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Autore: Aladidragocchiodiluce    08/07/2020    3 recensioni
Ambientato dopo “Mekkano”
Paperink, per nulla intenzionato ad abbandonare Gorthan al suo destino, si rivolge all'unica persone che potrebbe aiutarlo
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Gorthan, Paperino aka Paperinik
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Mi ritengo offeso dalla non presenza del vostro amico viola con noi.- Annunciò Strax.

Erano tutti a tavola per cenare e vi era solo un posto vuoto in cui doveva esserci Gothan.

-Te l'ho già spiegato, gli evroniani si nutrono di emozioni, non avrebbe comunque potuto unirsi a noi.- Gli spiegò pazientemente Madame Vastra.

-Questo rende ciò più insopportabile.

Avrei gradito un confronto con la loro razza, dicono che siano dei guerrieri temibili.-

-Strax, fa parte della razza dei Sortan.-Spiegò Jenny agli ospiti.

-Sono un popolo di guerrieri piuttosto orgogliosi.-

-Capisco, e lei, Madama Vasta?- Domandò Angela, attirando l'attenzione della donna rettile.

-Lei a che razza appartiene? Se non è un offesa.-

-Nessuna offesa, cara.

Sono una Siluriana, la prima razza sulla Terra contemporanea dei dinosauri.-

-Wow!- Commentò con vera ammirazione.

-Io invece sono un'ibrida cerva-leopardo.-

Paperinik quasi si strozzò con ciò che stava mangiando, facendo ridere i presenti.

-Ho viaggiato con te e non me ne sono nemmeno accorto.- Borbottò mentre tossiva.

-Io ho notato che ha artigli molto affilati, sento che sarete un formidabile avversario in battaglia.- Commentò Strax, causando uno sguardo interrogativo da parte della ragazza.

-Altra caratteristica dei Sortan: non distinguono i generi.- Disse Madama Vastra.

-.... Formidabile avversaria.- Si corresse.

Mentre la cena proseguiva fra chiacchiere e risate, anche all'interno del Tardis era in atto un'altra discussione.


 

Gorthan rimase un attimo sull'uscio, intento ad ammirare l'interno della nave.

Nemmeno la sua mente da scienziato riusciva a spiegare l'enorme differenza di dimensioni, considerando anche la presenza di porte e corridoi, segno che quella era una sola sezione della nave.

-Quanto è grande?- Mormorò fra sé.

-Immagina la nave più grande che ti venga in mente.-

L'evronaino finalmente vide il Dottore, intento a riparare un pannello nella zona sovrastante.

-Fatto?

Dimenticala: il Tardis lo è di più.-

Con calma, l'alieno viola lo raggiunse.

-Volevo farti alcune domande.- Annunciò.

-Immaginavo che non fossi qui solo per vedere il Tardis.

Solo non aspettarti che risponda a tutte.-

- Lo “Sterminatore” o Dalek, come lo conoscevi?-

-Questa è facile, le nostre razze sono nemiche da secoli e mi considerano il loro avversario più pericoloso.

Mi sorprendo che siano riusciti a bloccarlo, ma credo non si farà ingannare una seconda volta.-

- Quando eravamo in cella e io ho commentato di non riuscire a capire i terrestri, hai affermato di conoscerli da più tempo di me. Cosa intendevi?-

Il signore del tempo distolse lo sguardo dalle riparazioni per incrociare quello di Gorthan.

Solo allora l'alieno si accorse che a dispetto del corpo, i suo occhi erano molto più vecchi, per non dire antichi, come se avesse vissuto più di quanto desse a vedere e visto più di quanto dicesse.

-Quello che ho detto.

Sono piuttosto affezionato alla Terra, anche se proteggerla ogni volta da attacchi ed invasione aliene e vedere i terrestri ripetere gli stessi errori può diventare snervante.-

L'evroninano inarcò un sopracciglio.

-Non immaginavo che fossi anche tu un difensore della Terra.-

-Non voglio togliere nulla a Paperinik, anche lui se la cava, ma è un errore pensare che questo pianeta abbia una sola difesa.-

- Ma perché? Capisco l'eroe, ma tu? Non è nemmeno il tuo mondo.-

-Penso di esserci ormai affezionato e su sette miliardi di persone, capita di incrociare elementi come Paperinik o Angela. Per questo sopporto gli altri.-

-Per me continua a non avere senso, difendere un popolo che non impara mai. Come ho già detto all'eroe, la Terra ed Evron non sono diversi, noi concludiamo le guerre più in fretta.-

L'uomo lo guardò e per un attimo pensò che non avrebbe risposto, invece disse:

-1914, ti dice qualcosa?-

Colto alla sprovvista, l'evroniano ci pensò un attimo.

-Primo anno della della Prima Guerra Mondiale.-

-Esatto.

Quel Dicembre, al fronte occidentale, nel bel mezzo del conflitto gli eserciti smisero di combattersi per festeggiare insieme il Natale.

Nessun ordine, nessuna organizzazione, semplicemente uomini che prima si combattevano decisero di posarono i fucili a favore di una stretta di mano.

L'evento è ricordato come “tregua di Natale”.-

A fine spiegazione, l'alieno viola era rimasto a becco aperto.

Era la prima volta che sentiva parlare di quella storia, e aveva studiato i conflitti mondiale per pura curiosità personale. Forse non in maniera approfondita come avrebbe voluto se gli era sfuggito quell'evento.

-In tutta la storia di Evron, non è mai capitata una cosa del genere.- Dovette ammettere.

-Ma hanno provato ad eliminare un evroniano che prova emozioni.

Danazio memoria.

Onestamente la detesto.- Commentò il Dottore.

Mentre l'uomo tornava alle riparazioni, l'altro curiosò in giro, sollevando una scatola trovata a terra.

-Se questa è anche una macchina del tempo immagino avrai incontrato terrestri famosi.-

-Esatto.

Dickens, Shakespere, anche Van Gogh e tanti altri e la maggior parte delle volte non sono come ce li immaginiamo.

Mettilo giù, lì c'è un Verme della memoria. Toccalo e dimenticherai un'ora; se ti morde decenni della tua vita.-


 

Mentre i due continuavano a chiacchierare, all'interno della casa, Angela e Pikappa stavano tornando nella propria camera.

-La vera Sherlock Holmes! Chi se lo sarebbe aspettato!- Esclamò l'ibrida, esaltata dalla scoperta.

-Già.- Confermò l'eroe pensieroso.

-Speriamo che domani mattina, il Dottore abbia finito.

Adoro stare qui, ma abbiamo fatto una promessa a Yon e la sua squadra.- Disse la ragazza dirigendosi nella propria camera.

-Aspetta, ho una domanda da farti.

Tu viaggi spesso con il dottore, vero?-

Lei si fermò a guardarlo interrogativa, con una mano sulla maniglia.

-Non spesso come vorrei, ma si.-

- Forse è un po' strana, ma per te il Dottore è un uomo buono?-

Era da un po' che quella domanda gli ronzava in testa.

L'aveva aiutato a Paperopoli con gli Angeli, ma al Pozzo pur di liberare Gorthan e fuggire aveva coinvolto anche dei civili; anche dai racconti di Vastra sembrava non essere così... buono.

Angela parve riflettere un momento, poi scosse la testa.

-Non lo so, ma credo che il termine giusto sia un altro: gentile.

L'hai visto anche tu, non ha negato quando hai chiesto aiuto; anzi sembra che lui si trovi sembra dove c'è né bisogno.

Decisamente, lui è un uomo gentile.-


 

   
 
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