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Autore: MeroSP    15/08/2009    4 recensioni
There once were some children, A strange kind of children, The kind that gets written down in history.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, Matt, Mello, Near
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Strange Kind Of People
-Strawberries, Chocolate, Smoke and Robots-

"Mello!"
Strillò una bambina dai capelli color grano.
"Smettila di tirare i capelli a Near-Kun!"
Continuò, correndo verso l'amico con i boccoli che volteggiavano nell'aria.
Erano passati due anni da quando l'avevano portata in inghilterra alla Wammy's House, ma non aveva ancora perso la tendenza ad aggiungere "kun" "chan" e "san" dopo ogni nome che pronunciava.
"Fatti gli affari tuoi, You!"
Rispose il bambino biondo con il suo viso angelico. Il ritratto dell'innocenza, si direbbe, ma di innocente ora non aveva proprio niente.
Di fianco a lui, con il viso contratto in una smorfia di dolore, sedeva nella sua solita posizione un altro bambino, piuttosto minuto, con la chioma color latte.
"Mello lascialo stare!"
Gridò un'altra volta lei dando un calcio sul polpaccio del biondo, con molta poca coordinazione nei movimenti -infatti anche se quando camminava era piuttosto aggraziata, ogni volta che alzava un piede da terra per più di due secondi diventava improvvisamente instabile.- con un'espressione imbronciata.
"Ahia mi ha fatto male!"
Gridò Mello, correndo verso un altro ragazzino con i capelli rossicci.
Gli occhi di You, grandi e del colore del cielo, si posarono sull'albino.
"Stai bene Near-Kun?"
"Sì, non ti preoccupare."
Rispose lui, con il suo tono impassibile di sempre.
You fece un sorriso e corse verso Mello, con la sua solita grazia.
"Mello-Kun.. Quando la finirai di fare male a Near?"
"Mai."
Rispose l'altro con un sorrisetto.
Intanto Matt, che era di fianco a Mello, cercava di trattenersi dal ridere dato che l'amico due secondi prima era venuto a dirgli 'Quella si deve sempre intromettere! Scommetti che ora arriva anche qui?!' e infatti fu proprio così.
La bambina sbuffò e rimase lì con Mello e Matt come se niente fosse.
"Giochiamo a calcio?"
Propose il rosso.
"Dai!"
Esultò You, che normalmente era l'unica femmina che giocava a calcio in tutto l'istituto.
Mello annuì, un po' irritato dalla presenza di You.
Tutti e tre corsero fuori dalla sala comune in cui si trovavano, Mello in testa essendo il più veloce.
"L'ultimo che arriva è un'ameba!"
Gridò, sapendo che tanto sarebbe arrivato per primo in cortile.
Near rimase nella sala comune e si decise ad alzarsi da terra per andare verso le finestre. Ogni tanto osservava da lì le partite di calcio, che amava solo guardare e non giocare perchè innanzitutto non era per niente bravo nello sport e poi lo trovava inutile.
Fuori i tre bambini schiamazzavano per mettersi d'accordo su chi doveva stare in porta.
Alla fine toccò a Matt, che come gli altri due odiava fare il portiere.


7 years later..

