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“Mama?”
– la vocina di sua figlia era percepibile anche a metri di distanza. Sorrise,
era nella sua cameretta, si era appena svegliata dal sonnellino pomeridiano e
la cercava come sempre.
“Amore
dimmi” – si affacciò alla porta socchiusa e ci si mise dentro.
“Biccotti”
– pronunciò guardandola con quel sorriso genuino.
“Vuoi
dei biscotti?” – chiese entrando nella cameretta.
“Fare
biccotti” – sorrise ancora con le guanciotte che salirono sugli zigomi.
“Uhm
vuoi fare i biscotti, vuoi diventare una cuoca Sofia?” – la piccola risposte
annuendo con la testa, certamente non sapeva a cosa stava dicendo si, ma era
una buona idea, avrebbero impegnato il tempo aspettando che Jen rientrasse dal
suo viaggio – “Li facciamo buoni per la mom? Al cioccolato?” – sorrise.
“Si
mama” – batté le manine entusiasta e Lana la prese in braccio. La piccola le
diede un sonoro bacio sulla guancia e sorrise.
“Come
sei coccolosa” -la riempì di bacini e andarono in cucina – “Tu ti metti qui
sullo sgabellino e mi aiuti okay? Il coltello non si tocca lo sai sì?” – chiese
attenta, aveva solo tre anni, anche se il tempo sembrava passare velocemente.
“Sì
sennò bua” – la risata inconfondibile della piccola riempì la stanza.
Lana
aveva disposto per Sofia, tutte le formine, così che potesse fare lei il tutto,
poi sentirono la porta di casa aprirsi.
“Sono
a casa principesse” – la voce della rossa le raggiunse in cucina e la piccola
si illuminò in un bellissimo sorriso.
“Siamo
in cucina tesoro” – sorrise la mora aspettando di vederla apparire sulla soglia.
Sofia era già scesa dal suo sgabellino per correre dalla mamma.
“Ti
ho presa” – Jen la sollevò per aria e quando la strinse tra le sue braccia, la sbaciucchiò
tutta. Poi il ditino della bimba finì su un grosso cerotto sulla fronte della
rossa.
“Mom,
bua” – disse guardandola con il labbrino all’infuori – “Male?” – fu in quel
momento che la latina sollevò lo sguardo e vide.
“Oddio,
Jen che hai fatto?” – ancora con le mani impasticciate di impasto le andò incontro.
“Un
taglietto, non resterà neanche la cicatrice” – ammise - “Paperotta adesso mi da
un bacio e passa”
“Cosa?
Come e quando è successo?” – era allarmata.
“Cura
bua” - arricciò le labbra e le diede un bacio, poi si fece mettere giù.
“Allora?”
– insistette.
“Lana,
un incidente sul set, non è niente, sto bene”
“Quando
te la disinfetto mi racconterai tutto” – gesticolò e Jen le prese i polsi.
“Dove
vai?” – aveva notato le mani impiastricciate e si portò un dito tra le labbra.
Lana boccheggiò, alle labbra che le percorrevano le dita, era così sexy quel
gesto, che poteva rischiare di saltarle addosso.
“Torno
in cucina, stiamo facendo i biscotti” – balbettò come se fosse la prima volta
che Jen la provocava.
“Mama?”
– la richiamò e prese della cioccolata sciolta con il ditino.
“Sofia,
no dobbiamo cenare prima” – disse raggiungendola per lavarsi le mani.
“Uhm
che buon profumino, ma quando sei buona?” – ridacchiò Jen baciando dolcemente
la loro piccola, abbracciandola.
“I
biccotti buoni mom” – rise e la sporcò con la cioccolata.
“E
si fa?” – disse fintamente accigliata.
“Shi”
– rise riempendo la stanza ancora una volta con quel suono.
“Ha
proprio la tua risata” – guardò la moglie andando verso il lavabo, ma Lana l’attirò
a sé e la baciò sulla guancia sporca, catturando la cioccolata.
“Buona
mia moglie” – sorrise leccandosi le labbra, lasciando Jen boccheggiare.
Continuarono
a fare biscottini, tutte e tre assieme, ogni momento era felicemente vissuto,
sempre presenti per la piccola, sempre unite per affrontare la vita.
“Le
racconto la storiella e ti raggiungo” – sorrise Jen seduta sul bordo del lettino
di Sofia. E le raccontò una storia che non pensava di dover raccontare, la piccola
le chiese come si fossero conosciute lei e la mama. Jen non lo sapeva, ma Lana
era rimasta ad ascoltarle, senza farsi sentire. Poi quando la piccola era crollata,
era andata in camera a sistemare per disinfettare la ferita di Jen.
“Vieni
stenditi qui, che ti medico” – sorrise e restò stupita all’espressione della moglie
– “Cosa?” – si guardò.
“Non
vedo il suo camice dottoressa” – sorrise. Non rispose e andò da lei appena si sdraiò,
tolse il cerotto e guardò la ferita – “Non è così male” – fece il tutto e poi
ne applicò uno pulito – “Ecco fatto”
“Ho
sentito dire che vorrebbero ampliare il cast della serie” – la guardò – “Che ne
pensi? Potremmo lavorare di nuovo insieme”
“E
Sofia, Jen?” – la guardò – “Non mi va di vederla solo nei weekend”
“Potremmo
trasferirci a Miami, per il tempo delle riprese” – la guardò.
“E
lasciare tutto?” – le accarezzò le spalle – “Sofia deve iniziare l’asilo quest’anno.
Ne abbiamo parlato frequenterà la scuola come abbiamo fatto io e te”
“E
lo farà. A Miami, con noi due che non ci perderemo un attimo di lei” – le accarezzò
il viso – “Non vorresti sentirti di nuovo la dottoressa Zambraro?” – chiese sorridente.
“Cosa?”
-la guardò.
“Beh
potrei aver dato una dritta per la ripresa del personaggio, a me piaceva un
sacco” – ammise con un ampio sorriso.
“Tu
cosa? Jen” – provò a muoversi ma la fermò – “Sai che non voglio”
“Non
ho puntato la pistola né a te né a loro, è solo una proposta” – sorrise – “Non
lavoreresti solo perché siamo sposate, ma perché sei la migliore che conosca,
meglio di me”
“Non
dire così, non sminuirti” – le prese le mani – “Sei brava anche tu”
“Mai
quanto te, e sai cosa penso a riguardo l’ho sempre detto” – le sorrise e Lana
sapeva bene a cosa alludesse.
“Devo
pensarci, Jen” – ammise.
“Mentre
ci pensi, potrei mangiarti un po’?” – chiese maliziosamente.
“Non
vuoi comprarmi vero?” – chiese.
“Mai, voglio solo il sapore di mia moglie, mi manchi sempre quando non siamo assieme, lo sai” – sorrise e iniziò a baciarla con trasporto.
Come
vedete i suggerimenti sono ben accetti, questo è da un idea
della "recensora", aspetto altre dritte, fatemi sapere cosa proponete
per la baby Morrilla! Alla prossima xoxo