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Autore: Scarlet Jaeger    13/07/2020    3 recensioni
"Ma a volte
l'amicizia fra maschio e femmina non è fatta per
durare a
lungo, perché prima o poi uno dei due finisce per innamorarsi
dell'altro."
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 28


«E come mai hai cambiato idea?»
La mia domanda era rimasta in sospeso ed ancora non aveva trovato la risposta che tanto aspettavo. Mi persi a guardare la sua espressione sofferta, quasi fosse combattuto tra il confidarsi o il tenersi tutto per sé. Io dal canto mio continuai a guardarlo affabilmente, cercando di fargli capire che, qualunque cosa avesse detto, io sarei stata dalla sua parte. Non mi ero mai permessa di giudicarlo, nemmeno quando i suoi vecchi amici lo avevano chiamato traditore. In fondo non sapevo nulla della sua vita prima del Torneo Nazionale e di come avesse vissuto prima di incontrare mio nonno. Avevo sempre ascoltato i suoi sfoghi ed ero disposta a farlo anche in quel momento, ma sembrava così diverso da quella volta in Cina... Sembrava una questione molto più complessa di allora.
«Io…», provò a dire ma finì col fare un altro sospiro, al che provai a sorridergli, anche se con nervosismo.
«Rei, non sentirti costretto a parlarne se non vuoi», continuai a sorridergli ed in quel momento vidi il suo volto rilassarsi. Piantò di nuovo i suoi occhi nei miei e mandò giù il groppo amaro di saliva che probabilmente gli impediva di parlare.
«No, è giusto che tu sappia», sospirò ancora ed io non potei fare altro che aggrottare le sopracciglia in un’espressione perplessa.
«Ti ascolto»
«Beh, è giusto che ti racconti tutto dall’inizio»
Mi sorrise anche lui, probabilmente per farsi coraggio, e sedette a gambe incrociate sul letto matrimoniale per potermi parlare a quattrocchi. Io feci lo stesso, così da averlo di fronte a me. 
Prese una copiosa boccata d’aria ed iniziò a parlare di nuovo.
«Sono nato e cresciuto alla tribù della Tigre Bianca e fin da piccolo ho avuto un rapporto di amicizia e rispetto nei confronti di Lai e degli altri ragazzi. Eravamo sempre insieme, inseparabili. Giocavamo a Beyblade in qualunque momento, anche nei momenti meno opportuni. Anche quando ci delegavano i lavori più duri avevamo ancora la forza per sfidarci. Sono stati momenti indimenticabili, in cui posso dire di essere stato veramente felice. 
Con Mao iniziai ad avere un rapporto che andò oltre l’amicizia, e crescendo iniziai a sentire un affetto che non avevo mai provato per nessuno. Ma il nostro villaggio è un piccolo villaggio fuori mano, dove vivono pochissime persone e tra noi ci conosciamo tutti. Noi cinque: io, Lai, Mao, Gao e Kiki, seppure avessimo età diverse, facevamo parte della poca gioventù del luogo. I ragazzi come noi si contavano sulle dita di due mani, e crescendo quella consapevolezza iniziò a pesarmi. Mentre passavano gli anni iniziai a farmi alcune domande. Iniziai a chiedermi se volessi davvero continuare a vivere rinchiuso in quel villaggio, stando alle strette e ristrettive regole del luogo. Non potevamo uscire da quei confini, conoscere gente nuova, sfidare altri Blader oltre noi, e purtroppo gli unici che riuscivano a tenermi testa erano solo i miei compagni. Inoltre, raggiunta l’età giusta, venni eletto capo tribù ed uno dei capi più anziani mi consegnò il simbolo del potere: il Bit della Tigre Bianca. 
