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Autore: darkjedi    28/07/2020    0 recensioni
Questa storia è già stata pubblicata, ed una traduzione fatta tanto tempo fa.
In un universo dove Jedi e Sith coesistono, il Maestro Jedi Qui-Gon Jinn si unisce al Cavaliere Sith Obi-Wan Kenobi in una missione diplomatica a Naboo per liberarla dal blocco della Federazione del Commercio. Ma Qui-Gon ed Obi-Wan sono molto di più che compagni di lavoro e membri di due ordini rivali, sono...
A me è piaciuta molto spero anche a chi la legge.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Obi-Wan Kenobi, Padmè Amidala, Qui-Gon Jinn
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Naboo, Palazzo Reale Data Ignota

Questa è la prima registrazione da giorni, non so neanche quanti. E francamente non mi importa.

Quello che importa, quello che davvero mi importa è che io sono ancora qui.

Sono ancora vivo.

Mio figlio mi ha salvato.

La mia voce è tremante e aspra ma sento il bisogno di registrare gli eventi che mi hanno condotto qui su questo letto, ora, che sono ancora freschi nella mia mente. Infatti, curiosamente dopo il trauma che il mio corpo ha ricevuto, la mia memoria è acuta e particolareggiata, specialmente per un uomo che ha passato in coma molti giorni.

La mia precedente annotazione venne registrata mentre ero in rotta per Naboo, un viaggio senza problemi che mi ha permesso di riposare e di prepararmi mentalmente per il compito che mi aspettava.

Una volta sul pianeta, la Regina Amidala, o meglio, la giovane signora che noi pensavamo fosse la Regina, chiese a Jar-Jar di farci incontrare i capi dei Gungan perché voleva proporre un’alleanza con Naboo. Grazie alla Forza il suo piano funzionò e per la prima volta da quasi un secolo, gli abitanti di Naboo lottarono insieme per il loro mondo.

Il piano della Regina richiedeva di mandare le truppe dei Gungan a ingaggiare l'esercito dei droidi in una battaglia fuori Theed.

Era una battaglia che i Gungan non potevano vincere, ma avrebbero distratto le forze d’invasione e li avrebbero tenuti occupati mentre il nostro gruppo sarebbe tornato a Theed per catturare il Viceré Gunray che stava al Palazzo Reale.

E’ stato abbastanza facile arrivare a palazzo, ma una volta arrivati là, trovammo il Signore Oscuro che ci aspettava. Ho avuto appena il tempo di istruire Anakin di trovarsi un posto sicuro per rifugiarsi quando una figura oscura, un Zabrak tatuato di rosso e nero attaccò Obi-Wan e me con la sua doppia spada laser.

Il Signore Oscuro era molto agile e potente, e parò i nostri colpi con facilità.

C'era poco tempo per pensare mentre la lotta progrediva, ma io ricordo distintamente alcuni dei pensieri che attraversarono la mia mente durante qui momenti.

C'era, prima di tutti la preoccupazione per mio figlio. Sì, lo so, non è molto Jedi, ma non potevo evitarlo. Penso che preoccuparsi per il proprio figlio sia naturale per un genitore, nessuna questione su chi sei o che fai per vivere.

Poi ci fu la mia sorpresa su come bene Obi-Wan ed io lottavamo insieme. C'era un’incredibile coordinazione tra di noi, come se non fosse la prima volta che ci trovavamo impegnati in un duello come questo.

Finalmente ci fu la brusca consapevolezza che ero, sono, davvero diventato vecchio, che la mia gioventù è dietro di me e la mia forza sta iniziando a diminuire.

L'impeto della battaglia ci portò attraverso l’hangar e all’interno del seminterrato del palazzo, mentre tagliando e chinando, attaccavamo e si ritiravamo.

Ci sembrava che stessimo costringendo il Signore Oscuro a retrocedere, ma in realtà, ora lo comprendo, ci stava conducendo con decisione ad un luogo di sua scelta.

