Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    26/07/2020    1 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle di 27 e 24 anni alle prese con le proprie vite e i propri impegni. Elsa è sposata e vive la sua vita con le scatenate figlie gemelle di 7 anni. Anna, invece, è prossima alla laurea e a dire sì a un futuro roseo e carico di amore che ha sempre sognato fin da piccola.
La vita, però, non è una favola. Entrambe le sorelle vivranno dei momenti di crisi della quotidianità e, per colpa di incidenti e imprevisti, dovranno fare i conti con la cruda realtà.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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CAPITOLO 22

Qualche giorno dopo…

Elsa e Jack avevano ormai deciso. Il verdetto era ormai irremovibile. I due a malapena si parlavano più e Jack, in modo particolare, cercava di trascorrere la maggior parte del tempo possibile in ufficio per non incontrare Elsa.

I due avevano già aperto la pratica per il divorzio ed aspettavano il momento giusto per comunicarlo definitivamente alle figlie e al resto della famiglia.

Jack camminava per strada con il cellulare in mano, scrollando le foto di facebook in modo annoiato e con una certa invidia. Vedeva le foto dei suoi amici sposati con in braccio i propri figli, sorridenti e sollevati, reduci di qualche meraviglioso weekend in montagna o in altri luoghi.

“E pensare che io non ho più nulla di tutto questo…e forse non l’ho mai avuto” dice tra sé e sé l’uomo, consapevole di essere entrato nel periodo più nero della sua esistenza.

È immerso nei suoi tenebrosi pensieri quando, all’improvviso, si scontra con una persona inaspettata.

“Mi scusi non volevo…” comincia a scusarsi lui allontanandosi subito.

“Scusi ero distratta e…” dice contemporaneamente lo sconosciuto, per poi tacere e mettere a fuoco il volto dell’uomo.

“Jack?! Jaack, sei tu?!” chiede incredula la ragazza dai capelli castani e i profondi occhi scuri, vestita con una camicetta e dei pantaloni accollati.

“Stella?! Sei davvero tu?” risponde lui rimanendo a bocca aperta di fronte a quella che pare dimostrarsi la sua migliore amica d’infanzia, nonché vicina di casa.

“Quanto tempo è passato! Ma che fine hai fatto?” chiede lei felice, dopo essersi scambiati i consueti baci di saluto.

“Mi sono trasferito e ho iniziato una nuova vita. Non ci vediamo da secoli, hai ragione. Tu come stai?” domanda lui curioso, tagliando corto sulla questione.

“Io sto bene! Sono riuscita a diventare avvocato e ora lavoro in uno studio qui vicino!” comunica lei piena di soddisfazione.

“Fantastico! Il sogno della tua vita! Saranno fieri i tuoi genitori!” si congratula Jack, consapevole del sogno nel cassetto della cara amica.

“Sì, assolutamente! E tu Jack…con i tuoi genitori?” chiede lei conscia di mettere in atto una provocazione.

“Non li vedo da quasi dieci anni” afferma lui abbassando la testa e gracchiando con la voce, sensibile all’argomento.

“Jack…io li ho visti, ci abito ancora accanto. Non hanno mai smesso di cercarti e di provare a rimediare” afferma lei con dolcezza, cercando di smussare una questione fin troppo dolorosa.

“Non mi importa più di loro! Mi hanno rovinato la vita dandomi la colpa della morte di Emma e cacciandomi di casa quando hanno scoperto della gravidanza di Elsa. Ormai è troppo tardi” urla lui stringendo i pugni, senza fare caso alla rabbia e alla tristezza che ribolle nelle sue vene.

“Sarà tardi se tu deciderai di chiudere definitivamente. Loro ti cercano, ti vogliono sentire! Tu non avresti voglia di riprovare in qualcosa? Di darti una seconda possibilità?” lo stuzzica ancora lei, provando a farlo ragionare.

Quell’ultima domanda lo colpisce nel profondo proprio perché di occasioni ne vorrebbe altre mille. Quei pochi giorni vissuti da separati in casa con Elsa, lo avevano distrutto. Gli mancava tutto di lei e si sentiva un fallito per non essere riuscito a tenere unita una famiglia. Ormai era troppo tardi proprio perché Elsa era irremovibile. Lui avrebbe fatto di tutto pur di riconquistarla, ma era lei che aveva deciso di chiudere i battenti.

“Pensaci Jack…i tuoi ti aspettano ancora. Se vuoi potrò anche aiutarti” aggiunge l’amica posandogli una mano sulla spalla, vedendolo parecchio sconvolto.

