Naboo,
Palazzo Reale Data Ignota
Questa
è la prima registrazione da giorni, non so neanche quanti. E
francamente non mi
importa.
Quello
che importa, quello che davvero mi importa è che io sono
ancora qui.
Sono
ancora vivo.
Mio
figlio mi ha salvato.
La
mia voce è tremante e aspra ma sento il bisogno di
registrare gli eventi che mi
hanno condotto qui su questo letto, ora, che sono ancora freschi nella
mia
mente. Infatti, curiosamente dopo il trauma che il mio corpo ha
ricevuto, la
mia memoria è acuta e particolareggiata, specialmente per un
uomo che ha
passato in coma molti giorni.
La
mia precedente annotazione venne registrata mentre ero in rotta per
Naboo, un
viaggio senza problemi che mi ha permesso di riposare e di prepararmi
mentalmente per il compito che mi aspettava.
Una
volta sul pianeta, la Regina Amidala, o meglio, la giovane signora che
noi
pensavamo fosse la Regina, chiese a Jar-Jar di farci incontrare i capi
dei
Gungan perché voleva proporre un’alleanza con
Naboo. Grazie alla Forza il suo
piano funzionò e per la prima volta da quasi un secolo, gli
abitanti di Naboo
lottarono insieme per il loro mondo.
Il
piano della Regina richiedeva di mandare le truppe dei Gungan a
ingaggiare
l'esercito dei droidi in una battaglia fuori Theed.
Era
una battaglia che i Gungan non potevano vincere, ma avrebbero distratto
le
forze d’invasione e li avrebbero tenuti occupati mentre il
nostro gruppo
sarebbe tornato a Theed per catturare il Viceré Gunray che
stava al Palazzo
Reale.
E’
stato abbastanza facile arrivare a palazzo, ma una volta arrivati
là, trovammo
il Signore Oscuro che ci aspettava. Ho avuto appena il tempo di
istruire Anakin
di trovarsi un posto sicuro per rifugiarsi quando una figura oscura, un
Zabrak
tatuato di rosso e nero attaccò Obi-Wan e me con la sua
doppia spada laser.
Il
Signore Oscuro era molto agile e potente, e parò i nostri
colpi con facilità.
C'era
poco tempo per pensare mentre la lotta progrediva, ma io ricordo
distintamente
alcuni dei pensieri che attraversarono la mia mente durante qui momenti.
C'era,
prima di tutti la preoccupazione per mio figlio. Sì, lo so,
non è molto Jedi,
ma non potevo evitarlo. Penso che preoccuparsi per il proprio figlio
sia
naturale per un genitore, nessuna questione su chi sei o che fai per
vivere.
Poi
ci fu la mia sorpresa su come bene Obi-Wan ed io lottavamo insieme.
C'era
un’incredibile coordinazione tra di noi, come se non fosse la
prima volta che
ci trovavamo impegnati in un duello come questo.
Finalmente
ci fu la brusca consapevolezza che ero, sono, davvero diventato
vecchio, che la
mia gioventù è dietro di me e la mia forza sta
iniziando a diminuire.
L'impeto
della battaglia ci portò attraverso l’hangar e
all’interno del seminterrato del
palazzo, mentre tagliando e chinando, attaccavamo e si ritiravamo.
Ci
sembrava che stessimo costringendo il Signore Oscuro a retrocedere, ma
in
realtà, ora lo comprendo, ci stava conducendo con decisione
ad un luogo di sua
scelta.
Lo
Zabrak ci condusse attraverso la centrale elettrica e mentre
l'inseguivamo
lungo un corridoio, io davanti ed Obi-Wan dietro, fummo separati da
muri laser.
I laser erano regolati a tempo e quando finalmente le porte si
aprirono, non
aspettai che Obi-Wan mi raggiungesse ma mi precipitai in avanti per
impegnare
il nostro avversario da solo.
Non
sono sicuro perché l’ho fatto, ma ho il forte
sospetto che l’ho fatto per
proteggere mio figlio. Che, dato come finì, è un
pensiero di tale presunzione.
