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Autore: SweetPaperella    26/07/2020    5 recensioni
{CaptainSwan AU}
Storybrooke, anno 1800.
Emma Swan è una ventenne ribelle, vuole vivere di avventure, ma un errore fatale la costringe a rimanere nel suo paesino, con cinque sorelle, un figlio, una madre petulante e concentrata solo a far accasare le proprie figlie.
Killian Jones, trentenne, Conte e ufficiale di Marina, con un passato tormentato e una forte sete di vendetta.
Due destini che si incrociano, due anime tormentate, un passato doloroso mai lasciato del tutto alle spalle. Vendetta, odio, amore, amicizia e famiglia.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo undici - In assenza di te 


Emma’s Pov 

Sto facendo di tutto per non pensare a lui, per non fermarmi a pensare. Ho passato un intero week end ad aiutare mia madre in cucina, ho giocato con Henry a qualsiasi gioco mi proponesse, ho tirato con l’arco con Merida, ho pensato anche di andare a caccia con mio padre, nonostante non ami la caccia... Alla fine non sono più andata, per dedicarmi ad altre attività. Faccio di tutto per essere impegnata durante il giorno, ma anche per arrivare alla sera che sono troppo sfinita per concentrare i miei pensieri su di lui. 
Non sono ancora riuscita a dimenticarlo. É passata una settimana da quando è andato via senza dire nulla, senza lasciare la minima traccia di sé e io ancora non sono riuscita a superarlo. 
Lo so, non ci vuole certo una settimana per superare una delusione d’amore, probabilmente ci vogliono mesi, ma io vorrei smettere di pensare a lui, adesso. Non sopporto questo dolore al centro del petto, che non mi lascia stare. Ogni volta che mi fermo per soli cinque secondi, torna a occupare i miei pensieri, qualsiasi cosa me lo ricorda. Mio figlio poi, mi chiede sempre quando possiamo tornare a giocarci e io ho saputo solo rispondergli che probabilmente non accadrà molto presto, perché è partito per un viaggio e non sa nemmeno lui quando potrà tornare, ci è rimasto male, anche il mio piccolo ometto ci è rimasto male, ma a differenza mia é riuscito a superare la delusione più facilmente. Vorrei avere la forza di spirito di un bambino, il quale vede sempre tutto a colori e non riesce a essere triste per troppo tempo, poi c’è sempre qualcosa di nuovo che lo fa tornare a sorridere. 
Vorrei sapere perché non può essere così facile per i sentimenti. 
Insomma, cerco di stancarmi durante il giorno per non dover pensare a lui durante la notte, ma è impossibile. Ogni volta sera, appena appoggio la testa sul cuscino, mi giro e rigiro nel letto nel tentativo di prendere sonno, ma non accade, perché automaticamente penso a lui. Ripenso ai momenti vissuti insieme, ai suoi baci, ai nostri baci, alla confidenze e mi tormento. Mi tormento perché non riesco a capacitarmi la sua fuga, possibile che mi abbia solo presa in giro? Possibile che dopo ciò che ci siamo confidati, detti, lui sia scappato così? Non riesco a crederci, non voglio crederci, ma è purtroppo la dura realtà e forse prima l’accetto e prima riuscirò a voltare pagine e ricominciare.
Ogni sera penso a lui e continuo a pensarci fino a che non crollo addormentata per disperazione. Se fosse per il mio cervello continuerebbe a farmi pensare in interno a lui.
Lui. Già. Cerco di non dire più il suo nome nel tentativo di dimenticarlo prima, ma so benissimo che è inutile. 
Killian Jones non occupa solo i miei pensieri, occupa il mio cuore. 
Ovviamente ogni volta che mia sorella prova a parlarmi io la respingo. O meglio, faccio di tutto per evitare di parlarne, so che mi vuole solo aiutare, stare vicino, ma non sono il tipo di persona che si piange addosso, piuttosto preferisco mantenermi impegnata e non pensare, preferisco erigere muri, piuttosto che piangere e tormentarmi. É il mio modo per difendermi e lei lo sa, mi conosce meglio di chiunque altro, ma vorrebbe comunque che io mi aprissi, che le confidassi i miei pensieri, dice sempre che parlare con chi amiamo ci fa sentire meglio, gran parte del dolore sparisce, forse ha ragione... Ma io preferisco scappare dal dolore. Preferisco scappare da lui, piuttosto che affrontarlo e ritrovarmi a piangere. 
