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Autore: The_Storyteller    06/07/2020    0 recensioni
Si sa, Varric Tethras ha una fervida immaginazione in fatto di soprannomi.
Cosa avrà inventato per l'Inquisitore?
In ognuno di questi capitoli, Varric spiegherà l'origine di ogni soprannome che ha affibbiato a ciascuno dei miei Inquisitori, lasciando un po' di spazio anche a loro, alle loro gioie e ai loro ricordi.
Genere: Commedia, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Inquisitore, Varric Tethras
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era proprio una bella giornata a Skyhold, con un’aria frizzantina che metteva appetito.
Varric scese le scale del castello e prese la strada per la locanda con l’idea di farsi un bel pranzetto, ma prima di entrare diede un’occhiata allo spiazzo dove soleva allenarsi Cassandra: stranamente, la Cercatrice non stava tirando fendenti ai fantocci, ma era seduta sulla panca lì vicino persa in chissà quali pensieri e, cosa ancora più strana, sorrideva felice.
Il nano preferì non interrompere quel raro momento di spensieratezza per Cassandra, anche se era curioso di conoscerne il motivo, ed entrò nella locanda.
 
Nonostante fosse quasi l’ora di pranzo c’erano pochi avventori, intenti a chiacchierare tra di loro.
Varric si guardò in giro e, tra i vari clienti, notò l’Inquisitore Lavellan seduto a uno dei tavoli. Stava per raggiungerlo quando Cabot gli fece segno di avvicinarsi, cosa che Varric fece.
- È così da un’ora e più, ormai – sbuffò l’oste indicando con un cenno della testa il dalish, mentre puliva un boccale.
- Ha ordinato una birra ed è rimasto seduto lì per tutto il tempo, con un sorriso ebete stampato in faccia. Vedi di fare qualcosa tu, a me basta già un’elfa da tenere d’occhio- grugnì facendo un altro cenno verso il piano superiore, dove si trovava la stanza di Sera.
Varric annuì, ordinò una birra e si accomodò al fianco dell’Inquisitore.
 
- Allora, Sorrisone! Si può sapere cosa hai fatto di così strano da farmi preoccupare l’oste?-
Taliesin si girò verso il nano e i suoi occhi si illuminarono ancora di più.
- Ha funzionato, Varric! Io e Cassandra stiamo insieme!- esclamò entusiasta il dalish.
Varric ricordò solo in quel momento che il dalish era stato impegnato quasi due settimane a preparare la sua dichiarazione d’amore alla Cercatrice, e che l’Inquisitore gli aveva chiesto dei consigli per quello che il nano aveva soprannominato “piano di conquista”.
- Ma dai? Te l’avevo detto che avrebbe funzionato!- rispose allegro.
- Dai, raccontami com’è andata- aggiunse il nano.
Dopo che Cabot ebbe portato la birra, Taliesin si sistemò e cominciò a raccontare: - Beh, le candele e i fiori sono stati la parte più facile, li ho trovati entrambi a Val Royeaux. Il libro di poesie è stato un po’ più difficile da recuperare, visto che il carro del mercante a cui ho chiesto era stato assaltato da alcuni banditi. E ovviamente, quando li ho trovati, si stavano azzuffando con uno dei soliti orsi delle Terre Centrali-
- E fin qui ci siamo, poi io ti avevo consigliato una “certa poesia”, mi pare- lo interruppe Varric furbetto.
Taliesin annuì: - Già, anche se devo dire che all’inizio non ne ero del tutto convinto… Ma comunque, andiamo avanti. Appena ho dato l’appuntamento a Cassandra sono corso nel boschetto a sistemare tutto e ho aspettato. Oh Numi, Varric, non mi ero mai sentito così elettrizzato in vita mia! E dire che…- si interruppe l’elfo.
Varric lo guardò incuriosito: - Che hai?-
Taliesin si lasciò scappare un sospiro: - Avevo anche il terrore che non sarebbe venuta…-
Il nano gli scrollò amichevolmente la spalla: - Ma mi pare di capire che sia andata bene, no?-
Il dalish si riprese e, di nuovo sorridente, proseguì il racconto: - Quando ho iniziato a recitare i primi versi, lei era così sorpresa ed emozionata… E dopo, quando mi ha baciato…- sospirò beato, ripensando all’abbraccio della donna e alla sensazione delle sue labbra sulle proprie.
- Frena, frena, frena! Cassandra ti ha baciato?!- chiese stupito Varric.
Taliesin annuì soddisfatto: - Che ti devo dire? Merito del mio fascino elfico- scherzò.
- E poi? Che è successo?- lo incalzò il nano, sempre più incuriosito.
Ma Taliesin non continuò: - Su Varric, un gentiluomo non parla di certe cose della sua signora- replicò furbetto.
Il nano alzò le braccia in segno di resa: - D’accordo, Sorrisone. Tieniti il tuo segreto amoroso- ribatté ironico.
L’elfo rise e si congedò: - A tal proposito, credo proprio che andrò a salutare la mia vhenan. Ci vediamo Varric!- esclamò sorridendo, per poi dirigersi verso l’uscita.
Varric ricambiò il saluto. “Mai soprannome fu più adatto per lui” pensò fra sé e sé.
   
 
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