Lo Zabrak ci condusse attraverso la centrale elettrica e mentre l'inseguivamo lungo un corridoio, io davanti ed Obi-Wan dietro, fummo separati da muri laser. I laser erano regolati a tempo e quando finalmente le porte si aprirono, non aspettai che Obi-Wan mi raggiungesse ma mi precipitai in avanti per impegnare il nostro avversario da solo.

Non sono sicuro perché l’ho fatto, ma ho il forte sospetto che l’ho fatto per proteggere mio figlio. Che, dato come finì, è un pensiero di tale presunzione.

Sentii Obi-Wan gridare il mio nome quando la lama rossa mi colpì nel mezzo del petto, trapassandomi.

Il dolore che senti quando la spada laser mi bruciò attraversando la carne fu fisico ed emotivo.

Mentre cadevo a terra, seppi che non sarei sopravvissuto alla ferita, perché ero già indebolito, anche provando ad usare la Forza per guarire. Potevo solo sperare che la mia sofferenza fosse breve.

Un grande senso di rimpianto mi sommerse. Non ero stato capace di proteggere mio figlio ed avevo perso ogni opportunità di conoscerlo.

Pensai alla nostra ultima conversazione sulla nave e sentì le lacrime pungere i miei occhi. Quella era stata un'opportunità sprecata!

Ero appena consapevole del combattimento che continuava ancora accanto a me. Potevo sentire gemiti e ringhiare, e il suono delle spade laser che si scontravano. Poi improvvisamente tutto fu silenzioso ed un nodo mi si formò in gola. Tentai di girare la testa per cercare mio figlio, ma ero troppo debole anche per quel piccolo movimento.

Qualcuno mi si avvicinò e sollevò dolcemente la testa e le spalle, cullando il mio corpo spezzato.

Aprii gli occhi ed vidi il viso pallido di Obi-Wan volteggiare sopra di me, i suoi occhi pieni di angoscia.

"Padre", bisbigliò.

Il mio cuore si rallegrò nell'ascoltare la parola che avevo così desiderato di sentire.

"È troppo tardi per me, Obi-Wan" mormorai.

"No", lui scosse la testa, la treccia che sbatteva contro il suo collo. Alzai la mano e la trascinai debolmente verso di lui, carezzai la sua guancia con le punte delle dita.

"Ti ho sempre amato... anche da lontano. Rimpiango di non averti… potuto... conoscere... meglio."

Riuscii a sibilare prima che le mie ultime forze mi lasciarono e sentii la Forza che mi chiamava, ma poi il mio essere fu investito da un bagliore di pura luce blu.

"Tu non morirai, Padre", disse la fiera voce mentale di Obi-Wan. "Ora che ti ho trovato, mi rifiuto di lasciarti andare."

Lui collegò la sua essenza alla mia, assicurandola efficacemente a se stesso, impedendomi di scivolare ancora di più nell'oblio.

"No, Obi-Wan! " lo implorai, "lasciami andare, non rischiare la tua vita per me!"

Lui si rifiutò di ascoltarmi mentre convogliava la sua forza guaritrice in me, e presto il mio essere fu invaso da una calma energia che lenii le mie ferite e la mia anima.

"No... " Protestai di nuovo, tentando di spingerlo fuori della mia mente, ma ero troppo debole per lottare contro lui. L'ultima cosa che ricordo, prima di arrendermi alla volontà della Forza, è mio figlio che mi bisbiglia, "fidati di me, Padre, fidati di me."

Quando mi risvegliai, debole e confuso, mi trovai in un letto.

Mi guardai intorno tentando di capire dov’ero. La memoria mi era ritornata e senti il mio cuore sobbalzare nel petto quando vidi una figura mezza distesa sul mio materasso.

Era Obi-Wan. Lui si era addormentato mentre mi vegliava accanto al letto, e sembrava così giovane.

"Obi-Wan... "

Fu appena un bisbiglio, ma Obi-Wan lo sentì e si sveglio di colpo come se avessi gridato. Sbatte le palpebre e si raddrizzò, facendo delle smorfie a causa dei muscoli contratti.

