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Autore: Iaiasdream    08/07/2020    0 recensioni
Andrea Coreno, da tutti conosciuto come Sky Coreno è un attore-modello, amato dalle teenagers.
Stanco della sua vita oppressa da ciò che comporta l'essere famoso, decide di allontanarsi per un po'. Acquista una villa di campagna e tra i vasti campi di lavanda che adornano il paesaggio conosce Chloe Merisi, una giovane erborista.
Sky viene subito colpito dall'aria misteriosa che avvolge la ragazza, ma il carattere che lei svela non appaga le aspettative dell'attore.
La loro sembra essere una relazione senza capo nè coda, formata solo da dispetti e incomprensioni, ma c'è anche attrazione e, quel forte sentimento non riusciranno a ignorarlo.
Gli strani comportamenti della ragazza altro non sono che la conseguenza del suo passato.
Sky l'ama ma sarà disposto a rinunciare alla cosa più importante?
Chloe crede di ricambiare quel sentimento, ma ha paura di quella che sembra essere una seconda possibilità offertale dal destino. Quest'ultimo, però, ha qualcosa di diverso in serbo per loro poichè i suoi fili sono infinti.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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SESTA PARTE
 
Gli inizi di Luglio si presentarono con un caldo afoso.
La casa rossa era tutta in subbuglio per via della costruzione della piscina sul retro della villa.
Angelo Soriani aveva promesso al padrone di casa che prima della metà di quel mese avrebbe avuto una piscina da sogno, cosicché gli operai lavorarono instancabilmente per mantenere quella promessa, ma soprattutto ansiosi di voler ricevere il giusto compenso.
Sky amava molto il mare, ma a causa della sua fissa per la tranquillità, aveva deciso che quell’estate avrebbe rinunciato alle meravigliose spiagge affollate.
Malgrado quella situazione che gli teneva occupata la mente, percepì un’aria pesante, una di quelle che portano notizie inaspettate, ed infatti il suo intuito non sbagliò. Quella stessa mattina così calda e così splendida, ricevette una chiamata dal suo manager che gli annunciava di aver ricevuto un importante contratto.
-Spero che non sia uno di quei soliti spot pubblicitari… - gli rispose seccato.
-No, Sky. Si tratta di un film. – riecheggiò la voce dall’altro capo del telefono.
A quel punto l’attore sorrise eccitato: - Sono tutto orecchi.
.Ti conviene raggiungermi se vuoi scoprire i dettagli.
-Incontriamoci al solito bar, George. Sarò lì tra un’ora. – detto questo riagganciò e si recò velocemente nella sua camera per prepararsi. Quando finalmente fu pronto, avvisò Angelo della chiamata, aggiungendo che forse sarebbe tornato tardi, poi entrò in macchina e, senza aspettare oltre, prese la via della città. Prima di sorpassare il campo di lavanda, gettò uno sguardo, ricordandosi di Chloe.
Si rese conto che dal giorno in cui il suo braccio l’aveva avvolta per non farla cadere, i loro sguardi si erano incrociati, i loro respiri si erano mescolati e le loro labbra si erano quasi sfiorate, non l’aveva più rivista. Aveva cercato di comprenderne il motivo, eppure nessuna delle scuse che aveva inventato per non uscire lo avevano giustificato. Li distanziavano pochi chilometri, ma neanche lei si era più fatta viva. Sua zia Samantha continuava il proprio lavoro nella villa rossa, ma non aveva chiesto nulla di sua nipote, tantomeno aveva parlato lei.
Per quanto riguardava le sue uscite, le aveva barattate con la disponibilità del suo migliore amico che aveva passato quegli ultimi giorni, prima della costruzione della piscina, a prenderlo in giro.
Ma perché Andrea si era comportato in quel modo?
Che fosse a causa del suo secondo, nonché più importante nome? Ma a cosa serviva scappare, nascondersi se il solo profumo del vasto campo lo riportava a quel ricordo e a quel viso ormai incancellabile?
Sospirò afflitto, rendendosi conto di aver fermato l’automobile in mezzo alla carreggiata, poi alzò ancora una volta lo sguardo verso il paesaggio e fu allora che la vide: non molto lontana, passeggiava fra i cespugli lilla, di spalle con le braccia protese verso i fiori.
