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Autore: GaiaFromMars    16/07/2020    0 recensioni
Erano trascorsi diversi giorni dalla morte di Astoria, giorni durissimi per Draco.
Ad accogliere il suo dolore c'era qualcuno che conosceva il significato più profondo della perdita: Harry Potter.
Harry aveva approfondito il suo rapporto con Draco grazie al legame dei figli, tra di loro c'era finalmente mutuo rispetto. Una visita di cortesia di Harry dopo il lutto provocò delle conseguenze impreviste. La disperazione Draco era sconfinata, niente sembrava arginare il suo dolore, o almeno quasi niente.
[I personaggi della storia appartengono esclusivamente a J.K. Rowling.
Alcuni eventi della storia potrebbero differire dall'opera originale]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Dammi un bacio prima

di dirmi arrivederci

- Guns n'roses

Scorpius e Albus erano in cammino verso l'abitazione dei Potter quando Draco li raggiunse.

«Ragazzi siete in pericolo. Entrate in casa e non abbandonatela per nessuna motivazione»

«Papà perché sei così agitato? Cosa sta succedendo?» domandò Scorpius.

«Sembra che nonna abbia avuto notizie su alcuni maghi intenzionati ad utilizzare i Potter per qualche strano rituale e riportare indietro Lord Voldemort» rispose Draco.

«Signor Malfoy ma è impossibile» osservò Albus.

«È probabile che non abbiano i mezzi, ma potrebbero provarci comunque. Dovete stare al sicuro fin quando io e tuo padre non escogitiamo un piano»

Harry gli venne incontro, vide un Draco visibilmente agitato.

«Malfoy non so cosa tu voglia ma non c'è bisogno di agitarsi così tanto»

Draco fu colpito dalla freddezza delle parole del suo interlocutore, gli si spezzò il cuore. Era stato lui a fare in modo che dimenticasse la potenza dei momenti condivisi, eppure questo lo colpiva nel profondo, non era pronto a fare i conti con i comportamenti glaciali di un Harry non più guidato delle emozioni.

Non era più quell'Harry che era corso nel cuore dalla notte a casa sua. Era solo qualcuno che lo tollerava a malapena e provava forse della pietà nei suoi confronti.

«Harry io non sono qui per creare problemi...noi dobbiamo parlare. C'è qualcuno che complotta contro di voi»

«Non esiste nessun noi prima di tutto, sei arrivato adesso e stai spaventando i ragazzi. Non c'è nulla di ragionevolmente preoccupante. Vi ho accompagnato da Astoria, abbiamo parlato dei tuoi problemi, sono stato un ottimo genitore e un buon confidente per te ma adesso non sarò qui a sopportare ulteriormente i tuoi sproloqui, non se questi terrorizzano mio figlio. Sei in uno stato di disequilibrio evidente»

Draco fu ferito da quelle parole così rancorose, per un istante fu accecato dalla delusione e ben presto perse quel minimo di razionalità che gli rimaneva.

«Sai che ti dico Potter? Spero che tu muoia, non mi interessa più della tua stupida famiglia»

Draco prese per il braccio Scorpius e lo trascinò via mentre  le sue stesse parole gli erano tornate indietro come un boomerang.  Era già pentito.

Incomprensibilmente Harry si sentì turbato dalla reazione violenta di Draco, gli sembrava di non capire, era come se gli mancassero delle informazioni. Per tutta la mattinata aveva percepito uno strano stordimento e aveva dei buchi temporali di diverse ore nei suoi ricordi.

Harry cercò nella propria tasca un panno per pulirsi gli occhiali ma nel farlo qualcosa cadde sul pavimento: era un biglietto.

Su quel biglietto c'erano  due parole: «DRACO OBLIVION».

Era la sua calligrafia ma non ricordava affatto di aver scritto quelle parole,  comprese dunque di essere stato vittima di un incantesimo da parte di Draco, lo aveva sicuramente spinto a dimenticare qualcosa di importante.

Questo pensiero lo spaventò, cosa nascondeva Draco? Perché lo aveva obliviato e ora pretendeva di essere ascoltato?

Harry cercò di rincorrere Draco per chiedergli spiegazioni ma qualcuno intralciò il suo cammino.