"Padre", mormorò, prendendo la mia mano tra le sue mentre mi guardava intensamente.

"Figlio mio... " Ingoiai a fatica. "Mi hai salvato."

Lui annuì con un piccolo sorriso sulle labbra.

"Hai rischiato troppo... avresti dovuto lasciarmi andare."

Lui scosse la testa.

"Non potevo, Padre", disse semplicemente.

"Grazie... "

Il silenzio cadde tra di noi ed io chiusi gli occhi. Ero così frustrato dalla mia incapacità di esprimere quello che sentivo nel cuore. Ero con mio figlio dopo che lui mi aveva salvato da morte certa e l'unica cosa che riuscivo a dire era "grazie."

Un'ondata di rassicurazione, comprensione e preoccupazione mi sommersero, no, non mi sommerse ma mi attraversò.

I miei occhi si spalancarono mentre esaminavo timidamente la mia mente.

Là.

Lo trovai.

Un legame creato di recente.

Più forte di quello tra un maestro ed il suo padawan, più profondo del legame tra due compagni di missione, più significativo di qualsiasi legame che un Jedi può formare con un altro.

Era un legame tra padre e figlio.

I miei occhi si spalancarono e guardai Obi-Wan con stupore.

Mio figlio stava sorridendo timidamente. "Spero che non ti dispiaccia", mormorò. "Io non lo sono certamente."

"Come potrei essere dispiaciuto, Obi-Wan? " Dissi, la mia voce acquistava forza con il tempo. "Ho così tanto desiderato trovarti, essere capace di parlare con te, arrivare a conoscerti ed ora... ora... "

"Ora saremo insieme per sempre." Obi-Wan sorrise, poi ritornò serio. "Non posso prometterti che sarà facile, Padre. Noi siamo molto diversi e penso che ci scontreremo spesso, ma nessuna questione quanto difficile sarà, so per certo che non cambierei questo legame con qualsiasi altra cosa. Ci sono così tante cose che desidero chiederti... così tante cose che desidero dirti... " Lui si fermò e si strofinò la barba mentre le sue guance avvampavano. "Sto farfugliando."

Sorrisi. "Ne hai diritto, penso."

Obi-Wan rise e tentai di unirmi a lui, ma il dolore nel mio torace mi avvisò che era troppo presto.

Mio figlio lo notò e mi guardò preoccupato, ma io riuscii a rassicurarlo usando il nostro legame.

Obi-Wan annuì, ma disse, "Non devi sforzarti troppo." Si alzò. "Ti suggerisco di riposare per un po’. Due membri del Consiglio dei Jedi sono arrivati due giorni fa da Coruscant e desiderano parlare con te al più presto, ma non gli permetterò di venire qui fino a quando non sarai forte abbastanza"

C'era una tale determinazione nella sua voce; che sorrisi mentalmente al suo tentativo di proteggermi. Poi guardai mentre mio figlio si allontanava, e permisi al sonno di sommergermi di nuovo.

Tutto questo accadde ieri pomeriggio ed io non mi svegliai di nuovo fino a questa mattina presto, sentendomi molto meglio.

Non ero solo nella stanza, ma non era Obi-Wan.

Era Mace Windu.

"Salve, Mace" gli dissi, scegliendo di parlare col mio amico e non con un membro del Consiglio.

"Salve, Qui-Gon" rispose lui con lo stesso tono, sorridendo leggermente. "Come ti senti? "

"Meglio di ieri, ma ancora lontano dalla guarigione completa."

"Penso che non hai nessun diritto di lagnarti, considerando che dovresti essere morto. Quel tuo ragazzo deve avere un vero talento per guarire, Qui-Gon. "

Inclinai la testa alle sue parole. "Quel mio ragazzo? Tu sai di Obi-Wan? "

Mace annuì. "Sì, Yoda me l’ha detto. Nel tuo rapporto hai omesso il fatto che il tuo collega Sith per la missione era anche tuo figlio."

"Non credevo che fosse così importante."

