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Autore: Marti Lestrange    21/07/2020    8 recensioni
Dal testo:
❝Quando sono nata, papa aspettava fuori. Consumava il legno del parquet scuro. Sono stata fin da subito “la sua bambina”, una piccola creatura da prendere e plasmare, creta nelle sue mani nodose. È stato papa a rendermi un soldato. Mi ha cresciuta all’ombra di un salice, lungo il fiume impervio, ginocchia nel fango e piedi svelti, i geloni del lungo inverno tra le dita e mille e più giorni di pioggia e sangue. È stato mio padre a rendermi un soldato. Il soldato che sono oggi.❞
[flash con protagonista Hestia Jones; la storia si snoda in un arco temporale che va all’incirca dal 1979/80, fino al 1989/90; si narra quella che è l’infanzia, dura ma felice, di Hestia, nata e cresciuta a Birmingham, le severe lezioni e gli insegnamenti del padre, la loro vita semplice e la caduta di ogni illusione; tutto ciò che resta è una ragazza risoluta, un “soldato”, il “soldato di papà”]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hestia Jones
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'GENERATION WHY.'
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Storia partecipante all’iniziativa “a scatola chiusa” del gruppo Facebook “Caffè e calderotti”.

 

[ questa flash può essere letta anche ma non solo come facente parte dell’universo della mia long “Death in the Night”,
ma non c’è bisogno di aver letto la long ]

 



Daddy’s soldier.

 

 

Came into this world
Daddy’s little girl
And daddy made a soldier out of me

 

Quando sono nata, papa aspettava fuori. Consumava il legno del parquet scuro. Sono stata fin da subito “la sua bambina”, una piccola creatura da prendere e plasmare, creta nelle sue mani nodose. È stato papa a rendermi un soldato. Mi ha cresciuta all’ombra di un salice, lungo il fiume impervio, ginocchia nel fango e piedi svelti, i geloni del lungo inverno tra le dita e mille e più giorni di pioggia e sangue. È stato mio padre a rendermi un soldato. Il soldato che sono oggi. 

 

Daddy made me dance
And daddy held my hand
And daddy liked his whisky with his tea

 

Papa sapeva farmi ballare. Si avvicinava e mi prendeva le mani e mi faceva volteggiare mentre l’orchestrina del Garrison suonava un blues mezzo stonato e lui faceva un cenno a Tommy al sax e quello attaccava e tutti gli altri dietro, Brummies della peggior specie, sparsi tra Victoria Street e Grange Road. Ballavamo finché non calava il buio e papa beveva tè corretto al whisky. «Scozzese o irlandese?» gli chiedeva sempre Boy. «Irlandese.» E mi faceva sedere sul bancone e io bevevo idromele. 

 

He said take care of your mother
Watch out for your sister
Oh, and that’s when he gave to me

 

«Prenditi cura di tua madre. Dai un occhio a tua sorella.» Mormorava steso tra lenzuola sgualcite, grigie e lise, mentre tossiva e tossiva e il fazzoletto tra le sue mani nodose si sporcava di sangue. L’aria nella stanza era intrisa di ferro e sudore e mia madre gli umettava la fronte con uno straccio umido, senza piangere, mai, neanche quando si ritrovava sola, la sera, davanti al camino fuligginoso e agitava la bacchetta per preparare la zuppa. 
Anche mami era un soldato. Forse è da lei che ho preso.

 

He always played it cool
But daddy was not fool
And right before he died he said remember

 

«Non puoi fregare la vita, bambina. Puoi solo fare di tutto per non piegarti. Sei un soldato, ricordi?» mi diceva sempre papa.
E non era un pazzo, papa era cresciuto a Small Heath, ed era lì che aveva cresciuto noi, le sue guerriere, nel fango e nel gelo sulle sponde del fiume Cole, nel lungo inverno, nei giorni di pioggia e sangue. 
La morte gli sedeva accanto quando l’ho visto l’ultima volta, e l’ho vista, lei era lì, vestita di bianco, una corona di spine e un velo da sposa, l’ho vista, era una premonizione. «Ricorda che sei un soldato, Hestia, e hai il nome di una dea. Non dubitare mai della tua magia.»
Non ho pianto, proprio come mami. Non ho pianto, proprio come ho imparato. Non ho pianto, proprio come un soldato.

 

He said take care of your mother
Watch out for your sister
And that’s when daddy looked at me

 

L’ho guardato un’ultima volta, piccolo e gracile e scuro, una stilla di sangue all’angolo delle labbra esangui. 
«Prenditi cura di tua madre. Dai un occhio a tua sorella. Megs è ancora giovane».
Megs aspettava fuori dalla porta. Piangeva. Mi sono chinata e le ho carezzato una guancia, le ho asciugato via le lacrime. 
«Cosa siamo, Megs?»
«So-soldati», ha soffiato, gli occhi grandi e scuri e i capelli intrecciati.
«Soldati. Cosa non fanno i soldati?»
«Non piangono.»
Le ho teso la mano e l’ho condotta fuori. Fuori di casa. Lungo Green Lane. Fino al fiume Cole. Lì ci siamo sedute. 
«Ora ti racconterò tutto ciò che so. Ti racconterò cosa significa essere un soldato. Ti racconterò cosa significa essere una Jones.»

 


 

N.d.A.

Allora, qualche piccola precisazione in conclusione a questa storia, e che ci tengo a fare per svariati motivi:

  • La storia nasce, come ho specificato in alto, da un’iniziativa del gruppo Facebook “Caffè e Calderotti”, dove era prevista un’iscrizione “al buio” e, due giorni dopo, ai partecipanti è stata fornita una traccia da seguire; a questo primo giro, Rosmary ci ha “prescritto” il tema dei “soldati”, da esplorare su un fandom a scelta tra Harry Potter, Marvel e originali; la mia scelta è ricaduta sul fandom di Harry Potter e, nello specifico, su Hestia; il tutto prende spunto a sua volta da “Daddy Lessons”, la meravigliosa canzone di Beyoncé, e che ho trovato “cucita addosso alla mia Hestia”. 
  • Victoria Street, Grange Road e Green Lane sono tre vie situate a Small Heath, zona nel sud-est di Birmingham.
  • Il fiume Cole è un fiume di Birmingham.
  • Con “Garrison” e “Tommy” ho voluto omaggiare il telefilm Peaky Blinders, ambientato proprio a Small Heath.
  • Brummies è come vengono chiamati gli abitanti di Birmingham.
  • Per Megs, la sorella di Hestia, mi sono presa una licenza poetica, utilizzando il personaggio di Megan Jones, nata tra il 1979 e il 1980.

 

Esaurite le “note tecniche”, due parole conclusive: nel mio headcanon, Hestia nasce nel 1968 e le vicende narrate in questa storia si snodano in un arco temporale che va all’incirca dal 1979/80, fino al 1989/90 (quando muore il padre). Nel mio fanon, Hestia studierà ovviamente ad Hogwarts e poi si addestrerà come Auror. 

Qualcuno ha già conosciuto qui la mia Hestia adulta, questa storia si può incastrare molto bene nell’universo di Generation Why

Grazie a chiunque sia arrivato sin qui.

Marti ♥︎

   
 
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