Un raggio di luce filtrò dalla finestra.
"Ghwah..."
Grugnì una ragazza mentre si rigirava nel grande letto e infilava la testa sotto al cuscino.
Poi si iniziò a sentire il "Beep" della sveglia e si decise, svogliatamente, ad alzarsi, dopo aver tirato un pugno alla sveglia come di consueto.
Si trascinò a mo' di zombie fino alla cucina, aprì il frigorifero e ne estrasse una confezione di fragole.
Quella visione le fece svegliare. Le fragole per lei erano una specie di superalcolico: mangiava fragole e diventava improvvisamente euforica.
Iniziò a mangiarne una, poi due e poi tre fino a che la confezione non finì.
Gettò la scatola nel cestino e camminò -più che camminare sembrava volasse, le fragole avevano già fatto effetto- fino al calendario.
Solo ora si accorse che era mercoledì.
"Non è possibile.."
Mormorò tra sè e sè. Tutto quel casino per niente, erano le 8 e poteva benissimo tornarsene a letto! Ma non sarebbe riuscita ad addormentarsi ora, quindi decise che avrebbe approfittato della sua giornata libera per fare un giro, d'altronde non se lo concedeva da tanto.
Andò in camera e si mise a frugare nell'armadio cercando qualcosa da mettere. Scelse un vestito lolita azzurro cielo a mezze maniche con vari pizzi bianchi sulla gonna e un grosso fiocco sulla schiena, delle scarpe bianche con il tacco piuttosto alto e delle calze lunghe fino al ginocchio, sempre bianche che terminavano con del pizzo. Volteggiò fino al bagno, slacciò i bottoni della camicia da notte di seta che indossava e si infilò sotto alla doccia canticchiando.
Si strizzò i capelli biondi e uscì, poi prese l'accappatoio e lo indossò. Iniziò ad asciugarsi i capelli biondi che come al solito divennero a grandi boccoli naturali. Crescendo si erano leggermente schiariti, mentre gli occhi, al contrario, ora tendevano al blu oceano e non più all'azzurro. Mise un filo di matita bianca su di essi e un po' di lucidalabbra, poi indossò il vestito e uscì dal bagno. Aprì un cassetto e cercò qualcosa da mettere in testa, prese un hairdress abbinato al vestito e saltellò allegramente fino alla porta di casa. Sempre sotto effetto delle fragole.
Scese le scale che portavano in cortile, lì si soffermò nel guardare un albero e sembrò perdere tutta la sua allegria per un istante. Cercò di non pensarci e fece un sorriso che le uscì piuttosto malinconico, aprì il cancelletto e si fiondò in strada. Quella mattina era tutto piuttosto tranquillo. Cercò la sua moto fra le altre, una Ducati Sportclassic 1000 S nera, indossò il casco e vi montò sopra.
Non sapeva ancora dove sarebbe andata esattamente, pensava che girovangando per Los Angeles magari un'idea le sarebbe venuta.

Matt sì svegliò verso le 10 del mattino in seguito a dei rumori che provenivano dalla cucina. A quanto pare il suo compagno di stanza era già sveglio. Come ogni mattina. E come ogni mattina cercò di riprovare ad addormentarsi ma non ci riuscì, quindi si ritrovò costretto ad alzarsi e a trascinarsi a mo' di bradipo fino al bancone della cucina.
"Giorno Mello.."
Biascicò, ancora assonnato.
"Sempre dietro a dormire tu, è mai possibile? Ma guarda con chi dovevo andare a vivere.."
Commentò il biondo. Ogni mattina era la solita routine.
Matt si accese una sigaretta che all'inizio gli fece anche un po' schifo, dato che aveva ancora in bocca il sapore appiccicoso che si ha alla mattina, ma poi si abituò a quello amaro del tabacco.
"Certo, certo.."
Rispose automaticamente con noncuranza.
Il biondo sbuffò e iniziò a sorseggiare la sua cioccolata bollente con uno sguardo che dice 'no, non ce n'è per te', come se a Matt importasse della cioccolata.
La finì e appoggiò la tazza nel lavandino, poi andò in bagno senza degnare Matt di uno sguardo. Indossò i vestiti di pelle che aveva messo il giorno prima, un gilet lungo fino a sopra l'ombelico e un paio di pantaloni a vita bassa un po' sgualciti verso la fine della gamba. Il rosario con le perline rosse era come sempre legato al collo di Mello, che non lo toglieva mai. Mancavano solo gli anfibi e i guanti che avrebbe messo solo dopo per uscire.
L'altro, ancora in pigiama si era già attaccato alla sua PSP.
"Sei incorreggibile.."
Commentò Mello che nel frattempo si era seduto sul divano per mettersi gli stivali. Infilò anche i guanti e una giacca di pelle, nonstante fuori non facesse molto freddo e uscì di casa sbattendo rumorosamente la porta. Come ogni giorno la porta non si chiuse perchè sbattuta troppo forte e la vecchia serratura non reggeva, quindi dovette tornare indietro e chiuderla più delicatamente.
Matt si assicurò che Mello se ne fosse andato per rintanarsi in bagno.
'Quanto è fico farlo incazzare?'
Si domandò mentalmente, mentre sorrideva compiaciuto. Far perdere la calma a Mello -non che ci volesse molto, tuttavia-, era sempre stato uno dei suoi hobby preferiti.

