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Autore: lapacechenonho    06/07/2020    2 recensioni
Prequel di "Come te", tuttavia si può leggere anche senza aver letto la storia.
«Che hai?»
«Niente» rispose Lily con tono duro.
«È per un ragazzo?»
Ma a lui cosa interessava? Si chiese. Lo stava facendo perché era la sorellina sofferente del suo migliore amico o c'era altro?
La rossa sbuffò. «Voi ragazzi non siete il centro del mondo. Stavo solo pensando».
«Ah perché, ne sei capace?» sciorinò Scorpius tentando di risollevarle il morale.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Come te'
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Trovare Scorpius Malfoy in giro per casa Potter durante le vacanze estive non era di certo raro. Da quando aveva messo piede sull'Espresso per Hogwarts aveva intrapreso una salda amicizia con Albus Severus Potter, secondogenito del Salvatore del Mondo Magico, durante la pausa estiva capitava spesso che l'uno fosse a casa dell'altro e viceversa.
Nonostante James Sirius Potter, il primo dei tre fratelli, e Lily Luna Potter, la più piccola, Scorpius era stato accolto dai genitori dell'amico senza problemi. Certo, ogni tanto Harry Potter e Draco Malfoy, nelle rare occasioni in cui si vedevano, si lanciavano qualche battutina un po' velenosa ma era più per abitudine che per altro.
Assai più raro, invece, era vedere Lily Luna Potter raggomitolata sul divano a fissare il vuoto con gli occhi lucidi. Nonostante in passato lei gli avesse lanciato delle Caccabombe mentre era in stanza con Al, cercato più volte di disarcionarlo mentre giocavano a Quidditch, tentato di colpirlo con un Bolide, affatturato una innumerevole quantità di volte, Scorpius non se la sentì di tirare dritto e lasciare casa del suo amico ignorando la sorellina in quello stato.
«Piccola Potter, tutto bene?» chiese arrestando la sua camminata verso la porta.
La ragazza annuì in automatico senza dare segno di aver realmente recepito cosa le fosse stato detto. Non convinto, Scorpius si parò davanti a lei accomodandosi sul tavolino antistante il divano. «Che hai?»
«Niente» rispose Lily con tono duro.
«È per un ragazzo?»
Ma a lui cosa interessava? Si chiese. Lo stava facendo perché era la sorellina sofferente del suo migliore amico o c'era altro?
La rossa sbuffò. «Voi ragazzi non siete il centro del mondo. Stavo solo pensando».
«Ah perché, ne sei capace?» sciorinò Scorpius tentando di risollevarle il morale.
Era quasi del tutto convinto fosse una questione di cuore: pensare che avesse litigato con la sua amica Andrea era fuori discussione, praticamente si adoravano anche quando litigavano furiosamente. Come lo era pensare che avesse avuto qualche disguido con i suoi innumerevoli parenti anche perché altrimenti avrebbe cercato una furiosa vendetta da mettere in atto. Era anche da escludere una sfuriata con i suoi genitori perché Harry Potter era capace di tenere il broncio alla figlia per circa tre secondi e non oltre, Al era stato con lui tutta la giornata e James...
«Ti manca James?» chiese all'improvviso. Lily cominciò a torturarsi un braccialettino di perline che aveva al polso.
James aveva finito Hogwarts quell'anno e adesso si stava godendo il suo meritato riposo in un viaggio per l'Europa che sarebbe finito l'anno successivo.
«Anche, ma non è quello».
Porco Salazar.
Cosa diceva sempre suo padre? Se non puoi consolarla, devi conquistarla.
Ed è esattamente quello che fece.
Come se i suoi muscoli non dipendessero più dal cervello, estrasse la bacchetta e con un rapido movimento di polso accese la radio riposta sullo scaffale della libreria.
Per fortuna - o sfortuna - passava una canzone piuttosto lenta e romantica. Scorpius decise di reprimere l'imbarazzo e alzandosi le porse una mano. «Signorina, mi concede questo ballo?» chiese pomposo tirando il petto in fuori.
Lily lo guardò come se fosse un animale da circo.
«Sei impazzito?» gli chiese.
Scorpius alzò gli occhi al cielo. «Potter, non rovinare il momento! Alza il culo e vieni a ballare!»
«No! Certo che no!» esclamò lei indignata.
Leggermente offeso nell'orgoglio e mosso da una forza invisibile, le prese la mano e la fece alzare di forza dal divano. Così facendo, però, lei cozzò contro il suo petto facendosi vicina, troppo vicina.
Scorpius non l'aveva mai osservata a così poca distanza: aveva gli occhi castani che emanavano una luce propria e la traccia delle lacrime di poco prima non c'era più, notò che aveva dei riflessi verdi che richiamavano gli occhi del padre e di Al. Aveva un po' di efelidi sparse sul viso che le regalavano quell'aria da ragazzina impertinente che Scorpius trovava esilarante, soprattutto quando si atteggiava da donna vissuta. Le guance erano leggermente arrossate e un sorriso sghembo le era spuntato sulle labbra. Per la prima volta in sei anni si trovò a pensare che era bella.
Si schiarì la voce per riprendersi da quelle considerazioni e si allontanò per creare la giusta distanza e favorire il ballo. Lo sguardo di Lily era ancora tra l'imbarazzato e il divertito.
Le prese le mani sentendo un brivido percorrergli le membra, e iniziò a ciondolare, più che ballare, facendole fare qualche giravolta ogni tanto. Erano uno spettacolo piuttosto raccapricciante ma vedere che piano piano il sorriso di Lily si apriva lasciando da parte l'imbarazzo lo faceva stare bene.
Durante il “ballo” aveva potuto notare altri particolari, ad esempio il profumo, sapeva di fiori come quelli che riempivano il giardino della mamma di Al, e poi sapeva ballare bene almeno quando lui, cioè per niente, era abbastanza goffa ma simpatica, e adorava fargli i dispetti. All'inizio aveva pensato che pestargli i piedi fosse un errore, poi aveva capito che lo faceva semplicemente a posta per vedere un'espressione di dolore sul suo viso, così Scorpius aveva iniziato a fingere di soffrire per vederla ridere. Poi la canzone era finita e con essa anche la magia. Con lo stesso movimento di quando la aveva accesa, Scorpius spense la radio.
Lily tornò a buttarsi a peso morto sul divano mentre lui la fissava: aveva appena ballato con Lily Potter in pigiama nel salotto di Harry Potter, e lui aveva trovato la ragazza bella. Assurdo.
Non riusciva a toglierle gli occhi di dosso e non riusciva a smettere di pensare al tremito che aveva provato quando l'aveva toccata. Cosa gli stava succedendo?
«Che cosa c'è?» chiese notando lo sguardo insistente di Scorpius. Lui scosse la testa.
 «Ti auguro una buona giornata, Potter».
Lily sorrise. «Ti ringrazio, Deficiente».
E Scorpius seppe che non lo stava ringraziando per averle augurato buona giornata, lo aveva ringraziato per averla fatta ridere.
Lui aveva fatto ridere Lily Potter e si sentiva bene.
Aveva fatto ridere Lily Potter e il suo sorriso gli era piaciuto.

Angolo autrice: 
Oltre a ringraziarvi pubblicamente tutti quanti, ci tengo a precisare che, come avrete potuto notare, non sono brava con i titoli. Probabilmente verrà cambiato appena me ne verrà in mente uno migliore ahah.
A presto,
Chiara.
   
 
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