Mace mi lanciò un sguardo strano e continuò. "Siamo venuti qui a controllare le tue condizioni, a vedere i resti del Signore Oscuro ed a scortare il nuovo Cancelliere Supremo, Palpatine."

Annuì. "Hai parlato con Obi-Wan? Lui ha ucciso il Signore Oscuro."

"Sì, lo abbiamo fatto. Yoda dice che è un giovane straordinario, ed io sono d'accordo con lui."

Sentii il mio cuore gonfiarsi di orgoglio, ma non feci commenti.

"Yoda ha anche detto che è stato un errore non accettare il ragazzo nel Tempio, " aggiunse Mace dopo un po', guardandomi attentamente.

Questa volta non riuscì trattenere la mia reazione, né a nasconde il rammarico nella mia voce.

"Sai come sono addestrati i Sith, Mace? Sai che sono sottoposti a punizioni fisiche? Che la schiena di mio figlio è piena di cicatrici di una fustigazione che ha ricevuto quando aveva solo dieci anni ? Lui è così intelligente, di così buon cuore, Mace, ed ancora deve nascondere il suo lato più compassionevole perché non è apprezzato dal suo Ordine. Quindi lo nasconde dietro uno scudo di cinismo e sarcasmo. Sarebbe diventato un Jedi meraviglioso... " Chiusi gli occhi e crollai contro il cuscino, rilasciando la mia amarezza nella Forza.

"Lo so, Qui-Gon. Il Cavaliere Sith Kenobi ci ha permesso di toccare la sua mente mentre ci mostrava tutto quello che è accaduto col Signore Oscuro. Lui ci ha permesso di vedere e sentire più di quello che pensavamo, incluso il suo legame con te. Siamo rimasti così colpiti da quello che abbiamo visto, che Yoda ed io abbiamo deciso di fargli un'offerta."

I miei occhi si spalancarono e mi sedetti dritto, non badando al dolore nel mio torace mentre il mio cuore iniziava a correre. "Quale offerta? "

"Gli abbiamo chiesto se vorrebbe essere il legato Sith al Tempio dei Jedi. Dato il suo addestramento ed il fatto che è sposato, non potevamo offrirgli di più... Qui-Gon? È tutto a posto? "

"Sposato? " Io rimasi a bocca aperta.

"Sì, ad un capitano di una nave commerciale poco più grande di lui. Non dirmi che non lo sapevi ?" Mace era sorpreso ed un po' a disagio.

"Io non ho... noi non abbiamo avuto molto tempo per parlare delle nostre vite personali".

"Bene, ora ne avrai il tempo. La nostra offerta permetterà all’Ordine dei Jedi di avere un contatto più vicino con i Sith, questa cosa potrebbe risultare essere molto importante se, come noi crediamo, tuo figlio ha ucciso l'apprendista e non il maestro dell’Ordine Oscuro. Il Cavaliere Kenobi è un giovane con la mente aperta, e può insegnarci come trattare correttamente con il suo ordine. Vivendo nel Tempio gli sarà anche permesso di stare vicino a te, imparerà alcuni dei modi dei Jedi e permetterà al suo Lato Chiaro la libertà che non gli è mai stata accordata".

Ingoiai a fatica, la mia mente piena di troppi pensieri. Mio figlio era sposato. Yoda e Mace sapevano del nostro legame e ci permettevano di stare insieme. Ancora di più loro avevano ammesso implicitamente che desideravano riqualificare Obi-Wan. Era troppo per essere assimilato tutto in una volta.

"Ha accettato? " Chiesi finalmente.

Mace sorrise. "Sì, lo ha fatto."

"Cosa ha detto il Consiglio dei Sith su questo? "

"Yoda ha già trattato con loro, e hanno accettato, ma non per le ragioni che tu ti immagini. Essi non desiderano un contatto più vicino con i Jedi per unire le nostre forze contro i Signori Oscuri. Loro semplicemente non si fidano più di Obi-Wan, a causa del legame che lui ora divide con te. Se non fosse stato salutato dalla stampa come uno degli "Eroi di Naboo", probabilmente l'avrebbero congedato. Ma non possono, per ora lui è il Sith vivo più famoso, e loro hanno bisogno di un po’ di buona pubblicità."

