Gavettoni
Fu una sensazione improvvisa e terrificante insieme.
Non ebbe nemmeno il tempo di rendersi conto di cosa stava succedendo. L’unica cosa che vide, prima della fine, fu un ombra scura che calava su di lui, la sagoma di una persona sulla spiaggia, ma nel momento esatto in cui si stava per girare ecco che accadde l’inevitabile. Un’ondata di acqua gelida gli si rovescio in testa, facendolo rabbrividire: una doccia fredda che partì proprio dall’attaccatura dei capelli, per poi investirgli il viso, la nuca e scivolare giù sul resto del corpo, provocandogli brividi incontrollabili lungo la schiena.
«Kazuha!» disse in un ringhio, alzandosi e facendo gocciolare tutto intorno l’acqua che aveva ancora addosso.
La rincorse, mentre lei rideva divertita, ma nel momento esatto in cui l’afferrò per la vita, quelle risate diventarono urla.
«Heiji, lasciami! Lasciami!» gridava, ma lui non aveva nessuna intenzione di farlo. L’aveva sollevata come fosse un sacco di patate e, mentre percepiva i suoi pugni sulla schiena, davvero poco forti e convinti, avanzò verso la distesa d’acqua che avevano di fronte.
Non appena incontrò l’acqua fredda dell’oceano, con un po’ di fatica avanzò, fino a che fu sicuro della posizione. Dopodiché all’ennesimo “Lasciami” della ragazza, lui rispose semplicemente:
«Ok…» lasciandola andare e gettandola di peso in mare.
Non ebbe però nemmeno il tempo di godere della sua vendetta che lei, da sotto l’acqua, lo prese per la caviglia, portandolo giù assieme a lei.