«Emma, come stai oggi? Ho sentito che stanotte hai avuto il sonno molto agitato e...» eccola tornare all’attacco, il problema di dormire in camera con mia sorella é che non le posso nascondere niente, effettivamente stanotte quando ho preso sonno, ho fatto degli strani sogni e ovviamente era presente Killian. Non so nemmeno io esattamente che cosa abbia sognato, era talmente confuso che nemmeno lo ricordo, ho solo visto Killian sulla sua nave, preoccupato e con una spada in mano, pronto a uccidere qualcuno... Immagino che io mi sia lasciata influenzare dai suoi racconti e poi davvero non ricordo altro. Mi ha solo innervosita il fatto che adesso non solo occupa i miei pensieri, mi venga a tormentare anche nei sogni.
«Sto bene, ma come te lo deve dire? Io e Jones ci siamo solo divertiti insieme, l’ho già dimenticato. Pensavi davvero che fosse una cosa seria? Be, ti sbagli, siamo stati chiari fin dal principio, era solo un gioco... Baciava molto bene, mi dispiace solo per questo che se n’è andato. Comunque non mi doveva nessuna spiegazione, non stavamo insieme e non ci eravamo promessi nulla che puro e sano divertimento.» non è vero, non è assolutamente vero, perché non ci siamo solo divertiti, almeno da parte mia non è mai stato solo divertimento, forse inizialmente ci è stata una forte attrazione fisica, ma poi conoscendolo meglio, frequentandolo ho perso la testa. Ma devo far credere a mia sorella il contrario o non smetterà mai di tormentarmi con questa storia. 
«Guarda che Killian non sembrava proprio che stesse giocando con te. Graham mi ha detto che non l’aveva mai visto così preso da una ragazza, come lo era con te. Forse c’è una spiegazione dietro, forse non ti ha detto nulla per altri motivi.» prova a cercare di spiegarmi mia sorella, lei e la sua buona fede, lei e il vedere del buono in tutto. Secondo il suo punto di vista c’è sempre un’altra spiegazione, ma spesse volte non c’è. Per fortuna lei ha trovato Graham che non ha intenzione di ferirla. 
«Elsa, smettila di provare a vedere del buono in tutti. Tra me e Killian non c’era niente, abbiamo solo fatto del sano sesso, molto appagante tra l’altro, ma nulla di più. Smettila di provare a giustificare la sua fuga, si sarà solo stancato di fare sesso con me e sarà andato a cercarlo altrove... Ha fatto bene. Ora chiuso l’argomento, okay?» mento per farla smettere di parlare di Killian, quando sono così esplicita si imbarazza e io l’ho fatto di proposito per chiudere la conversazione.
Tra l’altro sono anche in ritardo, devo andare a finire di prepararmi per vedermi con Neal. Henry e Neal stanno legando molto e continuano a vedersi sempre più frequentemente. Quindi, lascio mia sorella prima che possa aggiungere altro e mi dirigo in camera, per finire si sistemarmi e per preparare Henry, ci incontriamo con suo padre nel bosco. Non sono ancora pronta a far sapere a tutti che sto provando a far ricucire il rapporto tra Neal e suo figlio. Ho chiesto anche ai miei genitori di tenerselo per sé, almeno finché non mi accerti che Neal abbia buone intenzioni e non decisa di scappare nuovamente. Non sembra a dirla tutta, anzi, si sta impegnando seriamente a fare il padre, ma la prova ancora non è superata del tutto.
Il pomeriggio in compagnia di Neal passa piacevolmente, Henry inizia sempre di più ad affezionarsi a lui e mi rendo conto che anche lui, si affeziona sempre di più a Henry. Per tutto il pomeriggio non ha fatto altro che giocare con lui, quasi come se io non ci fossi, come se io non fossi presente alla giornata e fosse dedicata solo a loro due, padre e figlio. Ed è bellissimo vederli interagire. 
Henry sembra molto felice e di conseguenza lo sono anch’io. 
Non si è fermato un attimo e ha corso per tutto il bosco per l’intero pomeriggio, così al momento di tornare a casa, si addormenta tra le braccia di Neal. 
«Non sento più Henry, parlare di quel tuo fidanzato, non sono affari miei... Lo so, ma ho avuto la sensazione che non vi vedete più. È finita?» chiede mentre ci incamminiamo, sembra più che altro preoccupato per me, più che curioso. Forse non sono poi così brava a mascherare le mie emozioni, visto che si è accorto perfino lui che ho qualcosa che non va. 
