Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: Feisty Pants    17/07/2020    3 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle di 27 e 24 anni alle prese con le proprie vite e i propri impegni. Elsa è sposata e vive la sua vita con le scatenate figlie gemelle di 7 anni. Anna, invece, è prossima alla laurea e a dire sì a un futuro roseo e carico di amore che ha sempre sognato fin da piccola.
La vita, però, non è una favola. Entrambe le sorelle vivranno dei momenti di crisi della quotidianità e, per colpa di incidenti e imprevisti, dovranno fare i conti con la cruda realtà.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 21

“Che bello non vedo l’ora di andare allo zoo con gli zii!” esclama Lia entusiasta, afferrando il suo zainetto e trascinando la sorella verso la porta d’ingresso.

“Hey, ma che ti prende?” chiede la più scatenata guardando confusa la sorella taciturna.

“Non voglio più venire allo zoo… non mi sento tanto bene!” afferma la bambina abbassando lo sguardo e fissandolo sulle sue scarpe viola.

Lia non ha idea di come aiutarla, sa che la sorella ha dei problemi di salute e, come le hanno sempre insegnato, è a conoscenza del fatto di dover chiedere agli adulti per intervenire in momenti come quelli.

Lia si avvicina alla camera dei genitori e, appoggiando l’orecchio alla porta, li sente bisticciare nuovamente.

“Quanto tempo volevi aspettare ancora per dirmelo?! Torni a lavorare ininterrottamente quindi?!” si infuria a bassa voce Elsa muovendo le braccia verso il marito.

“Elsa! Ho sempre accantonato tutto per te! Ho anche riprovato in questi mesi a essere più presente, ma non è servito a nulla! Tanto vale che io mi ributti nel lavoro per avere un’occupazione sempre più solida in futuro e per poter mantenere questa famiglia” risponde arrabbiato Jack, ormai stufo di tutte quelle futili discussioni.

“Vai pure, tanto ormai questa famiglia manco esiste più” lo pugnala Elsa, girandosi di scatto e dandogli le spalle.

“Che cosa?!” esclama sorpreso Jack, sbiancato di fronte a quelle crude parole. In quel preciso istante, però, Lia bussa alla loro porta e, seppur segnata da ciò che ha appena sentito, entra nella camera matrimoniale cercando di mostrarsi serena.

“Lia, tranquilla va tutto bene! Io e la mamma risolviamo, ok?” cerca di giustificarsi l’uomo dai capelli biondi, mettendo le mani avanti.

“Sono venuta per dirvi che Sofia dice di non sentirsi tanto bene e che non vuole venire allo zoo” si limita a rispondere Lia, senza guardare i genitori negli occhi.

Elsa e Jack corrono fuori dalla camera matrimoniale diretti verso la stanzetta delle gemelle dove la piccola Sofia è seduta sul letto, bianca cadaverica.

“Sofi, che succede?” domanda subito Jack premuroso inginocchiandosi davanti a lei, facendo segno a Elsa di sederle accanto.

Sofia non risponde, ma rimane in silenzio con gli occhi fissi nel vuoto.

Lia, intanto, con gli occhi colmi di lacrime, si accinge ad aprire ad Anna e Kristoff appena giunti con l’intento di portare le bambine allo zoo per vivere un’entusiasmante domenica insieme.

“Lilì, che cosa c’è?!” chiede subito Anna notando la nipotina crucciata.

Lia non proferisce parola e, scossa da tutte quelle prepotenti emozioni, si getta al collo della zia dando vita ad un pianto spaventato. Uno di quei pianti di paura, veri e struggenti che colpiscono i bambini.

Anna accetta l’abbraccio della nipotina e le poggia una mano sul capo come a farle intuire di fidarsi e sentirsi protetta. Kristoff, colpito dalla strana situazione, decide di raggiunge gli altri membri della famiglia e si stupisce di trovare Jack ed Elsa alle prese con l’altra gemella, bianca, smunta e preoccupata proprio come Lia.

“Sofi, se non ci dici cosa hai non potremo mai aiutarti! Dobbiamo anche stare attenti con la tua malattia, non ti preoccupare se non te la senti non andiamo allo zoo” prova a sbrogliarla Elsa, posandole una fredda mano sulla spalla.

“Chi è che non vuole venire allo zoo?! Ho sentito bene?” si intromette Kristoff facendo una buffa voce da orso e accompagnandosi con dei gesti goffi.

Sofia, alla vista dello zio così bizzarro, abbozza immediatamente un sorriso e riprende colore, segno di essere vittima dello stress e della troppa tensione che vive in casa.

“Ho paura di stare male, c’è troppo sole e caldo e per la mia malattia non va bene!” parla finalmente la piccola Sofia, rivolgendo lo sguardo a Kristoff.

“E noi la paura la sconfiggiamo capito? Guarda qui abbiamo: crema solare, cappellino, tanta acqua, dei Sali minerali e… ma dove sono finite le vitamine? Ahhhh le ha rubate la scimmia!!” continua a recitare Kristoff, incamerando un piccolo sketch comico con una scimmia peluche.

