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Autore: cin75    02/07/2020    8 recensioni
I Winchester finiscono in quella che sembra essere una classica trappola messa in atto da dei demoni. Ma c'è qualcuno di molto più crudele di un semplice demone che ha architettato tutto. Qualcuno che ha una gran voglia di portare alla luce ciò che dell'Inferno, è rimasto segreto nella mente e nell'animo di Dean. Sam , dovrà accusare il colpo e cercare di comprendere il perchè di quel segreto.
Storia in quattro parti.
Genere: Angst, Drammatico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester, Jack Kline, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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“Chiudi gli occhi Sam!” gridò una voce familiare.
Quella di Castiel.

Sam obbedì e un secondo dopo una luce folgorante esplose dai due oggetti rotolati poco prima.
Bombe anti demone. Quelle create da Kevin.
I demoni gridarono, dissolvendosi nell’aria e nella polvere e durante quelle grida, Castiel si fiondò contro Marchosias.
L’angelo sapeva che quell’incantesimo non sarebbe bastato per quel demone. Ma quell’incantesimo insieme ad una spada angelica piantata in pieno petto non avrebbe lasciato scampo a quel demonio sputato fuori dagli abissi dell’Inferno.
E così fece. Mentre ancora la luce azzurra invadeva tutto il magazzino, la sua spada affondava nel torace del demone, che colto di sorpresa da quell’attacco angelico, non ebbe scampo.
Rantolava ancora mentre Castiel gli ringhiava nelle orecchie: “Non puoi colpire la mia famiglia e pensare di farla franca, demone immondo!”
“Tu...sei...!!” sibilò prima di spegnersi definitivamente. 

Quando tutto sembrò tornare alla realtà, perfino il tempo sembrò iniziare a scorrere di nuovo regolarmente.
E quando la luce dell’incantesimo svanì del tutto, Sam riaprì gli occhi. Si rese conto di essere ormai libero dalle strette demoniache e nel permettere ai suoi occhi di rimettere a fuoco la prima cosa che vide fu Castiel chino su Dean ancora incosciente.
Si tirò su, corse verso il fratello e si inginocchiò accanto a lui, preoccupato.
“E’ svenuto, ma è ancora vivo!” fece Castiel.
“Guariscilo!” disse senza smettere di guardare il fratello, mentre gli teneva le mani premute sulla ferita all’addome.
“Non posso!” fece avvilito, l’angelo.
“Cosa? Perché?” domandò stranito Sam.
“C’è voluta grazia di angelo per fare quelle due bombe anti demone, e questo posto ha sigilli anti angelo ovunque e quei sigilli stanno prosciugando le mie energie. Anzi...” disse sfilandosi l’impermeabile e usandolo come fascia di fortuna intorno alla ferita dell’amico cacciatore. “...dovremmo decisamente uscire di qui, prima che mi facciano fuori del tutto!” asserì finendo di sistemare la benda di fortuna. “Libera la ragazza, la lasceremo nel primo posto in cui possano aiutarla a ritornare a casa.” fece risoluto. “Una volta fuori di qui, con le energie che ho ancora riuscirò a fermare l’emorragia. Questo ci darà il tempo di tornare al bunker. Lì, Jack, farà il resto.”
“Ma Jack non può usare i suoi poteri!” gli fece presente Sam.
L’angelo lo fissò. “Con le energie che mi resteranno attiverò i sigilli di occultamento per nascondere i poteri di Jack. ”
Sam, ancora confuso da tutto quello che era successo e che ancora non sapeva, obbedì. Anche perché Castiel sembrava assolutamente sicuro di quello che aveva appena pianificato.
“Non rischiamo...fermiamoci al primo ospedale e...” provò comunque , ancora, il minore.
“E come spiegherai quello che è successo? La solita aggressione? La solita rapina finita male? Avete usato talmente tante volte questa scusa che ormai i vostri alias sono in quasi tutti gli ospedali del paese!” e poi guardò la ragazzina. “Lei è giovane...non ha ferite gravi ed è in un tale stato confusionale che penseranno abbia preso qualcosa o che sia ubriaca!” fece presente. In effetti Castiel aveva ragione.
“Castiel...” fece però ancora incerto.
“Sam!!!” lo richiamò con forza Castiel. “Non abbiamo tempo!!” disse indicando il trench sempre più pregno di sangue.
Il ragazzo scattò un attimo dopo.
Si avvicinò alla ragazza, decisamente in stato di choc, la liberò e l’aiutò a mettersi in piedi. Cercò di rassicurarla dicendole che presto sarebbe tornata a casa. E mentre uscivano da quel magazzino e raggiungevano l’Impala , non toglieva mai lo sguardo dall’angelo che sorreggeva il fratello.
Fecero sedere la ragazza davanti. Sam si mise al posto di guida, Castiel dietro con Dean e ogni volta che recuperava forze le spendeva di nuovo per  tenere in vita Dean.
Un attimo prima di partire, dopo aver lasciato la ragazza nei pressi di un pronto soccorso, Sam guardò Castiel dallo specchietto retrovisore.
“Castiel….come hai fatto a trovarci?!” chiese giustamente curioso.
Castiel guardò l’amico ferito.
“Mi ha pregato e Jack mi ha teletrasportato qui!” rispose telegrafico. “A dopo tutte le altre spiegazioni. Ora , va. Forza!! abbiamo parecchia strada da fare!”
Sam non disse o chiese altro. Partì.
Sarebbero state le cinque ore più lunghe della sua vita.