Quella notte non chiusi occhio. Con Driger in mano iniziai a farmi delle domande. Il mio Bey era diventato davvero forte, ma non potendo confrontarmi con il mondo esterno non avevo modo di testare la sua forza. Così iniziai a mettere in discussione anche i sentimenti che provavo per Mao. Mi sembrò che l’affetto provato per lei fosse solo una conseguenza dell’isolamento. Crescendo insieme e con poche ragazze coetanee, arrivai a pensare che mi stessi accontentando di quello che il mio paese mi stava offrendo. Non fraintendermi, ho voluto e voglio molto bene a Mao, ma non sono mai riuscito a capire se quello che provo per lei sia autentico o meno. Mi dissi che fuori dal villaggio c’era un mondo che, se fossi rimasto lì, fermo sulle tradizioni, forse non avrei mai visto. E magari, uscendo dai miei confini, avrei incontrato qualcuno che avrebbe fatto battere il mio cuore in modi del tutto diversi da come ero abituato. E così una notte presi i miei effetti personali ed abbandonai il villaggio. Sono stato via più di un anno e, nonostante non fosse stato per niente facile vivere in un mondo a me estraneo, non ho rimpianti per quello che ho fatto. La mia decisione di abbandonare le mie origini mi ha dato l’occasione di conoscere tuo nonno, di fare parte di questa squadra e di presenziare addirittura ad un campionato mondiale di Beyblade, che è sempre stato un mio sogno… E poi…», bloccò la frase, interrompendo il racconto e facendomi sussultare. Si era sporto leggermente più in avanti e con una mano aveva iniziato a carezzarmi una guancia con espressione quasi supplichevole. Quella visione e quel gesto mi avevano lasciata così interdetta che il mio cuore iniziò a battere all’impazzata. Ero sicuramente arrossita, perché sentivo il volto in fiamme e fui sicura che non fosse del tutto una conseguenza della doccia bollente che avevo appena fatto, o del Phon che avevo usato fino a qualche secondo fa. No, quella reazione era una conseguenza del suo tocco, soprattutto perché una strana consapevolezza si stava facendo spazio nel mio cuore.
Una piccola, minuscola speranza.
«Ho conosciuto te», continuò in un sussurro appena accennato, quasi fosse stata una confessione sofferta ed il mio cuore perse l’ennesimo battito. In fondo, quante volte avevo sognato di vivere una scena del genere? Quanto avevo sognato di poter rimanere sola con lui, o che mi parlasse in quel modo? Dopo aver assistito alla finale della tappa Cinese avevo fatto di tutto per togliermelo dalla testa, convincendomi del fatto che lui era gentile con me come lo era con tutti. Mi ero così concentrata su Kai da non accorgermi di tutto il resto, invece Rei mi era rimasto vicino, talmente tanto che avevo scambiato la sua gentilezza per affetto fraterno. Mi ero convinta di non provare null’altro per lui, se non una profonda e vera amicizia, ma in quel momento non ne ero più così tanto sicura. Il mio cuore non poteva battere così forte solo per un amico.
Ma quello che mi inquietò parecchio, fu il fatto che quegli strani battiti repentini io li avevo spesso sentiti anche per Kai…
«Tuo nonno mi parlò di te e del fatto che fossi un’ottima Blader. Sapevo che avresti combattuto al Torneo Nazionale e quello aveva instaurato in me una certa curiosità. Poi ti ho conosciuta…All’inizio mi sono permesso di fare un po’ il gradasso, lo ammetto», sorrise al ricordo e posso dire che in effetti il suo comportamento mi aveva indispettita parecchio. «Ma ero sinceramente curioso di scoprire le tue potenzialità e sono stato felice di battermi con te. Sei stata la prima persona in quel torneo ad aver infiammato il mio spirito di Blader e la prima con il quale posso dire di avere avuto uno scontro serio. Ma nel mio peregrinare da un paese all’altro avevo già capito che il mondo fosse pieno di ragazzi talentuosi, e con il quale valeva la pena battersi», continuò «ma quello che mi hai fatto capire tu non c’entra nulla col Beyblade. Tu sei riuscita a farmi provare lo stesso sentimento che sentivo di provare per Mao, ma anche tu hai il tuo tormento interiore, e l’ho capito nel nostro viaggio in Europa. All’inizio pensavo di essere riuscito a fare colpo su di te, ma mi sono sempre trattenuto, perché vedevo il tuo comportamento nei confronti di Kai e come te la prendevi per le sue risposte sprezzanti. Ma la conferma ai miei dubbi me l’hai data tu stessa sul treno. Ho capito che il tuo cuore, così come il mio, è diviso in due parti. Anche tu hai un amico d’infanzia a cui sei affezionata ed anche tu, come me, devi solo capire che tipo di sentimento ti leghi a lui. Per questo non mi sono mai permesso di andare oltre. Ti sono rimasto accanto cercando di alleggerire il tuo tormento, cercando di starti vicino come un buon amico e compagno di squadra, così che, se ti avessi aiutata a far chiarezza nei tuoi sentimenti, forse tu avresti potuto farla nei miei. Quello che ho fatto non l’ho fatto per un secondo fine, questo ci tengo a dirtelo, ma perché ero davvero preoccupato per te. Tu sei rimasta ad ascoltare i miei sfoghi nella prima tappa del Campionato, ed io volevo fare lo stesso con te. Però a questo punto penso che siamo entrambi arrivati ad uno stallo…», concluse, sorridendomi tristemente, ma io ero rimasta a bocca aperta. Non mi sarei mai immaginata di sentire quelle parole o che lui potesse aver ricambiato i miei sentimenti in qualche modo. O che provasse qualcosa per me che andasse oltre l’amicizia. Ma in quel momento mi domandai cosa io provassi per lui. Mi ero talmente messa l’anima in pace che mi sembrò tutto così irreale. Inoltre le sue parole erano vere, perché io non sapevo ancora dare un nome a ciò che provavo per lui, e nonostante fossi di fronte a lui e fossimo soli in quella camera d’albergo, io continuavo a tormentarmi per Hiwatari.
