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Autore: pippobaudo_    21/07/2020    3 recensioni
Courtney 'Wallis', eccezionale tirocinante presso il migliore studio legale del Canada e moglie di uno degli uomini più potenti della città... se solo se lo ricordasse.
Aiutata da un'acida coinquilina, un'artista gotica e un criminale con un'indecente cresta verde, riuscirà a ricostruire la propria vita passata tassello dopo tassello e a colmare il vuoto lasciato da uno spiacevole trauma?
Genere: Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Courtney, Duncan, Gwen, Heather | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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MARTEDI’ 21 LUGLIO 2020
 
HEATHER
La mattina seguente Heather si svegliò di buon'ora; si diresse in cucina dove trovò Courtney seduta a tavola con una tazza di caffè in mano e due vistosissime borse sotto gli occhi i quali erano rossi e gonfi. 'Brutta nottata?' domandò l’asiatica versandosi del caffè bollente.

'Ho passato tutta la notte al computer a fare ricerche su quel teppista. A quanto pare a sedici anni è finito in riformatorio per aver venduto il parrucchino del padre spacciandolo per un cucciolo; a diciassette anni, invece, ci è andato per la bravata del “buon anno nudo” '.

' “Buon anno nudo”? ' ripeté Heather sedendosi di fronte alla coinquilina.

'In pratica ha girovagato per tutta la città nudo con addosso solo gli addobbi dell’albero di Natale' rispose Courtney quasi schifata. 'E, lo stesso anno, ha organizzato una festa in piscina nella fontana del municipio chiedendo addirittura al sindaco di prendervi parte. Altro che criminale, questo è un imbecille'.
Entrambe sorseggiarono la propria bevanda, gli occhi di Courtney scorrevano sullo schermo del computer.
'In seguito è stato arrestato per incendio doloso e altri atti di vandalismo, poi nulla' continuò l’ispanica.
 
'Fino a ieri' terminò Heather versandosi dell’altro caffè nella tazza. Scrutò l’ispanica di fronte a sé: a parte qualche informazione presa dagli articoli di giornale e il ricordo della sera prima, non aveva alcuna idea di chi fosse in realtà Nelson, ed era meglio così altrimenti tutto quello lo avrebbe collegato certamente ad un’altra persona il cui nome, come aveva promesso al signor Barlow, doveva rimanere oscuro…
 
'Per caso c’è altro che dovrei sapere?' chiese Courtney improvvisamente.
 
'Perché questa domanda?' e continuò a sorseggiare la bevanda calda.

'Ieri mi hai quasi morso la mano per riavere il telecomando'.

'Non vorrei che facessi qualcosa di stupido' mentì l’asiatica ignorando lo sguardo indagatore dell’altra. 'Oggi lavoro, sicura di stare bene a casa da sola?'.

'Non sono mica una bambina' rispose Courtney quasi offesa.

'No, ma sei pericolosa'.
Detto ciò si diresse in bagno e cominciò a prepararsi per la stressante giornata che l’aspettava. Il lavoro di per sé non era molto pesante, ciò che non sopportava proprio, invece, era la presenza di quell’oca bionda di Lindsay; non poteva credere che al mondo esistessero persone così tanto stupide e credulone. Si vestì in fretta e partì, non prima di lanciare qualche monito in direzione dell’altra: 'Non fare cazzate. Anzi, non pensarle neanche'. L’ispanica, al contrario, le fece la linguaccia.


 

Il tragitto fu breve e arrivò a lavoro con qualche minuto di anticipo; iniziò così a sistemare i vestiti sugli appendiabiti. Alle nove in punto arrivò Dakota, una ragazza dal fisico slanciato e magro, bionda con gli occhi verdi. Indossava un top aderente rosa, dei pantaloni lunghi fucsia e delle ballerine.
'Ciao, Heather! Sei arrivata presto' salutò Dakota girando il cartello in entrata. Appoggiò la propria roba nella stanza dietro la cassa e iniziò a pulire con uno straccio la vetrina.
 