«Non ho voglia di parlarne sinceramente» dico ed è la verità, non è che non voglia aprirmi con lui, potrei anche farlo, visto quanto sia sincero il suo approcciarsi, o quanto meno mi sembra, ma non voglio proprio parlare di Killian. 
«Chiedo venia, non sono affari miei. Però sappi che sei hai voglia di un amico, io ci sono.» mi dice e mi sorride sincero, io non posso far altro che ricambiare. E ammetto che si sta dimostrando anche un buon amico, solo che sono io che ancora non riesco a fidarmi ciecamente di lui e il fatto che io sia ancora una volta rimasta ferita da chi amavo, non aiuta di certo a lasciarmi andare tanto facilmente. Sono sempre stata restia a lasciarmi andare, adesso che sono stata nuovamente ferita, lo sono ancora di più. 
Arriviamo davanti casa e vedo prontamente uscire mia mamma per venire a prendere Henry e lasciarci soli a salutarci, lo capisco dal suo sguardo e la cosa mi farebbe alquanto irritare se non dovessi dire una cosa a Neal. Così scaccio quei pensieri e mi concentro sul ragazzo davanti a me. Nel tragitto verso casa non abbiamo parlato molto, ma io ho riflettuto su una cosa e voglio dirgliela, so che lo renderebbe felice e sarebbe l’ennesima prova, la prova finale.
«Che ne dici se domani torni a giocare con Henry, magari solo voi due da soli e poi... Poi a fine serata gli diciamo insieme la verità?» gli chiedo, scrutando attentamente il suo sguardo, per coglierne un minimo di incertezza, ma non noto nulla di tutto ciò, al contrario si apre in un sorriso e mi guarda con gli occhi che brillano.
«Non desideravo altro che ciò, Emma. Mi hai reso felicissimo.»
«Allora, sii puntuale domani.» gli dico semplicemente io, prima di salutarlo. Noto che lui vorrebbe darmi un bacio sulla guancia, ma prima che lo faccia rientro in casa, facendolo rimanere un po’ deluso da ciò, solo che io non voglio dargli false speranze, anche se si tratta di un innocuo bacio sulla guancia. Mi ha confidato i suoi sentimenti, quindi forse non sarà così semplice essere amici, nonostante io lo voglia e anche lui si sta impegnando per esserlo. Però la priorità ce l’ha Henry e prima di tutto dobbiamo pensare solo ed esclusivamente a lui. 
Ceno insieme alla mia famiglia e poi me ne vado a letto, sono sfinita, sono giorni che dormo male, che non faccio che tenermi occupata per non pensare a Killian, e ora sento gli occhi chiudersi da soli. Mi addormento senza nemmeno rendermene conto. 
Solo che nel cuore della notte, come accade spesso ultimamente mi sveglio nervosa, agitata per gli strani sogni che faccio, per fortuna, riesco a non urlare, per non svegliare tutti in casa, ma mi tiro su nel letto sudata e sconvolta.
Naturalmente ho svegliato mia sorella Elsa. Mi guarda preoccupata e si avvicina a me per abbracciarmi. 
«Emma... Non tenerti tutto dentro, sono qui. Parlami.» mi dice mentre mi accarezza i capelli nel tentativo di calmarmi. 
«Avevi ragione, sono innamorata di lui, contenta ora?» dico ancora agitata, con un po’ di rabbia, non ce l’ho con mia sorella, ovviamente, ma in quel momento sento tutta la delusione, la frustrazione, il dolore venire a galla e ora che lo sto ammettendo ad alta voce, fa ancora più male, maledettamente male. Sono innamorata di Killian Jones e lui mi ha abbandonato. Non potrò mai ricucire questa ferita. Mai.
«No che non sono contenta, stai male, stai soffrendo terribilmente, come pensi che io possa essere contenta?» mi risponde mia sorella, non alza il tono della voce non è da lei farlo, ma è seria in volto, lo percepisco ancora di più quando incrocio i suoi occhi.