Il ragazzino con i capelli biancastri, invece, era già in piedi da un po' e non sembrava avere un minimo di sonno. Come ogni giorno da quando il caso Kira si era concluso, accese il computer e si mise in contatto con Roger per controllare se gli era stato assegnato un qualche nuovo caso. Quel giorno stranamente non fu così, quindi spense il portatile e si rintanò in camera sua a giocare con dei robottini che si era appena fatto comprare. Sarebbe stata una giornata molto lunga, tutto il giorno senza un caso da risolvere e con l'unica compagnia di alcuni pezzi di plastica. Sbuffò e portò un dito ad una ciocca di capelli che iniziò ad arrotolare. Lui era l'unico che in 7 anni non era cambiato per niente.

Alla fine a You non venne alcuna idea, quindi parcheggiò la moto vicino al parco e si mise semplicemente a camminare senza una meta precisa.
Ogni tanto dava qualche occhiata distratta alle vetrine dei negozi, si soffermò sopratutto sulla vetrina di una pasticceria che aveva aperto da poco.
In quel momento un ragazzo dall'aria piuttosto irritata, da come camminava, si fermò lì vicino e diede un'occhiata svelta alla vetrina, poi entrò in pasticceria mormorando qualcosa del tipo "Chissà se hanno del cioccolato" tra sè.
You scosse il capo.
'Dev'essere stata solo un'impressione..' pensò, ma non ne era del tutto convinta quindi anche entrò anche lei nell'edificio.
Il ragazzo non si sedette nemmeno e chiese direttamente alla commessa se avevano quattro barrette cioccolato. You intanto si ripeteva che erano solo stupide coincidenze, anche perchè la persona che conosceva lei non aveva alcuna cicatrice sul volto e non sarebbe mai andato in giro vestito così. Almeno, ai tempi. La curiosità per quell'individuo la spinse comunque ad avvicinarsi a lui e fargli una banalissima domanda.
"Scusami, ma noi due ci conosciamo?"
"Ci stai provando?"
Rispose il ragazzo con un'espressione neutra.
"..Mello?"
Domandò lei strizzando gli occhi, per niente preoccupata che se il ragazzo non fosse realmente stato Mello, avrebbe fatto una figuraccia immensa.
"..Sì, e tu chi sei?"
"MELLO!"
You fece un salto e nel frattempo cinse il collo del biondo con le braccia.
"..Y-You?"
"Dai, non ci voleva tanto!"
Infatti, bastava solo una di quelle sue reazioni da esaltata per far capire a Mello che era lei.
"Sei cambiata tantissimo.."
Commentò lui, come per giustificarsi.
"Già. Anche tu. Quella come te la sei fatta?"
La ragazza indicò la cicatrice che aveva sul volto.
"Oh. Diciamo che ho fatto un po' di casino e.. beh è esploso il posto in cui stavo e di conseguenza sono esploso anche io.. Dopo ti spiego bene."
Lei rabbrividì al pensiero di Mello tra le fiamme che gli bruciavano il viso. Chi lo aveva salvato?
Le cose non stavano proprio così, ma come spiegazione era sufficiente dato che la commessa stava ritornando con il cioccolato che Mello aveva ordinato poco prima.
Lui pagò e fece un sorriso alla cassiera, poi salutò educatamente e uscì con You al seguito.
"Hai continuato a sentire Matt e Near?"
You pronunciò quella frase con un velo di speranza nella voce.
"Uhm.. Near l'ho visto solo una volta perchè ero obbligato.. questioni di lavoro, sai. Matt invece è il mio attuale coinquilino. Vive in un appartamento con me e mi aiuta a pagare l'affitto. Tu li hai più sentiti?"
Domandò di ritorno, più per cortesia, perchè immaginava che se non aveva più parlato con lui, non aveva neanche parlato con Matt o Near.
"No."
Fece con una piccola sfumatura di dispiacere.
"Mi mancano, in effetti. Vi ho pensati spesso."
Disse poi in un sorriso. "Cosa fate ora come lavoro?"
"Non credo sia il caso di parlarne qui. Vieni a casa mia, ti va?"
La ragazza annuì. "Sono in giro in moto, casa tua è molto distante?"
"Solo venti minuti."
"Quindi è molto distante perchè ho parcheggiato la moto a 20 minuti da qui ma nella direzione opposta a quella da dove sei arrivato. Vieni con me?"
Mello sbuffò. "Va bene, basta che non vai alla velocità di una lumaca sulla moto.."



