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Autore: H_A_Stratford    26/06/2020    11 recensioni
«Io…» mormorò Spencer ancora con la mano sulla maniglia della porta. Che fare ora?
Aveva pensato a tutta la notte alle parole della ragazza e in quel momento nessuno dei discorsi pre impostati sembravano funzionare.
«Ho realizzato che niente è normale tra di noi. Tu sei tu, io sono io e insieme… il caos cosmico» ammise la ragazza mordicchiandosi leggermente il labbro. Reid stava per ribattere sul caos cosmico ma si rese conto che non era il momento. Camminavano già abbastanza sui cocci per poter aggiungere carne al fuoco. Però allo stesso tempo non riuscì a trattenere un sorriso.
«E non voglio perdere quello che abbiamo, qualunque cosa sia» continuò guardandolo. «Prometto che ti lascerò tutto lo spazio che ti servirà, tu credi di poter creare un posto nella tua vita per me?»
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Spoiler ottava stagione. Non segue linearmente la serie.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Spencer Reid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6
 

 
Cos’è un bacio? Come alcuni dicono:
il sicuro, dolce cemento, colla e calce dell’amore.
- Robert Herrick


Quando Athena aprì gli occhi quella mattina quasi non riuscì a smettere di sorridere come una bambina: era il giorno del matrimonio. Si sentiva come se fosse il suo matrimonio dal gran che era felice. Girò il viso verso l’armadio dove era posato il suo vestito. Alla fine era riuscita ad ottenere un colore diverso dal pesca, quindi non poteva lamentarsi. Si era anche imputata per farsi da sola capelli e trucco, non avrebbe lasciato che nessuno la stravolgesse. Per fortuna Kate l’amava talmente tanto da lasciarla libera anche nel suo grande giorno.
Girò la testa per recuperare il telefono dal comodino e vide un messaggio di Spencer. Avevano preso l’unsub e stavano tornando a casa. Gli rispose velocemente e prese un respiro profondo. Poteva farcela, doveva farcela.
Si alzò dal letto e si stirò le braccia. Era arrivato il momento di affrontare quella che sembrava essere la giornata più lunga della sua vita.
 
Spencer stava provando a leggere l’ennesimo libro quando venne disturbato dai colleghi. «Garcia dice che il matrimonio è oggi pomeriggio» disse Morgan sedendosi di fianco al ragazzo, seguito dalle due colleghe che si sedettero di fronte.
«Mh?» fece finta di nulla il ragazzo, sperando di evitare la conversazione.
«Perché volendo faresti in tempo» disse Emily facendo spallucce, sembrando quasi innocente. JJ ridacchiò appena vedendo l’amico sbiancare.
«Oh, forza, smettetela. Non sono invitato al matrimonio» borbottò Reid chiudendo definitivamente il libro, sapeva che non l’avrebbero lasciato in pace fino all’atterraggio.
«Ma non sei neanche non stato invitato» ammise JJ poggiando le mani sul libro posizionato davanti a lei. «Forse non sei stato invitato in modo esplicito per non metterti pressione» continuò cercando di farlo ragionare. Spencer aggrottò le sopracciglia. No, se Athena lo avesse voluto lì glielo avrebbe detto. In quel momento il solo pensiero di andare ad un evento del genere gli fece mancare l’aria.
«Non avevi detto che volevi dimostrarle di tenere a lei?» ricalcò Emily guardando l’amico diritto negli occhi. «Credo che non ci sia occasione migliore di questa per dire ‘ehi, sono qui, non vado da nessuna parte’».
 