«Scusa, sono pessima. Tu cerchi di aiutarmi e io me la prendo con te. Non è vero che io e Killian abbiamo... Non è successo niente a parte qualche bacio. Pensavo che fosse quello giusto, quello giusto, capisci? Io... Che paradosso. Io pensavo che Killian Jones fosse quello giusto. Io capisci? Io che non ho mai creduto nell’amore e le esperienza di Neal mi ha fatto capire ancora una volta che non esiste, però poi che faccio, vado a innamorarmi di un idiota strafottente e donnaiolo, per ritrovarmi a soffrire. Quanto sono scema?» finalmente riesco a tirare fuori tutto ciò che penso, tutto il mio dolore, la mia sofferenza e devo dire che mi sento molto meglio, adesso che mi sto aprendo con mia sorella, mi sento già meglio. Forse ancora una volta ha avuto ragione lei, parlarne aiuta sempre e devo imparare a farlo più spesso, se pur non è facile per me esprimere le mie emozioni, i miei sentimenti di amore o dolore che siano.
«Non è colpa tua, Emma, non è un male innamorarsi, anche se poi si soffre, fa parte della vita e non puoi evitare di farlo, non puoi impedire al tuo cuore di battere, è necessario per respirare e non puoi quindi di conseguenza impedire al tuo cuore di innamorarsi, é come farlo smettere di farti vivere. Innamorarsi fa soffrire, ma fa anche sentire terribilmente vivi. Ed é bello. Non privarti di questo Emma, non privarti dell’amore solo perché hai sofferto e stai soffrendo, probabilmente Killian non era quello giusto, ma arriverà quello perfetto per te.» mi dice mia sorella con il cuore in mano, sa che in questo momento non ho bisogno di sentirmi dire altro, non ho bisogno di sentire che Killian magari tornerà o é andato via per chissà quale ragione, ma non per me... Sa che in questo momento ho semplicemente bisogno di essere capita, compresa, rassicurata e le sue parole sono così sincere che io quasi ci credo, si per una volta voglio credere che sia vero, voglio credere che sia vero che da qualche parte nel mondo c’è il mio vero amore e sta pensando a me.
Non ho voglia di parlare ancora, ho la testa che mi scoppia e ho ancora l’agitazione nel prendere sonno, nonostante sia stanca, e ripetere lo stesso sogno. Così chiedo a Elsa di unire i nostri letti e dormire abbracciate, accetta subito. Cercando di non far troppo rumore spingiamo i nostri letti vicini e lei mi prende la mano per farmi addormentare serena. 
Ci riesco. Il maledetto sogno di Killian con due occhi iniettati di sangue, pronto a uccidere qualcuno, due occhi celesti come il mare, che incutono timore e celano solo vendetta, per quella sera, non mi tormenta più.


Il giorno dopo, Neal puntuale viene a prendere suo figlio, ho già detto a Henry che per quel giorno sarà da solo con l’uomo e si è dimostrato molto felice della cosa, non mi ha nemmeno chiesto il motivo, ha semplicemente annuito, sbrigandosi a fare colazione per farsi trovare già pronto per quando sarebbe arrivato a prenderlo.
E infatti, quando Neal bussa alla nostra porta, Henry è già pronto ad aspettarlo e gli va incontro sorridendo, prendendolo per mano e portandolo fuori, quasi dimenticandosi di salutarmi. A quanto sembra i due vanno molto d’accordo e mio figlio, o meglio nostro figlio si è affezionato a suo padre, capendo da prima di me le sue buone intenzioni. I bambini le capiscono sempre prima di noi, anche se anche Henry si è fidato di Killian, rimanendo deluso alla fine... Ma mi stupisco sempre della capacità dei bambini di ributtarsi in un nuovo rapporto come se quello precedente non li avessi fatti soffrire, a volte vorrei essere anch’io come Henry e lasciarmi di più andare, senza il timore di essere ferita, senza costruire muri di protezione intorno a me per non far penetrare le persone, per tenerle lontane dalla mia vita. Forse, devo essere un po’ più come Henry, spensierata, lasciandomi guidare dalle mie sensazioni, senza stare a riflettere troppo... Con Killian in realtà l’ho fatto, dopo il nostro primo bacio ho lasciato che a guidarmi fossero solo le mie sensazioni e alla fine sono rimasta delusa. Però come ha detto mia sorella Elsa, forse semplicemente non era quello giusto per me e magari adesso che lo avrò lontano dagli occhi, riuscirò ad allontanarlo anche dal cuore. 
