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Autore: Saeko_san    10/07/2020    1 recensioni
E' passato diverso tempo dalla conclusione di Bleach, ma ci sono attimi e concetti che difficilmente Tite Kubo ci ha fatto dimenticare. In questa raccolta di one-shot, la storia di Bleach verrà ripercorsa sotto diversi punti di vista, per poi arrivare ad un'unica, grande conclusione: "siete lupi, siamo lupi. E i lupi non ululano mai da soli".
| 16 os first published on EFP between 2012 and 2014 |
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gin Ichimaru, Jaggerjack Grimmjow, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Urahara Kisuke
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Vol. 15:
NO SENSE
Peace from shadows
 
 

 
Il nostro mondo non ha significato.
 
No, non ne ha. Non ha alcun senso.
Andiamo avanti per le nostre strade, intrecciamo i nostri destini, ci perdiamo tra le ombre, in cerca di pace, alla ricerca di una luce che nemmeno conosciamo.
Tutto è solo percezione dei sensi: i colori percepiti con gli occhi, i sapori che scivolano sulla nostra lingua e si infiltrano nella nostra gola, i suoni che rimbalzano sui timpani delle nostre orecchie, i fruscii e le scariche elettrostatiche che vengono avvertite sulla pelle, gli odori che stuzzicano le narici di infiniti nasi.
Senza questi “sensi”, senza questi strumenti di percezione, il nostro mondo non ha alcun significato. Non per noi.

 
Nemmeno noi che ci viviamo
abbiamo alcun significato.
 
Noi? Voi, esseri umani.
Io son polvere da tempo immemore e lo diventando nuovamente quest’oggi.
Ma anche io sono stato parte di “noi”.
Non abbiamo alcun senso perché ci affanniamo per ogni singola virgola fuori posto, eppure dormiamo sonni profondi davanti alla più grande delle calunnie.
Ci indigniamo di fronte al nulla, eppure ne abbiamo una paura così folle da fuggirne non appena esso si va avanti sulla strada.
A volte invece, abbiamo così tanto timore del mondo e della sua vivacità, amplificata dai nostri stessi sensi, che ci rifugiamo in quel nulla che molti rifuggono.
Perdiamo noi stessi nel mondo, ci mistifichiamo e ci annulliamo con altre persone, leghiamo noi stessi ad altri, altri che diciamo che hanno “un cuore” al centro del petto.
La mente registra tutto, e noi pensiamo al “cuore”.
Siete sicuri di sapere cosa è il “cuore”?

 
Noi, privi di significato, pensiamo al mondo,
 
Io cerco da sempre, da che io ricordi, il significato di ciò che voi umani (e forse un tempo anch’io) chiamate “cuore”.
Non l’ho trovato.
Il mondo che ci circonda sembra perdere quel poco di senso acquisito con fatica, di fronte al “cuore”. Le nostre percezioni si spengono in presenza di esso; la nostra mente si lascia andare a divagazioni impensabili, al momento d’incontrarlo.
Solo chi ha un “cuore”, può percepirne un altro.
Forse è per questo che non l’ho mai trovato.
Io non ho un cuore, anzi al suo posto c’è un foro vuoto, privo di significato e pieno di nulla.
Ho sempre pensato al mondo come un semplice ripostiglio di informazioni da scovare, immagazzinare, rielaborare e riportare a chi di dovere.
La disperazione, ho imparato, è una percezione estemporanea dai sensi, eppur sempre presente al mondo.

 
Nonostante anche l’esser consci
che non abbiamo alcun significato farlo
 
Sono conscio del fatto che non ha alcun significato allungare la mia mano verso di te, ora, ora che mi sto riducendo in polvere per una seconda volta.
Verso di te, che mi guardi con quegli occhi luminosi e pieni di sentimento; verso di te, donna, che, come altri, non sei stata in grado di dirmi che cosa sia il cuore, dunque cosa sia il mondo.
Eppure mi par di sentirlo, quel mondo.
Di percepirlo ora per la prima volta.
Il cuore, è forse questo?
Percezione del mondo?
Di un mondo che non ha significato?
Il significato ce l’hai tu? Ce l’ho io?
Sono io o sei tu?
Mormori parole, le mormoro anch’io.
Mi perdo in questa polvere infinita, di questo deserto spettro di un altro mondo, spettro del mondo dei morti.
Non ha significato tutto ciò, non ha senso.
Non ha senso alcuno ed è insignificante al tempo stesso, questo mondo infinito, permeato di altrettante infinite percezioni.
 
