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Autore: _Alexya    22/07/2020    0 recensioni
'Le emozioni esistono ma non si possono toccare con mano'
Ciò rimase verità per molto tempo fin quando un giorno esse dopo anni vissuti sotto forma immateriale presero vita.
Un terremoto percosse ogni luogo del mondo e ciò che era stato immateriale divenne materiale.
L'Abisso, popolato dal male, e il Regno alato, popolato dal bene, si crearono vivendo in equilibrio l'uno distante dall'altro.
Ma il male, assetato di potere, vuole ben oltre ciò che già possiede.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sbatto le palpebre cercando di sistemare la vista offuscata, strizzo gli occhi inutilmente e alla fine li stropiccio ma il dolore mi coglie al movimento del braccio.

Mi guardo intorno e non riconosco il luogo.

Dove diamine sono?

Un soffitto di legno si trova di fronte a me, sono sdraiato... credo su un letto ma non posso assolutamente muovermi. Ogni minimo movimento mi provoca dolore.

Dov'è Ale? E i lupi?

Mi giro di lato di scatto pensando ai due animali e mi dimentico d'improvviso del dolore che mi fa urlare.

 

"Ah,ti sei svegliato" Una voce maschile piacevole e saggia raggiunge il mio udito.

"Non muoverti che ti fai male"

La sue parole premurose sono pronunciate con un tono serio e severo: un uomo più vecchio di me siede su una sedia di legno con un grande libro fra le mani.

Mi siedo nonostante il dolore e noto di essere fasciato in svariati punti con fasciature ben fatte.

"Dove mi trovo?"Chiedo confuso.

"Semplicemente a casa mia" Risponde tornato tranquillamente a leggere il libro.

"Dove sono i due lupi?"

Lui alza lo sguardo verso di me e poi fa un cenno con il capo verso la sua sinistra.

Astral e Abyss dormono tranquillamente su un tappeto dinanzi a un camino acceso al di fuori della mia stanza,bene se loro sono tranquilli posso esserlo anche io.

"Devi tenere molto a loro"

"Già..." Rispondo osservandoli,poi sospiro pesantemente e torno a guardare l'uomo.

"E lei dov'è?"

Lui interrompe la lettura e prende una penna stilografica decorata con una piuma nera e inizia a scrivere su di esso.

"Brandire una spada a quel modo non è cosa normale per una ragazza"

"Ho chiesto solo dove si trova" Chiedo subito innervosendomi.

"Inoltre una così fragile in un luogo così buio e pericoloso sarebbe morta dopo pochi passi all'inizio dell'abisso"

"Smettila di giocare" Ripeto cercando di mantenere la calma.

Chi è quest'uomo, che ha visto tutto senza che io lo notassi? Che vive nell'abisso come se nulla fosse e oltretutto in una casa di legno?

Un sorrisetto fastidioso compare sul suo viso mentre finisce di scrivere qualcosa compiaciuto, poi chiude il libro e lo poggia sulla scrivania dietro di lui.

"Sta bene tranquillo, è nell'altra stanza"

"Chi sei tu?"

"Cos'è un interrogatorio?" Ridacchia lui.

Faccio finta di nulla rimanendo serio.

"Ero quel che sei tu" Mi risponde notando la mia serietà.

"Ti ho chiesto il presente non il passato"

"Rimango dentro colui che non sono più"

"Un cavaliere quindi?"

"Il guardiano dell'abisso"

Lo guardo confuso.

"Ma io non sono un guardiano"

"Eppure ti comporti come tale"

Rimango in silenzio,in effetti è così non posso dargli torto.

"Perché hai smesso?" Le parole escono a ruota dalla mia bocca... forse sono ancora intontito dal dolore.

"Questo è affare mio, non è educato da parte di un cavaliere essere sfacciato" Mi dice rimproverandomi.

Rimango in silenzio un' altra volta, ha ragione di nuovo.

Mi sento di fronte a qualcuno di più importante di un semplice Cavaliere... e di più saggio.

Sospiro nuovamente guardandomi le fasciature, dovrò star fermo un paio di giorni e io odio stare fermo.

