosi ancora.

*

Vagava da sola e senza meta ormai da un paio d’ore circa, la capitale della Città dell’Est era ormai vicina.

La strada che stava percorrendo, era lunga, asfaltata, ma si trovava in mezzo al deserto, doveva stare attenta perché a causa di forte raffiche di vento, sulla sua via si erano formate alcuni cumuli di sabbia, infatti, ogni tanto erano segnalati da cartelli a forma triangolare.

Uno spazio pubblicitario che si ergeva al lato della strada catturò la sua attenzione.

Si fermò ai piedi di esso, spense la moto e ne approfittò per dare una lucidata agli occhiali e pulirsi il viso.

Noi difendiamo. Arruolati. Stiamo cercando proprio te” Questo era lo spot impresso.

Scosse il capo in segno di negazione “Non mi prenderanno mai” Disse riprendendo la strada, che arrestò qualche secondo dopo facendo marca indietro.

“Siete sicuri che state cercando proprio me?” Chiese al vendo volgendo ancora lo sguardo verso quelle parole incise a caratteri cubitali.

“Ok, sto arrivando” S’impennò con la moto e volò via a grande velocità, una nuova sfida la stava attendendo.

*

Shhh fai piano, non vorrai svegliare tutti” Pilaf e Shu si erano introdotti di nascosto nella residenza della Capsule Corp. con l’intento di rubare il radar cerca sfere, avrebbero chiesto al grande Drago Shenron di farli diventare ricchi, così non avrebbero avuto bisogno di rubare per vivere o dipendere da qualcuno.

Erano in possesso di tutti i codici di accesso di corridoi, porte e quanto altro.

“Ma se sei tu che fai sempre un gran baccano” Gli fece notare il cagnolino.

In casa non c’era nessuno, a parte Trunks, che di dormire non ne aveva voglia.

Volse lo sguardo alla sveglia che aveva sopra il comodino, i numeri in rosso segnavano le 04.37.

Scostò le lenzuola e si sedette sul letto, poggiando i piedi a terra.

Si passò una mano sul viso e capelli e con un sol balzo si alzò, deciso a scendere in cucina per prendere qualcosa da bere.

I rumori provenienti dal laboratorio lo incuriosirono.

Bra era a dormire da un’amica, sua madre ad un convegno e non sarebbe rincasata prima di tre giorni e suo padre era ad allenarsi da Lord Beerus.

“Guarda là dentro” Gli ordinò il cane che stava mettendo a soqquadro l’intero laboratorio.

Pilaf si spostò da una scrivania all’altra, da un armadio all’altro senza trovare quello che cercava, quando le luci si accesero all’improvviso.

“TRUNKS!” Urlarono i due incursori.

“Che state facendo voi due?” Sbadigliò e credendo di trovarsi in un sogno.

Pilaf e Shu erano li, in casa sua, e Mai? Si guardò attorno in cerca di quelle iridi nere, senza trovarle ovviamente.

Colti sul fatto, i due furfanti cercavano di giustificarsi come meglio potevano “Non è come credi, ti possiamo spiegare”.

“Dov’è Mai?” Chiese.

Era l’unica cosa che gli importava.

 

+

Continua

*

Angolo dell’autrice: ciao a tutti ed eccomi qua con un nuovo capitolo, incentrato su Mai e come ovviamente immaginate, il prossimo su Trunks.

Spero vi sia piaciuto, se fosse così o al contrario, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, una recensione è sempre molto gradita.

Colgo l’occasione per ringraziare chi ha voluto lasciare una sua impressione sul prologo la volta scorsa, e anche chi ha solo letto.

Vi avviso già che pubblicherò il terzo capitolo in settimana, poi mi prenderò un a piccolissima pausa di sette giorni, finalmente sono arrivate le tante agognate ferie anche per me.

Alla prossima.

Erika

  
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