Decido di approfittare dell’assenza di mio figlio per scrivere alla mia amica Regina, ci sentiamo con regolarità a dire il vero, ma non è come averla qui, penso che in una situazione come questa saprebbe come aiutarmi e il suo carattere forte e deciso, mi avrebbe già messo di buon umore, facendomi vedere Killian come un coglione. Ma lei non è qui, ed è anche per questo che mi sento così sola. Mi rincuora solo saperla felice con Robin, fanno molte cose insieme, giardinaggio, hanno creato un orto nella loro tenuta, coltivano per poi tenersi parte del ricavato dell’orto per loro e l’altra parte donarla a chi ne ha più bisogno. Mi racconta che Londra é meravigliosa e che nel piccolo paesino dove vive lei, ci sono tutte persone straordinarie e che è stata accolta con gentilezza ed educazione. Lei e Robin inoltre, stanno provando ad avere un figlio, non è la massima priorità, Regina mi ha detto che più che altro sono i parenti che glielo chiedono e che né lei né Robin hanno fretta di farlo, ma tra le righe ho capito che le piacerebbe anche a lei, solo che ha paura di essere mamma e che questo bambino non arrivi tanto presto come sperano tutti... La conosco molto bene la mia amica e spero che possa andare a trovarla presto, ha invitato me ed Henry, devo solo trovare il momento giusto per allontanarmi. 
Dedico il resto del tempo a me stessa, mi faccio un lungo bagno caldo e leggo un libro. Fino a che non vedo rientrare mio figlio felice, correndo nella mia direzione per raccontarmi che cosa ha fatto per tutta la mattinata. Talmente è eccitato che non ne vuole sapere nemmeno di mangiare fino a che non mi ha raccontato tutto per filo e per segno. Lo vedo davvero contento e Neal lo è a sua volta, visto che insieme iniziano a raccontarmi che cosa hanno fatto e a quanto pare si sono divertiti un mondo insieme, sperimentando e inventando giochi. 
Neal ha inventato anche per Henry una storia, sulla magia, raccontandogli di un signore cattivo, cattivo, che poi viene sconfitto dal principe temerario e sposa la principessa. Henry non ama le storie di principi e principesse, ma è sicuramente affascinato dalle storie di magia, quindi per questo motivo gli è piaciuta la storia di suo padre. 
E capisco che è giusto che sappia la verità, vedo quanta intesa si è creata tra i due e voglio che sappia che Neal in realtà è suo papà. 
Guardo in direzione del ragazzo vicino a me e poi di nuovo mio figlio.
«Ragazzino, devo dirti una cosa molto importante» gli dico, mettendolo seduto sulla sedia nuovamente, visto che è sceso per raccontarmi la storia e facendo i movimenti di essa, come ha fatto Neal con lui. Simulando la battaglia tra lo stregone e il principe. 
Neal si volta a guardarmi intuendo probabilmente cosa io voglia dirgli.
«Vedi, ti ho detto che Neal fosse un amico della mamma, ma in realtà è una persona molto più speciale... Lui è il tuo papà.» gli dico di getto, ho cercato le parole più giuste per poterglielo dire al meglio, ma penso che mio figlio possa comprenderlo anche se sono diretta, infatti, vedo io suo volto illuminarsi improvvisamente e guardare Neal sbalordito. 
Neal a sua volta guarda me con stupore, se si è aspettato che io glielo dicessi, ha sortito in lui ugualmente un certo effetto e immagino che sia felice che io abbia deciso di rivelare la verità a Henry.
«Davvero sei il mio papà?» Chiede Henry scendendo dalla sedia timoroso e avvicinandosi a Neal.
Il ragazzo si abbassa al suo livello e guardandolo negli occhi annuisce. Henry di slancio lo abbraccia forte e io nel vederli così teneramente stretti, non riesco a non sorridere a mia volta. É una scena talmente dolce da farmi battere il cuore e capisco di aver fatto la scelta giusta a dire la verità. Henry se la merita, merita di avere un papà al suo fianco.
«Ora veni a tivere con noi?» chiede incespicando su alcune parole, visto che è ancora piccolo, ma si capisce ugualmente il senso della sua domanda e io, che non mi ero aspettata minimamente ciò devo fare un momento mente locale per cercare di rispondergli al meglio.
Mi abbasso anch’io a loro livello, in modo che mio figlio mi possa guardare negli occhi.
