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Autore: JennyPotter99    17/07/2020    1 recensioni
SEQUEL DI "AGE OF ULTRON"
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Le eliche dell’elicottero di Bucky iniziarono a girare e il mezzo si alzò dal pavimento.
Steve lo afferrò con una mano e con l’altra si resse alla ringhiera della pista per spingerlo indietro.
La sua forza venne messa a dura prova ed infine l’elicottero si ribaltò, facendo volare via le eliche.
Improvvisamente, Bucky ruppe il vetro con il braccio di ferro e afferrò Steve alla gola.
L’elicottero iniziò a scivolare ed entrambi caddero giù, in un laghetto che circondava l’edificio.
Steve nuotò per tirare fuori Bucky, svenuto e tornare in superficie.
Alzò gli occhi verso il cielo: purtroppo l’altro elicottero, con Mia dentro, era già troppo lontano.
 
Mentre gli agenti della Task Force rimediarono ai danni, Steve e Sam portarono Bucky in un bunker abbandonato, in attesa che si risvegliasse.
-Siamo al sicuro qui, non ci troveranno.- disse Sam, una volta fatto un giro di pattuglia.
Steve era dispiaciuto del fatto di non aver potuto salvare sia Bucky che Mia e la ragazza si trovava chissà dove.
-Ehi, hai fatto quello che hai potuto, non potevi fermarli entrambi.- gli disse Sam, vedendolo triste.- Salveremo Mia.-
Poco dopo, Bucky si risvegliò lentamente. –Steve..-farfugliò.
-Con quale Bucky sto parlando?- chiese il Capitano.
-Tua madre si chiamava Sarah…E tu mettevi sempre i giornali dentro le scarpe..-
Steve sorrise, ricordandosi dei vecchi tempi.- Questo non si legge in un museo.-
-Adesso improvvisamente è tutto apposto?- esclamò Sam, confuso.
-Tutte le cose che l’HYDRA mi ha messo in testa sono ancora lì.- continuò.- E’ bastato che lui pronunciasse quelle parole.-
-Chi era?-
-Non lo so…Mi ha chiesto della Siberia…Del posto in cui ero confinato.-
-Perché voleva queste informazioni da te?-
-Perché non sono l’unico Soldato d’Inverno.- esclamò Bucky. –Ne sono stati creati altri, geneticamente modificati con un speciale siero. Li facevano diventare delle macchine da guerra per servire l’HYDRA, fin che non si sono ribellati.-
-Sono pericolosi?-
-Sì e sono stati ibernati…Se li libera, sarà la fine.-
Subito dopo, Sam si avvicinò all’amico. –Credi che abbia portato Mia lì?- gli chiese.
-Probabilmente, è la nostra unica opportunità.-rispose Steve. -E se lo dicessimo a Tony?-
-Non ci crederebbe.-
-Allora siamo da soli.-
-Forse no…Conosco un tipo.-
 
Intanto, il dottore aveva portato Mia con se attraverso una navetta rubata alla Task Force, fino in Siberia.
Egli aveva con se  un quaderno dentro cui vi erano scritti tutti i segreti dell’HYDRA e una volta aperto il loro nascondiglio, Mia si ritrovò in un’enorme stanza e attorno vi erano delle celle con cinque persone congelate, addormentate.
-Ma chi sei tu?- gli domandò.
-Mi chiamo Zemo, molto piacere.- rispose lui, sorridendo, mentre si avviò verso una porta che doveva essere aperta tramite un codice.
-Che cosa vuoi da me..?-
-Vedrai.- continuò l’altro, digitando la sequenza di numeri.
Quando la porta si aprì, Mia poté notare una poltrona nera di pelle, circondata da una grossa macchina.
Forse per la prima volta nella sua vita, Mia aveva paura e non poteva fare nulla.
Quindi Zemo afferrò il braccio della ragazza e la fece sedere a forza sulla poltrona, legandole polsi e caviglie ad essa.
-Per cosa ti stai vendicando?- domandò lei.
A quel punto, Zemo la guardò negli occhi. –Eravamo fuori città, quel giorno. Mia moglie disse: “Siamo fuori dalla loro portata, gli Avengers non verranno a combattere qui.” Mio figlio era contento di poter vedere Iron Man fuori dal finestrino.-
-Hai perso qualcuno?- balbettò, guardandolo anche lei negli occhi che divennero lucidi.
-Tutti, non qualcuno.- esclamò lui. –E quando la polvere si assestò, quando le grida cessarono, ci vollero due giorni prima che potessi trovare i loro corpi.- raccontò. –Adesso io voglio sentirti gridare come gridavano loro.-
Di scatto, l’uomo le strappò parte della tuta, scoprendole parte del collo, per poi attaccarci degli elettrodoni.
Infine, le mise un casco che le ricoprì il capo, mentre accendeva la macchina.
-Lui verrà a prendermi!- esclamò Mia.
-Oh si, lo farà.- continuò Zemo, inserendole in bocca a forza una dentiera in plastica. –E io lo aspetterò con ansia.- disse infine, azionando la macchina.
Delle scosse elettriche si insinuarono per tutti il corpo della donna, che la fece urlare.
Zemo era più che felice di attuare la sua vendetta e godé di quelle grida.
 
Intanto, Wanda veniva tenuta nella sua camera e Visione non aveva intenzione di farla uscire.
Nonostante tra i due ci fosse del tenero, Visione seguiva gli ordini di Stark come aveva sempre fatto.
Ma poi, una sera, durante la cena, udirono un esplosione poco più in là e videro il fuoco divamparsi.
Mentre Visione andò a controllare, nella stanza entrò Clint Burton, armato di arco e frecce.
-Clint? Che ci fai qui?- esclamò la ragazza.
-Sto deludendo i miei figli.- rispose lui, lanciando due frecce su due muri paralleli.- Il Capitano ha bisogno di noi.- le disse, prendendole la mano.
Fu in quell’istante che Visione tornò, potendo passare attraverso i muri come un fantasma.
-Clint, non posso permetterti di portarla via.- gli disse.
-Davvero? Mi sono ritirato e guarda, dopo cinque minuti vi fate la guerra a vicenda.- ribatté l’arciere.
-Ti prego, considera le conseguenze delle tue azioni.- continuò Visione, proseguendo verso le due frecce.
-Okay, considerate.-
Dalle due frecce fuoriuscirono delle scosse elettriche che bloccarono Visione.
-Forza, andiamo!- esclamò Clint, correndo verso la porta.
Ma Wanda era ancora troppo titubante.- Ho causato sufficienti problemi..-
Clint sospirò.- Ascolta, se vuoi piagnucolare, allora iscriviti al liceo,altrimenti se vuoi fare ammenda, muovi il culetto.-
Poco dopo, Visione si liberò e attaccò Clint che, tentando di usare delle frecce contro di lui, fallì, ricevendo solamente un pugno in cambio.
L’uomo cadde all’indietro. –Sapevo che dovevo fare streccing.- commentò tra se e se.
Tirò fuori un manganello e cercò di colpirlo inutilmente.
Di scatto, Visione lo disarmò e lo afferrò al collo. -Clint, non puoi sottomettermi.-
-Io no, ma lei sì.-
Wanda iniziò ad usare i suoi poteri per confondere la mente dell’altro.- Visione, lascialo, adesso io me ne vado..- gli disse.
Visione fu costretto a mollare Clint, come se fosse bloccato: Wanda riuscì a scaraventarlo sotto terra, piani e piani sotto di loro, così da permettergli di fuggire.
   
 
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