Dopo un quarto d’ora abbondante arrivò anche Lindsay, una ventenne alta con dei lunghi capelli biondi e una bandana azzurra, gli occhi del medesimo colore. Era vestita con una canotta rossa che metteva in risalto il suo seno prosperoso, una minigonna arancione e degli stivaletti da cowgirl con una stella ricamata sopra. 'Ciao ragazze!' fece Lindsay iniziando a vestire i manichini in fondo al negozio.
 
'Sei in ritardo' la rimproverò Dakota.

'Scusatemi, ieri sera sono stata ad una festa e sono tornata a casa tardi… solo che non ho ancora capito di chi fosse il compleanno…' si giustificò. 'Oh, è stato davvero divertente e c’erano dei ragazzi super carini ma io ero presa solo dal mio Tyler'. Heather roteò gli occhi.
Entrarono le prime clienti della giornata, una signora di mezza età con la figlia adolescente. Dakota le accolse calorosamente con un sorriso a trentadue denti, e passò lo strofinaccio ad Heather intimandola di pulire la grande vetrata. Lindsay vestì anche i manichini in entrata canticchiando allegramente. 'E tu, Heather? Qualche gossip da raccontare?' domandò curiosa.
 
'No' rispose Heather secca. Odiava raccontare gli affari propri agli altri e men che meno a quell’oca pettegola di Lindsay.

'Oh, andiamo! Avrai qualche novità, no?!' insisté la bionda. Heather ci pensò su: essere quasi minacciati dal padre della propria coinquilina e mentirle riguardo la sua vita passata contava come gossip?

'No, niente' fece infine appoggiando lo straccio sul bancone dove Dakota, il grande sorriso ancora dipinto sul volto, stava facendo lo scontrino alle due clienti.

'Ecco qui, grazie e arrivederci!' salutò la bionda affabile. 'Heather, ci sarebbero degli scatoloni da riordinare in magazzino e tra un’ora dovrebbe arrivare Justin con gli altri'. Heather eseguì senza proferire parola… sarebbe stata una mattinata lunghissima.


 
COURTNEY
Era ancora in cucina, davanti allo schermo del computer. Aveva lasciato perdere le ricerche su quel Duncan Nelson ed era passata ad esaminare i video sul suo incidente trasmessi al telegiornale. L’accaduto si era verificato nei pressi del centro storico, accanto, fatalità, allo studio legale in cui, a detta del padre, era praticante; fortunatamente non c’era stato alcun ferito al di fuori di lei, che, stando al servizio, si trovava alla guida del veicolo. I suoi genitori le avevano raccontato la verità, dopotutto…
Amareggiata dalla cruda realtà e dalla sua stupidità, spense il computer e si buttò sul divano esausta a causa della notte insonne, passata a cercare di ricordare qualcos’altro del suo passato, soprattutto se legato a quel Duncan. Voleva delle risposte, e le voleva subito; per questo le era balenata una indecente quanto sciocca idea di fare una certa visita in prigione… Di ciò non sapeva se rendere partecipe Heather visto che glielo avrebbe impedito in qualsiasi modo. Anzi, ormai era palese che la coinquilina facesse di tutto pur di non rivelarle nulla di succoso, e qualcosa le diceva che sotto c’era lo zampino dei suoi genitori, più del padre che della madre ad essere onesti.
 

 
§



 
Anche l’ultima parte del piano era stata portata a compimento.
Ora, doveva solo sparire per un po’ dalla circolazione e dedicarsi interamente, anima e corpo, a ciò che gli interessava di più: eliminare la concorrenza e diventare il primo in quel campo.










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ANGOLO AUTRICE:

Se siete giunti fino a qui: GRAZIE <3
Non nascondo di aver tentennato parecchio prima di decidermi a pubblicare questa storia, spero vi possa intrattenere e interessare, tanto quanto io mi sono divertita a scriverla! :)
Alcune precisazioni: i cognomi usati per i personaggi sono quelli dei loro doppiatori originali: ho visto molte fanfiction usare questo espediente quindi ne ho approfittato anch'io. Inoltre, nel corso della narrazione troverete situazioni e/o dialoghi tra i protagonisti presi dalla serie stessa, adattati logicamente alla storia :)

Grazie mille a tutti voi lettori, alla prossima <3

PB
 
   
 
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