Però capii il perché della domanda che mi aveva fatto sul treno. Mi aveva chiesto se fossi innamorata di Kai, ma solo in quel momento realizzai che forse me lo avesse chiesto per capire come si sarebbe dovuto comportare lui stesso nei miei confronti. In ogni caso, differentemente da quello che aveva fatto il mio ex amico, lui non mi aveva abbandonata. 
Sentivo un moto di riconoscenza verso questo ragazzo, che si aggiunse a tutte le altre emozioni che stavo provando e che mi faceva provare ogni volta che eravamo insieme.
«Rei…», mi decisi a parlare e quello che uscì in un primo momento dalle mie labbra fu solo il suo nome. Ma mi decisi a continuare. «Io ho provato per te un affetto molto profondo, soprattutto appena partiti per il mondiale. Mi hai attratta fin da subito, da quando incrociai i tuoi occhi sugli spalti al Torneo Nazionale. Combattendo con te ho capito che sei un valido Blader e non solo. Quello stesso giorno ho capito che sei un ragazzo d’oro. Mi sei rimasto accanto per sorreggermi dopo che mi ero fatta male in seguito al nostro scontro e mi hai tenuto compagnia anche quando ero rimasta sola a guardare l’incontro tra Max e Kai, nonostante non sapessi nulla di me e non mi conoscessi. Mi sei stato accanto nei momenti di sconforto, e nei miei tormenti verso quell’ingrato del nostro compagno. Ed oggi, nonostante quello che provi, ti saresti sacrificato per andare a cercarlo per tutta Mosca solo per non farmi preoccupare. Sei unico, veramente. Però hai ragione quando dici che siamo molto simili, perché io ancora non so dare una risposta alla domanda che mi hai fatto. Io non so cosa provo per Kai, ma so che ho provato per te qualcosa che va oltre l’amicizia. Ma, quando ho assistito al tuo incontro con Mao, ho capito che lei era importante per te e mi sono fatta da parte mettendomi l’anima in pace. Però sono felice che mi sei rimasto accanto, nonostante tutto», gli sorrisi affabile, veramente felice di potergli ammettere tutta la verità. Mi sentii davvero più leggera e credo che lo capì anche lui, perché il suo volto mi sembrò più rilassato. 
«E lo farei ancora, tutte le volte che Kai sarà scostante con te»
Riportò una mano a carezzarmi una guancia, facendomi arrossire di nuovo. Sentii una strana emozione e sentii il bisogno di buttarmi di nuovo tra le sue braccia, ma quella volta rimasi ferma nella mia posizione. Non avevo più l’audacia che mi aveva mossa nei miei momenti di disperazione. 
«Rei», lo richiamai invece, e lui riportò i suoi occhi nei miei. Li aveva abbassati per seguire il movimento delle sue dita sulla mia guancia.
«Mh?», chiese solo, con un tono di voce che mi mozzò il respiro dall’emozione.
«Cos’hai provato quando oggi hai rivisto Mao?», gli chiesi, e devo ammettere che era stata una domanda sofferta. Ma, in fondo, se dovevamo liberarci dei nostri tormenti dovevamo capire entrambi cosa ci legasse ai vecchi compagni.
Lui in un primo momento non rispose. Continuò a penetrarmi con il suo sguardo ambrato, che mi fece arrossire senza contegno. Rimase serio e quasi impassibile, mentre i suoi polpastrelli scendevano a seguire la linea della mia mascella, fino ad arrivarmi al mento, che alzò in modo che potesse guardarmi meglio. Solo in quel momento si decise a rispondere.