"Inutile che ti tormenti, chi va piano va sano e va lontano no?"

Lo guardo fulminandolo e mi sdraio nel letto, cos'è adesso legge perfino la mente?

 

Prendo le coperte e mi copro fin sopra il collo chiudendo gli occhi. Un leggero prurito sul naso mi infastidisce e con una mano mi gratto ma il prurito continua ad esserci.

Apro gli occhi stufo di non poter neanche riposare e due minuscoli occhi mi osservano,un'altra creatura luminosa maschile. La creaturina nasconde una piuma bianca tre volte più grande di lei dietro alla schiena e forza un sorriso come a nascondere il suo scherzo. La risata di Lux sopraggiunge da uno scaffale all'improvviso e i due iniziano a ridere divertiti. Sbuffo, prendo fiato e mentre le due lucine mi guardano confuse lo rilascio facendole volare via.

"Ti puzza l'alito!" Mi urla ridendo Lux mentre l'altra lucina quasi non ha più fiato per ridere ancora.

"Sergius,vieni qui" Richiama seriamente l'uomo.

"Subito!" Risponde la lucina correndo svelta a posarsi sulla sua spalla.

"Lui è Sergius" Me lo presenta mentre gli porge un tovagliolo minuscolo con una mollicola di pane all'interno

"E lui è Holin" Dice squillante e orgogliosa la lucina.

"Non ti ho chiesto di presentarmi...ma va bene cosi" Sospira il vecchio.

"Ragazzo..." Il guardiano mostra un leggero tentennare.

"Dimmi" Borbotto mettendomi di spalle.

"il braccio destro"

Sobbalzo e stringo quel braccio con la mano mentre cerco di cacciare i brutti pensieri.

"Non ti ha reso la vita facile vedo"

"Fatti gli affari tuoi vecchio" Ringhio ormai rabbioso.

Holin sospira, si alza e prende il libro mettendo la penna a fargli da segnalibro ed esce dalla stanza.

 

Non pensarci, non pensarci.

Mentre il panico inizia a prendermi, il muso nero di Abyss compare accanto a me, osservo i suoi enormi occhi gialli e allungo una mano per accarezzarlo ma questo mi morde anche se piano.

"Ma... hey!"

Faccio per cercare di aprirgli la bocca e levare la mano ma il lupo mi mostra i denti.

"Sono già più calmo ora lasciami"

Si decide a lasciare la presa e poi mi lecca dolcemente la mano.

"Grazie piccolo" Sussurro accarezzandolo.

Abyss si arrotola su se stesso per poi mettersi a dormire accanto a me mentre io ammiro estasiato l'immensa quantità di libri presenti nella camera... gli scaffali ne sono pieni e ricoprono completamente la parete sopra la scrivania decorandola con la loro bellezza.

Sbadiglio,ho dormito veramente tanto possibile che io abbia ancora bisogno di dormire?

Beh... È anche vero che ho ferite non lievi.

Il sonno mi coglie di botto e mi addormento nonostante la mia resistenza. Purtroppo le ferite sono profonde e il riposo è la cura migliore... Anche se questo Cavaliere non vorrebbe riposare mai.

 

 Anche se questo Cavaliere non vorrebbe riposare mai        

 

Mi rigiro nel letto ponendomi dal lato della parete e mi tengo lo stomaco con una mano,porto delicatamente l'altra sotto ai miei occhi.

La stringo in un pugno e la riapro.

Sono viva?

Ricordo l'orribile sensazione del sangue che abbandonava le vene, della testa che diventava sempre più pesante e un brivido mi percorre la schiena.

Prendo più aria possibile nei polmoni ed espiro lasciandola gentilmente uscire.

Si,sono viva.

Osservo i miei capelli castani distesi sul letto formare grandi boccoli e vi ci infilo il dito giocandoci.

L' odore pungente del disinfettante mi arriva dalla fasciatura, odore che odio in quanto mi ricorda l'ospedale e che trovo nonostante ciò piacevole poiché mi tranquillizza... in fin dei conti in un ospedale si viene curati,perciò lo sopporto.

