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Autore: Daani82    25/07/2020    1 recensioni
Questa notte è rischiarata dal plenilunio. Una luna splendida e terribile, una luna che sa essere moglie, madre e padrona. Una luna che sa soggiogare le anime.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io sono il cervo. Esco dal buio del mio rifugio, il mio passo è fermo, deciso, silenzioso. Non un suono è prodotto dal mio avanzare: nessun ramo si spezza, nessun scricchiolio, solo il fruscio dell’erba contro il mio corpo. E’ grande il mio corpo, è possente il mio corpo, sono potenza, sono grandezza. La luce della luna filtra tra le fronde nere degli alberi secolari, grandi muti guardiani di questi spazi, di questa terra dimenticata. Splendida luna: mia antica amante, mia sposa, mio unico amore. Mi confondo nelle macchie nere della foresta sono ombra nell’ombra, tenebra nella tenebra. Io sono il gufo. Sono il re del buio, l’unico dio, bianco spettro evanescente nella notte, grandi occhi gialli nella notte: fiamme nel buio. Mia sorella la luna brilla solitaria nel cielo, unica testimone del mio errare. Niente può nascondersi alla mia vista, io vedo, niente può sperare di sfuggirmi; mi muovo veloce, mi muovo leggero, non mi sentirai arrivare. Io sono la volpe. Rossa fiamma che non rischiara la tenebra, sfuggente presenza nell’ombra. Silenziosi sono i miei movimenti, silenzioso il mio respiro, determinato il mio intento. Mi avvicino alle case degli uomini, sento il loro odore, sento l’odore della loro vita, odore di amore e odio, felicità e tristezza. Patetici esseri. Mia madre la luna è alta nel cielo e illumina il mondo con la sua pallida luce, grande madre sei la sola che ora può tradirmi. Io sono il ratto. Nero come un incubo, rapido come un pensiero; non mi vedrai ma io ci sarò, non mi sentirai ma io sarò vicino. La mia regina, la luna, brilla maestosa sulla città: indifferente a quello che succede su questo pianeta indifferente alle vite che iniziano in questa notte, indifferente alle vite che si spegneranno. La mia regina ora non può vedermi, lei è fuori a rischiarare il mondo ma io sono dentro. Non basta una porta a sbarrare il mio cammino, non sarà una finestra a impedirmi di arrivare dove devo, Troverò sempre un modo, una via. Io sono già dentro, sono già con te e ti vedo. Io sono il lupo. Grigio come le nuvole tempestose, devastante come un uragano, implacabile come il vento d’inverno. Non mi vedi ora ma io ti sto guardando, sto studiando il tuo corpo. Non mi senti ma io percepisco il tuo odore. Posso sentire il sangue che scorre dentro di te, sento il cuore che lo pompa in ogni angolo del tuo corpo e che ti regala quelle belle labbra rosse. La bianca luna, la mia anima, continua il suo viaggio solitario nella notte; tra poco finirà la sua strada e io devo terminare il mio compito. Ora ci sono solo le mie zanne e la tua carne, le tua paura e la mia forza, il tuo sangue e il mio dovere. Fino a quando tutto sarà di nuovo silenzio. Io sono l’assassino. Invisibile come un uomo, indifferente a tutti. Nessuno può vedermi, nessuno può vedermi veramente. La luna, la mia padrona, ha riscosso il suo debito di sangue e si è ritirata oltre l’orizzonte. Non mi parla più ora e non mi parlerà fin quando sarà di novo splendente, grande incantatrice, diamante nel cielo notturno. Fino a quel momento io sarò l’uomo comune. Quello che ti dice buongiorno sul pianerottolo la mattina. Quello che ti cede il posto sull’autobus. Quello sempre disponibile sul lavoro. Quello che chiama sempre la madre per sapere come sta. Quello che la sera cena guardando la televisione col gatto che dorme sul divano. Ma la luna mi chiamerà di nuovo.
   
 
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