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Autore: JennyPotter99    14/07/2020    1 recensioni
SEQUEL DI "AGE OF ULTRON"
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tornati al quartier generale, ad aspettarli vi era il segretario di stato Thaddeus Ross: un quasi anziano uomo dai capelli grigi e il portamento deciso.
Fece riunire tutti gli Avengers attorno ad una tavolata: Steve, Tony, Natasha, Rhodes, Mia, Sam, Wanda e Visione.
Ross mostrò loro tutti i servizi dei telegiornali in cui si parlava di una catastrofe causata dagli Avengers: New York, Sokovia, Washington DC e Logos.
-Negli ultimi quattro anni avete operato senza controllo e i governi del mondo non possono più tollerarlo.- disse Ross.- Ma per questo abbiamo una soluzione.- continuò, mettendo nelle mani di Wanda una pila di fogli.- Gli accordi di Sokovia: stabiliscono che gli Avengers non saranno più un’organizzazione privata,ma opereranno sotto il controllo di un comitato delle nazioni unite quando lo riterrà necessario.- spiegò. –Tra 3 giorni le nazioni unite si incontreranno a Vienna per confermare gli accordi. Discutetene e fate la scelta giusta.-
-E se arrivassimo ad una decisione che non le piacesse?- chiese Natasha.
-Allora andrete in pensione.-
In seguito, tutti si riunirono in soggiorno per fare come richiesto: discuterne.
-Io ho un’equazione.- intervenne Visione.
-Oh, adesso sì che si fa giorno.- commentò Sam.
-Da quando il signor Stark è divenuto Iron Man, i superumani sono cresciuti in modo esponenziali e così le catastrofi.-
-Stai dicendo che è colpa nostra?- domandò Steve.
-Dico solo che è una questione di causa-effetto. La nostra esistenza crea minacce, le minacce creano conflitti e i conflitti portano alle catastrofi.- spiegò l’altro.
Tony se ne stava sdraiato sul divano con gli occhi chiusi, come se non gli interessasse.
-Tony, sei stranamente assente e poco sarcastico.- commentò Natasha.
-Perché ha già fatto la sua scelta.- continuò Steve.
 
 
 
-Come mi conosci bene.- disse Tony, mostrando loro l’ologramma di una foto di un ragazzo di colore.- Lui è Charlie Spencer,  a proposito: ottimi voti, laureato in ingegneria… Ma ha voluto spendere parte della sua vita a costruire case stabili…Dove? In Sokovia.- spiegò. – Gli è caduto un palazzo addosso mentre noi giocavamo a fare gli eroi. Non c’è nessuna decisione da prendere, dobbiamo essere messi in riga, io ci sto.-
-Dovremmo prenderci la responsabilità delle nostre azioni, questi accordi spostano solo la colpa.- commentò Steve. –Se firmiamo rinunciamo al nostro diritto di decidere. E se ci mandassero in un posto in cui non ci sembra giusto andare? Oppure il contrario. Forse non siamo perfetti,ma le mani più sicure rimangono le nostre.-
-Forse Tony ha ragione.- intervenne Natasha. –Se abbiamo le mani sul volante possiamo ancora sterzare.-
-Io non sono d’accordo.- continuò Mia. –Non mi controlleranno… Io non vengo controllata da nessuno, specialmente da uomini in giacca e cravatta che credono di essere i re di Asgard. Noi abbiamo fatto la cosa giusta fin dall’inizio. E poi..insomma.. voi siete l’unica famiglia che ho.-
-Lo saremo comunque anche senza gli Avengers.- le disse Tony.
-Ma non sarà più lo stesso.- ribatté Mia.
-Se non accettiamo adesso,potrebbero insistere in futuro.- continuò Tony.
-Credi che verrebbero a prendermi?- chiese Wanda.
-Noi ti proteggeremo.- esclamò Visione.
Fu a quel punto che Steve ricevette un brutto messaggio che lo portò ad abbandonare la conversazione.
Mia lo vide abbastanza triste, così lo seguì. –Ehi, stai bene?-
-E’ morta stanotte, nel sonno.-
Mia capì subito che si stava riferendo a Peggy.- Oh, mi dispiace Steve.- gli disse, stringendogli una spalla.- Vuoi che venga con te al funerale?-
-Si, mi farebbe molto piacere.-
 
Steve si offrì volontario per portare la bara nella chiesa: Peggy Carter era stata una grande donna, non che una dei capi fondatori dello S.H.I.E.L.D. insieme ad Award Stark.
Sua nipote fece un grande discorso e Steve fu l’unico che rimase dopo la fine della cerimonia, mentre Mia dovette rispondere ad una chiamata.
-Chi ha firmato?- le chiese Steve.
-Tony, Rhodes, Natasha e Visione.-
-Clint?-
-Dice che si è ritirato.-
-E tu?-
Mia ripose il cellulare e prese le mani dell’uomo.- Ho visto un film, qualche giorno fa e mi ha colpito molto. Parlava di una nave, colpita da un iceberg.-
-Oh, Titanic, certo, bel film.-
 
 
-Già: inizialmente mi sono sentita offesa dato che un pezzo di ghiaccio ha ucciso tante persone. Ma poi, alla fine ho capito il significato del film e la mia scena preferita è quando lei rinuncia al passaggio sulla barca per stare con lui. Gli dice “salti tu, salto io.”- spiegò Mia.- Quindi, se per te è corretto non firmare quegli accordi, io sono con te.-
Steve sorrise e le accarezzò una guancia.- Lo sai che ti amo?-
-E tu lo sai?- continuò lei, sorridendo altrettanto. –Io e Natasha andremo a Vienna domani e io dovrò parlare a difesa degli Avengers.-
-Ti sei scritta un bel discorso?-
-Credo di sì, spero di stupirli tutti.-
   
 
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