Sentii
Obi-Wan gridare il mio nome quando la lama rossa mi colpì
nel mezzo del petto,
trapassandomi.
Il
dolore che senti quando la spada laser mi bruciò
attraversando la carne fu
fisico ed emotivo.
Mentre
cadevo a terra, seppi che non sarei sopravvissuto alla ferita,
perché ero già
indebolito, anche provando ad usare la Forza per guarire. Potevo solo
sperare
che la mia sofferenza fosse breve.
Un
grande senso di rimpianto mi sommerse. Non ero stato capace di
proteggere mio
figlio ed avevo perso ogni opportunità di conoscerlo.
Pensai
alla nostra ultima conversazione sulla nave e sentì le
lacrime pungere i miei
occhi. Quella era stata un'opportunità sprecata!
Ero
appena consapevole del combattimento che continuava ancora accanto a
me. Potevo
sentire gemiti e ringhiare, e il suono delle spade laser che si
scontravano.
Poi improvvisamente tutto fu silenzioso ed un nodo mi si
formò in gola. Tentai
di girare la testa per cercare mio figlio, ma ero troppo debole anche
per quel
piccolo movimento.
Qualcuno
mi si avvicinò e sollevò dolcemente la testa e le
spalle, cullando il mio corpo
spezzato.
Aprii
gli occhi ed vidi il viso pallido di Obi-Wan volteggiare sopra di me, i
suoi
occhi pieni di angoscia.
"Padre",
bisbigliò.
Il
mio cuore si rallegrò nell'ascoltare la parola che avevo
così desiderato di
sentire.
"È
troppo tardi per me, Obi-Wan" mormorai.
"No",
lui scosse la testa, la treccia che sbatteva contro il suo collo. Alzai
la mano
e la trascinai debolmente verso di lui, carezzai la sua guancia con le
punte
delle dita.
"Ti
ho sempre amato... anche da lontano. Rimpiango di non
averti… potuto...
conoscere... meglio."
Riuscii
a sibilare prima che le mie ultime forze mi lasciarono e sentii la
Forza che mi
chiamava, ma poi il mio essere fu investito da un bagliore di pura luce
blu.
"Tu
non morirai, Padre", disse la fiera voce mentale di Obi-Wan. "Ora che
ti ho trovato, mi rifiuto di lasciarti andare."
Lui
collegò la sua essenza alla mia, assicurandola efficacemente
a se stesso,
impedendomi di scivolare ancora di più nell'oblio.
"No,
Obi-Wan! " lo implorai, "lasciami andare, non rischiare la tua vita
per me!"
Lui
si rifiutò di ascoltarmi mentre convogliava la sua forza
guaritrice in me, e
presto il mio essere fu invaso da una calma energia che lenii le mie
ferite e
la mia anima.
"No...
" Protestai di nuovo, tentando di spingerlo fuori della mia mente, ma
ero
troppo debole per lottare contro lui. L'ultima cosa che ricordo, prima
di
arrendermi alla volontà della Forza, è mio figlio
che mi bisbiglia,
"fidati di me, Padre, fidati di me."
Quando
mi risvegliai, debole e confuso, mi trovai in un letto.
Mi
guardai intorno tentando di capire dov’ero. La memoria mi era
ritornata e senti
il mio cuore sobbalzare nel petto quando vidi una figura mezza distesa
sul mio
materasso.
Era
Obi-Wan. Lui si era addormentato mentre mi vegliava accanto al letto, e
sembrava così giovane.
"Obi-Wan...
"
Fu
appena un bisbiglio, ma Obi-Wan lo sentì e si sveglio di
colpo come se avessi
gridato. Sbatte le palpebre e si raddrizzò, facendo delle
smorfie a causa dei
muscoli contratti.
"Padre",
mormorò, prendendo la mia mano tra le sue mentre mi guardava
intensamente.
"Figlio
mio... " Ingoiai a fatica. "Mi hai salvato."
Lui
annuì con un piccolo sorriso sulle labbra.
"Hai
rischiato troppo... avresti dovuto lasciarmi andare."
Lui
scosse la testa.