«Bene, bene. Abbiamo preso il primo pesce, direi il più importante...il sopravvissuto. Colui che ci ha privato di una vita regolata dalla magnificenza di Lord Voldemort».

«Questa è follia. Sei solo un ragazzino non hai idea di cosa rappresenti Lord Voldemort, della sofferenza che ha inflitto e delle morti che ha provocato. Dovresti studiare, il tuo fanatismo è una conseguenza della tua ignoranza. Adesso spostati devo raggiungere una persona»

«Tu non mi conosci ma io conosco te. Sono Arthur, un mago che poteva essere grande se non aveste infettato il mondo con le vostre idee di uguaglianza. Sei un bugiardo Potter, Lord Voldemort ci avrebbe regalato un mondo senza dubbio migliore, nessuna disgustosa unione tra babbani e famiglie di maghi»

«Non sei un purosangue, sei come me perché ti ostini a seguire le regole di qualcuno che è morto tanto tempo fa»

«Le famiglie purosangue si sono quasi estinte, ed è solo colpa tua. Io sono un prodotto sbagliato della società magica che avete creato. Io voglio riportare l'ordine. Voglio rimediare, voglio essere il principio»

«Lord Voldemort uccideva quelli come te, un solo Avada Kevedra sarebbe bastato per stroncarti. Non avrebbe avuto pietà di te, non gli sarebbe importato dei tuoi stupidi servigi» rispose Harry cercando di convincerlo a desistere.

«Allora sarei morto con piacere» rispose il mago.

«Sei accecato, stai sbagliando. Devi venire con me, hai bisogno di parlare con qualcuno...»

Arthur gli puntò la bacchetta: «Non mi toccare stupido mago mezzosangue»

Harry afferrò la sua bacchetta per difendersi ma il ragazzo lo anticipò: «Expelliarmus»

La bacchetta di Harry finì tra le mani del giovane mago.

Nel frattempo  Draco e Scorpius proseguivano il loro cammino per recuperare la sua scopa, Draco fu attraversato da una strana sensazione, si voltò e vide Harry in lontananza che discuteva con qualcuno che gli puntava la bacchetta. Harry era stato disarmato.

Draco comprendendo la pericolosità della situazione corse disperato impugnando la sua bacchetta mentre Scorpius a stento riusciva a stargli dietro.

«Confringo» invocò Draco per cercare di distogliere quel mago incappucciato dalle sue cattive intenzioni.

Harry indietreggiò approfittando delle esplosioni provocate dall'incantesimo di Draco, sembrava confuso dalla protezione che stava ricevendo da Draco.

«Malfoy... n mago purosangue. Tu sei uno di noi dovresti essere dalla nostra parte, saresti la nostra ispirazione, la nostra guida e invece cosa fai? Ti scagli contro di me per prendere le difese di questa nullità? Che direbbe Lord Voldemort se ti vedesse ora? Hai ancora il suo marchio sulla tua pelle»

«Capirebbe che non gli sono mai appartenuto. Ha avuto forse un lembo della mia pelle, non ha mai avuto neanche la millesima parte del mio cuore e della mia testa stupido ragazzino ignorante. Scapperesti come un bambino se incrociassi solo per un momento lo sguardo di quell'essere immondo»

Scorpius corse verso suo padre: «Papà cosa sta succedendo»

«Scorpius stai indietro» gridò Draco spingendolo via e coprendolo, «Cerca Albus, qui ci penso io»

Scorpius ebbe un attimo di esitazione ma Draco lo esortò nuovamente ad abbandonare il campo di battaglia.

«Fatti da parte Malfoy, a me interessa Potter, devo  portarlo via»

«Se vuoi lui, accomodati ma è bene che tu sappia che non ti basterà chiedermi di spostarmi, dovrai prima battermi» rispose Draco.

Harry continuava a non capire la dedizione con cui Draco si stesse battendo per proteggerlo ma lo trovò davvero eroico in quel momento. Draco eroico, gli sembrò davvero folle quella situazione.

«Potter smettila di guardarmi con quella faccia da allocco, ci sono cose che non puoi capire evidentemente » lo accusò ironicamente Draco.