Andrea scese dall’auto, appoggiò gli avambracci sulla cappotta e rimase a fissarla come un bambino che guarda per la prima volta qualcosa di bello.
Rimase così per qualche istante, fino a quando non si accorse che la ragazza si stava voltando.
Chloe, girandosi, portò i capelli lunghi dietro all’orecchio e quando alzò lo sguardo lo vide. Trasalì dopo aver incrociato quegli occhi di onice nera. Pian piano appoggiò la mano sul petto che sentiva esplodere a causa dei palpiti del cuore. Non riusciva a distogliere gli occhi dai suoi e con sua sorpresa si accorse che nemmeno lui accennava a muoversi.
-Non guardarmi così. – sibilò, poi tentando di raccogliere tutte le sue forze, si voltò e si incamminò verso casa. Dopo qualche passo, però, sentì l’irrefrenabile desiderio di rivedere il suo viso e senza accorgersene si girò, ma la strada era ormai vuota. Non ne capì il perché, sentì un’angoscia invaderle il cuore.
Dopo quel fatidico giorno, non averlo più rivisto, le era stato di sollievo, ma le era bastato rincrociare quello sguardo per capire che un altro sentimento si opponeva autoritario.
Sentiva come il bisogno di incontrarlo. Ma perché? Per lei quel ragazzo non era altro che uno di quei vip arroganti e viziati.
Ritornò a casa, mogia, avvisando sua nonna che sarebbe andata in erboristeria. Afferrò la sua bicicletta e si incamminò verso il paesino. Giunta davanti alla casa rossa, rallentò per dargli un’occhiata. Ma a cosa serviva pur sapendo che l’oggetto dei suoi pensieri non era presente? Qualcosa però la fece fermare. Fu un rumore assordante e un grido che, a parer suo, proveniva dal retro.
Spaventata si fermò, scese dalla bici, attraversò con cautela la strada e si avvicinò al cancello. Si udivano delle voci incomprensibili, poi vide il pastore maremmano che correva da una parte all’altra del giardino e abbaiava come un forsennato.
-C’è qualcuno? – esclamò la ragazza dopo aver sentito dei vocii. Nessuno diede risposta, così, d’stinto afferrò una sbarra del cancello e la mosse, accorgendosi per sua fortuna che era aperto. Vi entrò e subito il pastore maremmano le corse incontro abbaiando. Non sembrava volerla accogliere festoso, bensì tentava di intimidirla proprio come avrebbe dovuto fare come cane da guardia, ma la dolcezza e l’odore che percepì su quell’intrusa lo calmarono.
Chloe gli accarezzò il muso amichevolmente, e quando decise di proseguire il suo cammino si vide venire in contro un uomo di mezza età ricoperto di polvere di muratura.
-Signorina, signorina! – gridava allarmato – bisogna chiamare l’ambulanza!
-Che cosa succede? – chiese lei preoccupata, ma l’operaio non rispose, aveva gli ansimi che dominavano su tutte le azioni e con un gesto del braccio indicò il retro della villa. Senza aspettare oltre, Chloe corse verso la parte indicata e la scena che le si presentò davanti agli occhi la fece sussultare: si portò una mano sulla bocca per soffocare un grido di spavento; sul fondo della piscina, ancora in stato grezzo, un giovane ragazzo giaceva inerme ricoperto di calcinacci, riconobbe in lui il giovane che stava quasi sempre al fianco di Sky; altri due operai cercavano di rianimarlo.
Senza esitazione, Chloe si sfilò la tracolla da dosso, poi esclamando agli uomini di allontanarsi dal giovane, si precipitò sul fondo della piscina e si avvicinò all’infortunato. Si accertò che respirasse e che non avesse portato lesioni alla testa. Sembrava esperta in quel che faceva e nessuno osò interromperla.
-Cos’è successo? – chiese all’uomo che era corso per chiederle aiuto.
-Stava supervisionando il lavoro, si è avvicinato troppo al precipizio ed è scivolato. – rispose questo ancora allarmato.
-Ha soltanto perso i sensi. Passatemi la mia borsa.
Un muratore si prodigò per eseguire l’ordine, Chloe estrasse dalla tracolla un astuccio con all’interno delle boccettine e stappandone una dal contenuto giallino l’avvicinò alle narici del ragazzo.
Dopo qualche istante, il corpo del giovane sembrò dare segnali, il viso ebbe lievi scatti e una smorfia di disgusto distorse l’espressione del volto.