"Non
potevo, Padre", disse semplicemente.
"Grazie...
"
Il
silenzio cadde tra di noi ed io chiusi gli occhi. Ero così
frustrato dalla mia
incapacità di esprimere quello che sentivo nel cuore. Ero
con mio figlio dopo
che lui mi aveva salvato da morte certa e l'unica cosa che riuscivo a
dire era
"grazie."
Un'ondata
di rassicurazione, comprensione e preoccupazione mi sommersero, no, non
mi
sommerse ma mi attraversò.
I
miei occhi si spalancarono mentre esaminavo timidamente la mia mente.
Là.
Lo
trovai.
Un
legame creato di recente.
Più
forte di quello tra un maestro ed il suo padawan, più
profondo del legame tra
due compagni di missione, più significativo di qualsiasi
legame che un Jedi può
formare con un altro.
Era
un legame tra padre e figlio.
I
miei occhi si spalancarono e guardai Obi-Wan con stupore.
Mio
figlio stava sorridendo timidamente. "Spero che non ti dispiaccia",
mormorò. "Io non lo sono certamente."
"Come
potrei essere dispiaciuto, Obi-Wan? " Dissi, la mia voce acquistava
forza
con il tempo. "Ho così tanto desiderato trovarti, essere
capace di parlare
con te, arrivare a conoscerti ed ora... ora... "
"Ora
saremo insieme per sempre." Obi-Wan sorrise, poi ritornò
serio. "Non
posso prometterti che sarà facile, Padre. Noi siamo molto
diversi e penso che
ci scontreremo spesso, ma nessuna questione quanto difficile
sarà, so per certo
che non cambierei questo legame con qualsiasi altra cosa. Ci sono
così tante
cose che desidero chiederti... così tante cose che desidero
dirti... " Lui
si fermò e si strofinò la barba mentre le sue
guance avvampavano. "Sto
farfugliando."
Sorrisi.
"Ne hai diritto, penso."
Obi-Wan
rise e tentai di unirmi a lui, ma il dolore nel mio torace mi
avvisò che era
troppo presto.
Mio
figlio lo notò e mi guardò preoccupato, ma io
riuscii a rassicurarlo usando il
nostro legame.
Obi-Wan
annuì, ma disse, "Non devi sforzarti troppo." Si
alzò. "Ti
suggerisco di riposare per un po’. Due membri del Consiglio
dei Jedi sono
arrivati due giorni fa da Coruscant e desiderano parlare con te al
più presto,
ma non gli permetterò di venire qui fino a quando non sarai
forte
abbastanza"
C'era
una tale determinazione nella sua voce; che sorrisi mentalmente al suo
tentativo di proteggermi. Poi guardai mentre mio figlio si allontanava,
e
permisi al sonno di sommergermi di nuovo.
Tutto
questo accadde ieri pomeriggio ed io non mi svegliai di nuovo fino a
questa
mattina presto, sentendomi molto meglio.
Non
ero solo nella stanza, ma non era Obi-Wan.
Era
Mace Windu.
"Salve,
Mace" gli dissi, scegliendo di parlare col mio amico e non con un
membro del
Consiglio.
"Salve,
Qui-Gon" rispose lui con lo stesso tono, sorridendo leggermente.
"Come ti senti? "
"Meglio
di ieri, ma ancora lontano dalla guarigione completa."
"Penso
che non hai nessun diritto di lagnarti, considerando che dovresti
essere morto.
Quel tuo ragazzo deve avere un vero talento per guarire, Qui-Gon. "
Inclinai
la testa alle sue parole. "Quel mio ragazzo? Tu sai di Obi-Wan? "
Mace
annuì. "Sì, Yoda me l’ha detto. Nel tuo
rapporto hai omesso il fatto che
il tuo collega Sith per la missione era anche tuo figlio."
"Non
credevo che fosse così importante."
Mace
mi lanciò un sguardo strano e continuò. "Siamo
venuti qui a controllare le
tue condizioni, a vedere i resti del Signore Oscuro ed a scortare il
nuovo
Cancelliere Supremo, Palpatine."
Annuì.