Alle prime luci dell’alba, l’Impala si fermava nel parcheggio sotterraneo del bunker dei Letterati.
Castiel e Sam, trasportarono Dean attraverso i lunghi corridoi e arrivarono fino alla sua camera. I poteri “malandati” di Castiel avevano fatto comunque il loro dovere , tenendo in vita il cacciatore ma ora c’era bisogno del tocco risolutivo di Jack.
“Jack!!” lo richiamò infatti Castiel, mentre Sam sistemava il cuscino sotto la testa del fratello.
Un attimo e Jack fu nella stanza.
“Castiel...i sigilli!” fece presente il nephilim.
“Vado!!” e l’angelo corse ad attivarli così che Chuck non potesse intercettare la magia del mezzo angelo.
Pochi minuti dopo il richiamo di esortazione di Castiel viaggiò lungo il bunker. “I sigilli sono attivi!”
“Ok!” sussurrò Jack e subito si affrettò a posare le sue mani sulla ferita.
La meravigliosa luce salvifica angelica fece la sua apparizione. Sam vide la ferita di Dean richiudersi e la sua pelle risanarsi , sotto i suoi occhi. Vide il respiro del fratello tornare regolare, il suo colorito più roseo. Perfino l’espressione di Dean sembrò pacificarsi.
“Riposerà per qualche ora.” fece soddisfatto il nephilim mentre lasciava i due fratelli da soli.
“Jack?!” lo richiamò Sam e il ragazzo si girò. “Grazie Jack!” disse grato.
Jack sorrise. Guardò Dean e poi di nuovo Sam. “Siete la mia famiglia. Non c’è niente che non farei per voi!” e andò via.

Sam restò a vegliare Dean per una mezzora buona , poi , quando si rese conto che i vestiti che aveva addosso emanavano un nauseante odore di sangue , zolfo, polvere e sudore, decise di spostarsi in camera sua e darsi una ripulita. Infondo , Dean, stava bene.
Almeno fisicamente.
Dopo che si fu fatto una doccia ed ebbe indossato dei vestiti puliti, passò di nuovo dalla stanza del fratello. Dean riposava ancora e questo lo tranquillizzò così decise di andare nella grande sala dove vi trovò Castiel seduto al tavolo tattico.
“Ehi!!” lo richiamò amichevolmente.
“Dean?!” fece in rimando l’angelo, che sembrava ancora mostrare i segni dell’affaticamento per il consumo della sua grazia.
“Riposa ancora. Ma sta bene.” rispose. “Jack?”
“Billie lo ha richiamato!”
“Novità su Chuck?!” chiese Sam.
“Jack non ne aveva idea, ma ci farà sapere tutto non appena potrà tornare.”
“Ok!” fece più o meno convinto. L’idea di Jack , da solo con Billie, nel Vuoto con il Vuoto, non lo faceva impazzire.
Poi senza rendersene conto, sembrò incantarsi sull’angelo.
Castiel sentendosi osservato, ne rimase ..confuso.
“Sam…cosa c’è?” si decise a chiedere.
“Ci sto pensando da un po’!” esordì Sam, sistemandosi sulla sedia su cui si era seduto.
“A cosa stavi pensando?!” fece curioso Castiel che andò a sedersi di fronte a lui , ma dall’altro lato del tavolo.
“In quel magazzino...quando hai fatto irruzione...” fece ripercorrendo con la mente quei momenti.
“Cosa?!” lo incoraggiò a continuare.
“Dopo aver tirato le due granate….ti sei lanciato senza esitare su Marchosias!” riflettè.
“E allora?!”
“E allora...come facevi a sapere che era lui che comandava? Erano tutti demoni...come sapevi che era lui quello che...”
“Sapevo chi era!” lo fermò, sorprendendolo, Castiel.
Sam strabuzzò gli occhi, incredulo.
“Tu sapevi di Marchosias? Tu sapevi chi era?!” chiese ancora e l’angelo annuì soltanto.
Sam si passò una mano tra i capelli,  frustrato. “E sai anche che cosa ha fatto a Dean quando era all’Inferno?” e questa volta la domanda suonò con un tono piuttosto duro e decisamente di rimprovero.
L’angelo dopo aver inspirato profondamente, annuì ancora.
“Cazzo!” sbottò alterato, Sam. “E tutte quelle volte che ti ho confessato che vedevo Dean schiacciato dal ricordo di quello che aveva dovuto sopportare e fare lì sotto, non ti è mai passato per la testa di nominarmi quel gran bastardo di Marchosias!” finì per inveirgli contro.
“Sam...” cercò di calmarlo.
“Quel figlio di puttana lo ha messo in ginocchio. Ha messo in ginocchio mio fratello!!” e a questo punto gridava rabbioso al ricordo di quella scena.
“Io non...”
“Io non riesco ad accettarlo, cazzo!!” fece buttando all’aria quello che c’era sul tavolo e alzandosi con uno scatto violento facendo cadere la sua sedia. “Non ci riesco...sono furioso...potrei ….Dio!!...potrei uccidere chiunque in questo momento!!” fece frustrato. “E tu? Tu lo sapevi!” continuò puntandogli il dito contro.
“Ora ascoltami!!” si impose a questo punto con una tale forza nella sua voce, che Sam, non potè far altro che tacere. “Ho strappato letteralmente l’anima di Dean dalle mani di Marchosias, ma non saprai altro da me. Sta a tuo fratello decidere quello che vuole o può dirti riguardo quello che Marchosias gli ha fatto. Aveva e ha i suoi motivi e io non tradirò questa sua decisione.” e in quella sua presa di posizione, Sam capì che davvero l’angelo non avrebbe rivelato altro.

“Grazie... Cas!” 

 

   
 
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