«Mi ha fatto piacere, indubbiamente. Non mi aspettavo di trovare qui tutta la squadra. Purtroppo non so dire di preciso cosa abbia provato per lei. Ero emozionato, un po’ impacciato forse, ma purtroppo anche con lei ci sono molte questioni irrisolte e molte cose non dette. Ho capito che per lei sono più di un amico, l’ho notato dalla sua mal celata gelosia, ed un po’ le sue attenzioni mi hanno fatto piacere. Purtroppo sono stato molto tempo lontano dal villaggio per poter realmente capire cosa provo», abbassò lo sguardo con colpevolezza, senza però spostare le sue dita dal mio mento, ma fu solo un attimo, perché rapì di nuovo i miei occhi.
«Ma forse c’è un solo modo per capirlo…», continuò ed in un primo momento non capii il vero senso di quelle parole. Tutto mi fu chiaro quando la sua mano si spostò nell’incavo del mio collo. Sentii il suo tocco sotto i capelli, a contatto con la nuca, e quello mi bastò per rabbrividire. Erano brividi diversi da quelli provati sotto gli sguardi gelidi di Yuri. Era qualcosa di benevolo, perché sentivo il mio cuore continuare a battere e mi sentii accaldata come quando il fiotto bollente della doccia mi aveva pervasa. Mi persi ad osservare le sue iridi ambrate incredibilmente lucide e le sue pupille leggermente dilatate farsi sempre più vicine, e solo in quel momento realizzai cosa stava per succedere. 
«Rei», riuscii ad ansimare solo il suo nome quando oramai il suo viso si era fatto irrimediabilmente vicino. In un primo momento avrei voluto dirgli che mi stava donando il mio primo bacio, ma non volli spezzare l’atmosfera. In fondo, quelle labbra erano state il mio sogno proibito per molti giorni. Mi sentivo impacciata, ma mi convinsi a poggiare le mie mani sul suo petto ed attendere ciò che stava per succedere, emozionata ed eccitata.
Chiusi gli occhi quando sentii il suo fiato caldo a contatto con le mie labbra, che dischiusi per accogliere le sue. Erano calde e morbide, proprio come me l’ero immaginate. Mi ero sognata quelle labbra per giorni e giorni, e solo in quel momento ero riuscita ad esaudire un sogno che mi sembrava proibito e lontano. Eppure eravamo lì, soli in quella camera d’albergo nella fredda Mosca, a baciarci come se non avessimo mai aspettato altro. Come se io non avessi atteso altro che averlo in quel modo e mi sentii felice, come se tutta la preoccupazione provata per l’assenza di Kai fosse svanita. Quel bacio dolce mi aveva svuotato la mente dai pensieri negativi. In quel momento c’eravamo solamente io e lui, come se fossimo stati trasportati in un’altra dimensione.
Le sue labbra avevano rapito le mie in tanti piccoli baci, prima che quello iniziasse a prendere una piega più frenetica. Sentii la sua lingua farsi spazio nella mia bocca ed anche se era una sensazione mai provata prima decisi di assecondarlo. Mi lasciai guidare dal suo ritmo, aggrappandomi alla maglia del suo pigiama chiedendo di più. Lui fece lo stesso, stringendomi a sé con una passione che ruppe gli argini della mia pudicizia. Mi sentii stranamente audace, così tanto che finii per circondargli il collo con le braccia, lasciandomi cadere all’indietro sul materasso e trascinandolo con me. 
Finimmo stesi entrambi sul letto, a continuare quello che da qualche minuto stavamo facendo, con una passione crescente che ci infiammò entrambi. 
Con un ginocchio ed il braccio della mano che ancora aveva tra i miei capelli si sorreggeva per non pesarmi addosso, mentre con l’altra mano era sceso ad accarezzarmi il ventre sotto la maglia. Non la spostò mai da lì però, né la mise mai in altri posti. Continuò a carezzarmi la pelle rovente, ed io feci lo stesso portando le mani sotto il suo pigiama, ad accarezzargli il petto senza mai andare oltre. In fondo non lo avevo mai fatto con nessuno e per me erano già troppe le emozioni che stavo vivendo.