Spazio Neim<3
Innanzi tutto inizio con lo scusarmi per il ritardo nel postare in "Wherefore art thou Mihael?!", ma causa vacanze e vari problemi di trasporto [della serie che dimentico la pennina dove salvo le fic nei posti più impensabili] non sono ancora riuscita a finire il capitolo, ma conto di finirlo e postarlo al più presto. Poi qualche precisazione su questa nuova fanfiction. Per prima cosa il titolo è "Strange Kind Of People" per il semplice fatto che non sapevo come chiamarla e nel momento in cui mi sono decisa a pubblicarla stavo ascoltando "Strange Kind Of Woman" dei Deep Purple [E a proposito, ringrazio tutti i meravigliosi artisti che mi fanno da muse ispiratrici :3] e ho trovato che con qualche modifica potesse andare bene come titolo per questa fic. Mentre all'inizio del capitolo vedete il titolo colorato in Rosso-Marrone-Grigio-Blu. Lo so perfettamente che l'abbinamento fa a cazzotti, ma volevo dare l'impressione di Fragole, Cioccolato, Fumo e Robot, come già scritto nel sottotitolo a questo capitolo. Riguardo alla trama della storia, beh, non ha una vera e propria trama, è solo una specie di "Situazioni di vita quotidiana" di questi quattro ragazzi. In più è una fanfiction scritta mentre mi annoiavo, per questo motivo può darsi che non continui la storia. Gradirei che commentaste per dirmi se continuarla o no ed esprire appunto i vostri pareri <3 Che altro. Ah sì! Il personaggio nuovo, You. Innanzitutto dico subito che You non sono io! xD Nonostante il mio nick sia YouDaw, è nato prima il personaggio, poi il mio nick, quindi questo PG esiste nella mia mente da circa un paio di anni! :3 Ho immaginato questa ragazza che condivideva il 3° posto alla Wammy's con Matt, perchè alla fine anche noi donne ci dobbiamo far valere, se avete notato tutti i pg con un minimo di intelligenza in DN sono maschi! Ok, solo Misa è stupida, però Halle ci prova con Mello e Takada lo uccide, il che mi fa pensare che siano delle idiote anche loro. L'unica che si salva a mio parere è Sayu Yagami e Sachiko Yagami. [Senza offesa per tutti i fan di Misa-Misa, Halle e Takada, eh xD] You alla fine è anche una specie di "come probabilmente mi piacerebbe essere", una parte del mio carattere che non riesco a far emergere e proprio quella di You ed è per questo che ci tengo molto a questo mio nuovo Pg. Spero che la storia vi piaccia e che mi diate i vostri pareri!
Neim.
   
 
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