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Autore: Nuvolotto    06/07/2020    0 recensioni
Hogwarts 1971,
in un caldo pomeriggio, quando il tempo è ancora indeciso se lasciare spazio ai colori sgargianti dell'autunno o continuare ad inondare le strade di un caldo torrido, un gruppo di ragazzi si incontra per caso, tra fraintedimenti e insicurezze, non sapendo di essere destinati ad essere il gruppo più famoso nel mondo della magia: i Malandrini.
Tratto dalla storia:
"La vedi quella stella laggiù, quella che brilla di più nel cielo?"
Guardo il punto indicato da Sirius e vedo una stella apparentemente come le altre, ma il cui bagliore è più intenso, come se volesse sovrastare le altre con la sua luminosità.
"Quella è Sirio, la stella a cui devo il mio nome. Nella mia famiglia c'è quest'usanza di dare ai propri componenti solo nomi di stelle o galassie. Ad esempio mio fratello Regulus prende il nome da Regolo, la stella della costellazione del leone. Non ho mai capito questa usanza, perché dare ai propri figli nomi di cose così distanti da noi? Ma c'è una cosa che non capisco ancora di più. Perché a me, perché mi hanno dato il nome della stella più luminosa, quando in realtà sono quella che oscura il nome della famiglia!"
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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31 Ottobre 1982

Godric's Hallow

Il tempo si fermò all'improvviso nel piccolo paese di Grodic's Hollow. I lampioni, di notte sempre illuminati, si spensero, dando alla cittadina un'aria spettrale. Gli uccelli, sempre canterini, guardavano muti la piccola casa ormai ridotta a macerie. Tutto intorno tacque, mentre il paese entrava in una morsa di silenzio mai sperimentato prima.

Solo un lamento flebile interrompeva questo scenario surreale per la piccola cittadina, rompendo il silenzio tombale: il pianto di un bambino.

Fu interrotto solamente dall'arrivo di uomo alto e possente, il quale lo estrasse vivo dalle macerie. L'uomo squadrò il volto del bambino, il quale era ricoperto in gran parte dalla polvere, scorgendo, incisa sulla sua fronte, un'insolita cicatrice. Egli era assolutamente sicuro di non aver mai visto cosa più bizzarra sul volto di un bambino. Si accinse a passare un dito sulla cicatrice, rifinendone i bordi ormai consunti dalla polvere, rivelandone infine la vera natura: una saetta.

Un rombo di motore sferzò ancora una volta il silenzio surreale che si era venuto a creare. Una moto, nera e con i fari luminosi atterrava lentamente dal cielo, andandosi a posare dolcemente sul terreno. Il conducente, un uomo alto e in forma, dai capelli lunghi scuri e occhi color argento brillante, rimase immobile davanti alla scena che gli si parava d'innanzi.

Scese in fretta dalla moto e cominciò a scavare a mani nude sotto le macerie, in una disperata e vana ricerca dei suoi amici ancora vivi. Per primo trovò il corpo del suo migliore amico, James, il volto ancora segnato dall'ultima risata. Infine trovò il corpo di sua moglie, Lily, i suoi occhi smeraldo ormai chiusi per sempre.

Pianse come non aveva mai fatto prima, a dirla tutta non aveva mai pianto in vita sua, nonostante tutte le peripezie che gli fossero accadute. Aveva sempre voluto sembrare forte, una persona alla quale la vita non riesce a strappargli una lacrima, ma dopo aver perso tutto quello che aveva di più caro, la vita vinse anche su di lui.

Posizionò i corpi esamini degli amici d'innanzi al cancello, avanzò verso l'omone, il quale guardava straziato la scena, con ancora il neonato addormentato tra le braccia possenti. Chiese se poteva avere in custodia il piccolo, ma non gli fu concesso e così si vide portar via l'unica cosa che lo potesse ricollegare al suo migliore amico.

Scosso, ma ancora capace d'intendere e volere, capì subito chi fosse il traditore: colui che nell'ultimo periodo si comportava in modo bizzarro e spaventato, ma di cui si era fidato a incaricare un compito così difficile.

Lo cercò per tutta la notte e quando si trovò per l'ennesima volta davanti ai suoi occhietti acquosi, non riuscì a capacitarsi del perché lo avesse fatto.

Peter, un uomo basso e grassoccio con la dentatura da topo, aveva tutto dalla vita: amici, una famiglia che gli voleva bene e anche molti soldi.

Sputò tutta la sua rabbia su di lui, guardando ancora una volta colui che riteneva uno dei suoi migliori amici.

"Perché?" Chiese solamente, quasi singhiozzando.

"Non capisci, lui sta diventando sempre più forte, non avremmo potuto comunque sconfiggerlo!" Disse sulla difensiva.

"HAI UCCISO IL TUO MIGLIORE AMICO!" Urlò con rabbia, mentre le lacrime cominciarono a rigargli il volto.

Una battaglia cominciò, i due si scagliarono incantesimi e fatture di tutti i tipi, i quali volavano da una parte all'altra della strada. Stava per avere la meglio, proprio come accadeva a scuola, dove era uno degli studenti migliori.

La furbizia di Peter però mise un'altra piega alla battaglia. Repentino si tagliò con un colpo netto un dito e poi, con grande delusione di Sirius, fece saltare in aria la strada, uccidendo alcuni innocenti e ignari passanti, per poi trasformarsi in topo e correre a gran velocità nel buio della notte.

Sirius si prese il volto tra le mani, consapevole che ormai era rimasto solo al mondo. Sì perché quel gruppo di adolescenti inseparabili e pieni di difetti non esisteva più, morto insieme alla sua anima, James.

Arrivarono i rinforzi che, assistendo alla scena, trassero conclusioni affrettate e sbagliate. Sirius non poté fare a meno di ridere, quando lo accusarono della morte del suo migliore amico, di colui che lo aveva salvato soli pochi anni prima da un destino crudele, destino che Peter aveva invece deciso d'intraprendere.

Solo quando fu rinchiuso in un'umida e sporca cella di Azkaban, si rese conto che i malandrini non esistevano e non sarebbero mai più esistiti, sciolti dal tradimento di colui che fino a poco prima considerava e chiamava amico.

 

   
 
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