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Autore: Dragon mother    15/07/2020    1 recensioni
Isabella sta tornando da una breve vacanza insieme ai genitori. Poco prima di giungere nella sua città, l'auto su cui viaggia precipita in un laghetto. Lei viene salvata miracolosamente ma dei suoi genitori non vi è nessuna traccia... per alcuni anni...
Eccomi qui a ripubblicare questa storia dal mio vecchio account. Tutti i capitoli sono stati revisionati e all'occorrenza corretti.
Spero entrerete a dare un'occhiata.
Genere: Fluff, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Esme Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Charlie/Renèe, Emmett/Rosalie
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Buonasera ragazze, ecco un nuovo capitolo tutto pov Edward.
Sono in vena di capitoli pucciosi, spero non vi dispiaccia. Vi riservo come sempre i miei ringraziamenti e vi do appuntamento a sabato con gli altri aggiornamenti.
Un bacio.
 
 
 
 
Edward
 
Non posso credere a ciò che sto percependo.
L’ho morsa e nell’ istante esatto in cui il suo sangue è scivolato nel mio corpo, la sua mente si è aperta, come per magia, per me.
Niente più ostacoli, niente più segreti da quel preciso attimo.
Mi sono bloccato per racimolare i pensieri e credo sia giusto dirle ciò che sto sentendo.
Ha gli occhi chiusi e dalle labbra esce un timido gemito.
“Bella” la chiamo dolcemente per non spaventarla, ma non ottengo risposta.
Riprovo
“Bella” questa volta apre gli occhi e mi riserva un sorriso.
“Stai bene?”
“Oh sì mai stata meglio” borbotta tranquilla.
Questa ragazza non smetterà mai di stupirmi, pensavo sarebbe svenuta per il dolore o almeno avrebbe urlato e invece è qui tra le mie braccia completamente a suo agio.
“Sai, è successa una cosa..” le dico per attirare la sua attenzione su ciò che sto per dirle.
E così accade.
Mi osserva aspettando una mia spiegazione.
“Prima, quando ti ho morsa e il tuo sangue ha invaso il mio corpo.. è accaduta una cosa stupenda: non so come ma hai abbassato il tuo scudo permettendomi così di entrare nei tuoi pensieri”
Mi guarda senza capire bene il senso delle mie parole ma quando realizza cosa le ho appena confessato, le sue labbra si aprono in un gran sorriso e senza pensarci si getta tra le mie braccia.
“Ma come è potuto succedere Edward? Voglio dire è bellissimo ma come è possibile?” mi domanda curiosa.
“Non ne sono sicuro ma credo che l’unica spiegazione sia appunto la potenza del tuo sangue, che aggiunto al rapporto che ci lega, ha contribuito a renderlo possibile. Mi dispiace perché credo che si verifichi solo durante il mio morso”.
Anche lei ne appare un po’ delusa ma un attimo più tardi si è già ripresa, stupendomi con la sua richiesta:
“Edward, mordimi ancora, voglio rifarlo. Voglio che tu legga nei miei pensieri, che tu possa sentire ciò che sento io quando sto con te, ti prego, lo desidero tanto” mi chiede quasi implorante.
Non può fare così, non può chiedermi di esaudire le sue richieste facendo leva sul fatto che non riesco a dirle di no.
Lei è il mio punto debole e questo non va bene perché un vampiro non dovrebbe mai avere un punto debole.
Non vorrei farlo, non adesso almeno, non voglio che perda troppo sangue a causa mia ma quando una sua mano mi accarezza i capelli e poi una guancia, mi arrendo e l’accontento.
Entrambi consapevoli delle emozioni che proveremo fra poco, affiniamo i sensi e quando affondo di nuovo i canini nella sua carne, mille pensieri e mille emozioni mi invadono.
Il ricordo del primo giorno in cui ci siamo incontrati, la sera del suo compleanno, il pomeriggio in piscina, il nostro primo bacio sono solo alcuni dei ricordi che trovo nella sua mente e ai quali lei ripensa spesso con affetto.
Emozioni da lei provate che mai mi ha raccontato, viste così acquistano un maggior valore.
Mi sembra di essere un intruso mentre frugo tra i ricordi e quei suoi pensieri, dei quali io faccio praticamente sempre parte.
Scopro che mi pensa sempre, riesco anche a sentire la potenza di quei pensieri e scorgo perfino un pizzico di gelosia provata quando alcune ragazze della scuola mi ronzavano attorno, per non parlare di Jessica.
Le mie labbra si piegano in un sorriso al ricordo di quel giorno e non posso che esserne lusingato: dal canto mio, provo gli stessi sentimenti per lei.
So di dovermi fermare anche se quella sbirciatina alla sua mente mi ha fatto molto piacere e non vorrei doverla lasciare mai.
Mi stacco da lei, ricevendo un lamento di disapprovazione.
“Per oggi basta, amore, avremo altre occasioni” le dico cercando di convincerla.
Non appare molto convinta ma alla fine si rassegna.
“Vieni qui” le dico attirandola ancora a me.
“Ti disinfetto la ferita, così guarirà prima”.
Mi osserva dubbiosa, non capendo cosa intendo fare ma so che alla fine le piacerà molto.
Le prendo il viso tra le mani e avvicino le labbra alle due punture dei miei denti.
Con la lingua disinfetto accuratamente prima una e poi l’altra e ciò che ottengo è esattamente ciò che pensavo.