Annuì lentamente, disturbato dalle parole di Mace. Fondamentalmente mi aveva detto che Obi-Wan era stato bandito dal suo ordine perché suo padre è un Jedi.

Il mio amico sentì il mio tumulto e mi diede una leggera pacca sulla spalla. "Non preoccuparti, Qui-Gon, ho visto Obi-Wan dopo la riunione con i suoi consiglieri, e posso dirti che lui era qualsiasi cosa ma non turbato. Non posso giurarlo, ma penso di averlo sentito canticchiare un vivace motivo."

Ci scambiammo un sorriso, poi Mace si alzo in piedi. "Devo andare ora, ho una riunione con la Regina Amidala. Guarisci presto, amico mio. Ci sono un giovane ed un ragazzo che hanno bisogno di te."

"Un ragazzo? Anakin? "

"Sì. Il Consiglio ti ha accordato il permesso di addestrarlo."

E con un inchino finale, lui mi lasciò in pace, mentre un sogghigno soddisfatto si diffondeva sulle mie labbra.

Questo accadde due ore fa ed ora sono qui, aspettando che Obi-Wan venga a visitarmi.

Il nostro nuovo legame mi dice che mio figlio, in questo momento, sta dormendo. Non sono sorpreso che lui stia dormendo di pomeriggio. I tre dottori che mi hanno controllando periodicamente mi hanno informato che Obi-Wan ha appena lasciato il mio fianco mentre ero incosciente, nonostante il fatto che anche lui fosse esaurito a causa della grande quantità di energia che aveva usato per guarirmi.

Così, siccome lui ha così tanto bisogno di riposare, sono stato prudente a schermare la mia ansia di vederlo di nuovo. Non voglio svegliarlo.

Sto usando questo tempo per pensare a quello che gli dirò quando verrà a visitarmi.

Desidero conoscere sua moglie, di come lui è stato arruolato dai Sith, quello che sa di sua madre. Comunque, la prima cosa che devo fare è scusarmi per la discussione che abbiamo avuto su Anakin.

Mi scuserò per il mio comportamento e poi ascolterò le sue preoccupazioni, e terrò a freno la mia ostinazione se Obi-Wan dovesse dire qualcosa che non desidero sentire.

Dirò a mio figlio che considero Anakin il Prescelto e gli chiederò di aiutarmi con l’addestramento del ragazzo.

Dopo tutto, la profezia dice che il Prescelto porterà equilibrio nella Forza, ed i Jedi non sono gli unici che sarebbero influenzati da tale evento; anche i Sith lo sarebbero. Perciò, è giusto che almeno uno di loro dovrebbe essere coinvolto nell’addestramento di Anakin.

Credo che questa è la volontà della Forza, senza dubbio per questa ragione Obi-Wan ed io dovevamo incontrarci proprio ora, in questa occasione speciale.

Sento un’agitazione nel nostro legame... mio figlio è sveglio. Sento la sua mente sfiorarmi incerto; lui sta controllando per vedere se sono sveglio o sto dormendo.

"Sono sveglio, Obi-Wan", gli dico usando il legame ed sento un leggero sorriso da parte sua.

"Bene," risponde. "farò una doccia e poi sarò lì."

Il legame cade nel silenzio mentre mi siedo più diritto sul letto, lisciando le coperte.

Sono nervoso; desidero così tanto fare tutto giusto questa volta. Vorrei farlo per Obi-Wan, per Lydah e naturalmente per me stesso.

Un'onda di rassicurazione mi ha appena sfiorato dal legame ed non posso fare a meno di sentirmi più rilassato. Sorrido.

Sì, andrà tutto bene.

Posso sentirlo.

Posso sentirlo.

 

FINE

 

Segue ‘Un Sith tra i Jedi’ 

  
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