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Autore: Celiane    04/07/2020    0 recensioni
L' omicidio sul campo di una giovane promessa del tennis è il primo caso con cui si dovrà misurare lo stravagante vice-commissario Rigo, appena tornata da un periodo di ferie imposto a causa di ciò a cui si era spinta nella precedente indagine.
Genere: Mistero, Sportivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come poteva essere stata così stupida?
 
Claudia Odagen fremeva dalla rabbia. Se l’era fatta fare sotto il naso, si era lasciata usare mentre quel mostro le portava via Francesco. 

Ma adesso avrebbe preso in mano lei la situazione.

Venne distolta dai suoi pensieri dal suono del campanello, andò ad aprire con un passo esitante.
Non appena il suo sguardo, da dietro lo spioncino, si posò sul volto dell’ospite, tutte le sue certezze iniziarono a crollare, l’aveva convinto a raggiungerla ed ora era dietro la sua porta. Come pensava di affrontarlo? Forse una parte di lei era ancora restia a credere che era stato in grado di fare una cosa simile.
Claudia aprì la porta.
La realizzazione di trovarsi faccia a faccia con il responsabile della morte di Francesco la colpì come un pugno allo stomaco.
- Ciao Carlo- esclamò chiudendo la porta di ingresso alle spalle dell’uomo.
- Come mai tutta questa fretta Claudia, cosa c’era di tanto urgente? - chiese il sig. Raia con voce stanca.
Quella espressione afflitta le dava il voltastomaco
- Basta con questa recita Claudio, so tutto, del mildronato, del litigio... come hai potuto Carlo? Cosa hai fatto a Francesco?- la voce di Claudia era rotta dal pianto.
Carlo la guardava sbalordito
- Ma cosa dici Claudia, sarai ancora sotto shock. Mi hanno chiamato ora dalla procura è stato Davide, è a un passo dal confessare….
- Zitto! Zitto! – Claudia estrasse il coltello da cucina che teneva nascosto sotto il maglione e lo puntò contro il suocero. La lama, riscaldata da quel cuore che batteva nel suo ventre, rifletteva la luce che filtrava dalle finestre.

- Basta bugie Carlo, basta! Era Francesco, il mio Francesco! Mi hai detto tu che erano vitamine, tu ci hai convinti a fare quelle maledette iniezioni. Lo hai distrutto, lo hai consumato con questa tua ossessione per la vittoria. Lui non era te! -
-Lui doveva vincere- mormorò l’uomo a denti stretti. Lentamente Carlo iniziò ad avanzare verso Claudia
- Era tutto per me. Sua madre voleva divenisse un campione ed invece lui era un debole. Io non ho fatto altro che aiutarlo, doveva raggiungere solo un certo livello e poi ce l’avrebbe fatta da solo! E invece no, quell’ingrato non riusciva a capire. Non voleva assolutamente continuare a prendere il farmaco, era furioso. Voleva ritirarsi, smettere di giocare, chiudere così tutti i nostri sogni. Ma non volevo ucciderlo, è stato solo un incidente-
Le ultime parole furono quasi un sussurro mentre Carlo si avventava contro Claudia.
In un attimo riuscì a togliere il coltello dalle mani della donna, i suoi muscoli conservavano ancora la memoria da atleta.
Claudia iniziò a gridare con tutta l’aria che aveva in colpo, con una mano Carlo riuscì a tapparle la bocca mentre con l’altra le puntava il coltello alla gola.
Ormai era andato troppo oltre per lasciare che le cose finissero in questo modo. Stava per infliggere il colpo fatale quando il boato della porta che veniva buttata giù squarciò il terribile silenzio della casa.
- Metta giù quel coltello Raia. Quella donna ha in grembo il figlio di Francesco-
   
 
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