Sento la porta aprirsi e porto le mani sotto le coperte, un profumo dolce solletica il mio appetito e la pancia brontola capricciosa.

Lo sento poggiare qualcosa sul comodino alle mie spalle e prendere una sedia.

 

"Andiamo, non ti mangio mica"

Mi stringo nel letto chiudendomi in me stessa.

"Inutile che fai cosi non sono pericoloso" Insiste.

Rimango in silenzio cercando di comprendere le sue intenzioni, non mi aprirò a lui.

Lui sospira, credo stia cercando le parole per convincermi a parlargli.

"Non blindare la porta...sto bussando non sto entrando di forza"

Sospiro.

"Va bene" Sussurro.

Questa non sono io.

La Alessandra che conosco io non si fa problemi ad aprirsi alla gente, per lei chiunque è amico e va trattato come tale.

"Ti ho portato la colazione se vuoi" Mi dice lui addolcendo il suo tono di voce.

Mi volto e mi siedo faticosamente sul letto,allontano il mio strano comportamento dovuto credo allo scombussolamento dell'accaduto. Allungo un braccio verso un cornetto che addento affamata e Holin sghignazza ricevendo cosi un occhiataccia.

"Cosa ridi?" Chiedo portando una mano davanti alla bocca.

"Ah nulla" Finge lui.

Scuoto il capo divertita e divoro la colazione.

"Elias?"

Chiedo, sono sicura che Holin sappia di chi parlo... avendo notato la sua estrema attenzione ad ogni cosa.

"Il Cavaliere si è svegliato poco fa, ma ha bisogno di riposo"

 

Sorrido leggermente, come immaginavo lui sa.

Anche questo comportamento non è da me,sono sempre stata una ragazza solare capace di sorridere perfino a qualcuno che si prende gioco di lei.

Suppongo però che l'accaduto con Lux sia la causa scatenante di tutto ciò.

Quando lei rischiò di spegnersi per sempre solo per proteggermi.

'Non sono capace di fare qualcosa del genere, Lux ha rischiato la sua vita a causa mia.'

Me lo sono ripetuto tante, tante volte dopo che il Cavaliere salvò la mia vita e così quella di Lux. Finché ho dimostrato a me stessa di poterlo fare anche io.

Eppure me stessa è rigida, severa e prepotente e continua a ripetere che non è così.

Sospiro e sento gli occhi inumidirsi ma cancello completamente i pensieri e li trattengo. Alzo lo sguardo velocemente ricordandomi di Holin e lo guardo intimorita... si sarà accorto?

Lui tiene la penna in mano e il libro aperto, mi guarda con uno sguardo perplesso e non dice nulla.

Momenti dolorosi e ansiogeni di silenzio passano finché la mia fidata lucina arriva di corsa.

 

Lux osserva con un sorrisetto a me familiare Holin che gli ricambia lo sguardo.

"Lux,evita"

Lei non mi ascolta e si fionda sulla penna dell'uomo portandosela via.

"Ahah! Il mio tesoro!" Urla vittoriosa lei.

Porto una mano sulla fronte e ridacchio.

"Sei la solita"

Holin si riprende la penna caduta sul tavolo con Lux.

"Guarda che scrivo lo stesso io" La minaccia lo scrittore.

Lux,come suo solito, non risponde e rimane abbracciata alla penna stilografica.

È sempre stata cosi, tiene a me come una sorella e arriverebbe a fare la cosa più imbarazzante solo per farmi ridere. Molti anni fa mi tirò su di morale facendo la stessa cosa, le dissi che era troppo buffo vederla così piccola rispetto a una penna ed ora lei non la smette più di tirar fuori il vecchio e solito metodo. Eppure sa sempre come farlo funzionare.

Holin la scuote per farla cadere ma la sua presa è salda, sospira divertito e fa per impugnare l'oggetto normalmente e iniziare a scrivere.

"Eheh no! Non ci tengo ad essere schiacciata, addio!" Dice Lux correndo via, si gira verso il guardiano e prima di potersi fermare sbatte contro dei libri e ne viene sommersa.

Non resisto e mi metto a ridere, solo lei poteva farmi ridere in una situazione del genere.

 

   
 
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