Sia privo di significato[1].
 
***

 
-Se ti spacco il cranio, posso vederlo lì? Se ti squarcio il petto, posso vederlo lì?- mi hai chiesto e io non ho capito.
-Il cuore?- hai detto ancora.

 
Possiedo un cuore dunque invidio,
possiedo un cuore dunque divoro,
possiedo un cuore dunque depredo,
possiedo un cuore dunque sono pigro,
possiedo un cuore dunque sono superbo,
possiedo un cuore dunque mi adiro,
possiedo un cuore dunque desidero tutto di te[2].
 
Ti guardo, vedo i tuoi occhi verdi fissarsi nei miei, mentre tutto attorno a me diventa insignificante.
Tremo ancora, ma Kurosaki è vivo, Ishida è vivo, il terrore si dissipa. Tu stai scomparendo, i tuoi capelli neri si perdono nella notte di Las Noches, le lacrime nere sulle tue guance sembrano più tenui, la tua lieve forma sembra ancora più trasparente, in questo momento nefasto.
Dici di aver cominciato a provare interesse nei nostri confronti e mi chiedi se ho paura di te.
 
-No- rispondo sinceramente.
-Ah, è così?- sussurri, allungando la tua mano nivea verso di me.
 
La voglio raggiungere, perché, davvero, non ho mai provato paura di te. Di Aizen, dell’Espada con i capelli azzurri, sì, ho provato paura; ma di te, no – nonostante fossi il mio carceriere. Nemmeno quando hai ucciso Kurosaki davanti ai miei occhi, nemmeno quando Kurosaki è tornato e ti ha quasi distrutto ho provato paura (la disperazione e l’impotenza mi hanno fatto tremare).
Vorrei rispondere alla tua domanda sul luogo in cui è situato il cuore, vorrei dirti che è nei palmi delle tue mani, ma nel momento in cui le mie dita sfiorano le tue, tu diventi cenere, le lacrime scorrono calde sul mio viso e tu non esisti più.
Ora è come se il tuo cuore lo avessi io, Ulquiorra.
Ti ho raggiunto.

 
***
 
 
Ci affanniamo,
ci perdiamo,
ci ritroviamo,
ci riduciamo in polvere.
In un mondo senza significati,
noi senza significato.
Eppure, eccoci, siamo qui.
Ci sono stato anch’io,
donna.
Raggiungerai la mia mano?






 
 

[1] Tite Kubo, Bleach vol. 22: CONQUISTADORES, Ulquiorra Schiffer
[2] Tite Kubo, Bleach vol. 40: THE LUST, Ulquiorra Schiffer














Note di Saeko:
sono arrivata anche qui e mi sento svuotata; per correggere questa parte (pubblicata per la prima volta su EFP il 02/02/2014) ho riletto i volumi 40 e 41 di Bleach, che mi hanno fatto reimmergere in un'atmosfera che non provavo da tanto.
Non ho molto da dire se non che le riflessioni della parte in corsivo erano mie elucubrazioni post interrogazione di filosofia (di ormai sei anni fa) che decisi di attribuire ad Ulquiorra, mentre la seconda parte è stata aggiunta perché ehi, per diverso tempo Ulquiorra e Orihime sono stati legati dalla dinamica carceriere-prigioniero e hanno condiviso diverse discussioni su cosa sia il cuore e dove si trovi.
Un ringraziamento speciale lo devo a Elgas, che in tempo record è passata a recensire le precedenti os.
Grazie per essere giunti sino a qui gente, mi eclisso.

Saeko's out!
  
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