"Hai parlato con Obi-Wan? Lui ha ucciso il Signore Oscuro."
"Sì,
lo abbiamo fatto. Yoda dice che è un giovane straordinario,
ed io sono
d'accordo con lui."
Sentii
il mio cuore gonfiarsi di orgoglio, ma non feci commenti.
"Yoda
ha anche detto che è stato un errore non accettare il
ragazzo nel Tempio,
" aggiunse Mace dopo un po', guardandomi attentamente.
Questa
volta non riuscì trattenere la mia reazione, né a
nasconde il rammarico nella
mia voce.
"Sai
come sono addestrati i Sith, Mace? Sai che sono sottoposti a punizioni
fisiche?
Che la schiena di mio figlio è piena di cicatrici di una
fustigazione che ha
ricevuto quando aveva solo dieci anni ? Lui è
così intelligente, di così buon
cuore, Mace, ed ancora deve nascondere il suo lato più
compassionevole perché
non è apprezzato dal suo Ordine. Quindi lo nasconde dietro
uno scudo di cinismo
e sarcasmo. Sarebbe diventato un Jedi meraviglioso... " Chiusi gli
occhi e
crollai contro il cuscino, rilasciando la mia amarezza nella Forza.
"Lo
so, Qui-Gon. Il Cavaliere Sith Kenobi ci ha permesso di toccare la sua
mente
mentre ci mostrava tutto quello che è accaduto col Signore
Oscuro. Lui ci ha
permesso di vedere e sentire più di quello che pensavamo,
incluso il suo legame
con te. Siamo rimasti così colpiti da quello che abbiamo
visto, che Yoda ed io
abbiamo deciso di fargli un'offerta."
I
miei occhi si spalancarono e mi sedetti dritto, non badando al dolore
nel mio
torace mentre il mio cuore iniziava a correre. "Quale offerta? "
"Gli
abbiamo chiesto se vorrebbe essere il legato Sith al Tempio dei Jedi.
Dato il
suo addestramento ed il fatto che è sposato, non potevamo
offrirgli di più...
Qui-Gon? È tutto a posto? "
"Sposato?
" Io rimasi a bocca aperta.
"Sì,
ad un capitano di una nave commerciale poco più grande di
lui. Non dirmi che
non lo sapevi ?" Mace era sorpreso ed un po' a disagio.
"Io
non ho... noi non abbiamo avuto molto tempo per parlare delle nostre
vite
personali".
"Bene,
ora ne avrai il tempo. La nostra offerta permetterà
all’Ordine dei Jedi di
avere un contatto più vicino con i Sith, questa cosa
potrebbe risultare essere
molto importante se, come noi crediamo, tuo figlio ha ucciso
l'apprendista e
non il maestro dell’Ordine Oscuro. Il Cavaliere Kenobi
è un giovane con la
mente aperta, e può insegnarci come trattare correttamente
con il suo ordine.
Vivendo nel Tempio gli sarà anche permesso di stare vicino a
te, imparerà
alcuni dei modi dei Jedi e permetterà al suo Lato Chiaro la
libertà che non gli
è mai stata accordata".
Ingoiai
a fatica, la mia mente piena di troppi pensieri. Mio figlio era
sposato. Yoda e
Mace sapevano del nostro legame e ci permettevano di stare insieme.
Ancora di
più loro avevano ammesso implicitamente che desideravano
riqualificare Obi-Wan.
Era troppo per essere assimilato tutto in una volta.
"Ha
accettato? " Chiesi finalmente.
Mace
sorrise. "Sì, lo ha fatto."
"Cosa
ha detto il Consiglio dei Sith su questo? "
"Yoda
ha già trattato con loro, e hanno accettato, ma non per le
ragioni che tu ti
immagini. Essi non desiderano un contatto più vicino con i
Jedi per unire le
nostre forze contro i Signori Oscuri. Loro semplicemente non si fidano
più di
Obi-Wan, a causa del legame che lui ora divide con te. Se non fosse
stato
salutato dalla stampa come uno degli "Eroi di Naboo", probabilmente
l'avrebbero congedato. Ma non possono, per ora lui è il Sith
vivo più famoso, e
loro hanno bisogno di un po’ di buona pubblicità."