Athena guardava la sua colazione con il minor interesse della storia del mancato interesse per qualcosa. L’ansia per l’arrivo dei parenti quasi eguagliava quella di Justin che sembrava aver perso tutto il sangue in corpo dal gran che era pallido.
«Buon giorno famiglia! Che splendida giornata per essere vivi!» esclamò Mike spalancando la porta della cucina, tanto da fare prendere un infarto ai due fratelli.
«Mike, i funghi allucinogeni solo dopo che la zia Margareth ti ha chiesto per la terza volta di seguito perché non ti sei ancora sposato» borbottò Athena in tutta risposta guardandolo male. La felicità che l’aveva pervasa appena sveglia era decisamente svanita.
«Oh, andiamo» disse Mike recuperando un bicchiere di spremuta. «Andrà tutto bene, non ha senso stare in ansia» aggiunse sedendosi di fianco al fratello maggiore. «Kate sarà la sposa più bella di sempre, tranquillo. Verrà diritta da te e sarete sposati prima ancora che il prete possa dire la ‘benvenuti’».
James entrò in cucina e vedendo i tre figli scoppiò ridere. «Oh, ragazzi, è normale sentirsi così. Ci si sposa solo una volta sola dopotutto» disse mostrando la sua fede quasi divertito. «Ancora un paio di ore e vedrete che non sareste mai stati più felici di così.»
 
Spencer stava finendo di scrivere il suo rapporto del caso appena chiuso quando sentì alle sue spalle la presenza dei colleghi. Non riusciva a smettere di pensare ad Athena da quando era atterrato e a cosa stesse facendo. Aveva una voglia irresistibile di chiamarla ma voleva prima aspettare di lasciarsi alle spalle l’ufficio.
Emily quasi non stava nella pelle, picchiettava il tacco destro senza sosta, rendendo impossibile al ragazzo continuare a fingere di non essersi accorto della loro presenza. Prese un respiro profondo e si passò entrambe le mani tra i capelli. Non ne sarebbe uscito vivo. Si fece forza e girò la sedia nella loro direzione.
«Okay, okay, non dire niente ma – esordì Garcia gesticolando senza riuscire a trattenere un sorriso – ma ecco c’è un volo per Boston tra due ore» era agitatissima, anche un cieco lo avrebbe percepito. «E abbiamo, casualmente, il tuo smoking del matrimonio di JJ.»
 
«Pronto?» chiese dolcemente Athena mentre entrava in camera del fratello. La porta della camera era aperta, quindi non si fece problemi ad entrare. Lo trovò davanti allo specchio, visibilmente agitato ma allo stesso tempo felice. Anche lei si sentiva tremendamente felice, come se stesse per scoppiare. Fece qualche passo avanti, attenta a non inciampare nel vestito e chiuse la porta dietro di sé.
«Oh ehm si?» disse allargandosi il colletto della camicia con due dita. Non era ancora riuscito a fare il nodo alla cravatta, il che era piuttosto ironico dato che lo faceva ogni singolo giorno per andare a lavoro.
«Ti aiuto con la cravatta» disse ridacchiando notando il suo stato di agitazione, se lo avesse lasciato fare da solo avrebbe raggiunto l’altare l’anno successivo. Si avvicinò al fratello e gli prese le mani tra le sue. «Andrà tutto bene» mormorò sorridendo guardandolo negli occhi. Il fratello le sorrise e lei in pochi secondi gli fece il nodo alla cravatta.  
«Dobbiamo andare, sai? Solo la sposa è autorizzata ad arrivare in ritardo» ammise Athena facendo scoppiare a ridere entrambi. Kate avrebbe chiesto il divorzio ancora prima di sposarlo se avesse tardato, ne erano sicuri entrambi.
«Athena prima di andare, volevo ringraziarti per aver deciso di tenere il discorso. Mike avrebbe combinato un disastro come minimo» disse Justin prendendola sotto braccio. Il legame che avevano era speciale, sapeva che avrebbe fatto un lavoro meraviglioso, e soprattutto non lo avrebbe messo troppo in imbarazzo.
«Tranquillo, credo che mi sarei offesa se non me lo avessi chiesto».
Il giardino, perfettamente addobbato, era gremito di invitati, già sistemati ai loro posti. I due fratelli si lasciarono prima di uscire di casa, Justin doveva raggiungere l’altare da solo. Solo successivamente i due fratelli lo avrebbero seguito con dietro la sposa.
Justin scosse appena la testa quando sentì la musica partire e le damigelle con i loro accompagnatori, non poteva credere che da lì a poco sarebbe stato un uomo sposato. Un lungo brivido gli percorse la schiena, quel momento talmente perfetto da sembrare surreale.
Athena trattenne a stento le lacrime quando vide Kate raggiungere il fratello all’altare, era perfetta. Si morse appena il labbro, aveva visto il loro amore crescere giorno dopo giorno e non poteva essere più emozionata di così.
Il vero shock, però, arrivò quando con la coda dell’occhio riconobbe una figura tra gli invitati. Spencer Reid ad un matrimonio. Spencer, il ragazzo più introverso della storia dei ragazzi introversi ed impacciati nelle relazioni sociali, era al matrimonio di suo fratello.
 