Un borbottio abbandona le sue labbra e una risatina compare sulle mie.
“Ti sto facendo il solletico lo so ma devi pazientare un attimo, così la ferita sarà pulita e guarirà prima” le spiego continuando nella mia opera.
“A dire la verità non mi stai facendo il solletico, tutt’altro, devo dire che mi piace molto questa specie di coccola che mi stai riservando”
Blocco la lingua a mezz’aria dopo aver sentito le sue parole: credo che mi farà uscire fuori di testa prima o poi.
La sua ingenuità, unita a queste frasi di sottile malizia, sono un connubio devastante per i miei sensi; se poi ci uniamo il suo sangue, posso ritenermi spacciato.
Cerco di ricompormi per terminare le mie preziose cure e poi l’aiuto a mettersi seduta.
Voglio chiederle come sta, dopotutto quello che abbiamo fatto oggi non si fa tutti i giorni e neanche capita a tutti.
“Bella, ti senti bene? E’ tutto ok?” le domando accarezzandole le mani.
Mi regala un grande sorriso che le raggiunge quei suoi occhioni castani, specchi della sua anima.
“Sono felicissima Edward e non sono mai stata così bene, se escludiamo il giorno in cui ci siamo avvicinati..” sussurra tutto a bassa voce, sapendo che posso sentirla ugualmente.
Lascia la frase in sospeso ma capisco bene a quale giorno si riferisce, il giorno del nostro primo bacio.
Non posso passare troppo tempo senza abbracciarla, senza un contatto o anche solo uno sguardo; non ho bisogno di respirare ma da quando sto con lei mi sembra di ritornare umano.
Potrà sembrare banale o forse patetico per un mostro come me ma da quando c’è lei nella mia vita niente ha più lo stesso significato per me.
Ho rivisto le mie idee, i miei obiettivi, ho rovesciato tutta la mia vita per lei e lo rifarei altre mille volte.
“Ti ringrazio Edward per avermi accontentata. Sono certa di averti trasmesso gran parte di ciò che provo per te ma posso assicurarti che anche per me è stata un’emozione forte e difficilmente eguagliabile. Ti appartengo Edward e sappiamo entrambi che sarà così per sempre”
E’ come se ogni volta che ascolto le sue parole d’amore, il mio cuore riprendesse a battere furioso nel mio petto.
E proprio ora è come se ci fossero due cuori che battono unendosi in un suono solo, quello dell’amore.
“Non serve ripeterti ciò che già tu sai ma voglio che ti siano ben chiare alcune cose: mi troverai accanto a te in ogni istante, qualunque sia la scelta che un giorno farai; la strada che deciderai di percorrere intreccerà la mia, sempre; la vita che sceglierai sarà la mia e se un giorno avrai bisogno di me sarò al tuo fianco, sempre, perché non potrei essere altrove e tutto questo è sicuro come il mio amore per te”
So di aver parlato troppo ma non ho più intenzione di nascondermi né tanto meno nascondere i miei sentimenti.
Voglio stare a carte scoperte, voglio dare tutto quello che sono in grado di offrire perché mai come ora so di aver trovato la persona che aspettavo da ormai cento anni.
La osservo e vedendola nella sua disarmante purezza, penso di non meritarmela ma dura un attimo, l’attimo esatto in cui si getta con le braccia al mio collo e mi stringe prima di sussurrarmi all’orecchio
“Credo di essermi innamorata di te, Edward”
Non credo ci siano parole più belle da udire e pronunciate qui e ora, assumono un significato e una forza senza eguali.
Faccio l’unica cosa da fare in questo caso
“Io non lo credo, ne sono certo e so che è così per entrambi” le dico accarezzando una sua guancia.
Mi sorride e imbarazzata arrossisce.
Non si può descrivere quanto mi mandi fuori di testa il rossore che le compare sulle guance e quando poi sono io a provocarle quella reazione, lo preferisco di gran lunga.
Voglio comunque spezzare l’imbarazzo e sollevarla da quella situazione, così provo a farla ridere.
“Beh comunque devo farti i miei complimenti, hai fatto un’ottima scelta con il sottoscritto, brava!”
Le scappa una risata e capisco che il mio obiettivo è raggiunto.
 
Non ho intenzione di separarmi da lei a meno che ciò non sia prettamente indispensabile ed è per questo che da stanotte non intendo più passarla da solo.
Non prova imbarazzo quando spostando le lenzuola si infila nel letto; abbiamo già dormito insieme durante le notti dei suoi incubi, anche se ora la situazione è differente.
Non ho intenzione di fare altro se non stare a guardarla mentre dorme, abbracciarla e stringerla a me, accarezzare la sua pelle delicata, cullarla tra le mie braccia: sono un gentiluomo di quegli anni in cui poter guardare una donna era già tanto.
Si accoccola al mio petto e non potrebbe esserci sensazione più gradevole del suo esile, caldo corpo appoggiato al mio forte e freddo.
Mi lascia un bacio su una guancia prima di appoggiare la testa sulla mia spalla e cingermi la vita con un braccio; in risposta ai suoi gesti, un mio bacio tra i suoi capelli e un buonanotte piccola sussurrato con amore.
   
 
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