Annuì
lentamente, disturbato dalle parole di Mace. Fondamentalmente mi aveva
detto
che Obi-Wan era stato bandito dal suo ordine perché suo
padre è un Jedi.
Il
mio amico sentì il mio tumulto e mi diede una leggera pacca
sulla spalla.
"Non preoccuparti, Qui-Gon, ho visto Obi-Wan dopo la riunione con i
suoi
consiglieri, e posso dirti che lui era qualsiasi cosa ma non turbato.
Non posso
giurarlo, ma penso di averlo sentito canticchiare un vivace motivo."
Ci
scambiammo un sorriso, poi Mace si alzo in piedi. "Devo andare ora, ho
una
riunione con la Regina Amidala. Guarisci presto, amico mio. Ci sono un
giovane
ed un ragazzo che hanno bisogno di te."
"Un
ragazzo? Anakin? "
"Sì.
Il Consiglio ti ha accordato il permesso di addestrarlo."
E
con un inchino finale, lui mi lasciò in pace, mentre un
sogghigno soddisfatto
si diffondeva sulle mie labbra.
Questo
accadde due ore fa ed ora sono qui, aspettando che Obi-Wan venga a
visitarmi.
Il
nostro nuovo legame mi dice che mio figlio, in questo momento, sta
dormendo.
Non sono sorpreso che lui stia dormendo di pomeriggio. I tre dottori
che mi
hanno controllando periodicamente mi hanno informato che Obi-Wan ha
appena
lasciato il mio fianco mentre ero incosciente, nonostante il fatto che
anche
lui fosse esaurito a causa della grande quantità di energia
che aveva usato per
guarirmi.
Così,
siccome lui ha così tanto bisogno di riposare, sono stato
prudente a schermare
la mia ansia di vederlo di nuovo. Non voglio svegliarlo.
Sto
usando questo tempo per pensare a quello che gli dirò quando
verrà a visitarmi.
Desidero
conoscere sua moglie, di come lui è stato arruolato dai
Sith, quello che sa di
sua madre. Comunque, la prima cosa che devo fare è scusarmi
per la discussione
che abbiamo avuto su Anakin.
Mi
scuserò per il mio comportamento e poi ascolterò
le sue preoccupazioni, e terrò
a freno la mia ostinazione se Obi-Wan dovesse dire qualcosa che non
desidero
sentire.
Dirò
a mio figlio che considero Anakin il Prescelto e gli
chiederò di aiutarmi con
l’addestramento del ragazzo.
Dopo
tutto, la profezia dice che il Prescelto porterà equilibrio
nella Forza, ed i
Jedi non sono gli unici che sarebbero influenzati da tale evento; anche
i Sith
lo sarebbero. Perciò, è giusto che almeno uno di
loro dovrebbe essere coinvolto
nell’addestramento di Anakin.
Credo
che questa è la volontà della Forza, senza dubbio
per questa ragione Obi-Wan ed
io dovevamo incontrarci proprio ora, in questa occasione speciale.
Sento
un’agitazione nel nostro legame... mio figlio è
sveglio. Sento la sua mente
sfiorarmi incerto; lui sta controllando per vedere se sono sveglio o
sto
dormendo.
"Sono
sveglio, Obi-Wan", gli dico usando il legame ed sento un leggero
sorriso
da parte sua.
"Bene,"
risponde. "farò una doccia e poi sarò
lì."
Il
legame cade nel silenzio mentre mi siedo più diritto sul
letto, lisciando le
coperte.
Sono
nervoso; desidero così tanto fare tutto giusto questa volta.
Vorrei farlo per
Obi-Wan, per Lydah e naturalmente per me stesso.
Un'onda
di rassicurazione mi ha appena sfiorato dal legame ed non posso fare a
meno di
sentirmi più rilassato. Sorrido.
Sì,
andrà tutto bene.
Posso
sentirlo.
Posso
sentirlo.
FINE
Segue
‘Un Sith tra i Jedi’