Decise di staccarsi da me dopo un tempo che mi sembrò infinito e sono sicura che fosse un gesto incredibilmente sofferto. Mi regalò un’intensa occhiata mentre ansimava per riprendere fiato. Il suo petto si alzava ed abbassava al ritmo dei suoi respiri, così come il mio. I suoi occhi ambrati erano lucidi e le sue pupille di nuovo dilatate. Inoltre, a contatto con la mia coscia sentivo tutta la passione che in quel momento stava trattenendo e quello mi indusse ad arrossire violentemente. Ma lui capì che non ero ancora pronta per quel passo e così non disse nulla e non mi obbligò a fare nulla. Si stese solamente su di me, stando di nuovo attendo a non pesarmi, e nascose il volto nell’incavo del mio collo. Sentivo il suo respiro caldo sulla pelle ed il suo cuore che continuava a battere all’impazzata all’unisono con il mio. 
Con una mano mi presi la briga di abbracciarlo e così facendo gli accarezzai i capelli che gli ricadevano sul viso arrossato, esattamente come aveva fatto lui con me in altre occasioni. 
Non disse nulla ed io feci altrettanto. Non avevamo bisogno delle parole, ci eravamo già detti tutto con quel bacio. Almeno per quella sera.
Si spostò da sopra di me dopo qualche minuto, stendendosi accanto a me ma continuando ad accarezzarmi il ventre con una mano. Mi stava osservando con un sorriso dolce e me ne accorsi quando mi voltai dalla sua parte, per coprire entrambi con la spessa coperta. Senza il calore del suo corpo avevo iniziato ad avere i brividi di freddo.
Si addormentò mentre accarezzava la mia pelle e lo capii quando smise di muovere la mano. L’aveva abbandonata così senza però staccarla da me e la sua espressione si era fatta più rilassata. Aveva iniziato a respirare con la bocca socchiusa, che mi persi ad osservare con un piccolo sorriso mentre gli accarezzavo la frangia che gli era finita sulle palpebre abbassate. Senza la fascia che tipicamente lo caratterizzava, quella gli ricadeva sugli occhi chiusi. 
Io però non riuscii a prendere sonno. Non mi ero spostata dalla posizione in cui ero per non disturbarlo, però ora che ero rimasta sola i pensieri che avevo soppresso fino a quel momento tornarono a tormentare la mia mente, così come la preoccupazione per Kai.
Fu proprio quel pensiero che mi fece storcere le labbra. Possibile che, dopo tutto quello che avevo vissuto e provato con Rei quella sera, avevo ancora la forza di pensare a lui? 
Alla fine mi alzai sconfortata dal letto, dopo aver spostato leggermente la mano di Rei per non svegliarlo. 
In un primo momento mi avvicinai alla grande finestra, forse nella speranza di vedere Kai camminare verso l’Hotel, ma la strada era vuota e buia, così con un sospiro mi lasciai scivolare seduta sul letto singolo su cui aveva dormito lui fino a quella mattina.
Mi persi ad osservare sovrappensiero i vestiti che aveva usato come pigiama, fino a che non mi avvicinai al suo cuscino facendo frusciare le coperte con il cuore in gola. Non volevo svegliare Rei, né che mi vedesse fare quello che stavo per fare, ma in quel momento era l’unica cosa che mi sarebbe servita per rilassarmi. L’ultima volta aveva funzionato. Sulla nave che ci avrebbe dovuto portare in Russia ero riuscita a rilassarmi assaporando il suo profumo e volevo riprovarci. Se quello mi avesse aiutata a quietare il vortice di pensieri che affollava la mia povera mente allora per me valeva la pena provarci.
Spostai i suoi vestiti dal cuscino e lo presi facendo cambio con quello su cui avevo dormito io, accoccolandomi poi sotto le coperte voltata dalla parte di Rei. 
Rimasi in quella posizione per tutto il resto della notte, ad osservare il mio compagno di squadra mentre dormiva ed assaporando il profumo di Kai ad ogni respiro. 
Fine capitolo 28 


Colei che scrive:
Eccomi qua e ben trovati a tutti! Non vi ho fatto penare troppo l’aggiornamento e, come promesso, ecco un capitolo dedicato a Saya e Rei :D spero non abbia fatto troppa confusione con gli errori T.T e che sia stato abbastanza chiaro. In caso contrario vi chiedo scusa xD abbiamo assistito all’avvicinamento dei due e… mi sto innamorando di Rei ad ogni frase, da sola mentre scrivo xD sono messa male! XD 
Bene, detto questo aspetto vostre notizie ehehe
Passo così a ringraziare i recensori, chi ha messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite e tutti i lettori silenziosi giunti fin qua! 
Alla prossima! 
  
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