“Ci penserò e ti farò sapere” chiude lui gentilmente, pronto a riconsiderare l’offerta. I due finiscono così per promettersi di rimanere in contatto e Jack ricomincia il suo percorso sentendosi maggiormente confortato.

Intanto, da Elsa…

“Ciao Elsa” saluta Anna entrando nell’appartamento dell’altra.

“Ciao Anna, accomodati” afferma la bionda spalancando la porta.

“Vi ringrazio per aver tenuto le bambine in questi giorni” rompe il ghiaccio Elsa sedendosi sul divano, parecchio distante da Anna.

“Che c’è? Ti faccio schifo adesso? Puoi avvicinarti a me sai…” commenta Anna con fare brusco, accortasi immediatamente dello spiacevole distacco. Elsa rimane ferma, pietrificata da un imbarazzo che aveva avuto poche volte con la sorella. In quel momento, anche solo per un gesto così banale, sentiva un combattimento interiore con il proprio ego che la spingeva a dirsi: “Sto bene da sola, sotto tutti i punti di vista”.

Elsa le si avvicina lentamente, dopo alcuni attimi di titubanza.

“Ora mi vuoi dire tutto quello che ti succede?” domanda Anna decisa, intenzionata a centrare immediatamente il bersaglio senza tergiversare.

“Le cose non vanno bene Anna. Con Jack non funziona, con le bambine non ho praticamente nessun rapporto e io stessa non sono più sicura di niente” spiega Elsa abbassando lo sguardo.

“Ma ti rendi conto che ti stai lamentando della tua vita, quando comunque tutte le cose vanno bene?! Hai una casa, una famiglia, un lavoro! Vuoi buttare via tutto?! Perché Elsa?!” la provoca Anna squadrandola.

“Io non ho mai voluto tutto questo Anna! Non volevo sposarmi per obbligo, non volevo iniziare a lavorare subito, ma soprattutto non volevo rimanere incinta! Io non ho scelto la mia vita, non ho scelto il mio matrimonio e non ho scelto la mia gravidanza!” risponde Elsa scottata dalla provocazione.

“Per la miseria Elsa! Pure io sono incinta e non l’avevo programmato ok?!” si sfoga Anna alzandosi in piedi e sfogandosi, senza rendersi conto di aver appena rivelato un dettaglio della sua vita che teneva ancora celato per sé stessa.

“Che cosa?!” sussurra Elsa esterrefatta, sollevando lo sguardo e fissandolo negli occhi cristallini della sorella minore.

“L’ho scoperto qualche giorno fa. Ho voluto chiedere a Kristoff che cosa ne pensasse delle gravidanze e ho notato che lui non si sente ancora pronto.

Nemmeno io mi sento adeguata e pronta, ma è successo!” spiega Anna con gli occhi lucidi, cominciando a muoversi la fede sull’anulare sinistro per colpa dell’agitazione.

“Congratulazioni Anna” afferma freddamente Elsa, cercando di nascondere una potente fitta al cuore e la pelle d’oca dovuti ai ricordi della propria gravidanza.

“Sapevo che non avresti fatto i salti di gioia…ormai non ti smuove più nulla” commenta Anna dispiaciuta, trattenendo le lacrime e notando la lontananza nata senza motivo con la sorella.

“Anna, io sono felice per te davvero! Tutto questo però mi distrugge. Ora io non so più come comportarmi!”

“Smettila di lamentarti ti prego! Che tu lo voglia o no, le bambine esistono e ti vogliono bene! Le hai cresciute benissimo, hai una casa e un uomo che ti ama alla follia e…”

“IO NON AMO JACK! IO E LUI STIAMO DIVORZIANDO!” esplode finalmente Elsa, alzando improvvisamente la voce e creando così un silenzio agghiacciante.

“Perché?! Jack ti ama alla follia! Anche tu lo ami! Lui ti ha sempre tirata su, è stato il punto fermo capace di farti rialzare dopo la morte di mamma e papà!” aggiunge Anna con le lacrime agli occhi e la voce spezzata a causa della sconvolgente notizia.

“Era un amore adolescenziale, terminato con una gravidanza. Io e lui abbiamo sempre vissuto cercando di rimediare ai nostri errori, ma non ci siamo mai dedicati del tempo per noi stessi e per la nostra relazione. Ora è troppo tardi. Io non provo nulla per lui”

“Sei proprio tu che sbagli Elsa. L’hai appena detto, la tua vita è un errore no? Quando imparerai a guardarti come ti vedo io?” prende coraggio Anna, intenzionata ad aiutare l’altra.