Elsa e Jack rimangono impietriti e alquanto scossi nel vedere Sofia ridere e divertirsi di fronte a un momento così banale. Kristoff stava facendo lo stupido, ma almeno era riuscito a dare forza e coraggio per far dimenticare a Sofia la sua crisi d’ansia dovuta all’anemia che ormai la terrorizzava. In quel momento entrambi si resero conto che non funzionavano più, né come coppia né come genitori. Non conoscevano le proprie figlie e loro stesse stavano cercando supporto in altre figure, avvertendo i parenti come troppo immaturi magari.

“Ora andiamo di là, così ci prepariamo ok?” propone poi Kristoff prendendo la mano della nipotina e dirigendosi verso il salotto dando il cambio ad Anna che, parecchio infuriata, entra nella camera delle bambine chiudendosi la porta alle spalle.

“Lia ha avuto un attacco di panico perché vi ha sentiti litigare alla porta e dirvi delle cose brutte. Sofia non riesce a superare la sua malattia e per la miseria ragazzi, hanno solo 8 anni e voi le state rovinando! Sono psicologa e ne vedo tutti i giorni di bambini distrutti dalle situazioni genitoriali e fidatevi, questo lo potete considerare un esordio! Prestate più attenzione e parlate chiaro alle bambine, non ce la fanno più a vivere con l’illusione che vada tutto bene!” si sfoga Anna parlando piano anche se, nel breve scambio con Kristoff, gli aveva chiesto di portare le bambine in macchina.

“Ora andiamo allo zoo con le piccole e poi le portiamo a casa da noi per qualche giorno, vedete di usare questo tempo per chiarirvi…nel bene o nel male…” taglia corto poi Anna squadrandoli severamente, ma facendosi comunque notare disponibile e pronta ad aiutare se necessario.

Elsa e Jack finiscono così per essere lasciati soli, nella propria casa, avvolti da un silenzio assordante e doloroso che devono spezzare per decidere definitivamente il proprio destino.

La domenica allo zoo trascorre serenamente e, tra risate, versi di strani animali, leoni ruggenti e giraffe alte e imponenti, le bambine riprendono vigore e si divertono a più non posso.

“Ora da che parte andiamo?” chiede Lia curiosa, mettendosi il capellino al contrario imitando, così, una cantante di cui andava matta recentemente.

“Anna, hai tu la mappa…” commenta Kristoff, coinvolto nella ricerca della borraccia di Sofia. Anna non risponde e, in pochi secondi, l’allegra combriccola scoppia in una fragorosa risata, vedendo la zia imbranata alle prese con una cartina.

“Dimenticavo che l’orientamento non è il tuo forte” sbuffa Kristoff alzando gli occhi al cielo, facendo segno ad Anna di dargli la mappa per capire la prossima destinazione.

“Sono comunque brava a fare tante altre cose dai” si difende Anna, lasciando un dolce bacio sulla guancia del marito.

“Siete proprio belli insieme” si aggiunge Lia, sedutasi accanto alla gemella e contemplando gli zii.

“Aspetta che?” chiede Anna stupita dall’esclamazione.

“Lia ha ragione… noi non vediamo mai mamma e papà così. Non si baciano mai, non si tengono per mano, non parlano e si stanno lontano. Insomma, non sembrano voi” si confida Sofia abbassando lo sguardo, desiderosa di vivere il calore di una famiglia.

Anna e Kristoff si guardando per un momento, timorosi e spaventati da tutta quella maturità. Le bambine non erano ingenue e avevano già fiutato il possibile finale della famiglia Frost.

“Mamma e papà vi amano davvero tanto, solo che a volte non riescono a dimostrarvelo come dovrebbero. Stanno passando un brutto momento e devono imparare ad essere più felici. Vedrete che le cose si sistemeranno” prova a parlare Kristoff, speranzoso di poter rivedere presto la migliore amica Elsa gioiosa e serena con l’uomo della sua vita.

“Voi sareste dei genitori bellissimi… siete bravi, simpatici e premurosi, quando arriverà un cuginetto?” si intromette Lia, non riuscendo a frenare la lingua.

“Quando sarà il momento ve ne parleremo, ora continuiamo il giro per favore?” taglia corto Anna mettendosi una mano sul volto ed invitando il gruppo a rimettersi in marcia.

Kristoff, prima di ripartire alla scoperta del parco, sistema accuratamente lo zainetto di Sofia assicurandosi che abbia ancora sufficiente crema solare, che non sia sudata e che si sia idratata adeguatamente. Anna l’osserva innamorata, lieta e grata di avere al proprio fianco un uomo così premuroso che, dal primo istante, si era occupato delle figlie di Elsa come se fossero già delle nipotine. Anna, come ogni donna, sogna il momento in cui quell’uomo diventerà padre e terrà in braccio il frutto del loro amore.

“Perché sorridi?” le chiede Kristoff una volta rimessosi in marcia.