Non appena la cerimonia terminò, Athena non attese un secondo di più e quasi corse verso gli invitati. Aveva giusto aspettato il momento del bacio, ma non riuscì a resistere un momento di più. Era sicura che nessuno avrebbe notato la sua assenza mentre gli sposi lasciavano l’altare come marito e moglie. Non poteva essere lui, doveva essersi sbagliata. Per tutto il rito non aveva fatto altro a che pensare, quasi borbottare, a come tutto fosse possibile. No, Kate non sarebbe mai arrivata a tanto, Beth poteva essere, ma la sua decisione cadde su Garcia. Era decisamente opera di Garcia. Oppure della sua immaginazione, magari uno degli invitati aveva qualche somiglianza con il ragazzo e la sua mente aveva lavorato decisamente di fantasia. Sì, era decisamente stato uno scherzo della sua mente.
«Ciao» esordì Reid cercando di essere il più neutrale possibile dopo essersi allontanato un po’ dal suo posto. Aveva visto la ragazza andargli incontro e il suo cuore aveva accelerato a tutta forza, quasi dovesse scoppiare. Tutti gli invitati erano in piedi ad applaudire ai novelli sposi mentre attraversavano la navata mano della mano, nessuno stava prestano attenzione ai due ragazzi, erano come in un mondo a parte.
«Sei tu» mormorò Athena ancora sotto shock senza riuscire a non sorridere. Non poteva crederci, era davvero lui. Il ragazzo sorrise a sua volta, avvicinandosi ancora di più a lei. «Sei qui» disse lei, era come se fosse andata in tilt. Spencer era davvero al matrimonio, aveva veramente fatto una follia di livello mondiale per lei.
«Sono qui» ripeté lui. Non era sotto shock a differenza sua, aveva avuto tutto il viaggio per metabolizzare quanto folle fosse stata la sua gesta. Ora però che l’aveva davanti, non era più solo nella sua mente, una scarica di adrenalina lo pervase. Così, si avvicinò ancora di più a lei e la baciò. Athena nonostante la sorpresa del gesto si lasciò andare, portando le mani suo viso.
Si stavano baciando, davanti ad un centinaio di persone, ma a nessuno dei due interessava. Se qualcuno avesse detto loro che sarebbe successo, avrebbero risposto che fosse pura pazzia. Eppure, era accaduto.
«Athena!» la voce di Mike la riportò al pianeta terra. Si staccò dal ragazzo si guardò attorno ma del fratello non c’era nessuna traccia. Doveva essere ancora al suo posto o poco distante, così che gli invitati la nascondessero dagli occhi dei suoi famigliari. «Le foto!» quasi esclamò lei portandosi una mano alla fronte, se ne era completamente dimenticata. Guardò il ragazzo senza riuscire a trattenere un sorriso. «Devo andare – disse prendendo le mani dentro le sue – ma non scappare, torno appena posso» concluse quasi senza lasciargli modo di replicare. Spencer annuì appena non riuscendo a proferire parola. L’aveva baciata. Ancora non riusciva a credere di essere riuscito a fare tutto quello che aveva fatto quel giorno. Sembrava quasi un’altra persona.
«Torno subito» quasi si autoconvinse la ragazza prima di lasciarlo. Aveva quasi raggiunto il fratello quando si voltò per tornare indietro dal ragazzo. Gli corse incontro, vestito permettendo, e lo baciò nuovamente. «Nel caso dopo non ci fosse più occasione.»
   
 
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