“Ascolta…” continua la più giovane sedendole accanto e prendendola per mano.

“Io ti starò vicina in tutto. Se ne sei sicura puoi divorziare, puoi trasferirti, puoi cambiare lavoro insomma, puoi fare tutto quello che vuoi! Una cosa, però, non te la permetto: non osare dire che la tua vita è un errore. Il tuo amore con Jack non è stato un errore e, soprattutto, le tue figlie non sono un errore. Ora Elsa è giunto il momento di prendere in mano la tua vita e ricominciare, smettendo di guardare al passato.”

“Come faccio? Le bambine sicuramente si accaniranno contro di me!” si preoccupa Elsa abbassando ancora lo sguardo.

“Ecco l’istinto materno che volevo vedere. Le bambine non sono ingenue, hanno già capito i vostri problemi. Sarà un trauma per loro, ma hanno bisogno di sapere la verità. Ditegliela al più presto. Elsa… promettimi che non taglierai del tutto con Jack” la prega Anna comportandosi da psicologa, senza però riuscire a soffocare quella fitta lacerante che la stava colpendo in pieno petto.

“Ma, stai piangendo? Perché non mi stai impedendo di divorziare?” chiede Elsa notando gli occhi lucidi e colmi di lacrime della sorella minore.

“Perché mi rendo conto che, finché non imparerai ad amare te stessa, non sarai mai in grado di amare gli altri. Lo so da molto tempo credo, ma ora tocca a te capire che cosa vuoi veramente dalla tua vita.”

“Quindi non sei arrabbiata con me?” domanda Elsa pensierosa.

“Sono a pezzi Elsa… vedo la mia famiglia sgretolarsi e ti vedo così insicura. Soffro, ma non posso mettermi contro di te. Mi chiedi se penso che tu stia facendo una cazzata?! Sì, per me la stai facendo, ma se è l’unico modo per farti risvegliare, allora sono disposta a starti accanto” ribadisce Anna socchiudendo gli occhi e voltando il volto di lato.

“Grazie Anna, mi dispiace per aver rovinato tutto. Riguardo a prima…io sono contenta che tu sia incinta. Essere mamma è sempre stato il tuo sogno e, forse, lo sei stata molto di più di me” cerca di rimediare Elsa, accarezzandole una mano e sentendosi male per aver fatto soffrire l’amata sorellina.

“Non so come andrà a finire questa storia Elsa, ma prima di andare voglio dirti che per questo bambino desidero una bella e grande famiglia. Tu e Jack potrete pure dividervi, ma lui per me sarà sempre mio cognato, mio amico e lo zio di mio figlio. Ti prego di fare in modo che la vostra separazione sia il meno indolore possibile. Riflettici bene… potete aver sbagliato tutto, ma ricorda che Jack ha permesso alla vera Elsa di emergere.” Conclude poi Anna alzandosi con gli occhi colmi di lacrime, tirando su con il naso e non guardando più la sorella maggiore.

Un saluto frettoloso, nessun abbraccio e Anna si accinge ad uscire dall’appartamento dando finalmente sfogo a quel pianto che aveva soppresso per tutta la discussione. Lacrime di dolore, di disperazione che le ricadono sui vestiti senza pietà, lasciando immediatamente una macchia scura difficile da eliminare.

Anna si asciuga costantemente le guance, sale in macchina ascoltando i propri singhiozzi, immersa in vortici di pensieri che si scaraventano uno contro l’altro nella sua mente. La sua famiglia non esisteva più. Quella famiglia così disastrosa che aveva ricucito con tanta fatica dopo la dipartita dei genitori, si stava ora sgretolando e trasformando in sabbia. La sofferenza e la freddezza di Elsa erano tornate ed avevano distrutto tutto.

Anna guida verso casa con lo sguardo dritto puntato sulla strada, lasciando scorrere le calde lacrime e cominciando a placarsi grazie a qualche sospiro di sollievo. Una luce, però, sembra comparire in fondo al tunnel. Una luce bella, tenue, capace di far passare il temporale. Una luce che porta il volto di un bambino ancora ignoto, ma che cresce silenziosamente nel grembo di Anna.

“Forse sarai proprio tu… a portare di nuovo Luce nelle nostre vite” sussurra Anna rasserenata, guardandosi velocemente il ventre ancora piatto, desiderosa di correre a casa e rendere edotto Kristoff del nuovo dono lucente che avrebbe rischiarato le loro esistenze.
  
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