«Vedi Henry, non è così semplice. Neal è il tuo papà, ma io e lui non siamo sposati, come tutti i genitori, quindi al momento non può venire a vivere qui, però verrà sempre a giocare con te» cerco di spiegargli, mi rendo conto che però il discorso che ho appena fatto potrebbe andare bene per un bambino più grande, invece mio figlio ha solo due anni, come posso spiegargli le dinamiche di noi adulti, se io stessa non le capisco minimamente o meglio non le ho mai rispettate. 
Ma invece, con mia grande sorpresa, Henry si ritrova ad annuirmi.
«Tu fitatata con Tilian» dice e io arrossisco improvvisamente, senza riuscire a dire altro. Mi rendo solo conto che mio figlio è più intelligente e capisce più cose di quelle che io credo. 
Ovviamente evito di dirgli che io e Killian non siamo fidanzati, al momento non è il caso, per quel giorno ha ricevuto già troppe informazioni e lo lascia godersi ancora suo papà. Neal infatti sotto richiesta di Henry, rimane con noi tutto il giorno.
Va via solo in tarda sera, quando Henry distrutto per la giornata è crollato tra le sue braccia. 
L’ha messo a letto lui, occupandosi di Henry in tutto e per tutto.
E infine, ci salutiamo noi, lo accompagno fuori per poter parlare un po’, so che ha voluto parlare solo con me per tutto il giorno, ma Henry ha monopolizzato entrambi, non lasciandoci modo e tempo di parlare e durante la cena, ci ha pensato bene mia madre a monopolizzare Neal con mille domande, felice che finalmente abbiamo detto al bambino la sua identità. Penso che nella sua testa si stia già facendo mille possibili scenari di noi due di nuovo insieme. Al contrario di mio padre invece, che non sopporta Neal, ho capito che non l’ha ancora perdonato per ciò che mi ha fatto, per essere scappato al pensiero di suo figlio e credo che ci vorrà parecchio prima che lo perdoni. 
«Mi hai sorpreso sai? Non pensavo che dicessi a Henry la verità, grazie per averlo fatto»
«Diciamo che ti sei meritato la mia fiducia, ora che ce l’hai però, non deludermi» gli dico seria, anche se ho un tono di voce piuttosto scherzoso.
«Emma non ho intenzione di deluderti, né tanto meno di deludere Henry. Vi rivoglio nella mia vita e farò di tutto per farvi capire che sono cambiato e che vi voglio bene.» mi dice con ardore, con lo stesso sguardo dolce e gentile con cui mi ha conquistata la prima volta. Quello sguardo ingenuo allo stesso tempo, che mi ha fatto battere il cuore.
«Neal, per quanto riguarda...» ma devo fermarlo, devo fermarlo prima che possa farsi strane idee su di noi. 
«Sssh, non dire altro. So che il tuo cuore appartiene a un altro uomo, ma io ti riconquisterò Emma Swan e quel giorno io, te ed Henry saremo una famiglia.» mi dice sorridendomi per poi darmi un bacio sulla guancia e andarsene, senza darmi il tempo di replicare. 
E io non posso far altro che tornare in casa, confusa per le sue intenzioni. Mentre il mio cuore batte per un altro, la mia mente è occupata da un altro, non posso far altro che pensare però che forse posso capire e vedere se le intenzioni di Neal siano nobili. 
Stranamente, mi addormento senza troppi pensieri e senza la paura di chiudere gli occhi e rivivere il famoso incubo, che ormai faccio quasi tutte le notti. 


Spazio autrice: Ciao a tutti, ed eccomi qui a mettere questo undicesimo capitolo. Un po' triste a dire il vero, perché come vedete é concentrato su Emma e i suoi sentimenti per Killian, non riesce a darsi pace sul perché se ne sia andato, ma allo stesso tempo nega che tra loro ci sia stato del sentimento con sua sorella per cercare di dimenricare, pensando che così possa allontanare prima il pensiero di lui, ma non è così... Killian Jones le compare anche in sogno. Come mai? E come mai lo vede sotto forma di incubo? Coincidenze o sogno premonitore? Ma soprattutto si rincontreranno i due? Intanto, Neal sta marciando per riprendersi quel che un tempo era suo. Ci riuscirà? Ehehehe So che vorreste uccidermi adesso, ma non lo fate. A tutto c'è una spiegazione e ci arriveremo.
Grazie per il sostegno che dimostrate sempre per questa mia storia. Ne sono davvero felice. E augurandovi buona domenica, vi dò appuntamento al prossimo capitolo. 
   
 
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