«Se non vuoi farti da parte, allora dovrò fare a modo mio» esclamò il mago in preda a deliri di onnipotenza.

Harry posò la mano sulla spalla di Draco: «Non so come finirà questa storia ma ti prego, ti supplico Draco...aiutami a capire. Ero convinto che tu fossi implicato in questa vicenda, per tutto questo tempo mi sono sbagliato»

Draco lo guardò e pensò che avesse ragione, potevano essere momenti cruciali ed Harry non ricordava assolutamente nulla del perché stesse lottando per salvarlo, così prese la decisione di annullare l'incantesimo.

In un istante tutti i suoi ricordi ritornarono al loro posto, ogni tassello si incastrò perfettamente e dopo un attimo di stordimento Harry guardò Draco e fu tutto chiaro. I due si scambiarono uno sorriso d'intesa.

«Draco. Adesso ricordo»

«Crucio» disse il mago oscuro puntando Potter.

«NO», urlò Draco fiondandosi su Harry.

Draco fece da scudo con il suo corpo proteggendo Harry dall'incantesimo, crollò poco dopo sull'asfalto per il dolore sordo che gli attraversava il corpo.

«Draco!» urlò Harry spaventato.

Draco cercò di rialzarsi nonostante il dolore, Harry cercava di sorreggerlo ma Draco continuò  a frapporsi tra Harry e il suo nemico.

«Spostati amico. Non vedi come sei ridotto?» ridacchiò il mago.

Draco gli puntò la bacchetta per pronunciare un incantesimo ma fu colto di sorpresa dal suo avversario.

«Sectumsempra» esclamò Arthur

Draco completamente distrutto si gettò ancora una volta sul corpo di Harry, subendo l'ennesimo incantesimo. Questo però lo conosceva bene, le sue conseguenze potevano essere letali.

Il suo corpo si immobilizzò, diverse ferite si aprirono sul suo corpo macchiando la sua camicia di bianca di sangue.

Harry lo prese tra le sue braccia stringendolo, Draco non riusciva a parlare, singhiozzava per il dolore e il suo sangue continuava a sgorgare copioso.

Harry cercò di bloccare il sangue facendo pressione con la sua mano sul suo petto, sentiva il suo cuore pulsare velocemente.

«Draco cos'hai fatto? Non di nuovo. Non però qualcuno solo per avermi difeso» urlò Harry trattenendo a stento le lacrime.

Arthur li puntò ancora con la bacchetta: «Allora morirete insieme così Lord Voldemort avrà giustizia. Porterò via da questo mondo colui che l'ha ucciso e il suo inetto servitore. Avada Ke...»

Una donna interruppe il duello pronunciando una formula: «Pietrificus Totalus», il mago si paralizzò e crollò al suolo.

«Harry è mai possibile che io debba continuare a salvarti la vita sulla soglia dei tuoi 40 anni» disse Hermione Granger.

Harry pieno di gratitudine corse verso la sua salvatrice per abbracciarla energicamente.

«Dobbiamo aiutarlo Hermione, ti prego» chiese speranzoso Harry,

Hermione annuì e si mise subito al lavoro prendendo la mano di Harry.

«Vulnera Sanentur» pronunciarono Hermione ed Harry all'unisono assorbendo le ferite di Draco. 

Le ferite di Draco smisero di sanguinare, ma le sue condizioni di salute sembravano davvero disperate e necessitavano di cure particolari.

«Dobbiamo portarlo ad Hogwarts, lì sapranno come curarlo»

Harry con gli occhi pieni di lacrime si chinò ancora verso Draco prendendogli la mano: «Ti prego non lasciarmi. Non mi perdonerei mai se ti succedesse qualcosa. Hai capito?»

«Harry...»

«Ti porteremo ad Hogwarts, devi solo resistere un altro po'»

«Harry non credo di farcela...»

«Sì che ce la fai» rispose Harry spostando la testa di Draco sul suo petto.

«Harry...io ti...»

Draco perse improvvisamente conoscenza non riuscendo a terminare la frase.

«Draco ti prego torna indietro...devi riaprire gli occhi. Mi senti?» urlò Harry disperato mentre piangeva custodendolo tra le sue braccia.

 

   
 
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