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Autore: The_Storyteller    06/07/2020    0 recensioni
Si sa, Varric Tethras ha una fervida immaginazione in fatto di soprannomi.
Cosa avrà inventato per l'Inquisitore?
In ognuno di questi capitoli, Varric spiegherà l'origine di ogni soprannome che ha affibbiato a ciascuno dei miei Inquisitori, lasciando un po' di spazio anche a loro, alle loro gioie e ai loro ricordi.
Genere: Commedia, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Inquisitore, Varric Tethras
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“E ora siamo alleati coi maghi. Chi l’avrebbe mai immaginato…”
Varric stava uscendo dalla locanda dopo aver bevuto una birra, pensieroso: l’atmosfera a Haven era diventata ancora più febbrile da quando l’Araldo era ritornata da Redcliffe insieme ai maghi ribelli di Fiona; e se qualcuno aveva accolto positivamente l’alleanza coi maghi, altri rimanevano sospettosi nei loro confronti.
Il nano si incamminò oltre il portone, dove si trovavano i soldati ad allenarsi. Li osservò per qualche minuto, poi notò che il comandante sembrava distratto.
- Qualche problema per gli alloggi dei nuovi arrivati, Ricciolino?- lo salutò.
Cullen ebbe un leggero sobbalzo per la sorpresa: - Ah, Varric! Non ti avevo visto- si scusò.
- Oh tranquillo, succede spesso coi nani- scherzò di rimando Varric.
- Non intendevo… Lasciamo perdere…- rispose il comandante grugnendo appena.
Il nano ridacchiò, ma vide che Cullen sembrava quasi preoccupato.
- Cosa ti passa per la testa?- chiese.
Il comandante arrossì appena e si mise la mano sul collo, come faceva sempre quando era nervoso.
- Non vedo Lady Trevelyan da un po’ di tempo. Sai dove può essere andata?-
Varric rimase sorpreso, non tanto dalla domanda in sé, quanto dal comportamento dell’uomo. Quel nervosismo, quell’imbarazzo, come se…
- Cos’è, sei preoccupato per la nostra bella maghetta?- chiese il nano lasciandosi scappare un ghigno scherzoso.
Cullen divenne ancora più rosso, ma per sua fortuna Cassandra giunse in quel momento, rispondendo al suo posto: - È andata a cercare radice elfica intorno al lago.-
Varric ringraziò e salutò i due umani, poi si mise in cerca dell’Araldo di Andraste.
 
Saoirse Trevelyan era seduta su una roccia e osservava pensierosa la superficie ghiacciata del lago. Giocava sovrappensiero con alcuni cristalli di ghiaccio creati con la magia, provando a dare loro forme di animali o foglie.
- Non male, Ametista. Sei davvero brava!- esclamò Varric dietro di lei.
La maga sobbalzò dalla sorpresa, ma si rilassò quando vide il nano.
- Scusa Varric. Non ti avevo sentito.-
Il nano ridacchiò e si sedette a fianco della donna: - Nessun problema. Tu piuttosto, ti stai riprendendo da Redcliffe?-
Saoirse rimase in silenzio, diventando quasi malinconica: - Ci sto provando. Ciò che abbiamo visto io e Dorian in quel futuro… è orribile. Abbiamo potuto vedere davvero cosa succederà se questo Antico dovesse trionfare- disse sospirando.
- Se dovessimo fallire, se io fallissi…-
Varric la interruppe prima che terminasse la frase: - Non provare nemmeno a pensarci, Ametista. Hai fatto vedere a tutti di che pasta sei fatta: maghi, templari, la Chiesa, persino dei fottutissimi demoni! Non è ancora arrivato il momento di abbattersi.-
- “Ancora”?- chiese sarcastica la maga.
- Ci sarà un momento per abbattersi, ma non ora. Adesso ti devi riposare, così sarai bella in forma quando prenderai questo Antico a calci in culo- rispose Varric.
 
Saoirse sorrise: - Grazie Varric, ne avevo proprio bisogno.-
- Sono qui per questo- contraccambiò il nano.
Per qualche minuto rimasero in silenzio, osservando il lago ghiacciato e qualche nug intraprendente che provava ad attraversarne la superficie.
- Perché mi hai chiamato Ametista, prima?- chiese ad un certo punto Saoirse.
- Non pensare che stia facendo il marpione, ma hai veramente degli occhi stupendi: di un bel lilla come l’ametista, appunto. Scommetto che avevi file di ammiratori quando eri al Circolo- rispose Varric.
La maga arrossì, ma scosse la testa: - Al contrario, facevo di tutto per non attirare l’attenzione. Se anche qualcuno fosse stato interessato a me, non ho mai provato a…- sospirò, lasciando la frase senza fine.
Varric le diede una leggera pacca sulla spalla : - Beh, secondo me o erano troppo timidi per approcciarsi o troppo stupidi per non notarti. Ma ormai sei qui, Araldo di Andraste per chiunque abbia sentito parlare di te e delle tue imprese. E credimi, qui hai un sacco di ammiratori- disse facendole l’occhiolino.
- Davvero?- chiese sorpresa la donna.
- Sapessi! Ce n’è uno in particolare, che si chiedeva dove fossi finita- replicò il nano.
Saoirse gli rivolse uno sguardo interrogativo, e Varric continuò: - Sì, un bell’uomo quasi sulla trentina, capelli perfetti, una cicatrice sexy che ha fatto svenire più di una donzella…-
- Cullen?! Ma dici davvero?- esclamò incredula la maga.
Varric annuì: - Hai fatto colpo, credimi. L’ho conosciuto in un pessimo periodo della sua vita, anni fa, e mai come ora con l’Inquisizione l’ho visto così entusiasta. E poi ho notato che ogni volta che parla con te si addolcisce un po’-
- Oh, piantala!- disse Saoirse tentando di nascondere l’imbarazzo.
- E non hai ancora sentito il bello!- aggiunse il nano.
Saoirse rimase in silenzio, con un’espressione a metà tra il terrore e la curiosità.
- Dorian ha scommesso dieci sovrane che sarai tu a fare il passo decisivo, mentre io dico che lo farà il nostro bel comandante. Dovrei sentire di quale parere sono gli altri- ridacchiò Varric, causando alla maga un rossore in volto ancora più intenso.
Trascorsero ancora una mezz’oretta in compagnia, poi il sole cominciò a tramontare e i due ritornarono verso il villaggio di Haven per una bella cena insieme agli altri.
   
 
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