“Penso che saresti un papà perfetto” si lascia sfuggire Anna, sorridendogli e non pensando alle conseguenze, nonostante il duro discorso della mattina riguardante l’avere figli.

“E io penso che sarà una sensazione stupenda” commenta lui, guardandola profondamente negli occhi con tenerezza.


La sera a casa Frost…


Jack fissa il suo piccolo shot contenente un amaro e, a piccoli tristi sorsi, ripensa alla sua miserabile vita. L’uomo ha trascorso la giornata al lavoro e, ormai a casa da un’ora, aveva consumato la cena con la moglie senza scambiarsi una parola. Jack vede tutto nero, proprio come il liquore che gli brucia la gola.
L’alta gradazione alcolica non lo disturba permettendogli di riflettere accuratamente.

L’uomo di neanche 30 anni, rivede la sua vita e si sente vecchio e stanco. Una vita di stenti, di sofferenze, di delusioni, di morte e disperazione. Una vita di frenesia, di sacrifici, di tappe accorciate, di adolescenza rubata. Una vita fatta anche di sorrisi, di risate di bambine, di carezze, di amore, di piccole economiche vacanze ma che non sembrano bastare a sopprimere tutta la negatività. In effetti Elsa aveva ragione: la loro vita insieme non era stata per nulla semplice. Dal lutto familiare che li accumunava, ai genitori distruttivi di lui, dalla gravidanza inaspettata, alla malattia di Sofia, dalla crisi economica, ai pianti per capire come arrivare a fine mese. Elsa, in effetti, aveva proprio ragione. Jack era d’accordo con lei. Aveva sbagliato a lavorare troppo, a non preoccuparsi prima dei problemi evidenti, a non aiutarla mai con le bambine e a non darle attenzioni facendola così chiudere in sé stessa. Di una cosa, però, era assolutamente certo: amava Elsa e l’avrebbe amata per sempre.

“Io, penso di andare a dormire” afferma Elsa entrando in cucina, senza guardarlo in volto.

Jack si alza in piedi e le si avvicina lentamente. L’uomo mette a fuoco il volto bianco di lei e, grazie alla spinta e alla spavalderia offerta dall’alcool, sfiora il braccio della moglie per poi afferrarlo piano.

Elsa sobbalza a quel contatto e, spaventata, fa di tutto per allontanarsi finendo, però, con le spalle al muro.

Jack accarezza le braccia della giovane cercando di infonderle calore. Il suo cuore batte all’impazzata nel sentire di nuovo quella pelle morbida e delicata custodita dalle sue mani. I suoi occhi azzurri, arrossati dall’alcool, scrutano ora il viso di Elsa che, impietrita, rimane per un attimo imbambolata dal tocco leggero del proprio uomo.

Jack capisce di dover agire immediatamente e, con estrema calma, socchiude gli occhi. Jack ammorbidisce le labbra, continua ad accarezzare il braccio di Elsa, facendo per risalire con la mano fino a trovare la guancia di lei. Il ragazzo vede che lei non oppone resistenza e, dopo un lungo sospiro, avvicina le labbra alle sue, pronto a riassaporare quella bocca che aveva promesso di baciare tutti i giorni fino alla morte. Pochi secondi, pochi centimetri, qualche millimetro, le labbra stanno per toccarsi…ma Elsa si ritrae improvvisamente divincolandosi velocemente dalle braccia di Jack che, dispiaciuto, appoggia le mani al muro e china il capo.

“Jack io…” comincia a dire lei tremante, stringendo a sé la vestaglia.

“Lo so Elsa, non sei più sicura di nulla” afferma lui amareggiato, ormai conscio della loro sorte.

“Jack…io…voglio divorziare” sbotta lei con voce insicura e con un groppo in gola.

Jack non riesce a rispondere e permette al violento silenzio di distruggergli le orecchie. Una frase corta e già prevista ma che, appena pronunciata, gli procura dei dolori lancinanti al petto e al cuore. L’uomo non sa esattamente come comportarsi, non sa cosa rispondere. L’unica cosa che sa è quella di aver perso, di non aver mantenuto una promessa e di non essersi occupato di Elsa come aveva giurato di fare.

“Mi dispiace, io…”

“Non dire più nulla ti prego. Ti chiedo solo di darmi il tempo per preparare le mie cose e capire dove andare. La casa è comunque tua e avendo le bambine è giusto che ci stia tu…vedremo poi in tribunale che cosa si deciderà” risponde Jack interrompendola e dirigendosi verso la camera da letto per prendere il cuscino.

Elsa rimane immobile, stranita e dubbiosa di fronte alla reazione di lui che, come un cane bastonato, non aveva osato difendersi.

“Saremo collaborativi, io non voglio tagliare il rapporto con te! Magari torneremo amici… l’importante è cercare di non fare del male alle nostre figlie” prova a parlare Elsa, osservando Jack sdraiato sul divano.

“…e cercare di non fare stare male noi” taglia corto Jack spegnendo la luce del soggiorno, mandando così un chiaro segnale a Elsa che, sentendosi in colpa, si allontana silenziosamente.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: Feisty Pants