-Mi sente? – chiese con dolcezza, la ragazza.
Angelo dischiuse lentamente le palpebre. Una luce abbacinante inondò i suoi occhi verdi, la stessa fu coperta da un’ombra con lineamenti sinuosi. Tentò di mettere a fuoco la visuale scorgendo quelle labbra piccole e lucide che si muovevano. Stavano dicendo qualcosa, così fece appello al suo udito e sentì come un rimbombo.
-Ricorda il suo nome? – chiedeva la voce.
-Angelo Soriani. – rispose allora il geometra con un sospiro. – Sei un angelo? – aggiunse alzando lo sguardo verso gli occhi cerbiattini.
Chloe fu stupita da quella domanda, poi sorrise e lo aiutò ad alzarsi.
 
 
Il contratto rimase lì, sul tavolino del bar, in bella mostra con una firma elegante che spiccava estranea al resto dei caratteri stampati.
Sky Coreno e il suo manager George Pession sfiorarono i loro calici di Champagne per poi bere alla salute del nuovo lavoro.
L’attore aveva appena firmato il contratto che avrebbe portato il suo nome alle stelle. Un importante regista lo aveva voluto come protagonista di un film che sarebbe stato candidato al premio Oscar.
Quella proposta era giunta come neve in primavera: inaspettata, e Sky, di certo, non aveva voluto il tempo per pensarci. In fondo non c’era niente a cui pensare e proprio come diceva sua madre: le buone opportunità bisogna prenderle al volo.
Chissà come avrebbe reagito sua madre a quella splendida notizia?
Certo anche sua sorella avrebbe fatto i salti di gioia e il ragazzo si ripromise di chiamarla non appena fosse uscito dal bar.
-Adesso, però, devo chiederti un favore. – lo riportò alla realtà il manager.
-Qualunque cosa! – esclamò il giovane appoggiando il bicchiere mezzo vuoto sul tavolo.
-Fra due giorni Dara Rubini, darà un party nella sua villa per il suo compleanno…
A quelle parole Sky alzò gli occhi al cielo e senza aspettare che il collega continuasse si alzò dicendo che aveva capito tutto e che non avrebbe accettato.
George lo imitò e, fermandolo, lo pregò di pensarci. – In fin dei conti avete lavorato insieme per un’intera stagione. Ha invitato tutti, non solo te.
-George, sappiamo entrambi le intenzioni di quella donna, non costringermi a diventare impertinente.
-Sky, solo una sera. Cosa ti costa?
Più che insistente, l’uomo parve disperato, così, sottolineando che l’avrebbe fatto solo per lui, Sky accettò.
Usciti dal bar, il ragazzo volse i suoi occhi neri al cielo azzurro e decise che almeno quella volta non avrebbe indossato il suo berretto per proteggere la sua identità. Era troppo felice e si disse che se aveva accettato l’invito di quella donna maliziosa, poteva sopportare anche un intero esercito di fans incallite. Quel giorno, però, il fato volle che le strade fossero completamente deserte, così si infilò in auto e si recò a casa di sua madre. Prima di entrare, però, ricevette una chiamata.
-Non ci posso credere! – sbuffò guardando il nome sullo schermo.
 
***
 
All’ennesimo scatto della segreteria telefonica, Chloe decise di arrendersi, lasciò il cellulare del geometra sul tavolo e afferrata una tazza fumante si recò nel soggiorno dove Angelo era stato messo seduto sul divano con una gamba appoggiata su una sedia.
-Il suo amico non risponde. – disse la ragazza catturando la sua attenzione per porgergli così la tazza.
Angelo guardò prima lei con un sorriso, poi volse lo sguardo all’oggetto – Che cos’è? – chiese, prendendolo e fissandolo con circospezione.
-Lo beva, la rimetterà in forze – rispose Chloe, per poi concentrarsi sull’abrasione che il ragazzo aveva sulla gamba.
Soriani avvicinò la tazza al naso e percepì uno strano odore di erbe, increspò le labbra dubbioso del gusto che poteva avere, poi decise di assaggiarlo: era orribile, ma per non essere ineducato finse un attacco di tosse improvvisa.
-Fa schifo… - disse la giovane prendendo dalla tracolla una confettura contenente un gel trasparente.
-N-no, ho solo un po’ di tosse. È squisito…
-Non sia bugiardo. Ha un sapore orrendo, lo so. – lo interruppe sicura, senza guardarlo.
Angelo non fiatò. Osservò i suoi movimenti e curioso di sapere cosa stesse per fargli alla gamba, glielo chiese.
-È aloe vera. – disse la ragazza spalmando leggermente con un dito sulla ferita. – Ha un’azione curativa unica. –, dopo avergliela fasciata si alzò e gli volse un sorriso, poi aggiunse: - tra poco le brucerà, non si preoccupi, è l’effetto naturale. – detto ciò si prodigò per uscire, ma Angelo la fermò chiedendole se poteva aiutarlo ad alzarsi, - Ho mal di testa e sono stanco – si giustificò – Non so come fare a salire le scale. Andrea non mi risponde e…
-Andrea? – chiese la ragazza.
Angelo le scoccò un’occhiata smarrita – Ah, giusto! Come può saperlo? Andrea è il vero nome di Sky. Andrea Coreno.
Chloe rimase ferma a guardare il vuoto. Quel nome si insinuò nelle sue orecchie come un eco interminabile, poi scossa dalla voce del geometra, scattò in avanti per aiutarlo ad alzarsi.
Soriani fece uno sforzo per restare in piedi, e la sua espressione cambiò nel momento in cui percepì il famoso bruciore predetto dall’erborista. Quest’ultima, gli cinse il fianco con un braccio e gli fece d’appoggio sulla spalla. Gli consigliò di camminare lentamente, e di non portare troppo peso sulla gamba ferita, ma i dolori erano atroci e la sedia davanti a loro fu un ostacolo: Chloe inciampò e, facendo perdere l’equilibro anche al geometra, cadde sul pavimento ritrovandoselo addosso con il volto ad un palmo dal suo.
Angelo, nonostante i dolori, fu attratto da quegli occhi e da quella semplice bellezza. Rimasero a guardarsi per qualche istante.
Chloe percepiva il respiro del giovane che andò al mescolarsi al suo: - Si è fatto male? – chiese cercando di non balbettare.
Angelo negò scuotendo leggermente la testa.
-Mi dispiace – mormorò la ragazza non riuscendo a distogliere lo sguardo da quegli occhi smeraldini.
-Non deve preoccuparsi. L’aiuto ad alzarsi.
E lentamente si sollevò prima lui, poi lei per poi aiutarlo ad alzarsi completamente. Si offrì ancora come appoggio e questa volta riuscirono ad arrivare al primo piano senza incidenti.
-Io andrei – disse Chloe dopo averlo aiutato a stendersi sul letto.
-Certo, la ringrazio e mi scusi per il fastidio.
-Ma di che?
-Se non fosse stato per lei a quest’ora starei ancora sul fondo di quella piscina.
-Stia attento la prossima volta. È stato fortunato a non ferirsi gravemente.
--È stato un piacere, Chloe.
Si lasciarono così. Chloe, prima di andare via, si guardò intorno e a un certo punto si ricordò che quella casa era stata di suo padre e che mai avrebbe creduto di rientrarvi una seconda volta.
Ricordò il giorno in cui sua zia le chiese di prendere il suo posto, avevano litigato animatamente, per il suo ostinato rifiuto. Aveva giurato sulla tomba di sua madre, ma soprattutto a se stessa che non avrebbe messo più piede in quella casa, che non avrebbe avuto più nulla a che fare con suo padre, per questo l’aveva venduta. Poi però, era entrato in scena Sky… Andrea e si era resa conto che non avrebbe mai dovuto giurare.
Mentre ripensava a quelle pagine giallastre del passato, si avvicinò alla camera da letto del nuovo padrone di casa. La porta era socchiusa e oltre al boudoir si intravedeva la parete affrescata dove c’era il letto matrimoniale e rivide quella maledetta scena che l’aveva accompagnata come un’ombra maligna fino a quel momento.
Chiuse gli occhi per poi stringerli dopo aver ricordato il sorriso di sua madre, poi senza aspettare oltre, scese velocemente le scale e uscì da quell’incubo, dimentica di Angelo e di Sky. Corse a perdifiato fra i cespugli di lavanda e quando si sentì sfinita si stese sul prato dando sfogo a un pianto silenzioso.
 
   
 
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